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Distopia 2.0

Riscoprire il passato per comprendere il presente. Indagare il presente per guardare al futuro. Sei pronto? Facciamolo insieme. ATTENZIONE: La “chat commenti” chiude alle 23,00 e riapre alle 7,30.

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🇰🇿 Gli scienziati kazaki hanno ottenuto l'accesso a materiali d'archivio provenienti da Paesi europei e dalla Biblioteca Vaticana, che contengono dati inediti sulla storia dello Stato kazako. I materiali raccolti saranno inclusi nella raccolta in sette volumi preparata per la pubblicazione. Lo ha detto il Ministro della Scienza e dell'Istruzione Superiore del Kazakhstan Sayasat Nurbek alla conferenza internazionale in Turkistan, dedicata all'eredità dell'Orda d'Oro. Secondo il Ministro, gli scienziati avranno l'opportunità di studiare i documenti segreti dei missionari e dei viaggiatori stranieri. (Ambasciata del Kazakhstan in Italia)
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La sentinella sismica nell'antica Cina Il sismoscopio, inventato nel 132 d.c. da Chang Heng, un brillante matematico e scienziato della dinastia Han, fu il primo strumento per rilevare terremoti della storia.
Gli antichi cinesi ritenevano che gli eventi sismici, con la loro morte e distruzione, fossero importanti segni del cielo.
Il sismoscopio di Heng si presentava come un enorme recipiente in bronzo intorno al quale erano disposti, a testa in giù, otto draghi con una sfera in bocca. Alla base, altrettanti rospi erano pronti a mangiare le sfere in caso di scossa. Il meccanismo esatto rimane tuttora ignoto, tuttavia, è noto che potesse determinare la direzione di un terremoto a centinaia di chilometri di distanza. L’invenzione si diffuse in Asia attraverso la Via della Seta e un dispositivo simile apparve in Persia nel XIII secolo, suggerendo uno scambio culturale. Questa antica meraviglia testimonia il desiderio intramontabile dell'uomo di comprendere e mitigare i fenomeni naturali. t.me/distopia2punto0
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Funzionari israeliani tentano di contrastare possibili mandati d'arresto della Corte penale internazionale (CPI)
Benjamin Netanyahu avrebbe avuto conversazioni telefoniche con i suoi omologhi di Paesi Bassi, Repubblica Ceca e Austria, esortandoli a esercitare pressioni politiche sulla Corte a favore di Israele.
Il Consiglio di sicurezza nazionale israeliano (NSC) ha tenuto ieri una sessione a porte chiuse durante la quale ha discusso della possibilità che vengano emessi mandati di arresto internazionale contro il Primo Ministro Benjamin Netanyahu, il Ministro della Difesa Yoav Galant e il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Herzi Halevi “nei prossimi giorni”. Secondo l'emittente israeliana Channel 13, il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi ha presieduto la riunione, durante la quale si è parlato anche dei mandati di arresto per altri funzionari. Sono state decise una serie di “misure immediate”, tra cui il lancio di una campagna di pressione diplomatica e il ricorso agli strumenti internazionali a disposizione di Israele, per impedire alla CPI di emettere i mandati… continua su Middle East Monitor. t.me/distopia2punto0
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Israel council discusses avoiding ICC arrest warrants against Netanyahu, Gallant, Halevi

The Israeli National Security Council (NSC) yesterday held a secret session during which it discussed the possibility that international arrest warrants could be issued against Prime Minister Benjamin Netanyahu, Defence...

