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L’Elefante nella Stanza (ex Distopia 2.0)

Riscoprire il passato per comprendere il presente. Indagare il presente per guardare al futuro. Sei pronto? Facciamolo insieme. ATTENZIONE: La “chat commenti” chiude alle 23,00 e riapre alle 7,30.

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01
L’alfabetico cirillico, utilizzato da oltre 250 milioni di persone nei Balcani, in Russia, nel Baltico (Kaliningrad), in Asia centrale e fino alla Mongolia, ha una propria festa, quasi unica tra gli alfabeti del mondo. Celebrata in quasi tutti i Paesi slavi, la Giornata della scrittura e della cultura slava si svolge il 24 maggio nel mondo ortodosso e il 5 luglio in quello cattolico. Ogni anno si tengono eventi culturali, parate e altre attività in onore dei due missionari bizantini di Tessalonica (oggi Salonicco, Grecia), i fratelli Costantino-Cirillo e Metodio, a cui si deve la creazione del primo alfabeto slavo - detto glagolitico - nel IX secolo. Il nuovo alfabeto diede corpo a un idioma fino ad allora solo parlato e che ancora oggi è alla base della cultura di tante nazioni dell’Europa orientale. La nascita del cirillico vero e proprio risale invece attorno al X secolo. Nell’immagine: Evangeliario moldavo, manoscritto del XVII. Biblioteca Nazionale di Varsavia, Polonia. - L’Elefante nella Stanza -
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02
In memoria di un avvocato israeliano che non ha mai tradito il suo scopo morale di Imad Sabi Sebbene sia diventata avvocato tardi, Tamar Pelleg-Sryck ha lavorato incessantemente per difendere i detenuti palestinesi da un sistema profondamente ingiusto. Per i palestinesi che difendeva nei tribunali militari era conosciuta semplicemente come Tamar. Spesso vestita di nero, era immediatamente riconoscibile per i suoi suoi capelli corti bianchi, gli occhiali e il suo sorriso sempre pronto a lasciare il posto a una risata. Tamar Pelleg-Sryck era un avvocato, una strenua difensore dei diritti umani, una convinta oppositrice dell'occupazione israeliana della Cisgiordania e di Gaza, e un meraviglioso essere umano la cui grinta, intelligenza e vitalità non sono mai venute meno, nemmeno in età avanzata. L'11 marzo Tamar è morta all'età di 97 anni. Sono profondamente addolorato per la sua scomparsa, come sono certo che lo siano le centinaia di palestinesi che hanno conosciuto le ingiustizie e le umiliazioni dell'incarcerazione, dell'interrogatorio, della tortura e della detenzione amministrativa, ma che sono stati difesi da Tamar, come meglio ha potuto, dal sistema giudiziario che è parte del sistema di occupazione. Incontrai per la prima volta Tamar nella prigione militare di Megiddo, dove fui destinato dopo aver ricevuto un ordine di detenzione amministrativa nel dicembre 1995. Pochi giorni dopo gli accordi di Oslo, l'Autorità Palestinese, appena insediata, stava iniziando a prendere il controllo delle città palestinesi più grandi della Cisgiordania. Prima di cedere tale controllo, Israele iniziò a detenere senza alcuna accusa i netti oppositori degli accordi, bollandoli come “nemici della pace”. Con l'aumento del numero di detenuti amministrativi, Tamar iniziò ad occuparsi di alcuni dei loro casi, compreso il mio. Non ricordo i dettagli precisi del nostro primo incontro. Nel mio vago ricordo, si è trattato di un breve incontro in una giornata fredda e grigia, con i soliti discorsi che si fanno in questi casi: notizie sulla famiglia, riflessioni iniziali sul ricorso all'ordine di detenzione e domande sulle condizioni della prigione. Inizialmente Tamar aveva esitato ad accettare il mio caso e quindi, non conoscendola ancora, non ero sicuro di volerla come avvocato. Ma più Tamar mi faceva visita, più parlavamo e ci conoscevamo. Il freddo di quel primo giorno si trasformò in calore interpersonale, fondato sul rispetto reciproco e su un legame umano autentico. Con il passare del tempo le visite si fecero più lunghe. Tamar iniziò a portarmi i libri della sua biblioteca personale. Sia le lunghe conversazioni che i libri mi facevano evadere dall'ambiente carcerario, con la sua routine brutale e degradante... Vale la pena leggerlo per intero. 📖Leggi anche: Miti e realtà, le relazioni tra ebrei e arabi non furono sempre ostili. - L’Elefante nella Stanza -
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03
🇮🇪 L'Irlanda e almeno altri due paesi europei intendono riconoscere la Palestina come uno stato, come riporta Politico. 🇳🇴 Il primo ministro norvegese ha confermato che il Paese riconosce la Palestina come Stato, come riporta Reuters. 🇪🇸 La Spagna riconoscerà lo Stato di Palestina 🔴@DDGeopolitics
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04
𝐆𝐞𝐫𝐮𝐬𝐚𝐥𝐞𝐦𝐦𝐞 𝐄𝐬𝐭: 𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐞 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐢 𝐨𝐜𝐜𝐮𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, di Maria Morigi 🇮🇱🇵🇸🔎 Ai piedi della Città vecchia, vicino alla moschea di 𝐀𝐥-𝐀𝐪𝐬𝐚 e al 𝐌𝐮𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐏𝐢𝐚𝐧𝐭𝐨, sul fianco della collina dove è nata 𝐆𝐞𝐫𝐮𝐬𝐚𝐥𝐞𝐦𝐦𝐞, si sviluppa il popoloso quartiere di 𝐒𝐢𝐥𝐰𝐚𝐧 (ci vivono 59.000 palestinesi). Ma le bandiere israeliane sui tetti delle case mostrano il progressivo insediamento di coloni ebrei. ℹ 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐢𝐫𝐞: https://www.cese-m.eu/cesem/2024/05/gerusalemme-est-archeologia-e-politica-di-occupazione/
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05
Osservatorio libri - Questione Taiwan https://m.youtube.com/watch?v=-cU6Aei4f7I&pp=ygUJdmVyaXRpZXJv
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06
La nuova sentenza del tribunale non è una “vittoria” per Julian Assange di Thomas Fazi UnHerd - La sentenza dell'Alta Corte del Regno Unito sul caso di Julian Assange era molto attesa […] Tuttavia, è ben lontana da ciò che i sostenitori di Assange chiedono da anni: il suo rilascio immediato e incondizionato. Vale la pena ricordare che Assange è stato detenuto senza processo nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh - e sottoposto a “prolungate torture psicologiche”, secondo un rapporto delle Nazioni Unite - per più di cinque anni, nonostante sia tecnicamente innocente davanti alla legge britannica. Prima di allora, ha trascorso sette anni in autoesilio nell'ambasciata ecuadoriana di Londra per evitare di essere estradato in America, dove aveva ragione di credere che non gli sarebbe stato concesso un processo equo - un timore che gli eventi successivi hanno dimostrato essere fondato. Da 14 anni Assange è sottoposto a un'incessante persecuzione giudiziaria da parte di alcuni dei governi più potenti del mondo, in primo luogo Stati Uniti e Regno Unito. Queste autorità statali, compresi i loro rami giudiziari, non si sono fatti problemi a ignorare i principi fondamentali di un regolare processo nel tentativo di distruggere Assange (compresa la “manipolazione proattiva delle prove”). La verità è che non esiste un caso plausibile contro Assange. La tesi degli americani poggia su due pilastri principali. In primo luogo, il fatto che il suo lavoro non ricade sotto la protezione del Primo Emendamento perché non si è limitato a ricevere e pubblicare documenti classificati, ma si è presumibilmente “spinto oltre” cercando attivamente informazioni classificate, oltre ad aver aiutato Chelsea Manning e altri a violare i sistemi informatici del governo. La