cookie

Ми використовуємо файли cookie для покращення вашого досвіду перегляду. Натиснувши «Прийняти все», ви погоджуєтеся на використання файлів cookie.

avatar

Pitagoriko

Nel canale trovi un percorso di formazione politica fatto di video, letture, e riflessioni spesso non ammesse su fasciobook. A RICHIESTA, faccio anche delle dirette per spiegare le trasformazioni antropologiche in atto. Scrivimi: [email protected]

Більше
Рекламні дописи
1 075
Підписники
-124 години
-27 днів
-530 днів
Час активного постингу

Триває завантаження даних...

Find out who reads your channel

This graph will show you who besides your subscribers reads your channel and learn about other sources of traffic.
Views Sources
Аналітика публікацій
ДописиПерегляди
Поширення
Динаміка переглядів
01
Media files
391Loading...
02
Questi sono attivisti israeliani che hanno bloccato al valico di Tarqumiya i camion di aiuti umanitari diretti a Gaza, distruggendone il contenuto. Ora, che la strategia di Israele sia quella di rendere la striscia di Gaza un deserto inabitabile, di rendere fisicamente impossibile la vita ai palestinesi ovunque nei territori occupati, è esplicito. Sono stati fatti arrivare lavoranti a basso costo per rimpiazzare le maestranze palestinesi che riuscivano a sbarcare il lunario in Israele. I bombardamenti hanno preso sistematicamente di mira edifici vuoti, privi di valore militare, ma rappresentativi come università, ospedali, uffici pubblici. I coloni, con la copertura della polizia, hanno ripetutamente attaccato e distrutto piccoli esercizi commerciali nella West Bank. Gli aiuti umanitari sono stati trattenuti spesso con le più svariate scuse e quando permessi, come in questo caso, sono stati boicottati informalmente da "attivisti". Il senso dell'operazione è chiaro: mentre i bambini fatti a pezzi sono decisamente inestetici per le finalità propagandistiche di Israele, gente che un po' muore di stenti fuori campo e un po' decide di andarsene per salvare quel che resta delle proprie famiglie sono più facilmente metabolizzabili, meno urtanti, più facili da ingoiare nel vasto dimenticatoio delle coscienze occidentali. Quello che mi chiedo è se quest'oscenità in mondovisione potrà riuscire. Naturalmente il fatto di potersi giovare dell'appoggio americano e dunque del sostegno del più potente apparato propagandistico e mediatico al mondo è una garanzia potente di successo. Dopo tutto non dobbiamo mai dimenticare che, in ultima istanza, noi oggi riusciamo ad essere mossi a disgusto dalla "Notte dei Cristalli", o ad indignarci per le vicende del ghetto di Varsavia perché alla fine i nazisti la guerra l'hanno persa. Ma qui, non essendoci alcun 9 maggio 1945 in vista, a scrivere la storia delle stragi sarannogli stessi che le hanno promosse e difese. E allora forse lo sdegno rimarrà in circolazione solo nei circuiti clandestini, nelle parole dei "descamisados" alla periferia dell'impero, nei vicoli sempre più stretti della controinformazione, finché tutto verrà obliato nel prossimo Eurovision. Forse. O forse no. Forse la periferia dell'impero sta facendone già scricchiolare il centro, forse i circuiti clandestini usciranno a testa alta dalla clandestinità, forse le corrotte ammiraglie dell'informazione ufficiale affonderanno ingloriosamente e lasceranno spazio ai pochi giornalisti rimasti con la schiena dritta. Forse qualcuno ricorderà il male fatto e lo condannerà, ricorderà gli innocenti sacrificati e li onorerà. Forse una volta di più l'arroganza di chi si immagina "Herrenrasse" finirà nella polvere. Io ci credo.
331Loading...
