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Marco Cosentino

L'uomo perfetto è senza io L'uomo ispirato è senza opera L’uomo santo non lascia nome (Chuang-tzu, IV secolo a.c.)

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01
SIGUNA'S SUBSTACK 🌺🌺🌺 Influenza aviaria nei bovini (Parte 2) - Prove evidenti che la presunta infezione è una falsità tecnica Dato che c’è una crescente spinta verso contromisure, come dispositivi di protezione per gli agricoltori e vaccini (esseri umani e bovini, e forse altre specie?!), tutto ciò mi ricorda troppo quello che abbiamo appena passato. Per molti aspetti la situazione del bestiame è ancora più complicata di quella vissuta all’inizio della pandemia di Covid-19. [...] In sintesi, invece di trovare un virus vitale, i test hanno identificato solo frammenti virali. A causa del problema della contaminazione non contabilizzata sotto forma di materiale genetico esogeno di specie strettamente imparentate, il risultato del sequenziamento dell’intero genoma è compromesso e probabilmente falso. (qui il post completo in traduzione automatica in lingua italiana)
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02
Ieri, salgo in treno a Milano alle 6 di mattina, è l'8 maggio e sono bardato come in gennaio. Sono 15 gradi e ha smesso di piovere da poco. A memoria personale non ricordo una primavera più fredda. Fino a venti giorni fa accendevo la stufa. Degli anni scorsi porto le foto di grigliate pasquali in canottiera. Mi risulta che questa sia stata esperienza comune in tutta Europa. Ecco, come salgo sul treno, sullo schermo nel corridoio campeggia il titolo: "Dati Copernicus: E' stato l'aprile più caldo della storia." Ecco, lo so che farò arrabbiare alcuni amici ecosensibili (lo sono io stesso), ma non posso fare a meno di notare che delle due l'una: o mentre l'Europa andava in giro con il piumino, simultaneamente in Australia friggevano le uova sulla testa dei canguri, oppure questi dati sono affidabili quanto i dati sui vaccini, i debunking di Open, ola pubblicità dei dentifrici che sbiancano più bianco del bianco (lo assicura il 93,7% dei dentisti). E qui sotto c'è naturalmente un problema serissimo, che metto giù schematicamente. 1) E' certo che chi detiene il potere ama i meccanismi emergenziali, che consentono di avocare a sé poteri speciali, di abbreviare procedure operative, sacrificare la trasparenza, chiedere finanziamenti straordinari con destinazioni opache, implementare sistemi di sorveglianza e controllo, ridurre le garanzie e i diritti individuali, ecc. 2) Tra le varie forme di richiamo all'emergenza (terrorismo, guerra, epidemie, cataclismi naturali, spionaggio, ecc.) le emergenze che si richiamano a motivazioni che nessun individuo può accertare direttamente (con testimonianze, foto, ecc.) conferiscono un potere assolutamente straordinario a chi controlla le modalità di accertamento. 3) Tutte le emergenze che hanno alla loro radice variabili rilevabili soltanto con sistemi scientifici complessi (es.: minacce pandemiche o climatiche) sono totalmente nelle mani delle autorità che controllano le modalità di accertamento. Ne segue che: 4) Quando vi sono ragioni per non avere piena fiducia nelle autorità, è legittimo sorga il sospetto che le minacce emergenziali che si rifanno a dati scientifici siano manipolate. Inutile dire che questa situazione rappresenta un bel problema, perché di diritto è chiaro che possano esservi eventi realmente minacciosi per la collettività che realmente possano essere rilevati soltanto con sistemi di investigazione scientificamente complessa, non attingibili altrimenti (un simpatico modo di perculare questa dinamica sociologica la si trova nel film "Don't look up!"). Solo che questo fatto dovrebbe consigliare chi detiene il potere di fare uso dell'informazione scientifica di interesse pubblico con estrema acribia, cautela e trasparenza, consentendo la più vasta dibattibilità pubblica, perché perdere la credibilità in questioni del genere è un attimo, e le conseguenze sono gravi. Purtroppo negli ultimi anni l'informazione scientifica di interesse pubblico è apparsa devastantemente asservita in mille forme ad agende politiche momentanee, agli interessi finanziari di influenti corporations, operando con l'opposto della trasparenza, e alimentando l'opposto della pubblica dibattibilità (con le sanzioni e la censura). E questo ci conduce al momento presente in cui, spiace dirlo, ma oramai quando qualcuno ci porta un "dato scientifico ufficiale" a sostegno di una prospettiva catastrofista ed emergenziale l'impulso primario è, ragionevolmente, di cambiare canale, perché gli spot pubblicitari cerchiamo di saltarli. Recuperare questo livello di discredito sarà un'impresa lunga e accidentata.