seconda è che Assange e WikiLeaks hanno danneggiato la sicurezza nazionale e i servizi di intelligence e hanno “creato un rischio serio e imminente” per le fonti e gli informatori statunitensi. Entrambe le affermazioni, tuttavia, sono state ampiamente smentite. Il motivo per cui Assange viene punito è evidente a tutti: aver denunciato i crimini commessi ai più alti livelli dello Stato americano, tra cui crimini di guerra, massacri di civili, torture, “consegne” illegali, programmi di sorveglianza di massa, scandali politici, pressioni su governi stranieri e corruzione diffusa. Gli Stati Uniti non possono lasciarlo impunito, anche per assicurarsi che nessun altro giornalista si azzardi a seguire i suoi passi. Ma resta il fatto che il lavoro svolto da Assange a WikiLeaks è indistinguibile, dal punto di vista legale, da quello svolto dalle organizzazioni giornalistiche tradizionali, compresa la ricerca attiva di informazioni riservate di interesse pubblico. Questo è il motivo per cui Barack Obama e il suo Dipartimento di Giustizia hanno deciso alla fine di non incriminare Assange ai sensi dello Espionage Act. Hanno capito che se lo avessero incriminato, avrebbero dovuto perseguire anche il New York Times e altre organizzazioni giornalistiche e scrittori che avevano pubblicato materiale riservato. Lo chiamarono il “problema del New York Times”. Anche l'amministrazione Biden lo capisce. I funzionari della Casa Bianca sanno che la condanna di un giornalista costituirebbe un terribile precedente, soprattutto in vista delle elezioni. Ma allo stesso tempo non possono permettere che Assange sia libero, almeno non ancora. Ecco perché tenerlo in un limbo giuridico senza fine, con la complicità attiva dello Stato britannico, è la soluzione ideale dal loro punto di vista: raggiunge l'obiettivo di punire Assange mantenendo la parvenza dello Stato di diritto. Lo stesso Assange ha descritto questa tecnica: sottoporre i nemici dello Stato a lunghe detenzioni senza processo - quasi 2.000 giorni nel caso di Assange - per poi essere colpiti da accuse minori dopo anni. L'ultima sentenza, che fa proseguire il processo - potenzialmente per anni - si adatta perfettamente a questo modus operandi. - L’Elefante nella Stanza -
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07
Richiesti mandati di arresto per leader israeliani e di Hamas Al Jazeera - Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto alla Camera preliminare del tribunale di emettere mandati di arresto contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant con l'accusa di “crimini di guerra e crimini contro l'umanità” nella Striscia di Gaza dall'8 ottobre. Khan ha chiarito che richiederà mandati d'arresto anche per tre leader di Hamas, Yahya Sinwar, Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri (Deif) e Ismail Haniyeh. Le reazioni: ▪️Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha paragonato la richiesta di mandati di arresto per alti funzionari israeliani alla propaganda nazista. ▪️Il funzionario dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) Wasel Abu Youssef, sulla stessa linea di Hamas, ha definito la mossa di richiedere mandati di arresto anche per i leader di Hamas come una “confusione tra vittima e carnefice”. .
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08
Chi trae profitto dalle politiche Net Zero? Chiunque nutra dubbi sulla quantità di denaro che circola nel calderone del movimento verde globalista dovrebbe dare un'occhiata a un rapporto dell'Energy Systems Catapult (ESC). La ESC è una società apparentemente indipendente con la “missione di dare una spinta all'innovazione energetica”. L'ESC ha consigliato al governo britannico di stanziare 30 miliardi di sterline per un piano mirato a rimuovere la CO2 dall’atmosfera, e non sta suggerendo una massiccia piantumazione di alberi. Propongono invece la tecnologia Direct Air Carbon Capture and Storage (DACCS), da collocare lungo la costa orientale, in grado di rimuovere direttamente la CO2 dall’atmosfera e di convogliarla in strutture di stoccaggio sotterranee, aiutando così il Regno Unito a raggiungere l'ambizioso obiettivo di zero emissioni nel 2050. Sembra che senza di essa “rischiamo di non rispettare i requisiti Net Zero”. Il mancato rispetto è, a quanto pare, più riprovevole della distruzione volontaria di habitat naturali sull'altare di una scienza del clima tutt'altro che consolidata. Si tratta di una tecnologia assolutamente non dimostrata, la cui unica garanzia è quella di favorire coloro che sono coinvolti nella sua messa in opera. Un'accusa ricorrente è che chiunque contesti la “scienza consolidata” della catastrofe climatica sia finanziato dalle compagnie petrolifere. Ciò che non si vuole riconoscere è che progetti da 30 miliardi di sterline, come quello che intende distruggere la costa orientale dell'Inghilterra […], rappresentano quel giro di soldi che le compagnie petrolifere, pesantemente tassate, possono solo sognare. I soldi si fanno sempre speculando, e questa è la nuova corsa all'oro… continua qui. - L’Elefante nella Stanza -
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IL GIORNO OSCURO Il 19 maggio del 1780, nel New England si verificò un evento tanto sorprendente quanto inquietante. Immaginate di svegliarvi una mattina in cui il sole è inspiegabilmente scomparso, gettando tutto nell'oscurità. Gli uccelli tacquero, le candele furono accese a mezzogiorno e la paura dell'imminente Giorno del Giudizio si diffuse a macchia d'olio. Non riuscendo a trovare una spiegazione plausibile, Sir John Herschel, matematico e astronomo inglese, proclamò: Il giorno oscuro in Nord America è stato uno di quei prodigiosi fenomeni della natura che la filosofia non riesce a spiegare. Oggi, si ritiene che la causa principale dell’inquietante fenomeno sia stata una curiosa combinazione di fattori: il fumo proveniente da massicci incendi boschivi in Canada, una fitta nebbia e una pesante copertura nuvolosa. Caso chiuso? Non per i sostenitori della fine di tutti i tempi. Nell’immagine: rappresentazione del Giorno Oscuro, Our First History, Richard Devens, 1876. - L’Elefante nella Stanza -
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Perù, il Ministero della Salute pubblica un decreto in cui classifica il transgenderismo come una malattia El Comercio - Venerdì 10 maggio il Ministero della Salute ha emanato un decreto, che aggiorna il Plan Essencial de Assurance Sanitaria (PEAS), un documento obbligatorio in tutti i centri sanitari pubblici e privati del Perù che riporta in dettaglio l'elenco delle malattie e degli interventi assicurabili. Il Decreto Supremo n. 009-2024-SA, firmato dalla presidente peruviana Dina Boluarte, aggiunge all'“Listado priorizado de condiciones asegurables, intervenciones y prestaciones” sette diagnosi nella sezione dedicata alle persone con problemi di salute mentale: transessualismo, travestitismo a doppio ruolo, disturbo dell'identità di genere nell'infanzia, altri disturbi dell'identità di genere, disturbo dell'identità di genere non specificato, travestitismo feticista e orientamento sessuale egodistonico. In un comunicato, il Ministero della Salute ha assicurato che il recente aggiornamento è stato necessario “per garantire la piena copertura delle cure mediche per la salute mentale” garantendo categoricamente: “il rispetto della dignità della persona e delle sue libere azioni nel quadro dei diritti umani, fornendo servizi sanitari a loro beneficio”. - L’Elefante nella Stanza -