03
IL PARADOSSO DEL TOTALITARISMO Da tempo la strategia narrativa neoliberale, di matrice angloamericana, passa attraverso due mosse: 1) il tentativo di definire il mondo liberale come l’unico mondo possibile, per cui, nel lungo periodo non c’è alternativa (da Fukuyama alla Thatcher), e 2) il tentativo di sussumere tutte le forme di vita, tutte le organizzazioni politiche e tutti gli impianti culturali che pretendono di non ridursi al paradigma liberale come “illiberali-e-dunque-totalitari”. Finiscono così nel calderone degli “illiberali-e-dunque-totalitari” ogni religione che pretenda di essere più che fatto privato (es.: l’Islam), tutti i paesi che pretendono di mantenere sovranità senza genuflettersi all’impero americano (Cina, Russia, Iran, Corea del Nord ma poi anche, a seconda di come girano i governi, Cuba, Venezuela, Bielorussia, Ungheria, Serbia, Sudafrica, ecc.), e poi tutte le ideologie che hanno storicamente rigettato l’impianto liberale (socialismo/comunismo in primis, conservatorismi pre-liberali dove esistono, e nella modesta misura in cui hanno elaborato una teoria, i fascismi tra le due guerre). Naturalmente gli elementi che compaiono in questo calderone presentano, a chi voglia prendersi la briga di guardarli da vicino, una miriade di soluzioni politiche, istituzionali e culturali diverse, ma questo per la narrazione neoliberale è irrilevante: su di essi ricade la scomunica dell’“illiberalità-e-dunque-totalitarismo”. Ci si ritrova così con il seguente quadro, altamente ironico, per cui il liberalismo, l’unica ideologia che si pretende l’ultima e definitiva verità della storia, da estendersi in forma planetaria, denuncia tutte le altre culture e soluzioni politiche della storia come “totalitarie”. In sostanza l’unica cultura che oggi ha pretese realisticamente totalitarie denuncia tutti gli altri come totalitari. E siccome in una visione totalitaria, ciò che appartiene alla propria ortodossia è per definizione il Bene, le società liberali (oggi neoliberali) riescono con perfetta serenità e buona coscienza a prodursi in spettacolari doppiopesismi, in un profluvio di doppi standard, perché i nostri delitti sono errori contingenti, i vostri ignobili abiezioni, i nostri massacri sono danni collaterali, i vostri espressione di malvagità innata, le nostre proteste interne sono tafferugli di minoranze ingrate, le vostre sono manifestazione popolare di un anelito alla libertà, ecc. ecc. La denuncia neoliberale di “tutti i totalitarismi” è la perfetta esemplificazione del proverbiale bue che dà del cornuto all’asino.
2374Loading...
04
Qualche sera fa nel salotto borghese di Cairo, il covo di meastrini chiamato Propaganda Live, è intervenuto Antonio Albanese facendo la ramanzina alla "sinistra" colpevole di non "frequentare il nostro tempo e la gente". Qua è essenziale la distinzione ripresa nei titoli delle clip che immortalano il momento in cui l'epifanico Albanese ci rende eruditi dell'ovvio. Il tempo "è il nostro" (il suo e dei suoi pari classe) mentre la gente è un brodo di individui a contorno del "nostro tempo". Albanese indica la via, ma fa ombra alla luna col dito rivelando quella che sembrerebbe una contraddizione di una forza politica che dovrebbe essere dalla parte della "gente" ma è invero (dico io) "demofoba". Albanese come Croce col fascismo fa 30, ma non fa 31. Non è dissonanza cognitiva o una contraddizione; semplicemente se non fa cose di "sinistra", per gli interessi del popolo, ma li fa per la borghesia, quella non è sinistra. Tutt'al più è una sinistra borghese che truffa il popolo con temi socialisteggianti di sovrastruttura, senza mai intaccare la spina dorsale dei modi di produzione capitalistici e privati, credendo il popolo una massa di disadattati, sfruttandone il consenso retto sulla truffa. Antonio Albanese ricorda i socialdemocratici, "la sinistra", che dopo aver mendicato internazionalismo ha portato il proletariato tedesco a scontrarsi con quello di tutta Europa nel primo conflitto mondiale? A superare la dicotomia sinistra-destra ci hanno già pensato i padroni, da tempo, da quando alla destra, naturalmente borghese, è stata affiancata la sinistra borghese samaritana, al solo scopo di picconare gli interessi popolari