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03
Io celebro il 9 maggio, quando i sovietici sconfissero i nazisti DI MONI OVADIA 9 MAGGIO 2024 Il 9 maggio 1945 dovrebbe essere considerata come una delle più importanti e cruciali date di tutto il Novecento e anche dell’intera storia umana. Quel giorno memorabile le forze dell’Armata Rossa e delle brigate partigiane sovietiche sconfissero definitivamente i criminali eserciti nazifascisti sul vasto fronte orientale. Senza la straordinaria resistenza sovietica, l’esercito tedesco avrebbe potuto dilagare a Est, impadronirsi delle più preziose materie prime e sconfiggere gli alleati anglo-franco-americani. La Germania nazista era vicina alla realizzazione della bomba atomica e disponeva di una scienza missilistica di almeno 15 anni più avanzata di quella dei suoi nemici. Verosimilmente l’Europa sarebbe diventata un campo di morte, una terra disseminata di campi di sterminio, di camere a gas e forni crematori, non un solo ebreo sarebbe sopravvissuto, i popoli slavi avrebbero conosciuto una nuova schiavitù. Per contrastare questo incubo, i popoli sovietici hanno sacrificato 27 milioni di vite, di cui 12 milioni russe, hanno patito distruzioni e sofferenze inenarrabili e hanno affrontato una guerra il cui scopo era lo sterminio totale, questo era l’intento dichiarato di Adolf Hitler, soggiogare i popoli slavi, sterminare il popolo russo. L’eroismo dei combattenti dell’Armata Rossa e dei cittadini sovietici sfida le più iperboliche narrazioni di epopee eroiche. Si pensi a Stalingrado e se è possibile ancora di più a Leningrado, assediata per tre anni. Nella Venezia del Nord la resistenza dei cittadini oltre che dei combattenti fu sovrumana. In questa grandiosa città gli abitanti e chi li guidava riuscirono a concepire l’inaudito, edificarono una strada, la famosa “Via della Vita”, sul lago ghiacciato Ladoga per portare rifornimenti alla città martoriata. In seguito, a guerra non ancora terminata, appena morto Roosevelt, Henry Truman, nuovo presidente Usa individuò nell’Unione Sovietica il nemico ideale del dopoguerra. Gli apparati di propaganda del governo, del Pentagono e dei servizi segreti statunitensi approntarono un infernale campagna di propaganda basata su una miscela tossica di russofobia e anticomunismo isterico per rappresentare l’Urss come il regno del male. Alcune istituzioni, create espressamente, seminavano le menzogne più infami. L’Europa comunitaria progressivamente sintonizzandosi sulla temperie stelle e strisce ha finito con l’allinearsi alla stessa propaganda, sulla spinta di governi fascistoidi di alcuni paesi dell’Europa dell’Est, fino alla perversione di apparentare comunismo e nazismo con l’intenzione di criminalizzare la Federazione Russa. Tutto ciò ha portato a ignorare artatamente la ricorrenza del 9 di maggio, a gettare l’oblio sul sacrificio di 27 milioni di cittadini russi e sovietici. È nostra intenzione riparare a questa vergogna per restituire onore e giustizia a quegli straordinari esseri umani a cui ogni cittadino europeo e non solo deve imperitura gratitudine. Oggi, nella sede dell’ambasciata russa di Roma, Moni Ovadia celebrerà la vittoria dell’Armata Rossa sui nazifascisti. Questo un brano del suo intervento. 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
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04
