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L’Elefante nella Stanza (ex Distopia 2.0)

Riscoprire il passato per comprendere il presente. Indagare il presente per guardare al futuro. Sei pronto? Facciamolo insieme. ATTENZIONE: La “chat commenti” chiude alle 23,00 e riapre alle 7,30.

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IL RITORNO DEGLI DEI SULLE MONETE ITALIANE In questa puntata esamineremo alcune delle simbologie delle monete del regno di Vittorio Emanuele III. Vengono introdotti modelli di ispirazione classica, con un vero e proprio “ritorno degli Dei”: dalla Dea Roma alla Grande Madre, da Cerere alla Vittoria. Alcuni simboli, come l’aratro e la spiga, continueranno a figurare anche nel secondo dopoguerra, insieme a divinità importanti per la tradizione romana come Minerva e Vulcano. Oltre alle interpretazioni di tipo artistico-accademico vi sono indicazioni di una conoscenza degli aspetti più profondi del simbolismo mitologico. https://m.youtube.com/watch?v=MIQjG8XflUs
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Il ritorno degli dei sulle monete italiane

In questa puntata esamineremo alcune delle simbologie delle monete del regno di Vittorio Emanuele III. Vengono introdotti modelli di ispirazione classica, co...

IL “NUOVO MEDIO ORIENTE”? Alla fine di settembre 2023, il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu si presentò al Palazzo di Vetro con mappa ed evidenziatore alla mano per circostanziare i confini del suo Nuovo Medio Oriente. Questa comprendeva Israele (evidenziata in blu) dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo, senza delimitazioni che mostrassero la Striscia di Gaza e i territori palestinesi occupati, oltre a Paesi come l'Egitto, l'Arabia Saudita, il Bahrein e gli Emirati Arabi Uniti (evidenziati in verde). Si tratta di Stati arabi che avevano già normalizzato i rapporti con Israele o, come nel caso saudita, erano impegnati in trattative per stabilire relazioni formali con lo Stato ebraico.
L'Arabia Saudita si è rifiutata di riconoscere Israele sin dalla fondazione dello Stato ebraico nel 1948. Il regno sunnita ha appoggiato altri Paesi arabi nelle loro prime guerre contro Israele ed è stato a lungo un forte sostenitore della causa palestinese. Negli ultimi anni, tuttavia, con il protrarsi della situazione di stallo israelo-palestinese e la crescita dell'influenza regionale dell'Iran, le priorità saudite si sono spostate. Anche il principe ereditario Mohammed bin Salman, ora leader de facto dell'Arabia Saudita, pare sia meno legato alla causa palestinese rispetto al padre, re Salman. [The longshot plan to end the war in Gaza and bring peace to the Middle East, Joshua Keating, Vox].
Ma a quanto pare il “vecchio” Medio Oriente non poteva essere seppellito. Dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, seguito da un'incessante e brutale offensiva israeliana che ha ucciso oltre 34mila palestinesi, il tavolo negoziale tra Israele e l’Arabia Saudita è saltato. Ma il percorso di normalizzazione tra i due Paesi, secondo alcuni osservatori, è stato semplicemente rimandato. Bibi e il piano per una nuova Gaza
Grattacieli, vie d'acqua, distese di verde. Navi commerciali di ogni stazza che si affollano al porto e lungo le spiagge. Capannoni industriali e strade a quattro corsie.
Gaza come sarà.
O, meglio, come dovrebbe essere nelle intenzioni degli ingegneri di Benjamin Netanyahu.
Il 3 maggio scorso, il New York Times ha riferito che l'Ufficio del Primo Ministro Benjamin Netanyahu sta esaminando un piano ambizioso che vedrebbe Israele gestire la Striscia di Gaza insieme ad altri Paesi arabi per diversi anni. Il piano sarebbe stato elaborato a novembre da un gruppo di uomini d'affari, la maggior parte dei quali israeliani e alcuni vicini a Netanyahu, ed è stato proposto per la prima volta all’Ufficio del premier a dicembre. Secondo il NYT, in cambio della normalizzazione con l'Arabia Saudita, Israele accetterebbe di condividere il controllo di Gaza con Riyad, gli Emirati Arabi Uniti, l'Egitto, oltre che con gli Stati Uniti, per una decina di anni prima che il controllo passi ai palestinesi. Tuttavia, come spiega il Jerusalem Post, il trasferimento del potere ai cittadini di Gaza dipenderà esclusivamente “dal successo della deradicalizzazione e della smilitarizzazione della Striscia di Gaza”. Un progetto anzitutto politico, che si basa sulla presunzione di poter cancellare, partendo da Nord, le sacche di resistenza di Hamas. Il piano, giudicato inattuabile da più parti, non delinea un percorso chiaro per la creazione di uno Stato palestinese, una condizione posta dagli Emirati e dall'Arabia Saudita per la loro adesione. 📖Leggi anche: Quella strana bandiera, Bibi e la “profezia” del Rebbe. - L’Elefante nella Stanza -
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Due settimane prima dell'operazione Al-Aqsa Flood di Hamas, il 7 ottobre, Netanyahu si presentò all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con tanto di mappa alla mano, per dichiarare il suo piano per un “Nuovo Medio Oriente”: un corridoio economico che si estende dall'India agli Emirati Arabi Uniti, all'Arabia Saudita, alla Giordania, a Israele e infine all'Europa. Questa è una delle principali ragioni geopolitiche alla base del massacro di Gaza. [The hidden reasons behind the war on Gaza, Richard Medhurst, Al Mayadeen English].
Nell’immagine: zona di libero scambio Sderot-Gaza-El-Arish secondo il piano del governo Netanyahu per una Gaza post-bellica, 3 maggio 2024.
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Regno Unito: il segretario alla Salute ordina una revisione del programma di risarcimento per danni da vaccino in seguito all'impennata delle richieste Il Vaccine Damage Payment Scheme (VDPS), istituito nel 1979 per aiutare le persone gravemente danneggiate in seguito alla somministrazione di un vaccino, deve far fronte al notevole aumento delle richieste di risarcimento. Il segretario di Stato per la salute e l'assistenza sociale, Victoria Atkins, ha chiesto ai funzionari del suo dipartimento di elaborare opzioni al fine di riformare il VDPS, secondo quanto riportato dal Telegraph. Nel 2019 sono state presentate 27 richieste di risarcimento, seguite da 26 nel 2020 e 41 nel 2021. Secondo i dati del Dipartimento della Salute, il numero è salito a 480 nel 2022 e a 4.008 l'anno scorso. Dati indipendenti, rilasciati nell'ambito di una richiesta di accesso civico generalizzato (FOIA, Freedom of Information Act), rivelano che, fino al 26 aprile, sono state presentate 11.022 richieste di risarcimento al programma in relazione ai vaccini Covid. Nel maggio 2023, un portavoce del Ministero della Salute e dell'Assistenza Sociale dichiarò: “Abbiamo già potenziato e modernizzato le operazioni del VDPS per consentire un'elaborazione più rapida dei casi, anche attraverso la digitalizzazione del processo di presentazione delle domande e l'aumento del personale amministrativo […] per garantire che i richiedenti ricevano i risultati nel più breve tempo possibile”… continua qui. - L’Elefante nella Stanza -
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Health Secretary orders vaccine compensation scheme review as claims soar