che potrebbero essere soddisfatti da economia e prassi socialistica. Uno scenario che vedrebbe perire qualsiasi classe dirigente borghese che basa il potere sulla delegocrazia del "poi ci pensiamo noi", forte della privazione dei singoli di strumenti di emancipazione politica utili ad indagare il movimento della storia e svelare le contraddizioni. La borghesia camuffata, unita contro il rischio di germe socialista. L’assorbimento totale della sinistra dei padroni oggi non è che la ripetizione politica di un ennesimo esercizio, acuito dalla centralizzazione del capitale che teme l'esplodere di contraddizioni che aprono al socialismo reale. Dobbiamo liquidare i signori, chi si camuffa con lo smalto quanto i loro compari conservatori, che con il consenso conservano il medesimo privilegio di classe, fargli sponda con la morale permette loro di rifarsi una verginità. Parlo al vento. Albanese non può capire, la sua è una messinscena sinceramente classista. Albanese è la borghesia. Un samaritano della ZTL che propone di abbassarsi francescanamente a parlare con la "gente" che si guadagna la giornata ogni giorno. Albanese è uno che guarda dall’alto al basso il popolo. Uno di quelli che studia la lingua e la mimica della gente semplice per interagirvi come fossero creature speciali. Creature che lo spaventano perché sa bene che se avessimo la vostra coscienza di classe potremmo rivoltarci e maciullarvi, perpetrando contro di voi lo stesso furto che subiamo a causa della discriminante di essere usciti dall’utero sbagliato. Da qui l’esigenza esistenziale e la foga di taluni come Albanese di mettere il guinzaglio al popolo con giochetti moralistici e intellettualoidi, mettendogli in testa di cosa avrebbero bisogno, con i dovuti limiti e prima d’altri coreograficamente sgraditi o più imbarazzanti. Intendiamoci, non è una colpa da estirpare lo status che Albanese ha di privilegiato e quello dei suoi amici di salotto, è analisi concreta della situazione concreta. Chi è popolo non si pone il problema di parlare con se stesso; continui Albanese a fare quello che fa per la sua classe, non sorprenda, ma il popolo non abbocchi. Noi dobbiamo preoccuparci di non dare più credito al privilegiato di turno che dall’alto della sua presunta purezza, garantita da una rendita, indichi di cosa avremmo più bisogno. Già perché sarebbe una truffa, gli interessi del popolo non coincideranno mai con quelli di chi non ne fa parte.
3804Loading...
05
🇨🇳🇺🇸 FT: LA CINA METTERÀ FINE ALL’EGEMONIA DEL DOLLARO La Cina passerà a una politica monetaria indipendente, che distruggerà l’attuale sistema monetario internazionale. Il regime di targeting del tasso di cambio, limitando la crescita dell’offerta di moneta rispetto alla crescita complessiva del debito, ha spinto Pechino a livelli sempre più elevati di rapporto debito/PIL. È giunto il momento che le autorità cinesi prendano in mano le leve monetarie per garantire una maggiore crescita del PIL nominale. Ciò significa consentire al tasso di cambio di adeguarsi al livello di crescita dell’aggregato monetario ampio necessario per alleggerire il peso della Cina. L’attuale sistema monetario internazionale cesserà di esistere quando la Cina otterrà la piena indipendenza monetaria. Fonte: Russell Napier, Financial Times, 18 aprile 2024 🟥 Segui Giubbe Rosse Telegram | Web | Ultim'ora | Twitter | Facebook | Instagram | Truth | Odysee
2840Loading...
06
‌PERFECT BLUE, UN’OPERA PROFETICA TUTTA DA RISCOPRIRE di Massimo Selis Perfect Blue rimane a distanza di quasi trent’anni un’opera innovativa e coraggiosa per le sue continue invenzioni stilistiche, ma anche per aver saputo costruire un thriller e quindi un film cosiddetto “di genere”, che sa mescolare la dimensione onirica e allucinatoria con forti tematiche sociali. Emergono chiaramente il desiderio di successo, la competizione; il pericolo della virtualità dei media, della manipolazione attraverso internet, agli albori nel ‘97; la ricerca di un’identità vera che si scontra con l’identità creata attraverso i media. Un film che parla all’uomo di oggi con grande anticipo. Leggi l'articolo completo 🟥 Segui Giubbe Rosse Telegram | Web | Ultim'ora | Twitter | Facebook | Instagram | Truth | Odysee
2484Loading...