🔴 PSICOPATOLOGIA DELLA GUERRA ISRAELIANA “Ora vai e sconfiggi Amalek e distruggi tutto ciò che ha; non avere pietà, ma metti a morte sia marito che moglie, dal giovane al neonato, dal bue alla pecora, dal cammello all'asino” (15:3). Questa citazione biblica è stata utilizzata da Netanyahu per incitare l’IDF ad annientare la popolazione palestinese di Gaza. L’uso non solo di un linguaggio estremamente violento, ma di esplicito riferimento religioso, è una caratteristica sempre più presente tra i politici israeliani, che si è accentuata da quando la maggioranza di governo è costituita da una coalizione, in cui alcuni partiti sono fondamentalisti religiosi. Peraltro Netanyahu, a prescindere dalle sue idee, è sulla scena politica da 40 anni, e se fa ricorso a questo tipo di linguaggio è perché è consapevole che troverà riscontro nella popolazione che lo ascolta. Anche se sembra un dettaglio, a metà strada tra ideologia politica e linguaggio propagandistico, in realtà ci dice molto sullo stato di Israele e la sua classe dirigente. Non è questa la sede per esaminare l’evoluzione della società israeliana, e per indagare le ragioni che ne hanno determinato l’attuale connotazione, ma appare evidente come questa sia oggi intrappolata nelle proprie contraddizioni storiche - oltre che in quelle politiche - e che cerchi nel fondamentalismo una risposta alle proprie inquietudini, esattamente come è accaduto (al netto dell’uso strumentale che ne è stato fatto) per alcune fasce di popolazioni musulmane. Il problema è che la duplice menzogna su cui è stato fondato lo stato (“una terra senza popolo per un popolo senza terra”), nonostante un quasi secolare appoggio incondizionato da parte dell’occidente, alla fine deve fare i conti con la realtà: in quella terra c’è un popolo che non è disposto a farsi schiacciare né a farsi scacciare. Tutto il resto deriva da questa contraddizione insanabile. L’idea di poter costruire uno stato ebraico - con i non-ebrei rinchiusi in qualche bantustan o ridotti a cittadini di serie B - esteso su un'area che va dal Libano al Sinai e dal mare alla Giordania, è semplicemente un delirio politico privo di possibilità. E l’attuale situazione sul campo di battaglia non fa che rispecchiare tutto ciò. Per quanto il fondamentalismo religioso produca certamente guasti, nella capacità di gestione razionale degli eventi, è praticamente impossibile che l’intera classe dirigente israeliana (compresi i vertici delle forze armate, che sono importantissime in Israele) non si renda conto della impossibilità materiale, oltre che politica, di espellere anche soltanto una quota incisiva della popolazione palestinese da Gaza. Così come di conseguire una sconfitta anche solo significativa della Resistenza. È altrettanto chiaro che l’interesse personale di Netanyahu, che vede nel prosieguo della guerra un modo per sfuggire alla fine ingloriosa della sua carriera politica (e probabilmente anche al carcere), non è sufficiente a spiegare l’ostinazione con cui Israele persiste nella sua strategia genocida - ma anche suicida. C’è chiaramente una dimensione psicopatologica, assai estesa tra la leadership politico-militare del paese, ed anche tra una larga fetta della popolazione. Questo elemento di rifiuto della realtà, in una tale dimensione collettiva, non può che essere ascritto - appunto - ad una forma patologica dell’incapacità di accettare la realtà, poiché questa non solo contrasta brutalmente con tutta una costruzione ideologica e culturale fondativa dell’identità, ma perché in larga misura mette radicalmente in discussione i singoli progetti di vita. Il rischio è che questo scollamento produca scelte sempre peggiori, tanto più per l’influenza del fondamentalismo religioso. Già da tempo nella società israeliana ha spazio il mito di Masada, il suicidio di massa degli zeloti pur di non accettare la sconfitta da parte delle legioni romane. Qualcuno dovrebbe fermarli, prima che si faccia strada l’idea - biblica - del “muoia Sansone con tutti i Filistei”.