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IL SILENZIO DELLE CAMPANE Tra il 1939 e il 1945, oltre 175mila campane in tutta Europa furono confiscate dalla Germania nazista. Furono trasportate in punti di raccolta, noti come Glockenfriedhöfe (cimiteri di campane), il più grande dei quali ad Amburgo. Circa 150mila furono consegnate alle fonderie e fuse per produrre munizioni e armamenti.
I cosiddetti cimiteri delle campane, dove venivano seppellite prima di cadere vittime della distruzione, avevano qualcosa di indicibilmente malinconico. Di solito la campana suonava di nuovo nel momento in cui veniva distrutta, come se avesse emesso il suo ultimo lamento. [Kurt Kramer, massimo esperto di campane].
I nazisti classificarono le campane in quattro gruppi, dalla A alla D, in base al loro valore storico-culturale. Le campane del gruppo A erano state fuse nei novant’anni precedenti e quindi generalmente considerate prive di valore. Furono le prime a essere distrutte. Quelle del gruppo B venivano inviate alla fusione solo se necessario. I gruppi C e D rappresentavano campane di valore storico: quelle del gruppo C venivano messe in attesa di essere esaminate dagli esperti per verificarne il valore culturale, mentre quelle del gruppo D, che comprendevano le campane medievali i cui rintocchi non erano considerati moderni, erano protette. La confisca delle campane aveva unicamente il fine di produrre munizioni e armamenti o c’era dell’altro? Poteva forse dipendere dalla necessità di eliminare le frequenze emesse dalle campane? Certamente era già ben noto quanto il suono e certe frequenze fossero molto importanti per gli esseri umani. (Per approfondire qui). Alla fine del conflitto, erano circa 25mila le campane sopravvissute che giacevano abbandonate nei Glockenfriedhöfe. Nel 1947, le autorità alleate istituirono un comitato chiamato Ausschuss für die Rückführung der Glocken (ARG), il cui obiettivo era salvaguardare le campane rimaste e coordinarne la restituzione alle rispettive parrocchie. L'ARG fu coinvolto nella restituzione delle campane solo nelle zone di occupazione francese e sovietica. La restituzione delle campane confiscate negli ultimi anni della guerra nei territori occupati (Belgio, Francia, Italia, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Cecoslovacchia e Ungheria) fu supervisionata dalle potenze occupanti. t.me/distopia2punto0
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L'architetto israeliano della pulizia etnica Mentre si svolge l'assalto genocida di Israele a Gaza, lo spettro di Yosef Weitz continua a vivere, scrive Stefan Moore. "Dal 1948, Israele ha invocato l'Olocausto per giustificare l'espulsione forzata degli arabi dalla Palestina per creare uno Stato ebraico, ma il progetto sistematico di pulizia etnica era stato elaborato anni prima da un fanatico sionista di nome Yosef Weitz. Nel novembre 1940 - otto anni prima della fondazione dello Stato di Israele - Weitz scrisse:
"Deve essere chiaro che nel Paese non c'è spazio per entrambi i popoli... Se gli arabi se ne vanno, il Paese diventerà ampio e spazioso per noi .... L'unica soluzione è una Terra... senza arabi. Non c'è spazio qui per i compromessi... Non c'è altro modo che trasferire gli arabi da qui ai Paesi vicini... Non un solo villaggio deve essere lasciato, non una sola tribù... Non c'è altra soluzione".
Weitz era "la quintessenza del colonialismo sionista", scrive lo storico israeliano Ilan Pappé. Nato in Russia nel 1890 ed emigrato in Palestina da bambino, Weitz sarebbe diventato l'influente capo del Dipartimento di Insediamento Fondiario del Fondo Nazionale Ebraico (JNF), creato per colonizzare la Palestina acquistando terre arabe per gli Yishuv (gli ebrei immigrati in Palestina prima del 1948)". Oggi, mentre si svolge la guerra genocida a Gaza, lo spettro di Yosef Weitz continua a vivere. Dalla Nakba del 1948, Israele ha usato la memoria dell'Olocausto per mettere a tacere i suoi critici e per ostacolare le pressioni internazionali per un cessate il fuoco a Gaza o per il diritto dei palestinesi a tornare nella loro terra. Ma nonostante i tentativi di rivendicare, minimizzare o negare il loro passato, i sionisti non potranno mai cancellare l'eredità di Yosef Weitz o la loro storia intrisa di sangue. È ormai tempo che Israele riconosca la disumanità e la futilità del suo progetto sionista". https://consortiumnews.com/2024/04/23/israels-architect-of-ethnic-cleansing/
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Israel’s Architect of Ethnic Cleansing

As Israel's genocidal assault on Gaza unfolds, the spectre of Yosef Weitz lives on, writes Stefan Moore. By Stefan Moore Pearls and Irritations Since 1948, Israel has invoked the Holocaust to justify the forced expulsion of Arabs from Palestine to create a Jewish state, but the systematic