07
CAPITALISMO VORACE FAMELICO Di Danilo Zuccalà Minatore nello Utah nei primi del Novecento. Età approssimativa 8 anni. Il capitalismo senza lotta di classe. Caduta l' Urss si sta pian piano tornando a ciò che è sempre stato. Con una piccola ma sostanziale modifica: i vostri figli, per coloro che ne avranno, saranno sostituiti dai migranti o direttamente dalle macchine. Non c'è più posto nemmeno per i lavori da schiavo. 🌀 Comincia il mio percorso da qui: https://t.me/Pitagoriko/5
2491Loading...
08
LA VERA DIASPORA Da Danilo Zuccalà (Cit. D. P.) 6 milioni di italiani se ne sono andati negli ultimi 30 anni (oltre agli 80 milioni di italiani nel mondo, già andati nel corso del '900 e un par di milioni a fine '800): quasi il 40% dell'ultima ondata di emigrati ha meno di 34 anni. Qui rimangono solo pensionati, disabili, difficilmente occupabili, statali e qualche poveretto che non può andarsene (causa famiglia, mutuo, responsabilità varie: eccomi!). Non si tratta di scelta, ma di un vero e proprio esilio programmato. C'è chi blatera di diaspora e si lagna e c'è chi la subisce sopra la propria pelle, non nel primo secolo dopo Cristo, ma ora, nel XXI secolo. Nel solo 2020, l'anno del Disgusto, abbiamo perso oltre 600.000 concittadini. Perdiamo ufficialmente in media circa 100.000 cittadini italiani ogni anno (ufficiosamente circa il triplo). Un'emorragia continua, assolutamente non bilanciata dai 300.000 immigrati di paesi poveri, che per la maggior parte vivono brevemente la schiavitù nostrale per poi andare in paesi più ricchi, con più lavoro. Perfino per i più poveri, siamo un'infelice parentesi transitoria. 🌀 Comincia il mio percorso da qui: https://t.me/Pitagoriko/5
2412Loading...
09
LA CINA HA ANNUNCIATO CHE STA CANCELLANDO ALCUNI PRESTITI DOVUTI DALLO ZIMBABWE, che è alle prese con un pesante debito. Il gesto è stato compiuto durante le celebrazioni per l’indipendenza del paese africano che segnano 44 anni di libertà dal dominio coloniale britannico. Secondo il Ministero del Tesoro dello Zimbabwe, nel 2022, il paese doveva ai creditori cinesi circa 2 miliardi di dollari. Negli ultimi anni, la Cina è diventata uno dei principali finanziatori dello Zimbabwe, che cerca di ricostruire la sua economia devastata da oltre 20 anni di sanzioni occidentali imposte sul programma di riforma agraria di Harare. Fonte Africa Stream “Tutte le volte che gli occidentali vengono in visita, ci lasciano una lezione di economia finanziaria. Quando se ne vanno i cinesi, ci lasciano un ospedale” (William Ruto – Presidente del Kenya) 🟥 Segui Giubbe Rosse Telegram | web | Ultim'ora | Twitter | Facebook | Instagram | Truth | Odysee
2372Loading...
10
Adesso nei paesi capitalistici le città sono perlopiù ornate con sculture astratte. Un siffatto genere d’arte illustra il carattere antipopolare e la natura corrotta dell’imperialismo contemporaneo, in cui la vita spirituale e culturale si immiserisce, e ne rispecchia il clima sociale decadente. Nella società socialista gli spazi urbani sono adornati con sculture graziose e significative, favorendo così la piena fioritura della vita spirituale e culturale sana e nobile dei lavoratori. — Kim Jong Il, Opere scelte, vol. XII, Edizioni in lingue estere, Pyongyang 2008, p. 130.
4765Loading...
11
Il governo europeo, cioè la Commissione, prende le decisioni, mentre nel Parlamento europeo si chiacchiera. Nel momento in cui il Parlamento europeo non gode della facoltà di far cadere il governo, sostanzialmente non serve a nulla. Alessandro Barbero
41916Loading...