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05
🇺🇸🇮🇱 BIZZARRA DIFESA DI ISRAELE DELL'EX GENERALE MARK MILLEY: "NOI AMERICANI ABBIAMO FATTO DI PEGGIO" Mark Milley, ex comandante delle forze armate statunitensi: Prima di sentirci in diritto di giudicare Israele per ciò che sta facendo a Gaza, e io sto male per gli innocenti che stanno morendo a Gaza, ma noi dovremmo ricordare che noi, gli Stati Uniti, abbiamo ucciso innocenti a Mosul e Raqqa, che noi abbiamo ucciso 12.000 cittadini francesi in Normandia, abbiamo distrutto 69 città giapponesi, oltre a Hiroshima e Nagasaki, abbiamo massacrato persone in gran numero, persone innocenti che non avevano nulla a che fare con i loro governi, uomini, donne, bambini. La guerra è una cosa terribile. Ma affinché tutto ciò abbia un significato, dovrebbe esserci un obiettivo politico – e dovrebbe essere raggiunto rapidamente e con il minimo costo. Difficile dare torto al generale Milley. Non vorremmo, però, che l'ammissione di atrocità commesse in un passato ormai relativamente lontano e in qualche modo cadute in prescrizione nel tribunale della storia diventasse una legittimazione per le atrocità commesse nel presente. Se partiamo dal presupposto che nessuno può giudicare i crimini altrui perché chi giudica ha comunque i suoi scheletri nell'armadio (il che il più delle volte è anche vero), allora si finisce per azzerare il giudizio morale sul presente, perché esisterà sempre un genocidio più grande o comunque comparabile avvenuto nel passato che potrà essere usato come riferimento e, indirettamente, come giustificazione. 🟥 Segui Giubbe Rosse Telegram | Web | Ultim'ora | Twitter | Facebook | Instagram | Truth | Odysee
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06
LA MASCHERA DI FERRO 🌺🌺🌺 Ritrovo oggi un preprint dello scorso anno del gruppo di Vinay Prasad, docente di epidemiologia e biostatistica alla UCSF. Lo studio esamina gli obblighi di mascherine a inizio 2023 negli USA e li confronta con l'andamento dei casi di covid e con le ospedalizzazioni per covid e con i risultati delle elezioni presidenziali del 2020. In base ai risultati, pare non esistere alcun legame tra gli obblighi di mascherina e i casi di covid o di ospedalizzazione per covid. Al contrario, è evidente la connessione con io mantenimento degli obblighi dove prevalgono gli elettori democratici e la loro eliminazione dove prevalgono i repubblicani. Ora, tanto più se si tiene presente che non esiste alcuna evidenza di una reale utilità delle mascherine nella prevenzione della trasmissione di virus respiratori (https://www.cochrane.org/CD006207/ARI_do-physical-measures-such-hand-washing-or-wearing-masks-stop-or-slow-down-spread-respiratory-viruses), appare evidente che alcuni dei maggiori provvedimenti per arginare la pandemia furono esclusivamente ispirati dalla politica se non proprio dall'ideologia. Le mascherine in particolare, data la loro visibilità, divennero rapidamente un segno distintivo per creare due fazioni promask e nomask, processo favorito dagli obblighi che misero nelle mani di tanta gente un potere da due soldi che consentì loro per qualche tempo di spadroneggiare in portinerie, negozi, locali e servizi pubblici di vario genere, scuole, università, treni, autobus e via dicendo, in molti casi finendo per comportarsi da veri e propri improvvisati kapò. In un contesto così fazioso, diventa impossibile qualsiasi discussione volta a trovare dei punti di incontro, prevale l'autoritarismo governativo e "lealista" da un lato, cui fa da contraltare un atteggiamento rivoltoso forse altrettanto estremista, e la vera vittima sono l'equilibrio e la ragionevolezza, sulle mascherine come su tanti altri temi, sanitari e non. Prova ne sia l'estremizzazione antagonista ormai quotidiana su qualsiasi tema. Rimane il fatto che le mascherine non servono a nulla e sono se mai un segnale di appartenenza. E che governi e politica non hanno mai scelto sulla base dell'evidenza scientifica bensì in base a orientamenti che andrebbe capito da dove originano. Certo che se le decisioni vengono prese per politica e ideologia da noi, possiamo pensare che i nostri politici stiano obbedendo a indicazioni superiori, ma se questo accade anche negli USA, che politicamente sono i padroni del mondo, almeno nell'area euroatlantica, viene da chiedersi dove, come e perché certe idee balorde nascano e allignino. Forse la mascherina è solo il modo per mostrare che si sta facendo qualcosa quando non si ha idea di che cosa fare (ma in tal caso se non si sa cosa fare ci si dovrebbe quanto meno togliere di mezzo). Oppure chissà. Certo, ci sta capitando di vivere tempi davvero singolari e impensabili fino a qualche anno fa. https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.07.11.23292518v1
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07
Si invitano tutti gli Organi di informazione a occuparsi dell’Università in maniera costante, approfondendo autonomamente le varie questioni e riportando in maniera completa le diverse opinioni. Nel caso del numero chiuso, un’informazione approfondita e completa potrebbe contribuire a evitare una legge devastante non solo per i diretti interessati e le loro famiglie, ma anche per il Sistema sanitario e per l’intero Paese. 4. L’alternativa al modello simil-francese e ai test è da oltre quattro anni – colpevolmente persi per interessi baronali e corporativi – che l’ANDU propone di superare gradualmente il numero chiuso attraverso l’approvazione di un piano che preveda l’aumento progressivo degli ingressi al primo anno di Medicina, adeguando le strutture e il personale e sostituendo nel frattempo ogni selezione (che sarebbe comunque dannosa) con il sorteggio, un sistema semplice, immediato, non costoso e inattaccabile dai ricorsi, a differenza di quanto accaduto per i vari tipi di test utilizzati per sbarrare l’ingresso a Medicina (nota). Nota. Il sorteggio è stato già impiegato in Olanda, risultando ‘equivalente’ al sistema dei test (v. il documento Il sorteggio non costa ed è equivalente al test che invece costa tanto). = Per esprimere e/o leggere commenti sui contenuti di questo messaggio cliccare qui. == Se altri volessero ricevere notizie dall'ANDU, inviino una e-mail ad [email protected] con oggetto “notizie".