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IL GIORNO IN CUI IL SOLE DIVENNE BLU Era il 14 settembre 1465, il giorno in cui Ippolita Maria Sforza fece il suo ingresso trionfale a Napoli per le sue nozze con Alfonso II d’Aragona, duca di Calabria ed erede al trono. Quando attraversò la Porta del Carmine sotto un baldacchino con drappi ornati d'oro, affiancata a destra dal legato pontificio e a sinistra dal sovrano aragonese, la folla rimase a bocca aperta. Tuttavia, ad attirare l'attenzione degli astanti non fu la futura sposa, bensì il cielo. Nonostante fosse pieno giorno, il sole era diventato di un azzurro intenso, facendo sprofondare la città in un'oscurità inquietante. Le voci cominciarono a diffondersi: si trattava di un'eclissi solare? Mentre questo strano fenomeno - documentato da un cronista veronese - si protraeva, molti suggerirono che poteva essere una conseguenza del tempo atmosferico. L'autunno fu particolarmente umido e, come suggeriscono le cronache dell’epoca, una nebbia fitta e densa sì alzò in cielo. Questo fu solo l'inizio. Nei mesi successivi, il clima europeo andò in tilt. In Germania, piovve così tanto che i cadaveri affiorarono nei cimiteri. A Thorn, una delle città più antiche della Polonia, gli abitanti iniziarono a percorrere le strade in barca. Sotto la pioggia incessante, le cantine dei castelli dei cavalieri teutonici furono allagate e interi villaggi furono spazzati via. Quattro anni dopo, in Europa si registrarono le invernate più rigide in assoluto dall’inizio della Piccola Era Glaciale - la cui precisa cronologia è ancora motivo di dibattito tra gli studiosi. I pesci si congelarono negli stagni. Gli alberi non fiorirono e l'erba non crebbe. A Bologna, le forti nevicate costrinsero gli abitanti del luogo a viaggiare lungo i corsi d'acqua ghiacciati. Gli strani fenomeni atmosferici registrati in tutta Europa nel corso del XV secolo sono stati interpretati dagli scienziati moderni come il risultato di un’eruzione vulcanica, avvenuta probabilmente ai tropici, così grande da produrre enormi quantità di ceneri che, disperse in atmosfera, provocarono variazioni nelle temperature di una vasta area del pianeta. L'aspetto più bizzarro della storia è che agli scienziati non è chiaro quale vulcano li abbia provocati. Secondo alcuni studiosi, ad oggi, le cause di questa intensa ondata di freddo e di altre oscillazioni climatiche rimangono non del tutto chiarite. L’unica cosa su cui gli scienziati concordano è su quanto non sappiamo - o più precisamente, quanto dobbiamo ancora imparare. Recentemente, un articolo pubblicato su Science Advances fornisce un quadro aggiornato degli eventi che portarono alla Piccola Era Glaciale: ad innescarla fu un periodo insolitamente caldo, suggerendo che la storia climatica abbia un decorso ciclico. 📖Leggi anche: Il mito del declino della popolazione di orsi polari. - L’Elefante nella Stanza -
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Come abbiamo visto, il mainstream ama fare molto rumore riguardo al riscaldamento globale di origine antropica. Gli influencer della controinformazione, dal canto loro, sono convinti che sia l’uomo a causare i fenomeni meteorologici estremi (un altro esempio di falso binario). Io, nel mio piccolo, ho cercato di mettere un freno a questa corsa sconsiderata nel voler dimostrare che l’uomo sia il principale responsabile dei cambiamenti climatici e dei fenomeni meteorologici estremi. Le cronache del passato ci dimostrano una storia molto diversa. A seguire ripropongo: Il giorno in cui il Sole divenne blu.
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L'unica cosa che separa Sde Teiman da Guantanamo o Abu Ghraib è la distanza fisica Per mesi sono emerse rivelazioni sulla conversione della base militare israeliana di Sde Teiman, situata vicino alla città meridionale di Be'er Sheva/Bir al-Saba, in un centro di detenzione da incubo. Le storie di abusi sui palestinesi detenuti dalle forze israeliane a Gaza richiamano alla memoria le famigerate prigioni americane di Guantanamo Bay a Cuba e di Abu Ghraib in Iraq, e confermano ciò che molti sospettavano: che il personale di sicurezza israeliano ha compiuto atti di tortura contro i palestinesi detenuti dal 7 ottobre. Secondo Haaretz, a marzo, almeno 27 detenuti di Gaza erano morti nelle strutture militari israeliane dall'inizio della guerra, alcuni dei quali a Sde Teiman. Uno degli ultimi decessi confermati è stato quello di Adnan al-Bursh, un medico palestinese che sarebbe stato arrestato a dicembre nell'ospedale di Al-Awda, nel nord della Striscia di Gaza; questo mese è stato annunciato che al-Bursh è morto nella prigione di Ofer ad aprile. Le autorità israeliane si sono rifiutate di fornire dettagli sulle circostanze della sua morte. A dicembre sono emerse le fotografie di migliaia di palestinesi arrestati dalle forze israeliane a Gaza, denudati e ammanettati, e trasportati su camion in strutture israeliane, tra cui Sde Teiman (vale la pena notare che il trasporto di individui al di fuori del territorio occupato è di per sé una violazione del diritto internazionale). Alcuni di coloro che sono stati successivamente rilasciati hanno descritto gli orrori subiti. Nelle parole di un ex detenuto, è stato “un viaggio all'inferno e ritorno”. Dopo la diffusione delle immagini scioccanti, i funzionari israeliani hanno ammesso che circa il 90% dei detenuti erano civili non affiliati ad alcun gruppo militante. La scorsa settimana, la CNN ha reso note le testimonianze di tre informatori israeliani in forza a Sde Teiman, che confermano molti dei racconti di questi ex detenuti… continua su +972 Magazine. - L’Elefante nella Stanza -
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UNA NOTTE DI SETTEMBRE …il 18-19 settembre 1941, la Terra fu colpita da una grande tempesta magnetica, una delle più intense mai registrate. Essa giunse in un momento in cui la radio e altre tecnologie si facevano strada nella vita quotidiana e quando gran parte del mondo era coinvolto nella Seconda Guerra Mondiale, nella quale gli Stati Uniti non erano ancora entrati ufficialmente. [The geomagnetic blitz of September 1941, Jeffrey J. Love e Pierdavide Coisson, 2016]. La tempesta del 1941, innescata da un'attività solare straordinaria, disturbò le frequenze radio, interruppe i servizi telefonici, bloccò le trasmissioni telegrafiche e le linee elettriche subirono forti oscillazioni. In quella notte e nelle successive le aurore danzarono nel cielo notturno in gran parte degli Stati Uniti, persino nel Profondo Sud dove è raro vederle. Le aurore illuminarono anche i cieli d'Europa, fin sopra Leningrado, ma le cronache - non deve sorprendere - erano concentrate sugli eventi bellici. - L’Elefante nella Stanza -