Repost from Andrea Zhok
00:47
Відео недоступнеДивитись в Telegram
Repost from Andrea Zhok
Questi sono attivisti israeliani che hanno bloccato al valico di Tarqumiya i camion di aiuti umanitari diretti a Gaza, distruggendone il contenuto. Ora, che la strategia di Israele sia quella di rendere la striscia di Gaza un deserto inabitabile, di rendere fisicamente impossibile la vita ai palestinesi ovunque nei territori occupati, è esplicito. Sono stati fatti arrivare lavoranti a basso costo per rimpiazzare le maestranze palestinesi che riuscivano a sbarcare il lunario in Israele. I bombardamenti hanno preso sistematicamente di mira edifici vuoti, privi di valore militare, ma rappresentativi come università, ospedali, uffici pubblici. I coloni, con la copertura della polizia, hanno ripetutamente attaccato e distrutto piccoli esercizi commerciali nella West Bank. Gli aiuti umanitari sono stati trattenuti spesso con le più svariate scuse e quando permessi, come in questo caso, sono stati boicottati informalmente da "attivisti". Il senso dell'operazione è chiaro: mentre i bambini fatti a pezzi sono decisamente inestetici per le finalità propagandistiche di Israele, gente che un po' muore di stenti fuori campo e un po' decide di andarsene per salvare quel che resta delle proprie famiglie sono più facilmente metabolizzabili, meno urtanti, più facili da ingoiare nel vasto dimenticatoio delle coscienze occidentali. Quello che mi chiedo è se quest'oscenità in mondovisione potrà riuscire. Naturalmente il fatto di potersi giovare dell'appoggio americano e dunque del sostegno del più potente apparato propagandistico e mediatico al mondo è una garanzia potente di successo. Dopo tutto non dobbiamo mai dimenticare che, in ultima istanza, noi oggi riusciamo ad essere mossi a disgusto dalla "Notte dei Cristalli", o ad indignarci per le vicende del ghetto di Varsavia perché alla fine i nazisti la guerra l'hanno persa. Ma qui, non essendoci alcun 9 maggio 1945 in vista, a scrivere la storia delle stragi sarannogli stessi che le hanno promosse e difese. E allora forse lo sdegno rimarrà in circolazione solo nei circuiti clandestini, nelle parole dei "descamisados" alla periferia dell'impero, nei vicoli sempre più stretti della controinformazione, finché tutto verrà obliato nel prossimo Eurovision. Forse. O forse no. Forse la periferia dell'impero sta facendone già scricchiolare il centro, forse i circuiti clandestini usciranno a testa alta dalla clandestinità, forse le corrotte ammiraglie dell'informazione ufficiale affonderanno ingloriosamente e lasceranno spazio ai pochi giornalisti rimasti con la schiena dritta. Forse qualcuno ricorderà il male fatto e lo condannerà, ricorderà gli innocenti sacrificati e li onorerà. Forse una volta di più l'arroganza di chi si immagina "Herrenrasse" finirà nella polvere. Io ci credo.
Показати все...