TORINO SOTTO LA NEVE 20 APRILE 1954
Uno scherzo. Un brutto scherzo per i torinesi. Un colossale pesce d'aprile in ritardo. Ieri mattina chi s'alzava ed apriva la finestra rimaneva a bocca aperta, attonito. C'era da stropicciarsi gli occhi per essere ben sicuri della realtà e per non credere di essere ancora a letto, fra le lenzuola, a sognare. La città appariva coperta del classico manto candido: un paesaggio invernale che ricordava i più crudi giorni del dicembre e del gennaio. E non c'era dubbio. Nevicava. E nevicava fitto, a larghe falde. Già per terra vi erano cinque o sei centimetri di neve e lo strato seguitava ad aumentare (sino ad arrivare a dodici centimetri).
Quella inaspettata nevicata suscitò commenti e discussioni. “È neve radioattiva?”, si chiesero all’epoca. No, non lo era. L’inclinazione a interpretare i fenomeni meteorologici insoliti come conseguenza delle azioni dell’uomo fa parte della natura umana. t.me/distopia2punto0
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IL MOVIMENTO DEL MONTE DEL TEMPIO SI STA PREPARANDO PER IL SUO MOMENTO di Nate Orbach, +972 Magazine Gli ebrei sognano di costruire il Terzo Tempio da quando i Romani distrussero il Secondo Tempio nell’anno 70. Ma è stato solo con l'avvento del sionismo, e ancor più con la guerra del 1967 e l'occupazione di Gerusalemme Est, che il Monte del Tempio è diventato il luogo di un intenso attivismo politico per i fondamentalisti ebrei che consideravano la costruzione del Terzo Tempio equivalente alla piena realizzazione del sionismo. Ma gli attivisti del Monte del Tempio si trovavano di fronte a tre problemi distinti. Innanzitutto, la Cupola della Roccia e la Moschea di al-Aqsa - erette nei millenni successivi alla distruzione del Secondo Tempio - si trovano nel punto esatto in cui sorgevano i Templi. Distruggere queste strutture e costruire un tempio sulle loro rovine in nome della redenzione ebraica scatenerebbe quasi certamente una catastrofica guerra religiosa. La seconda questione era strettamente interna: per secoli, la maggior parte delle autorità rabbiniche ha proibito agli ebrei di entrare nel complesso del Monte del Tempio, men che meno di praticarvi il culto e i sacrifici. Chiunque sia stato a contatto con un cadavere, ad esempio andando a un funerale, entrando in un cimitero o anche solo stando nello stesso edificio - vale a dire tutti - è considerato ritualmente impuro e quindi inadatto a entrare nel Monte del Tempio, per paura di calpestare inavvertitamente il luogo in cui un tempo sorgevano i santuari dei Templi. Solo la purificazione con le ceneri di una giovenca rossa poteva permettere agli ebrei di entrare nel sito. Infine, secondo gli storici accordi presi dopo il 1967, agli ebrei era consentito l'ingresso al Monte del Tempio solo a condizioni strettamente controllate, che includevano l'esplicito divieto di pregare e di usare oggetti rituali, nonché orari di ingresso e punti di accesso estremamente limitati. Questo status quo è stato applicato dal Waqf, l'autorità religiosa musulmana che sovrintende al sito, dalla polizia israeliana e dai volontari musulmani di due gruppi, il Murabitun (per gli uomini) e il Murabitat (per le donne), che urlavano e disturbavano i visitatori ebrei, considerando i loro tentativi di pregare come una violazione degli accordi e una profanazione di un luogo sacro per l'Islam. Negli anni ‘90 con l'entrata in vigore degli accordi di Oslo, il consenso rabbinico sul divieto per gli ebrei di accedere al complesso cominciò a vacillare e il Movimento del Monte del Tempio prese slancio. Sebbene il processo di Oslo abbia rimandato a fasi successive i negoziati sullo status definitivo di Gerusalemme, ci si aspettava che sia Israele che il futuro Stato palestinese rivendicassero la città come capitale, condividendo potenzialmente la sovranità nella Città Vecchia (o addirittura cedendo il controllo a un organismo internazionale, come le Nazioni Unite). La prospettiva di cedere ulteriore terra in cambio della pace - che in precedenza aveva scatenato violente ribellioni tra i coloni religiosi durante i precedenti colloqui di pace, tra cui un piano per far esplodere il Monte del Tempio all'inizio degli anni '80 da parte del gruppo terroristico Jewish Underground - ha provocato un senso di crisi per l'ala espansionistica del movimento religioso-sionista, che ha capito che questo era il suo momento per evitare la catastrofe di Oslo. I leader religiosi-sionisti degli insediamenti in Cisgiordania e a Gaza hanno formato il Consiglio dei Rabbini di Yesha e, dopo aver inizialmente invitato gli ebrei a salire al Monte del Tempio, contravvenendo a secoli di sentenze halachiche, hanno proclamato che la visita al sito non solo è permessa, ma che dovrebbe essere incoraggiata dalle autorità rabbiniche. Ma per superare gli altri due ostacoli - i musulmani di tutto il mondo e lo Stato israeliano - gli attivisti del Monte del Tempio avevano bisogno di qualcos'altro per il loro movimento appena rinvigorito: un leader. Vale la pena leggerlo per intero. t.me/distopia2punto0
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The Temple Mount movement braces for its moment

With its activists now in government, the once-fringe movement has gained unprecedented influence over the fate of Jerusalem's holiest site.