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08
ANCORA SUL NUMERO CHIUSO A MEDICINA🌺🌺🌺 ANDU - Associazione Nazionale Docenti Universitari NUMERO CHIUSO AL SENATO IN ITALIA Più DI 45.000 STUDENTI DECIMATI OGNI ANNO APPELLO AI SENATORI NELL’INTERESSE DEI GIOVANI E DELLE LORO FAMIGLIE ACCANTONATE IL TESTO BASE APPELLO ALLA STAMPA Più ATTENZIONE ALL’UNIVERSITà 1. Un disastro umano ed economico annunciato e già sperimentato a) La drammatica esperienza francese b) Perché tanto accanimento contro i giovani? 2. APPELLO ai Senatori: fermatevi in tempo! 3. APPELLO alla Stampa: più attenzione all’Università 4. L’alternativa al modello simil-francese e ai test 1. Un disastro umano ed economico annunciato e già sperimentato Si è già analizzato e commentato il Testo base sul numero chiuso a Medicina approvato il 24 aprile 2024 dal Comitato ristretto della Commissione Cultura del Senato (v. il documento Il numero chiuso rimane e peggiora). Un Testo approvato nonostante quasi nessuno degli auditi dalla Commissione si sia espresso a favore del modello simil-francese, al quale il Testo base si ispira (libero ingresso con la mannaia del numero chiuso dopo alcuni mesi), e nonostante le puntuali e documentate critiche all’esperienza francese espresse oltre che dall’ANDU anche dai Rappresentanti degli studenti e, nella sostanza, dalla Rappresentante dell’Ambasciata francese in Italia (nota). Questo Testo base è stato poi difeso trasversalmente da vari esponenti politici e, in particolare, dal Relatore. a) La drammatica esperienza francese In Francia l’accesso libero con blocco dopo un anno è stato sperimentato per oltre 50 anni e ogni anno ha prodotto l’espulsione di oltre 40.000 studenti dal percorso di medicina (v. qui). L’esperienza francese ha ricevuto in Francia negli ultimi anni i seguenti giudizi: «un massacro generazionale», una «macelleria didattica», una «catastrofe», un «calvario», un «inferno», una «fossa dei leoni», una «follia». b) Perché tanto accanimento contro i giovani? I sostenitori del numero chiuso al Senato sembra non sappiano che fare e sembra non capiscano bene cosa stanno facendo. Solo di due cose sono chiaramente e fortemente convinti: mantenere ad ogni costo il numero chiuso ed evitare ad ogni costo i ricorsi amministrativi, anche a costo di ancor più danneggiare, umanamente ed economicamente, migliaia di giovani e le loro famiglie. Con l’effetto anche di arricchire ulteriormente l’industria della preparazione alle varie modalità di selezione. Nota. Per la posizione dell’ANDU sul numero chiuso v. in particolare l’intervento in Commissione Cultura del Senato nell’audizione del 23 gennaio 2024 (l’intervento dell’ANDU è all’inizio). In quell’occasione l’ANDU ha anche depositato un proprio documento. Per le posizioni dei rappresentanti degli studenti v. i loro interventi all’inizio dell’audizione del 30 gennaio 2024 nella Commissione Cultura del Senato. L’intervento dell’Addetta francese a partire dal ‘tempo’ 1:55:16 del video della stessa audizione. 2. APPELLO ai Senatori: fermatevi in tempo! Senatori, ascoltate veramente quanto è stato detto nelle audizioni e leggete attentamente i documenti che vi sono stati presentati. Senatori, accantonate un Testo, peraltro pasticciato quanto vago, ma chiarissimo nella volontà di scremare (numero chiuso) a tavolino i giovani (ricorrendo a procedure pseudo-meritocratiche), negando loro il diritto allo studio che è anche diritto di scegliere che cosa studiare. Il Comitato ristretto non audisca solo la CRUI, ma si confronti anche con chi, come l’ANDU, si occupa del numero chiuso da prima della sua introduzione (nota). Nota. In particolare nell’intervento Numero chiuso anatomia di un golpe sul Manifesto del 10 settembre 1986 si denunciava «un progetto di restaurazione» avente i «seguenti obiettivi: 1) ricostituire un’università di élite attraverso il numero chiuso, etc.». 3. APPELLO alla Stampa: più attenzione all’Università Troppo spesso gli Organi di informazione si occupano dell’Università, riportando solo le dichiarazioni e/o gli interventi di esponenti politici e di opinionisti accademici.