Repost from Andrea Zhok
IL PARADOSSO DEL TOTALITARISMO Da tempo la strategia narrativa neoliberale, di matrice angloamericana, passa attraverso due mosse: 1) il tentativo di definire il mondo liberale come l’unico mondo possibile, per cui, nel lungo periodo non c’è alternativa (da Fukuyama alla Thatcher), e 2) il tentativo di sussumere tutte le forme di vita, tutte le organizzazioni politiche e tutti gli impianti culturali che pretendono di non ridursi al paradigma liberale come “illiberali-e-dunque-totalitari”. Finiscono così nel calderone degli “illiberali-e-dunque-totalitari” ogni religione che pretenda di essere più che fatto privato (es.: l’Islam), tutti i paesi che pretendono di mantenere sovranità senza genuflettersi all’impero americano (Cina, Russia, Iran, Corea del Nord ma poi anche, a seconda di come girano i governi, Cuba, Venezuela, Bielorussia, Ungheria, Serbia, Sudafrica, ecc.), e poi tutte le ideologie che hanno storicamente rigettato l’impianto liberale (socialismo/comunismo in primis, conservatorismi pre-liberali dove esistono, e nella modesta misura in cui hanno elaborato una teoria, i fascismi tra le due guerre). Naturalmente gli elementi che compaiono in questo calderone presentano, a chi voglia prendersi la briga di guardarli da vicino, una miriade di soluzioni politiche, istituzionali e culturali diverse, ma questo per la narrazione neoliberale è irrilevante: su di essi ricade la scomunica dell’“illiberalità-e-dunque-totalitarismo”. Ci si ritrova così con il seguente quadro, altamente ironico, per cui il liberalismo, l’unica ideologia che si pretende l’ultima e definitiva verità della storia, da estendersi in forma planetaria, denuncia tutte le altre culture e soluzioni politiche della storia come “totalitarie”. In sostanza l’unica cultura che oggi ha pretese realisticamente totalitarie denuncia tutti gli altri come totalitari. E siccome in una visione totalitaria, ciò che appartiene alla propria ortodossia è per definizione il Bene, le società liberali (oggi neoliberali) riescono con perfetta serenità e buona coscienza a prodursi in spettacolari doppiopesismi, in un profluvio di doppi standard, perché i nostri delitti sono errori contingenti, i vostri ignobili abiezioni, i nostri massacri sono danni collaterali, i vostri espressione di malvagità innata, le nostre proteste interne sono tafferugli di minoranze ingrate, le vostre sono manifestazione popolare di un anelito alla libertà, ecc. ecc. La denuncia neoliberale di “tutti i totalitarismi” è la perfetta esemplificazione del proverbiale bue che dà del cornuto all’asino.
Показати все...
👍 9
Repost from N/a
Qualche sera fa nel salotto borghese di Cairo, il covo di meastrini chiamato Propaganda Live, è intervenuto Antonio Albanese facendo la ramanzina alla "sinistra" colpevole di non "frequentare il nostro tempo e la gente". Qua è essenziale la distinzione ripresa nei titoli delle clip che immortalano il momento in cui l'epifanico Albanese ci rende eruditi dell'ovvio. Il tempo "è il nostro" (il suo e dei suoi pari classe) mentre la gente è un brodo di individui a contorno del "nostro tempo". Albanese indica la via, ma fa ombra alla luna col dito rivelando quella che sembrerebbe una contraddizione di una forza politica che dovrebbe essere dalla parte della "gente" ma è invero (dico io) "demofoba". Albanese come Croce col fascismo fa 30, ma non fa 31. Non è dissonanza cognitiva o una contraddizione; semplicemente se non fa cose di "sinistra", per gli interessi del popolo, ma li fa per la borghesia, quella non è sinistra. Tutt'al più è una sinistra borghese che truffa il popolo con temi socialisteggianti di sovrastruttura, senza mai intaccare la spina dorsale dei modi di produzione capitalistici e privati, credendo il popolo una massa di disadattati, sfruttandone il consenso retto sulla truffa. Antonio Albanese ricorda i socialdemocratici, "la sinistra", che dopo aver mendicato internazionalismo ha portato il proletariato tedesco a scontrarsi con quello di tutta Europa nel primo conflitto mondiale? A superare la dicotomia sinistra-destra ci hanno già pensato i padroni, da tempo, da quando alla destra, naturalmente borghese, è stata affiancata la sinistra borghese samaritana, al solo scopo di picconare gli interessi popolari che potrebbero essere soddisfatti da economia e prassi socialistica. Uno scenario che vedrebbe perire qualsiasi classe dirigente borghese che basa il potere sulla delegocrazia del "poi ci pensiamo noi", forte della privazione dei singoli di strumenti di emancipazione politica utili ad indagare il movimento della storia e svelare le contraddizioni. La borghesia