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LA TRAGEDIA DI RIO GRANDE DO SUL: IL FALLIMENTO DEL SISTEMA ANTI-ALLUVIONE Le inondazioni causate dalle intense precipitazioni che, tra il 26 aprile e il 2 maggio, hanno colpito lo stato più meridionale del Brasile, Rio Grande do Sul, hanno finora causato oltre 500 mila sfollati. Stando a quanto riferito dalle autorità locali, 143 persone hanno perso la vita, 125 sono disperse e 806 sono rimaste ferite. Dei 497 comuni dello Stato, 446 stanno affrontando problemi a causa delle piogge e delle inondazioni, con oltre 2 milioni di persone colpite. Secondo il mainstream, il fattore determinante di una catastrofe di tali proporzioni sarebbe riconducibile al - sempreverde - riscaldamento globale di origine antropica. Per la cosiddetta controinformazione, invece, a determinare la tragedia sarebbe stata HAARP, l’installazione civile e militare situata a Gakona, Alaska, che in questo ultimo periodo è stata addirittura chiamata in causa in occasione della recente tempesta geomagnetica. Entrambe le narrazioni hanno subito riscosso un alto consenso nel pubblico di riferimento. Entrambe le narrazioni dribblano il discorso sul fenomeno de El Niño. Ad intervalli di diversi anni, nella regione dell’Oceano Pacifico equatoriale si verifica, sia nell'atmosfera che nell'oceano, un'inversione delle correnti della durata di alcuni mesi. Nella loro forma più intensa, questi eventi di El Niño provocano sulla costa occidentale del Sudamerica precipitazioni molto abbondanti invece di tempo secco, mentre nella regione del Sudest asiatico/Australia siccità devastanti invece di tempo tropicale umido. In Brasile, El Niño ha storicamente causato siccità nel nord e piogge torrenziali nel sud del Paese. Ma non è l’unico fattore: una serie di decisioni prese dai governi locali, statali e federali brasiliani negli ultimi dieci anni hanno contribuito all'effetto devastante che le inondazioni hanno avuto sulle comunità del Rio Grande do Sul. Porto Alegre come New Orleans Se il sistema di protezione dalle inondazioni avesse funzionato, Porto Alegre non sarebbe stata sommersa. Dopo la grande alluvione del 1941, fu costruito un sistema di difesa dalle inondazioni costituito da 68 km di sbarramenti, 14 paratoie e 19 sistemi di pompaggio. A completare l’opera, il Muro di Mauá: lungo circa 2,6 km e alto 6 metri (di cui 3 metri interrati), il muro di cemento armato fu realizzato per proteggere alcune delle principali strutture pubbliche e monumenti del centro. Il sistema anti-alluvione della capitale del Rio Grande do Sul ha fallito per mancanza di manutenzione e interventi significativi. Tra il governo locale e quello federale è già in corso un botta e risposta: il municipio di Porto Alegre sostiene che i fondi promessi da Brasilia nel novembre 2023 (dopo le abbondanti piogge di quell’anno) non sono stati finora erogati. Da parte sua, il consiglio comunale è accusato di aver demolito la DMAE, l'organizzazione responsabile della manutenzione del sistema di prevenzione delle inondazioni. Quello che è successo in queste ultime settimane era un disastro prevedibile. Qual è la lezione appresa? Se si vuole conoscere la realtà dei fatti è fondamentale scavare. Purtroppo, di questi tempi è la superficialità che paga. - L’Elefante nella Stanza -
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Il sito, risalente all'Impero sasanide, è immerso in una valle circondata da una regione montuosa vulcanica e si trova a circa 400 km (250 miglia) a ovest di Teheran. Il sito comprende il principale santuario zoroastriano, parzialmente ricostruito durante il periodo ilkhanide (mongolo) nel XIII secolo. Vi si trova anche un tempio di epoca sasanide dedicato ad Anahita, la divinità delle acque. L'insieme di Takht-e Soleyman è un eccezionale esempio di architettura reale della dinastia persiana dei Sasanidi, integrato con un tempio del fuoco zoroastriano e un tempio dedicato ad Anahita, che riflette il forte significato simbolico del sito legato al fuoco e all'acqua. Uno degli aspetti più intriganti di Takht-e Soleyman è la sua associazione con leggende e miti. Si dice che il re Salomone fosse solito imprigionare i mostri all'interno di un profondo cratere nelle vicinanze, noto come Zendan-e Soleyman, o "prigione di Salomone". Inoltre, si ritiene che Salomone abbia creato il laghetto fluente del sito, aumentando il fascino mistico della fortezza. Il layout e i progetti architettonici del sito hanno avuto una profonda influenza sullo sviluppo dell'architettura islamica e sono stati un importante riferimento per altre culture sia in Oriente che in Occidente. Il lago artesiano e il vulcano sono elementi essenziali di Takht-e Soleyman, mentre la piattaforma ovale fortificata offre un'immagine suggestiva. Notizie da Asia Centrale e Caucaso
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Takht-e Soleyman, noto anche come Trono di Salomone, è un sito archeologico di importanza storica e culturale situato nell'Azerbaigian occidentale, in Iran.
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Domani pubblicherò la seconda parte. Restate sintonizzati 😎
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Porto Alegre: la grande alluvione del 1941 “L'acqua è salita a dismisura, invadendo ogni angolo e anfratto senza alcun riguardo”, scrisse il Diário de Notícias, uno dei principali quotidiani della capitale di Rio Grande do Sul, il 6 maggio 1941. Prima la pioggia. Poi la furia dei fiumi. La città si trovò ad affrontare 24 giorni consecutivi di intense precipitazioni tra aprile e maggio. Le piogge fecero aumentare il livello delle acque dei fiumi Caí, Gravataí, Jacuí e Sinos, che sfociano tutti nel Guaíba. Il livello del Guaíba raggiunse i 4,77 metri. 70.000 persone rimasero senza casa, all'incirca un quarto della popolazione dell'epoca. Un terzo delle aziende rimase sott'acqua per circa 40 giorni. Impiegarono mesi per riaprire. Molte non furono in grado di farlo. Al fine di evitare che impatti simili all'alluvione del 1941 si ripetessero, nel 1971 fu intrapresa la costruzione di un sistema anti-alluvione. Fu la più grande alluvione registrata nella storia di Porto Alegre, fino ad oggi. Continua…
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Artifacta Antica tavoletta di argilla di 3.700 anni fa contenente teorema di geometria applicata. È un metodo visuale di dimostrazione del Teorema di Pitagora. Un millennio prima della nascita di Pitagora.
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LA LEZIONE DELLA TALIDOMIDE NON È STATA IMPARATA Dopo la tragedia della talidomide (ne ho parlato qui) negli anni ‘60, vennero introdotte legislazioni nazionali e internazionali mirate alla registrazione e al monitoraggio delle reazioni avverse da farmaci. Nel 1976, con l'insorgere dell'influenza suina, negli Stati Uniti fu avviato un programma di vaccinazione di massa, che ebbe però gravi conseguenze. Secondo i dati del CDC, circa 1 persona vaccinata su 100.000 sviluppò la sindrome di Guillain-Barré e furono segnalati anche diversi decessi; il vaccino fu ritirato dal mercato quando queste problematiche divennero troppo evidenti per essere ignorate. Avremmo dovuto trarre degli insegnamenti da questo caso e, come ha sottolineato Richard Fisher nel suo articolo della BBC del settembre 2020, avremmo dovuto tenere conto di questo vecchio programma di vaccinazione di massa ed essere previdenti. Se si mette a punto un vaccino in fretta e furia per un programma di vaccinazione di massa, come governo si è sottoposti a una forte pressione per mantenere la promessa di vaccinare la popolazione e le persone che muoiono sono decisamente molto scomode. Nel Regno Unito, circa 50 milioni di dosi del vaccino Covid di AstraZeneca sono state somministrate a circa 25 milioni di persone. Il vaccino è stato utilizzato principalmente tra gennaio 2021 e luglio 2021, mentre quello di BioNTech/Pfizer è diventato il vaccino principale a partire dall'estate 2021. Fino alla fine di settembre 2022, il programma Yellow Card dell'MHRA ha ricevuto 246.393 segnalazioni di reazioni avverse al vaccino AstraZeneca, per un totale di 873.051 reazioni e 1.314 decessi sospetti legati al vaccino. Circa l'1% dei pazienti che hanno ricevuto il vaccino ha riportato effetti collaterali e sono state segnalate cinque morti sospette ogni 100.000 pazienti a cui è stato iniettato. Se confrontiamo questo dato con il fiasco del vaccino contro l'influenza suina, ritirato quando 1 paziente su 100.000 ha sviluppato il grave effetto collaterale della sindrome di Guillain Barre, ci si sarebbe potuti ragionevolmente aspettare che, con cinque morti sospette ogni 100.000, l'MHRA o AstraZeneca avrebbero potuto prendere in considerazione il ritiro del vaccino… leggi l’articolo integrale su The Daily Sceptic. - L’Elefante nella Stanza -