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09
LETALE E INCURABILE 🌺🌺🌺 Avevo scorso lo studio originale, tutto sommato con scarso interesse: pare ovvio che oggi che il covid lo hanno fatto quasi tutti, vaccinati e non, spesso più volte, contagiarsi non sia così semplice. E vabbé. Poi però, leggendo questo commento comparso sul più recente fascicolo di Nature, un paio di ulteriori considerazioni mi vengono. La prima è che a quanto pare non è così semplice contagiarsi. Questione banale, ma ai tempi belli il virus era ovunque: toccava disinfettarsi ogni due per tre, le mascherine, i finestrini dell'auto aperti, solo due persone in auto disposte in diagonale, solo tre persone in negozio, le file nei parcheggi dei supermercati, nemmeno da soli nei boschi si poteva andare. Insomma, ci si contagiava per la qualunque, E in certi momenti si è anche avuta la sensazione che fosse vero. Come mai dunque ora questi ricercatori non riescono a replicare il contagio in laboratorio? E' davvero solo questione di immunità acquisita, naturale o vaccinale che sia (questo il commento non lo dice, non so lo studio originale). Eppure in tanti si sono contagiati poco dopo le vaccinazioni, e anche in non pochi si sono contagiati a distanza non lunga dalla guarigione. Ci dev'essere qualcos'altro che sfugge. Mah... La seconda considerazione è che mi piacerebbe leggere il protocollo dello studio e il parere del comitato etico che lo ha approvato. Ai tempi SARS-CoV-2 era letale e incurabile. Nel 2020 ricordo che qualcuno propose i "challenge trial" e fu detto che non sarebbe stato etico. Quindi ora il virus non è più letale? Oppure è curabile? Anche qui non so che dire: ho sempre ritenuto e continuo a ritenere che SARS-CoV-2 sia un brutto cliente, raramente ma imprevedibilmente. E ho sempre guardato con diffidenza coloro che dicevano di andarselo a cercare per ottenere il lasciapassare. Quando è toccato a me, ho affrontato ogni volta il virus non senza un certo timore. E soprattutto ho visto persone fragilissime superarlo senza batter ciglio e persone senza alcun fattore di rischio andare malissimo e in qualche caso non farcela. Astenersi "non li han curati in tempo": ho pubblicato insieme ai medici di Ippocrate.Org quel che resta oggi l'unico studio italiano nel suo genere e credo di avere qualche evidenza che non è precisamente così, al di là di un fato probabilistico-statistico. Per dire che in base a quanto mi è dato conoscere, eviterei volentieri qualsiasi altro giro di valzer con questo virus e non mi avventurerei mai in uno studio come quello di cui stiamo discutendo. Eppure qualcuno lo ha fatto. Eppure qualcun altro lo ha preventivamente approvato e autorizzato. Sono dunque degli irresponsabili? Oppure ci sono come credo dati che giustificano e contengono il rischio fino a renderlo accettabile? E questo è un fatto recente oppure era già acquisito da tempo? In altri termini, sono state fermate interiìe nazioni, calpestati i diritti di tante persone, distrutte economie, ridotte famiglie alla fame, disarticolato un intero sistema sociale per un virus con cui oggi si può giocare al piccolo virologo contagiato/re? Mah... https://www.nature.com/articles/d41586-024-01284-1