camuffata, unita contro il rischio di germe socialista. L’assorbimento totale della sinistra dei padroni oggi non è che la ripetizione politica di un ennesimo esercizio, acuito dalla centralizzazione del capitale che teme l'esplodere di contraddizioni che aprono al socialismo reale. Dobbiamo liquidare i signori, chi si camuffa con lo smalto quanto i loro compari conservatori, che con il consenso conservano il medesimo privilegio di classe, fargli sponda con la morale permette loro di rifarsi una verginità. Parlo al vento. Albanese non può capire, la sua è una messinscena sinceramente classista. Albanese è la borghesia. Un samaritano della ZTL che propone di abbassarsi francescanamente a parlare con la "gente" che si guadagna la giornata ogni giorno. Albanese è uno che guarda dall’alto al basso il popolo. Uno di quelli che studia la lingua e la mimica della gente semplice per interagirvi come fossero creature speciali. Creature che lo spaventano perché sa bene che se avessimo la vostra coscienza di classe potremmo rivoltarci e maciullarvi, perpetrando contro di voi lo stesso furto che subiamo a causa della discriminante di essere usciti dall’utero sbagliato. Da qui l’esigenza esistenziale e la foga di taluni come Albanese di mettere il guinzaglio al popolo con giochetti moralistici e intellettualoidi, mettendogli in testa di cosa avrebbero bisogno, con i dovuti limiti e prima d’altri coreograficamente sgraditi o più imbarazzanti. Intendiamoci, non è una colpa da estirpare lo status che Albanese ha di privilegiato e quello dei suoi amici di salotto, è analisi concreta della situazione concreta. Chi è popolo non si pone il problema di parlare con se stesso; continui Albanese a fare quello che fa per la sua classe, non sorprenda, ma il popolo non abbocchi. Noi dobbiamo preoccuparci di non dare più credito al privilegiato di turno che dall’alto della sua presunta purezza, garantita da una rendita, indichi di cosa avremmo più bisogno. Già perché sarebbe una truffa, gli interessi del popolo non coincideranno mai con quelli di chi non ne fa parte.
Показати все...
👍 9
Repost from Giubbe Rosse
Фото недоступнеДивитись в Telegram
🇨🇳🇺🇸 FT: LA CINA METTERÀ FINE ALL’EGEMONIA DEL DOLLARO La Cina passerà a una politica monetaria indipendente, che distruggerà l’attuale sistema monetario internazionale. Il regime di targeting del tasso di cambio, limitando la crescita dell’offerta di moneta rispetto alla crescita complessiva del debito, ha spinto Pechino a livelli sempre più elevati di rapporto debito/PIL. È giunto il momento che le autorità cinesi prendano in mano le leve monetarie per garantire una maggiore crescita del PIL nominale. Ciò significa consentire al tasso di cambio di adeguarsi al livello di crescita dell’aggregato monetario ampio necessario per alleggerire il peso della Cina. L’attuale sistema monetario internazionale cesserà di esistere quando la Cina otterrà la piena indipendenza monetaria. Fonte: Russell Napier, Financial Times, 18 aprile 2024 🟥 Segui Giubbe Rosse Telegram | Web | Ultim'ora | Twitter | Facebook | Instagram | Truth | Odysee
Показати все...
Repost from Giubbe Rosse
‌PERFECT BLUE, UN’OPERA PROFETICA TUTTA DA RISCOPRIRE di Massimo Selis Perfect Blue rimane a distanza di quasi trent’anni un’opera innovativa e coraggiosa per le sue continue invenzioni stilistiche, ma anche per aver saputo costruire un thriller e quindi un film cosiddetto “di genere”, che sa mescolare la dimensione onirica e allucinatoria con forti tematiche sociali. Emergono chiaramente il desiderio di successo, la competizione; il pericolo della virtualità dei media, della manipolazione attraverso internet, agli albori nel ‘97; la ricerca di un’identità vera che si scontra con l’identità creata attraverso i media. Un film che parla all’uomo di oggi con grande anticipo. Leggi l'articolo completo 🟥 Segui Giubbe Rosse Telegram | Web | Ultim'ora | Twitter | Facebook | Instagram | Truth | Odysee
Показати все...
PERFECT BLUE, UN’OPERA PROFETICA TUTTA DA RISCOPRIRE - Giubbe Rosse News

Perfect Blue rimane a distanza di quasi trent’anni un’opera innovativa e coraggiosa per le sue continue invenzioni stilistiche, ma anche per aver saputo costruire un thriller e quindi un film cosiddetto “di genere”, che sa mescolare la dimensione onirica e allucinatoria con forti tematiche sociali.Emergono chiaramente il desiderio di successo, la competizione; il pericolo della virtualità dei media, della manipolazione attraverso internet, agli albori nel ‘97; la ricerca di un’identità vera che si scontra con l’identità creata attraverso i media. Un film che parla all'uomo di oggi con grande anticipo.