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IL RITORNO DEGLI DEI SULLE MONETE ITALIANE In questa puntata esamineremo alcune delle simbologie delle monete del regno di Vittorio Emanuele III. Vengono introdotti modelli di ispirazione classica, con un vero e proprio “ritorno degli Dei”: dalla Dea Roma alla Grande Madre, da Cerere alla Vittoria. Alcuni simboli, come l’aratro e la spiga, continueranno a figurare anche nel secondo dopoguerra, insieme a divinità importanti per la tradizione romana come Minerva e Vulcano. Oltre alle interpretazioni di tipo artistico-accademico vi sono indicazioni di una conoscenza degli aspetti più profondi del simbolismo mitologico. https://m.youtube.com/watch?v=MIQjG8XflUs
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IL “NUOVO MEDIO ORIENTE”? Alla fine di settembre 2023, il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu si presentò al Palazzo di Vetro con mappa ed evidenziatore alla mano per circostanziare i confini del suo Nuovo Medio Oriente. Questa comprendeva Israele (evidenziata in blu) dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo, senza delimitazioni che mostrassero la Striscia di Gaza e i territori palestinesi occupati, oltre a Paesi come l'Egitto, l'Arabia Saudita, il Bahrein e gli Emirati Arabi Uniti (evidenziati in verde). Si tratta di Stati arabi che avevano già normalizzato i rapporti con Israele o, come nel caso saudita, erano impegnati in trattative per stabilire relazioni formali con lo Stato ebraico. L'Arabia Saudita si è rifiutata di riconoscere Israele sin dalla fondazione dello Stato ebraico nel 1948. Il regno sunnita ha appoggiato altri Paesi arabi nelle loro prime guerre contro Israele ed è stato a lungo un forte sostenitore della causa palestinese. Negli ultimi anni, tuttavia, con il protrarsi della situazione di stallo israelo-palestinese e la crescita dell'influenza regionale dell'Iran, le priorità saudite si sono spostate. Anche il principe ereditario Mohammed bin Salman, ora leader de facto dell'Arabia Saudita, pare sia meno legato alla causa palestinese rispetto al padre, re Salman. [The longshot plan to end the war in Gaza and bring peace to the Middle East, Joshua Keating, Vox]. Ma a quanto pare il “vecchio” Medio Oriente non poteva essere seppellito. Dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, seguito da un'incessante e brutale offensiva israeliana che ha ucciso oltre 34mila palestinesi, il tavolo negoziale tra Israele e l’Arabia Saudita è saltato. Ma il percorso di normalizzazione tra i due Paesi, secondo alcuni osservatori, è stato semplicemente rimandato. Bibi e il piano per una nuova Gaza Grattacieli, vie d'acqua, distese di verde. Navi commerciali di ogni stazza che si affollano al porto e lungo le spiagge. Capannoni industriali e strade a quattro corsie. Gaza come sarà. O, meglio, come dovrebbe essere nelle intenzioni degli ingegneri di Benjamin Netanyahu. Il 3 maggio scorso, il New York Times ha riferito che l'Ufficio del Primo Ministro Benjamin Netanyahu sta esaminando un piano ambizioso che vedrebbe Israele gestire la Striscia di Gaza insieme ad altri Paesi arabi per diversi anni. Il piano sarebbe stato elaborato a novembre da un gruppo di uomini d'affari, la maggior parte dei quali israeliani e alcuni vicini a Netanyahu, ed è stato proposto per la prima volta all’Ufficio del premier a dicembre. Secondo il NYT, in cambio della normalizzazione con l'Arabia Saudita, Israele accetterebbe di condividere il controllo di Gaza con Riyad, gli Emirati Arabi Uniti, l'Egitto, oltre che con gli Stati Uniti, per una decina di anni prima che il controllo passi ai palestinesi. Tuttavia, come spiega il Jerusalem Post, il trasferimento del potere ai cittadini di Gaza dipenderà esclusivamente “dal successo della deradicalizzazione e della smilitarizzazione della Striscia di Gaza”. Un progetto anzitutto politico, che si basa sulla presunzione di poter cancellare, partendo da Nord, le sacche di resistenza di Hamas. Il piano, giudicato inattuabile da più parti, non delinea un percorso chiaro per la creazione di uno Stato palestinese, una condizione posta dagli Emirati e dall'Arabia Saudita per la loro adesione. 📖Leggi anche: Quella strana bandiera, Bibi e la “profezia” del Rebbe. - L’Elefante nella Stanza -
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Due settimane prima dell'operazione Al-Aqsa Flood di Hamas, il 7 ottobre, Netanyahu si presentò all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con tanto di mappa alla mano, per dichiarare il suo piano per un “Nuovo Medio Oriente”: un corridoio economico che si estende dall'India agli Emirati Arabi Uniti, all'Arabia Saudita, alla Giordania, a Israele e infine all'Europa. Questa è una delle principali ragioni geopolitiche alla base del massacro di Gaza. [The hidden reasons behind the war on Gaza, Richard Medhurst, Al Mayadeen English]. Nell’immagine: zona di libero scambio Sderot-Gaza-El-Arish secondo il piano del governo Netanyahu per una Gaza post-bellica, 3 maggio 2024.
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Regno Unito: il segretario alla Salute ordina una revisione del programma di risarcimento per danni da vaccino in seguito all'impennata delle richieste Il Vaccine Damage Payment Scheme (VDPS), istituito nel 1979 per aiutare le persone gravemente danneggiate in seguito alla somministrazione di un vaccino, deve far fronte al notevole aumento delle richieste di risarcimento. Il segretario di Stato per la salute e l'assistenza sociale, Victoria Atkins, ha chiesto ai funzionari del suo dipartimento di elaborare opzioni al fine di riformare il VDPS, secondo quanto riportato dal Telegraph. Nel 2019 sono state presentate 27 richieste di risarcimento, seguite da 26 nel 2020 e 41 nel 2021. Secondo i dati del Dipartimento della Salute, il numero è salito a 480 nel 2022 e a 4.008 l'anno scorso. Dati indipendenti, rilasciati nell'ambito di una richiesta di accesso civico generalizzato (FOIA, Freedom of Information Act), rivelano che, fino al 26 aprile, sono state presentate 11.022 richieste di risarcimento al programma in relazione ai vaccini Covid. Nel maggio 2023, un portavoce del Ministero della Salute e dell'Assistenza Sociale dichiarò: “Abbiamo già potenziato e modernizzato le operazioni del VDPS per consentire un'elaborazione più rapida dei casi, anche attraverso la digitalizzazione del processo di presentazione delle domande e l'aumento del personale amministrativo […] per garantire che i richiedenti ricevano i risultati nel più breve tempo possibile”… continua qui. - L’Elefante nella Stanza -
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L'urlo di Gaza Opera dell'artista tunisino Omar Esstar.