The Health Secretary has ordered a review of the vaccine compensation scheme after a surge in claims following the pandemic, The Telegraph can disclose. Victoria Atkins has asked officials in her department to draw up options for reforming the Vaccine Damage Payment Scheme (VDPS), which campaigners have said is no longer fit for purpose. It comes a...

Repost from Il Veritiero
L'urlo di Gaza Opera dell'artista tunisino Omar Esstar.
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UNA LINEA NELLA SABBIA
Una delle osservazioni più sorprendenti, quando si confronta una mappa dell'Europa con una del Medio Oriente o del Nord Africa, è quanto siano diverse. I confini della maggior parte degli Stati nazionali europei sono perfettamente contorti e seguono i contorni sistematicamente “naturali” designati dalla geografia, dall'etnia, dalla lingua, dalla religione o dalla cultura. I confini delle nazioni mediorientali o nordafricane, al contrario, appaiono decisamente artificiali. Le linee rette abbondano, con parallele, perpendicolari e persino angoli retti, che appaiono evidenti anche all'osservatore più distratto. Sembra quasi che qualcuno abbia preso matita e righello... [Architects of Failure: 100 years of Sykes-Picot, Akil Awan, HT].
Nel 1915, durante un briefing con il Primo Ministro britannico Herbert Henry Asquith, Sir Mark Sykes dichiarò: “Vorrei tracciare una linea dalla 'I' di Acri fino all'ultima 'K' di Kirkuk". Fece scorrere il dito su una mappa, stesa su un tavolo al numero 10 di Downing Street, da quella che oggi è una città sulla costa mediterranea di Israele fino alle montagne settentrionali dell'Iraq. L’anno seguente, mentre la Grande Guerra infuriava ancora, l'impero francese e quello britannico, al fine di stabilire le rispettive sfere di influenza e di controllo in Medio Oriente, dopo il crollo ritenuto imminente dell’Impero Ottomano, firmarono l'accordo segreto Sykes-Picot, dal nome dei rispettivi diplomatici firmatari. Il 16 maggio ricorrerà l’anniversario di quell’accordo. Difficile immaginare un anniversario più caldo: tuttora si combatte e si muore su quelle linee tracciate con matita e righello sulle mappe del Medio Oriente. - L’Elefante nella Stanza -
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L’Elefante nella Stanza (ex Distopia 2.0)