👍 1
Фото недоступнеДивитись в Telegram
CAPITALISMO VORACE FAMELICO Di Danilo Zuccalà Minatore nello Utah nei primi del Novecento. Età approssimativa 8 anni. Il capitalismo senza lotta di classe. Caduta l' Urss si sta pian piano tornando a ciò che è sempre stato. Con una piccola ma sostanziale modifica: i vostri figli, per coloro che ne avranno, saranno sostituiti dai migranti o direttamente dalle macchine. Non c'è più posto nemmeno per i lavori da schiavo. 🌀 Comincia il mio percorso da qui: https://t.me/Pitagoriko/5
Показати все...
LA VERA DIASPORA Da Danilo Zuccalà (Cit. D. P.) 6 milioni di italiani se ne sono andati negli ultimi 30 anni (oltre agli 80 milioni di italiani nel mondo, già andati nel corso del '900 e un par di milioni a fine '800): quasi il 40% dell'ultima ondata di emigrati ha meno di 34 anni. Qui rimangono solo pensionati, disabili, difficilmente occupabili, statali e qualche poveretto che non può andarsene (causa famiglia, mutuo, responsabilità varie: eccomi!). Non si tratta di scelta, ma di un vero e proprio esilio programmato. C'è chi blatera di diaspora e si lagna e c'è chi la subisce sopra la propria pelle, non nel primo secolo dopo Cristo, ma ora, nel XXI secolo. Nel solo 2020, l'anno del Disgusto, abbiamo perso oltre 600.000 concittadini. Perdiamo ufficialmente in media circa 100.000 cittadini italiani ogni anno (ufficiosamente circa il triplo). Un'emorragia continua, assolutamente non bilanciata dai 300.000 immigrati di paesi poveri, che per la maggior parte vivono brevemente la schiavitù nostrale per poi andare in paesi più ricchi, con più lavoro. Perfino per i più poveri, siamo un'infelice parentesi transitoria. 🌀 Comincia il mio percorso da qui: https://t.me/Pitagoriko/5
Показати все...
Repost from Giubbe Rosse
Фото недоступнеДивитись в Telegram
LA CINA HA ANNUNCIATO CHE STA CANCELLANDO ALCUNI PRESTITI DOVUTI DALLO ZIMBABWE, che è alle prese con un pesante debito. Il gesto è stato compiuto durante le celebrazioni per l’indipendenza del paese africano che segnano 44 anni di libertà dal dominio coloniale britannico. Secondo il Ministero del Tesoro dello Zimbabwe, nel 2022, il paese doveva ai creditori cinesi circa 2 miliardi di dollari. Negli ultimi anni, la Cina è diventata uno dei principali finanziatori dello Zimbabwe, che cerca di ricostruire la sua economia devastata da oltre 20 anni di sanzioni occidentali imposte sul programma di riforma agraria di Harare. Fonte Africa Stream
“Tutte le volte che gli occidentali vengono in visita, ci lasciano una lezione di economia finanziaria. Quando se ne vanno i cinesi, ci lasciano un ospedale” (William Ruto – Presidente del Kenya)
🟥 Segui Giubbe Rosse Telegram | web | Ultim'ora | Twitter | Facebook | Instagram | Truth | Odysee
Показати все...
👍 6
Repost from Juche Italia
Фото недоступнеДивитись в Telegram
Adesso nei paesi capitalistici le città sono perlopiù ornate con sculture astratte. Un siffatto genere d’arte illustra il carattere antipopolare e la natura corrotta dell’imperialismo contemporaneo, in cui la vita spirituale e culturale si immiserisce, e ne rispecchia il clima sociale decadente. Nella società socialista gli spazi urbani sono adornati con sculture graziose e significative, favorendo così la piena fioritura della vita spirituale e culturale sana e nobile dei lavoratori. — Kim Jong Il, Opere scelte, vol. XII, Edizioni in lingue estere, Pyongyang 2008, p. 130.
Показати все...
👍 9