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UNA LINEA NELLA SABBIA Una delle osservazioni più sorprendenti, quando si confronta una mappa dell'Europa con una del Medio Oriente o del Nord Africa, è quanto siano diverse. I confini della maggior parte degli Stati nazionali europei sono perfettamente contorti e seguono i contorni sistematicamente “naturali” designati dalla geografia, dall'etnia, dalla lingua, dalla religione o dalla cultura. I confini delle nazioni mediorientali o nordafricane, al contrario, appaiono decisamente artificiali. Le linee rette abbondano, con parallele, perpendicolari e persino angoli retti, che appaiono evidenti anche all'osservatore più distratto. Sembra quasi che qualcuno abbia preso matita e righello... [Architects of Failure: 100 years of Sykes-Picot, Akil Awan, HT]. Nel 1915, durante un briefing con il Primo Ministro britannico Herbert Henry Asquith, Sir Mark Sykes dichiarò: “Vorrei tracciare una linea dalla 'I' di Acri fino all'ultima 'K' di Kirkuk". Fece scorrere il dito su una mappa, stesa su un tavolo al numero 10 di Downing Street, da quella che oggi è una città sulla costa mediterranea di Israele fino alle montagne settentrionali dell'Iraq. L’anno seguente, mentre la Grande Guerra infuriava ancora, l'impero francese e quello britannico, al fine di stabilire le rispettive sfere di influenza e di controllo in Medio Oriente, dopo il crollo ritenuto imminente dell’Impero Ottomano, firmarono l'accordo segreto Sykes-Picot, dal nome dei rispettivi diplomatici firmatari. Il 16 maggio ricorrerà l’anniversario di quell’accordo. Difficile immaginare un anniversario più caldo: tuttora si combatte e si muore su quelle linee tracciate con matita e righello sulle mappe del Medio Oriente. - L’Elefante nella Stanza -
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Senatori statunitensi avvertono il procuratore capo della Corte penale internazionale: “Se prendete di mira Israele, noi prenderemo di mira voi” Anadolu - Dodici senatori repubblicani hanno minacciato di imporre sanzioni alla Corte penale internazionale (CPI) se questa procederà con i mandati di arresto per alti funzionari israeliani, secondo una copia di una lettera pubblicata lunedì. La lettera di una pagina, ottenuta dal sito di notizie online Zeteo, è indirizzata al procuratore capo della CPI Karim Khan. In essa si legge che ogni eventuale mandato di arresto contro il Primo Ministro Benjamin Netanyahu e altri alti funzionari israeliani “è illegittimo e privo di base legale, e se eseguito comporterà severe sanzioni contro di lei e la sua istituzione”. Tra i firmatari della lettera figurano i sen. Tom Cotton, Marco Rubio, Mitch McConnell, Katie Boyd Britt, Marsha Blackburn, Ted Budd, Kevin Cramer, Bill Hagerty, Pete Ricketts, Rick Scott, Tim Scott e Ted Cruz. Le sanzioni intimate riguarderebbero i dipendenti e i collaboratori della CPI e includerebbero restrizioni di viaggio per le rispettive famiglie. Israele e gli Stati Uniti non sono membri della Corte penale internazionale e non ne riconoscono la giurisdizione. La Palestina è stata ammessa come membro della Corte dell'Aia nel 2015. Leggi qui l’articolo integrale. Non è la prima volta: nel 2020 Donald Trump firmò un ordine esecutivo volto ad autorizzare sanzioni contro funzionari della Corte penale internazionale dell’Aia per le inchieste sui crimini in Afghanistan. - L’Elefante nella Stanza -
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Questa presentazione di quattro anni fa del Dr. John Robson indaga le origini malsane e l’inesattezza fondamentale, persino la disonestà, dell’affermazione che il 97% degli scienziati, o “gli scienziati del mondo”, o qualcosa del genere concordano sul fatto che il cambiamento climatico è causato dall’uomo, urgente e pericoloso. https://www.attivitasolare.com/la-storia-approfondita-dietro-il-mito-del-clima-del-97-degli-scienziati/?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR1jiPOZVfy4M2m6S-eXY6Yd7mTgN2JzCYYcXBOfPXX_4hFYsbdXvXoshWY_aem_ASpuMLfqG5-1SklybSqo-3PvLdPM14rJyIfKkf9m54DhKKqipEOIPBsm8wBmnC1E7rMY6sKS6-fCw_y7-Anzx37_
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Per chi se lo fosse perso, ripropongo: - LA SINDROME DEL BIANCONIGLIO - 📚Leggi qui
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‼️AVVISO: il canale Distopia 2.0 è stato rinominato in “L’Elefante nella Stanza” (qui spiego il perché). Che fatica però ragazzi!
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Il MIT diventa la prima università d'élite a vietare le “dichiarazioni di diversità” In quello che si prospetta come un evento spartiacque, il Massachusetts Institute of Technology ha posto fine all'uso delle dichiarazioni di diversità per l'assunzione dei docenti, diventando così la prima università privata a fare marcia indietro su questa prassi giudicata da più parti come la cartina tornasole della politica. Molte università americane assumono sulla base della devozione ai dogmi del politicamente corretto: i candidati devono presentare una dichiarazione che definisca la loro comprensione del concetto di diversità, i loro contributi passati ad essa e i loro piani "per promuovere l'equità e l'inclusione" in caso di assunzione. Sabato scorso, un portavoce del MIT ha confermato in una mail che “la richiesta di una dichiarazione di diversità non farà più parte dei requisiti per le posizioni di facoltà al MIT”, aggiungendo che la decisione è stata presa da Sally Kornbluth, presidente del MIT, “con il sostegno del provost [“amministratore universitario” nei paesi anglosassoni], del rettore e di tutti e sei i presidi di facoltà”. La decisione segna un punto di svolta nella lotta ai programmi Diversity, Equity and Inclusion (DEI) nell'istruzione superiore. Almeno dalla fine degli anni 2010, le dichiarazioni di diversità sono state onnipresenti nelle assunzioni dei docenti, e talvolta hanno avuto un peso notevole nel processo di selezione. Come ha detto un preside della Emory University descrivendo il suo approccio alle assunzioni: “Dichiarazione di diversità, poi il fascicolo [curriculum, lettera di accompagnamento e dichiarazione di ricerca]”. È un fatto epocale. Le spinte contro le dichiarazioni di diversità hanno avuto successo quasi esclusivamente nelle università pubbliche degli Stati rossi, incoraggiate o promosse dai legislatori. Stati conservatori come la Florida, il Texas e lo Utah hanno approvato leggi che vietano le dichiarazioni di diversità nelle università statali. Anche alcuni dirigenti delle università statali, come il Consiglio superiore dell'Università della Carolina del Nord, hanno vietato questa prassi. La decisione del MIT è diversa: è una riforma dall'interno, voluta da un presidente dell'università insieme a presidi e provost, in un istituto privato. È molto probabile che altre università private e quelle statali negli Stati blu, seguano l'esempio del MIT per una ragione fondamentale: un numero significativo di docenti di tutto lo schieramento politico semplicemente non tollera i DEI. 📖Leggi l’articolo integrale su UnHerd. - L’Elefante nella Stanza -
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Trovo davvero curioso come molti iscritti abbiano immediatamente lasciato il canale in seguito alla mia decisione di cambiare nome. Si saranno offesi? 😂😂😂 Robe da pazzi!
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L’Elefante nella Stanza Nel 1814, un noto autore di favole russo, Ivan Andreevich Krylov, scrisse una storia che raccontava di un uomo che, visitando un museo, notava tutti i piccoli oggetti esposti ma, sorprendentemente, non l’enorme elefante. Si ritiene che questa favola, dal titolo L’uomo curioso, abbia ispirato l'espressione “l'elefante nella stanza”. L’espressione in genere si riferisce a un qualcosa palesemente ovvio ma che passa inosservato, sebbene possa anche riferirsi ad un problema molto noto volutamente ignorato o minimizzato. Proprio perché mi pongo l’obiettivo di non ignorare l’elefante nella stanza, ho deciso di rinominare il canale ispirandomi a questa espressione. Ritengo sia più appropriata di Distopia 2.0, nome che non ho mai pienamente sentito mio, in quanto fu scelto da chi - l’altro amministratore - ha poi deciso di abbandonare nel silenzio il progetto. È giunto il momento di voltare pagina. Il link del canale (t.me/distopia2punto0) rimarrà il medesimo, almeno per il momento. Loredana
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L’alfabetico cirillico, utilizzato da oltre 250 milioni di persone nei Balcani, in Russia, nel Baltico (Kaliningrad), in Asia centrale e fino alla Mongolia, ha una propria festa, quasi unica tra gli alfabeti del mondo. Celebrata in quasi tutti i Paesi slavi, la Giornata della scrittura e della cultura slava si svolge il 24 maggio nel mondo ortodosso e il 5 luglio in quello cattolico. Ogni anno si tengono eventi culturali, parate e altre attività in onore dei due missionari bizantini di Tessalonica (oggi Salonicco, Grecia), i fratelli Costantino-Cirillo e Metodio, a cui si deve la creazione del primo alfabeto slavo - detto glagolitico - nel IX secolo.