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VACCINI DA BANCO 🌺🌺🌺 I farmacisti titolari di farmacia fanno il loro interesse quando si adoperano per annettere alla farmacia tutta una serie di funzioni e servizi che il farmacista non ha mai avuto. E se non le ha mai avute, ci sono delle buone ragioni. La vaccinazione in particolare è un atto medico, e lo è non solo rispetto all'inoculazione bensì anche e soprattutto rispetto alla sua prescrizione. In altri termini, può essere eseguita solo dal medico oppure da un sanitario da lui delegato, ma comunque sempre in presenza del medico. Due buone ragioni: la prima riguarda gli effetti avversi immediati di un vaccino come di qualsiasi altro prodotto iniettabile, e in particolar modo le reazioni allergiche acute come l'anafilassi con conseguente shock. Si tratta di un quadro che mette a rischio la vita e che richiede immediato intervento specialistico, di natura farmacologica e non farmacologica. Il fatto che i vaccini covid siano stati somministrati in spiaggia e nelle sagre di paese non autorizza ora a sbracare su tutto il fronte. La seconda ragione riguarda la necessità che ogni vaccino venga prescritto e somministrato a ragion veduta, previa accurata anamnesi che identifichi ed escluda rischi legati a condizioni particolari dell'interessato. Altro danno di questi anni, in cui si sono fatti passare i vaccini covid per caramelle (da uno sconosciuto) e ancora prima, quando è infuriata la polemica sugli obblighi vaccinali improvvisamente ampliati a dismisura, trasformando il tema vaccino da un fatto medico-sanitario a un conflitto politico di principio ideologico. E quando in medicina e nella scienza in generale allignano le ideologie non finisce mai bene. Così ora ci troviamo di fronte a questa "spinta gentile" ad armare i farmacisti con siringhe, e a nulla vale quanto qualcuno sostiene, ovvero che riceveranno adeguata formazione. Ai tempi del covid si fecero in fretta e furia dei corsi online. E ora? Certo, anche questo fa parte della destrutturazione del nostro sistema sociale: anni fa abbiamo iniziato a trovare i quotidiani al supermercato e oggi il farmacista fa le vaccinazioni n(e gli esami di laboratorio e strumentali e tanto altro). In attesa che qualche intelligenza artificiale spazzi via questi residui del tempo antico, magari collegandosi a un braccio robotico che somministri in automatico quanto imposto alla gente in fila ai centri commerciali e ai fast food. https://www.farmacista33.it/aggiornamento-professionale/29094/farmacisti-vaccinatori-figura-consolidata-a-livello-internazionale-formazione-entra-in-universita-remunerazione-e-standard-tra-le-criticita.html
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9 MAGGIO 🌺🌺🌺 Oggi la Russia celebra la Giornata della Vittoria (in russo День Победы, Den' Pobedy), poichè l'8 maggio 1945 (già il 9 maggio a Mosca) la Germania nazista firmò la resa mettendo fine alla seconda guerra mondiale (conosciuta in Russia come la Grande guerra patriottica). Con gli oltre 10 milioni di soldati caduti e un numero probabilmente equivalente o ancor maggiore di civili morti nel conflitto, l'allora Unione Sovietica pagò il prezzo più alto e diede il contributo decisivo per sconfiggere il nazifascismo.
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DALLE STELLE ALLE STALLE 🌺🌺🌺 Credo anch'io che la lettura corretta della vicenda del ritiro di AstraZeneca sia quella che ne dà Fiorangela Altamura sul suo canale Telegram: https://t.me/FiorangelaFiorangela/5615 Certo, i tanti che ai tempi si sperticavano a raccomandare Astra alla qualunque, dai tanti politici, medici, esperti vari fino al cantante famoso che lo definì "vaccino proletario", oggi si riscoprono solo quello che sono, ovvero persone che semplicemente rimbalzano messaggi e slogan senza alcun senso critico e forse anche in buona parte dei casi senza nemmeno averli capiti. Quei pochi che li capiscono invece hanno ovviamente responsabilità alquanto maggiori. E infine, non ci si faccia ingannare: Astra oggi è un capro espiatorio, ma tutti i prodotti con cui ci siamo trovati ad avere a che fare fanno più o meno la stessa cosa. Nel bene e nel male.
