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E ora basta! Italia

Il Comitato Operativo Trasversale "E ora basta! Italia" è un gruppo informale di cittadini liberi

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Uno studio e una cartina, che hanno molto, in comune. 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
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Umberto Villanti LA VITAMINA A CONTRO VIRUS, BATTERI, TUMORI I retinoidi (retinolo, acido retinoico, retinaldeide), migliorano la risposta antivirale, antitumorale, regolano la risposta autoimmune (migliorano le malattie autoimmuni). Inoltre, la vitamina A migliora la "destabilizzazione" dell'interferone 1 causata anche dai va@@ini e dal virus covid 19. Esiste un analogo sintetico CD437 che ha dimostrato di migliorare significativamente la risposta IMMUNITARIA contro i batteri resistenti (antibiotico resistenza), potenziando al contempo i farmaci antibiotici. Ricordo, che la vitamina A determina nella mucosa intestinale lo scambio isotipico (IgM-IgA) potenziando le difese immunitarie. Inoltre, la vitamina A esercita un'azione riparatrice nella leaky gut (permeabilita' intestinale). ✅RECETTORI GENI INDUCIBILI DELL'ACIDO RETINOICO I recettori simili al gene inducibile dall'acido retinoico I (RIG-I) sono sensori chiave dell'infezione virale , poiché mediano l'induzione trascrizionale degli interferoni di tipo I e di altri geni che insieme stabiliscono una risposta antivirale dell'ospite. Panoramica dei recettori RIG-I-like I recettori RIG-I-like (RLR) sono una famiglia di recettori di riconoscimento di pattern citosolici essenziali per rilevare l'RNA virale e avviare la risposta immunitaria innata. La famiglia RLR comprende tre membri: il gene I inducibile dall'acido retinoico (RIG-I), il gene 5 associato alla differenziazione del melanoma (MDA5) e il Laboratory of genetics and physiology 2 (LGP2). Questi recettori sono espressi sia nei tipi di cellule immunitarie che non immunitarie e regolano i percorsi di segnalazione che promuovono l'espressione dipendente da IRF3 e IRF7 degli interferoni di tipo I e III (IFN) e l'espressione dipendente da NF-kappa B delle citochine pro-infiammatorie. ➡️Virus Detection and Induction of Antiviral Signaling Pathways by RIG-I-like Receptors RLR ➡️Human DExD/H RNA helicases: Emerging roles in stress survival regulation 2014 ➡️Role of RIG-I-Like Receptors in the Activation of Innate Immunity in Tuberculosis 2023 ➡️A new class of synthetic retinoid antibiotics effective against bacterial persisters 2018
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Mauro Ammirati "Esattamente, il 9 luglio di diciotto anni fa, il telecronista della Rai, Marco Civoli, gridava: <> Il mio concittadino Fabio Grosso aveva appena spiazzato, su un calcio di rigore, il portiere francese Barthez, la nazionale di calcio italiana conquistava la quarta Coppa del Mondo della sua storia. A me tornò la voce il giovedì successivo, avevo atteso ventiquattro lunghi anni una serata come quella. Io non credo nel destino, ma è inevitabile che certe coincidenze ti facciano riflettere. Infatti, proprio in quei quattro giorni in cui rimasi senza voce, andava alle stampe un mio libro in cui esprimevo tutte le mie preoccupazioni sul futuro dell'Italia e della mia generazione. Con il senno di poi, devo ammettere che fui anche troppo ottimista, i fatti hanno superato le mie peggiori aspettative, un disastro come quello attuale neppure io l'avevo previsto. La nazionale di Enzo Bearzot, che vinse il Mondiale in Spagna giocando di rimessa, rappresentava bene lo spirito d'un Paese che cercava di lasciarsi alle spalle gli "anni di piombo" e ritrovare un po' di serenità. Il basso profilo, come lo è la tattica di difendersi e poi ripartire in contropiede, era tipico dell'Italia di fine anni '70 e primi anni '80. La nazionale di Lippi, che esprimeva un gioco più audace, creativo e divertente, invece, rappresentò l'ultimo sussulto d'un Paese che aveva stupito il mondo costruendo il suo secondo boom economico, con inventiva, ottimismo e versatilità. Da allora, da quel grido di Marco Civoli che è passato alla storia della televisione, è stato un lento declino, nel calcio, come in economia, un regresso che sembra inarrestabile. Anche la nazionale di oggi rappresenta bene il momento che sta vivendo il Paese, è una fedele espressione del suo tempo. Una squadra confusa, senza coraggio né idee, proprio come l'Italia dei giorni nostri. Ai millenial è stato insegnato che i nostri successi del passato sono stati costruiti sui debiti, che quell'Italia, vincente nel calcio ed in economia, era tutta un'illusione, come un set cinematografico, così ci rimproverano di aver lasciato loro in eredità un Paese fallito. Poveri ragazzi, che pendono dalle labbra di gente che da decenni instilla le proprie dottrine mortifere nel corpo della nazione, purtroppo, con innegabile successo. Al punto da suscitare un odio generazionale, da saper mettere i figli contro i genitori, persuadendo i primi che il benessere d'una comunità si misuri con gli indici di borsa. Io, lo ripeto - e mi costa tantissimo, non immaginate quanto - non fui così pessimista, un disastro simile non lo avevo previsto. Per quanto fossì preoccupato, mai avrei pensato di trovare l'Italia in tali condizioni diciotto anni dopo. La nostra nazionale di calcio attuale, che non riesce a fare quattro passaggi consecutivi, che crede di essere moderna ed al passo con i tempi perché pratica la costruzione dal basso, è stata creata ad immagine e somiglianza di questi millenial. Non c'è niente da salvare da quest'epoca. Niente."
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Monsignor Tucho, anche detto Besame Mucho, esperto di baci e di frociaggine: l'inquisitore. Monsignor Viganò: lo scomunicato.
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Repost from Giubbe Rosse
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🇸🇰 FICO TORNA IN PUBBLICO ED ELOGIA ORBAN Finalmente Robert Fico torna in pubblico in una occasione ufficiale al castello Devin di Bratislava. Per quanto riguarda la politica internazionale, Fico ha elogiato Orban per il duplice viaggio a Kiev e Mosca per prevenire l'escalation. Quindi, l'ungherese incassa un primo sostegno nella Ue. Fico ha aggiunto che si sarebbe unito ad Orban se le sue condizioni di salute miglioreranno. (Fonte: Angelo Gambella) 🟥 Segui Giubbe Rosse Telegram | Web | Ultim'ora | Twitter | Facebook | Instagram | Truth | Odysee
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Epidemia di malori improvvisi e letali tra i medici del San Martino di Genova, l'ospedale in cui è primario Bassetti...siamo a 4 medici deceduti in meno di 18 mesi.
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