Il nuovo alfabeto diede corpo a un idioma fino ad allora solo parlato e che ancora oggi è alla base della cultura di tante nazioni dell’Europa orientale. La nascita del cirillico vero e proprio risale invece attorno al X secolo.
Nell’immagine: Evangeliario moldavo, manoscritto del XVII. Biblioteca Nazionale di Varsavia, Polonia. - L’Elefante nella Stanza -
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In memoria di un avvocato israeliano che non ha mai tradito il suo scopo morale di Imad Sabi Sebbene sia diventata avvocato tardi, Tamar Pelleg-Sryck ha lavorato incessantemente per difendere i detenuti palestinesi da un sistema profondamente ingiusto. Per i palestinesi che difendeva nei tribunali militari era conosciuta semplicemente come Tamar. Spesso vestita di nero, era immediatamente riconoscibile per i suoi suoi capelli corti bianchi, gli occhiali e il suo sorriso sempre pronto a lasciare il posto a una risata. Tamar Pelleg-Sryck era un avvocato, una strenua difensore dei diritti umani, una convinta oppositrice dell'occupazione israeliana della Cisgiordania e di Gaza, e un meraviglioso essere umano la cui grinta, intelligenza e vitalità non sono mai venute meno, nemmeno in età avanzata. L'11 marzo Tamar è morta all'età di 97 anni. Sono profondamente addolorato per la sua scomparsa, come sono certo che lo siano le centinaia di palestinesi che hanno conosciuto le ingiustizie e le umiliazioni dell'incarcerazione, dell'interrogatorio, della tortura e della detenzione amministrativa, ma che sono stati difesi da Tamar, come meglio ha potuto, dal sistema giudiziario che è parte del sistema di occupazione. Incontrai per la prima volta Tamar nella prigione militare di Megiddo, dove fui destinato dopo aver ricevuto un ordine di detenzione amministrativa nel dicembre 1995. Pochi giorni dopo gli accordi di Oslo, l'Autorità Palestinese, appena insediata, stava iniziando a prendere il controllo delle città palestinesi più grandi della Cisgiordania. Prima di cedere tale controllo, Israele iniziò a detenere senza alcuna accusa i netti oppositori degli accordi, bollandoli come “nemici della pace”. Con l'aumento del numero di detenuti amministrativi, Tamar iniziò ad occuparsi di alcuni dei loro casi, compreso il mio. Non ricordo i dettagli precisi del nostro primo incontro. Nel mio vago ricordo, si è trattato di un breve incontro in una giornata fredda e grigia, con i soliti discorsi che si fanno in questi casi: notizie sulla famiglia, riflessioni iniziali sul ricorso all'ordine di detenzione e domande sulle condizioni della prigione. Inizialmente Tamar aveva esitato ad accettare il mio caso e quindi, non conoscendola ancora, non ero sicuro di volerla come avvocato. Ma più Tamar mi faceva visita, più parlavamo e ci conoscevamo. Il freddo di quel primo giorno si trasformò in calore interpersonale, fondato sul rispetto reciproco e su un legame umano autentico. Con il passare del tempo le visite si fecero più lunghe. Tamar iniziò a portarmi i libri della sua biblioteca personale. Sia le lunghe conversazioni che i libri mi facevano evadere dall'ambiente carcerario, con la sua routine brutale e degradante... Vale la pena leggerlo per intero. 📖Leggi anche: Miti e realtà, le relazioni tra ebrei e arabi non furono sempre ostili. - L’Elefante nella Stanza -
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Repost from Il Veritiero
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🇮🇪 L'Irlanda e almeno altri due paesi europei intendono riconoscere la Palestina come uno stato, come riporta Politico. 🇳🇴 Il primo ministro norvegese ha confermato che il Paese riconosce la Palestina come Stato, come riporta Reuters. 🇪🇸 La Spagna riconoscerà lo Stato di Palestina 🔴@DDGeopolitics
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𝐆𝐞𝐫𝐮𝐬𝐚𝐥𝐞𝐦𝐦𝐞 𝐄𝐬𝐭: 𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐞 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐢 𝐨𝐜𝐜𝐮𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, di Maria Morigi 🇮🇱🇵🇸🔎 Ai piedi della Città vecchia, vicino alla moschea di 𝐀𝐥-𝐀𝐪𝐬𝐚 e al 𝐌𝐮𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐏𝐢𝐚𝐧𝐭𝐨, sul fianco della collina dove è nata 𝐆𝐞𝐫𝐮𝐬𝐚𝐥𝐞𝐦𝐦𝐞, si sviluppa il popoloso quartiere di 𝐒𝐢𝐥𝐰𝐚𝐧 (ci vivono 59.000 palestinesi). Ma le bandiere israeliane sui tetti delle case mostrano il progressivo insediamento di coloni ebrei. ℹ 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐢𝐫𝐞: https://www.cese-m.eu/cesem/2024/05/gerusalemme-est-archeologia-e-politica-di-occupazione/
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Osservatorio libri - Questione Taiwan

Prima puntata di una nuova rubrica di presentazione di libri e pubblicazioni sui temi trattati nel nostro canale. In questa puntata presentiamo 'La questione di Taiwan e la riunificazione pacifica della Cina' (M. Costa - A. Turi - S. Vernole, Anteo Edizioni) e 'Taiwan. L'Isola nello scacchiere asiatico e mondiale' (G.Gabellini, L'Antidiplomatico).