Gerusalemme: la polizia ferma 13 persone nel tentativo di portare di nascosto alcune capre sul Monte del Tempio per il sacrificio rituale Lunedì 22 aprile, secondo quanto riportato dal Times of Israel, la polizia ha fermato 13 persone sospettate di aver tentato di portare di nascosto alcune capre sul Monte del Tempio per sacrificarle in onore della Pesach, in linea con l'antica tradizione ebraica. I fermati, tutti di età compresa tra i 13 e i 21 anni, sono stati sorpresi con le capre in loro possesso, tra cui una nascosta in una carrozzina per bambini e un'altra in una borsa della spesa. I 13 sono stati portati in una stazione di polizia a Gerusalemme e le capre sono state confiscate e trasferite per le necessarie cure veterinarie. Episodi simili si sono verificati anche l'anno scorso, prima della Pasqua ebraica, provocando scontri con i fedeli musulmani. Per decenni, i palestinesi hanno denunciato l'intenzione di Israele di impadronirsi del Monte del Tempio (Spianata delle Moschee per i musulmani) e di distruggere la Moschea di al-Aqsa, il terzo luogo sacro dell'Islam, eretta sul monte dove sorgevano i templi biblici. A tal proposito, propongo la lettura dell’articolo (a seguire) “Il Movimento del Monte del Tempio si sta preparando per il suo momento” di Nate Orbach, pubblicato su +972 Magazine nel marzo 2023, per fare ulteriore luce su quanto sta succedendo dall’operazione al-Aqsa Flood, del 7 ottobre 2023, ad oggi. t.me/distopia2punto0
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Police detain 13 trying to smuggle goats onto Temple Mount for sacrifice ritual

Suspects, found by police with animals in their possession, likely seeking to perform biblical Jewish sacrificial ritual in honor of Passover

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Gli antenati degli ungheresi provenivano dalla Scizia Lo racconta l'antica cronaca "Atti degli Ungari". Racconta che gli antenati degli ungheresi sciti-uguri nel IX secolo giunsero dalla Scizia in Pannonia (la futura Ungheria), popolata dai discendenti dei Romani e degli Slavi. Il loro cammino verso le nuove terre non fu semplice: prima gli Sciti-Ugri arrivarono nel Regno dei Ruteni (Rus), dove dovettero combattere con il principe di Kiev e i suoi alleati - i Kumani (Polovtsiani).... La Cronaca dice che insieme agli Ugri, alcuni Kumani (Polovtsiani) e alcuni Ruteni (Russi) si trasferirono in Pannonia. Qui si parla, molto probabilmente, dell'origine dei Ruteni della Transcarpazia e della creazione della regione ungherese della Kumania. Anche questa Cronaca contiene informazioni interessanti sull'antica Scizia: sulle battaglie degli Sciti con i re persiani Ciro e Dario, sulla guerra degli Sciti con Alessandro Magno, sulle campagne in Europa del re scita Attila... Antichità russe
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EXTRA! EXTRA! Per lungo tempo, l'accesso all'informazione è stato limitato. Secoli fa molte persone non sapevano leggere e l'istruzione era un privilegio. Oggi, le informazioni sono disponibili a chiunque abbia una connessione a Internet. Nell'era digitale ciò che scarseggia non è l'informazione, ma l'attenzione. Nel 1971 lo psicologo ed economista Herbert A Simon elaborò il concetto di economia dell'attenzione. Notò un legame tra sovraccarico di informazioni e scarsità di attenzione e scrisse: “l’abbondanza di informazioni genera povertà di attenzione”. L'attenzione è una delle risorse più preziose dell'era digitale e il mondo dell'informazione, soprattutto sui social media, lotta senza sosta per catturarla. Ma c’è un problema: una comunicazione sintetica, unita alla necessità di adottare toni sensazionalistici e contenuti accattivanti, ha ovvie conseguenze sulla qualità dell’informazione. Perché contenuti di qualità possano emergere, presta attenzione a ciò a cui presti attenzione. t.me/distopia2punto0
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