La mappa che cambiò il Medio Oriente (1916) La mappa era un allegato della lettera dell'ambasciatore francese Paul Cambon a Sir Edward Grey, datata 9 maggio 1916. Sette giorni dopo venne firmato l'accordo Sykes-Picot, meglio noto come Accordo sull’Asia Minore, un trattato segreto tra Regno Unito e Francia che delineava, secondo le linee della mappa, come avrebbero spartito il Medio Oriente in caso di sconfitta dell'Impero Ottomano nella Prima Guerra Mondiale. Gli Ottomani furono effettivamente sconfitti due anni più tardi e il resto, come si dice, è storia: una storia complicata, triste e molto sanguinosa. t.me/distopia2punto0

Senatori statunitensi avvertono il procuratore capo della Corte penale internazionale: “Se prendete di mira Israele, noi prenderemo di mira voi” Anadolu - Dodici senatori repubblicani hanno minacciato di imporre sanzioni alla Corte penale internazionale (CPI) se questa procederà con i mandati di arresto per alti funzionari israeliani, secondo una copia di una lettera pubblicata lunedì. La lettera di una pagina, ottenuta dal sito di notizie online Zeteo, è indirizzata al procuratore capo della CPI Karim Khan. In essa si legge che ogni eventuale mandato di arresto contro il Primo Ministro Benjamin Netanyahu e altri alti funzionari israeliani “è illegittimo e privo di base legale, e se eseguito comporterà severe sanzioni contro di lei e la sua istituzione”. Tra i firmatari della lettera figurano i sen. Tom Cotton, Marco Rubio, Mitch McConnell, Katie Boyd Britt, Marsha Blackburn, Ted Budd, Kevin Cramer, Bill Hagerty, Pete Ricketts, Rick Scott, Tim Scott e Ted Cruz. Le sanzioni intimate riguarderebbero i dipendenti e i collaboratori della CPI e includerebbero restrizioni di viaggio per le rispettive famiglie. Israele e gli Stati Uniti non sono membri della Corte penale internazionale e non ne riconoscono la giurisdizione. La Palestina è stata ammessa come membro della Corte dell'Aia nel 2015. Leggi qui l’articolo integrale. Non è la prima volta: nel 2020 Donald Trump firmò un ordine esecutivo volto ad autorizzare sanzioni contro funzionari della Corte penale internazionale dell’Aia per le inchieste sui crimini in Afghanistan. - L’Elefante nella Stanza -
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12 Republican US senators threaten ICC with sanctions over Israel arrest warrants

'Target Israel and we will target you,' Republicans write to ICC Prosecutor Karim Khan in what a Democratic lawmaker calls 'thuggery'

Repost from Il Veritiero
Questa presentazione di quattro anni fa del Dr. John Robson indaga le origini malsane e l’inesattezza fondamentale, persino la disonestà, dell’affermazione che il 97% degli scienziati, o “gli scienziati del mondo”, o qualcosa del genere concordano sul fatto che il cambiamento climatico è causato dall’uomo, urgente e pericoloso. https://www.attivitasolare.com/la-storia-approfondita-dietro-il-mito-del-clima-del-97-degli-scienziati/?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR1jiPOZVfy4M2m6S-eXY6Yd7mTgN2JzCYYcXBOfPXX_4hFYsbdXvXoshWY_aem_ASpuMLfqG5-1SklybSqo-3PvLdPM14rJyIfKkf9m54DhKKqipEOIPBsm8wBmnC1E7rMY6sKS6-fCw_y7-Anzx37_
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LA STORIA APPROFONDITA DIETRO IL MITO DEL CLIMA DEL 97% DEGLI SCIENZIATI

Di Charles Rotter - Mercoledì 1 Maggio 2024

https://www.youtube.com/watch?v=ewJ6TI8ccAw

CDNQuesta presentazione di quattro anni fa del Dr. John Robson

Per chi se lo fosse perso, ripropongo: - LA SINDROME DEL BIANCONIGLIO - 📚Leggi qui
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L’Elefante nella Stanza (ex Distopia 2.0)

LA SINDROME DEL BIANCONIGLIO Qualche anno fa, il sito satirico americano Science Post pubblicò un articolo dal titolo “Indagine: Il 70% degli utenti Facebook legge solo il titolo delle notizie scientifiche prima di commentare”. L’articolo ottenne quasi 46.000 condivisioni. Peccato che l’articolo era composto da interi paragrafi di lorem ipsum, un testo privo di significato usato nel settore della tipografia e della grafica a modo riempitivo per bozzetti e prove grafiche. È tardi, è tardi, ho fretta è tardi! Per quanto possa sembrare incredibile, molti condividono gli articoli senza mai andare oltre al titolo, poiché la nostra società è dominata dall'impazienza. Se quello di Science Post fu uno scherzo dall’esito sorprendente, studi sull'argomento hanno confermato questa tendenza: ci lasciamo governare dall'impatto che un titolo può suscitare, al punto che notizie del tutto infondate diventano virali. Forse è arrivato il momento di cambiare. Leggiamo, approfondiamo, riflettiamo… t.me/distopia2punto0