La nuova sentenza del tribunale non è una “vittoria” per Julian Assange di Thomas Fazi UnHerd - La sentenza dell'Alta Corte del Regno Unito sul caso di Julian Assange era molto attesa […] Tuttavia, è ben lontana da ciò che i sostenitori di Assange chiedono da anni: il suo rilascio immediato e incondizionato. Vale la pena ricordare che Assange è stato detenuto senza processo nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh - e sottoposto a “prolungate torture psicologiche”, secondo un rapporto delle Nazioni Unite - per più di cinque anni, nonostante sia tecnicamente innocente davanti alla legge britannica. Prima di allora, ha trascorso sette anni in autoesilio nell'ambasciata ecuadoriana di Londra per evitare di essere estradato in America, dove aveva ragione di credere che non gli sarebbe stato concesso un processo equo - un timore che gli eventi successivi hanno dimostrato essere fondato. Da 14 anni Assange è sottoposto a un'incessante persecuzione giudiziaria da parte di alcuni dei governi più potenti del mondo, in primo luogo Stati Uniti e Regno Unito. Queste autorità statali, compresi i loro rami giudiziari, non si sono fatti problemi a ignorare i principi fondamentali di un regolare processo nel tentativo di distruggere Assange (compresa la “manipolazione proattiva delle prove”). La verità è che non esiste un caso plausibile contro Assange. La tesi degli americani poggia su due pilastri principali. In primo luogo, il fatto che il suo lavoro non ricade sotto la protezione del Primo Emendamento perché non si è limitato a ricevere e pubblicare documenti classificati, ma si è presumibilmente “spinto oltre” cercando attivamente informazioni classificate, oltre ad aver aiutato Chelsea Manning e altri a violare i sistemi informatici del governo. La seconda è che Assange e WikiLeaks hanno danneggiato la sicurezza nazionale e i servizi di intelligence e hanno “creato un rischio serio e imminente” per le fonti e gli informatori statunitensi. Entrambe le affermazioni, tuttavia, sono state ampiamente smentite. Il motivo per cui Assange viene punito è evidente a tutti: aver denunciato i crimini commessi ai più alti livelli dello Stato americano, tra cui crimini di guerra, massacri di civili, torture, “consegne” illegali, programmi di sorveglianza di massa, scandali politici, pressioni su governi stranieri e corruzione diffusa. Gli Stati Uniti non possono lasciarlo impunito, anche per assicurarsi che nessun altro giornalista si azzardi a seguire i suoi passi. Ma resta il fatto che il lavoro svolto da Assange a WikiLeaks è indistinguibile, dal punto di vista legale, da quello svolto dalle organizzazioni giornalistiche tradizionali, compresa la ricerca attiva di informazioni riservate di interesse pubblico. Questo è il motivo per cui Barack Obama e il suo Dipartimento di Giustizia hanno deciso alla fine di non incriminare Assange ai sensi dello Espionage Act. Hanno capito che se lo avessero incriminato, avrebbero dovuto perseguire anche il New York Times e altre organizzazioni giornalistiche e scrittori che avevano pubblicato materiale riservato. Lo chiamarono il “problema del New York Times”. Anche l'amministrazione Biden lo capisce. I funzionari della Casa Bianca sanno che la condanna di un giornalista costituirebbe un terribile precedente, soprattutto in vista delle elezioni. Ma allo stesso tempo non possono permettere che Assange sia libero, almeno non ancora. Ecco perché tenerlo in un limbo giuridico senza fine, con la complicità attiva dello Stato britannico, è la soluzione ideale dal loro punto di vista: raggiunge l'obiettivo di punire Assange mantenendo la parvenza dello Stato di diritto. Lo stesso Assange ha descritto questa tecnica: sottoporre i nemici dello Stato a lunghe detenzioni senza processo - quasi 2.000 giorni nel caso di Assange - per poi essere colpiti da accuse minori dopo anni. L'ultima sentenza, che fa proseguire il processo - potenzialmente per anni - si adatta perfettamente a questo modus operandi. - L’Elefante nella Stanza -
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New court ruling is no 'victory' for Julian Assange

Today’s UK High Court ruling on the Julian Assange case was a much-anticipated one. The two judges were called to decide on whether the WikiLeaks founder could mount a new appeal against his extradition to the US on charges of leaking military secrets under the Espionage Act. If Assange had lost his right to an [...]Read More...

Richiesti mandati di arresto per leader israeliani e di Hamas Al Jazeera - Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto alla Camera preliminare del tribunale di emettere mandati di arresto contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant con l'accusa di “crimini di guerra e crimini contro l'umanità” nella Striscia di Gaza dall'8 ottobre. Khan ha chiarito che richiederà mandati d'arresto anche per tre leader di Hamas, Yahya Sinwar, Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri (Deif) e Ismail Haniyeh. Le reazioni: ▪️Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha paragonato la richiesta di mandati di arresto per alti funzionari israeliani alla propaganda nazista. ▪️Il funzionario dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) Wasel Abu Youssef, sulla stessa linea di Hamas, ha definito la mossa di richiedere mandati di arresto anche per i leader di Hamas come una “confusione tra vittima e carnefice”. .
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ICC prosecutor seeks arrest warrants for Israeli and Hamas leaders

ICC chief prosecutor says he is seeking arrest warrants for Israeli prime minister and Hamas leaders, among others.

Chi trae profitto dalle politiche Net Zero? Chiunque nutra dubbi sulla quantità di denaro che circola nel calderone del movimento verde globalista dovrebbe dare un'occhiata a un rapporto dell'Energy Systems Catapult (ESC). La ESC è una società apparentemente indipendente con la “missione di dare una spinta all'innovazione energetica”. L'ESC ha consigliato al governo britannico di stanziare 30 miliardi di sterline per un piano mirato a rimuovere la CO2 dall’atmosfera, e non sta suggerendo una massiccia piantumazione di alberi. Propongono invece la tecnologia Direct Air Carbon Capture and Storage (DACCS), da collocare lungo la costa orientale, in grado di rimuovere direttamente la CO2 dall’atmosfera e di convogliarla in strutture di stoccaggio sotterranee, aiutando così il Regno Unito a raggiungere l'ambizioso obiettivo di zero emissioni nel 2050. Sembra che senza di essa “rischiamo di non rispettare i requisiti Net Zero”. Il mancato rispetto è, a quanto pare, più riprovevole della distruzione volontaria di habitat naturali sull'altare di una scienza del clima tutt'altro che consolidata. Si tratta di una tecnologia assolutamente non dimostrata, la cui unica garanzia è quella di favorire coloro che sono coinvolti nella sua messa in opera. Un'accusa ricorrente è che chiunque contesti la “scienza consolidata” della catastrofe climatica sia finanziato dalle compagnie petrolifere. Ciò che non si vuole riconoscere è che progetti da 30 miliardi di sterline, come quello che intende distruggere la costa orientale dell'Inghilterra […], rappresentano quel giro di soldi che le compagnie petrolifere, pesantemente tassate, possono solo sognare. I soldi si fanno sempre speculando, e questa è la nuova corsa all'oro… continua qui. - L’Elefante nella Stanza -
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Who profits exactly, from Net Zero..?

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IL GIORNO OSCURO Il 19 maggio del 1780, nel New England si verificò un evento tanto sorprendente quanto inquietante. Immaginate di svegliarvi una mattina in cui il sole è inspiegabilmente scomparso, gettando tutto nell'oscurità.
Gli uccelli tacquero, le candele furono accese a mezzogiorno e la paura dell'imminente Giorno del Giudizio si diffuse a macchia d'olio.
Non riuscendo a trovare una spiegazione plausibile, Sir John Herschel, matematico e astronomo inglese, proclamò:
Il giorno oscuro in Nord America è stato uno di quei prodigiosi fenomeni della natura che la filosofia non riesce a spiegare.
Oggi, si ritiene che la causa principale dell’inquietante fenomeno sia stata una curiosa combinazione di fattori: il fumo proveniente da massicci incendi boschivi in Canada, una fitta nebbia e una pesante copertura nuvolosa. Caso chiuso? Non per i sostenitori della fine di tutti i tempi. Nell’immagine: rappresentazione del Giorno Oscuro, Our First History, Richard Devens, 1876. - L’Elefante nella Stanza -
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Perù, il Ministero della Salute pubblica un decreto in cui classifica il transgenderismo come una malattia El Comercio - Venerdì 10 maggio il Ministero della Salute ha emanato un decreto, che aggiorna il Plan Essencial de Assurance Sanitaria (PEAS), un documento obbligatorio in tutti i centri sanitari pubblici e privati del Perù che riporta in dettaglio l'elenco delle malattie e degli interventi assicurabili. Il Decreto Supremo n. 009-2024-SA, firmato dalla presidente peruviana Dina Boluarte, aggiunge all'“Listado priorizado de condiciones asegurables, intervenciones y prestaciones” sette diagnosi nella sezione dedicata alle persone con problemi di salute mentale: transessualismo, travestitismo a doppio ruolo, disturbo dell'identità di genere nell'infanzia, altri disturbi dell'identità di genere, disturbo dell'identità di genere non specificato, travestitismo feticista e orientamento sessuale egodistonico. In un comunicato, il Ministero della Salute ha assicurato che il recente aggiornamento è stato necessario “per garantire la piena copertura delle cure mediche per la salute mentale” garantendo categoricamente: “il rispetto della dignità della persona e delle sue libere azioni nel quadro dei diritti umani, fornendo servizi sanitari a loro beneficio”. - L’Elefante nella Stanza -
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Minsa publica decreto que califica como enfermedad a las personas transexuales

La actualización del Plan Esencial de Aseguramiento en Salud (PEAS) incluye diagnósticos de la clasificación internacional de enfermedades que fue reemplazado por la OMS en el 2022. Organizaciones LGTBI advierten que abre las puertas a la aplicación de las llamadas terapias de conversión