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UVEITI POST-UVEITI 🌺🌺🌺 Allora, c'è questo studio pubblicato su una delle riviste del gruppo JAMA che mostra in maniera convincente come i vaccini covid nelle persone che hanno sofferto di uveite, un'infiammazione di una porzione dell'occhio, aumentino il rischio di riattivare la medesima infiammazione. Lo studio può esser letto qui: https://jamanetwork.com/journals/jamaophthalmology/article-abstract/2817622 Tre considerazioni. La prima è che questa conseguenza i ricercatori la trovano dopo i vaccini a RNA (Pfizer e Moderna) come dopo quelli a DNA/vettore (AZ e J&J), a conferma di quello che ci diciamo da sempre, ovvero che certi effetti probabilmente dipendono dalla produzione di spike e che questa venga dal DNA o dal RNA il risultato è il medesimo. Tenere presente la questione quando qualcuno dice tipo "e ma AstraZeneca...". Seconda considerazione: i ricercatori arrivano a considerare uveiti riattivate dopo un anno dai vaccini, quando secondo l'OMS (e agenzie tipo AIFA che seguono l'OMS) i vaccini non c'entrano più nulla qualsiasi cosa accada. A conferma di altra cosa che ci diciamo da sempre, ovvero che questi particolari vaccini hanno caratteristiche per cui possono dare conseguenze anche a lungo termine. Anche gravi. Tenere presente la questione quando qualcuno dice tipo "e ma dopo due settimane il vaccino con c'entra...". Terza considerazione: ai tempi degli obblighi a un certo punto i medici poterono esonerare solo su piattaforma informatica, la quale, in osservanza di una circolare ministeriale, consentiva come ragioni di esonero solo cinque o sei situazioni marginali disponibili in un menù a tendina. E sarebbe stato impossibile a chiunque esonerare una persona con pregressa uveite e dunque a rischio di uveite. Non vale dirsi peraltro che l'evidenza è odierna: era chiaro a chiunque che questi vaccini hanno il potenziale di attivare o riattivare condizioni infiammatorie di vario genere. Un orientamento prudente era dunque legittimo da subito, ulteriore questione che da sempre ci diciamo. Tenere presente la questione quando qualcuno dice tipo "e ma con l'informatizzazione tutto funziona meglio...". Da ultimo, se qualcuno dopo questo terzo punto avesse il retropensiero che "e mai i rischi del covid erano peggiori", volentieri gli do quella ragione che gli spetta, come spetta a tutti quelli cui a un certo punto si dà ragione, limitandomi a osservare che se una persona si trova a scegliere tra due mali, come minimo deve essere lei medesima a scegliere di quale male ammalarsi. Conclusione che mi va benissimo: tra covid e vaccini covid è stato da subito un enorme dilemma su cui ancora oggi si discute. L'unica cosa certa è stata da subito che gli obblighi erano insostenibili e ingiustificabili comunque la si guardasse.
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TRADUZIONI E TRADIMENTI 🌺🌺🌺 (PACE E' GUERRA) ieri ho pubblicato un post tra il serio e il faceto a proposito di Google Translate che in automatico mi trasforma le conseguenze da vaccini covid in conseguenze del covid. https://www.facebook.com/marco.cosentino.official/posts/pfbid0hpGGUqKgekexvM5p2BEWsSGWLXdH7CcGYfedyt56vsXdkWF1fwTa4pfth66xNSQel Ora, come diceva un tizio, la gente scherza sulle cose serie e prende serissimamente gli scherzi. E infatti sotto il post si è scatenata un'accesa discussione che conta al momento una cinquantina di commenti, soprattutto di "fact checker" che verificano se sia vero. Tra le varie "diagnosi" quella secondo cui l'errore scompare se si digita "post-covid" senza trattino. Ora, il punto non è il trattino (e infatti un trattino non è un punto), tuttavia alla fine anch'io mi sono lasciato prendere dalla discussione, come fossimo al bar, e così questo è il mio commento, che deraglia su temi talmente critici dal nulla da cui partiva che mi pare il caso di farci un altro post. Osservare che l'errore se ne va togliendo un trattino, è come dire che se siamo in grado di tradurre per conto nostro troviamo immediatamente l'errore e lo correggiamo. Ora, per parte mia mi sono trovato a constatare che se traduco in automatico un brano breve l'errore non c'è (non è questione di trattino, che peraltro c'è nell'originale, pubblicato in quest'altro post: https://www.facebook.com/marco.cosentino.official/posts/pfbid0xXQxPJxAuuqdH6jg2jiLXr6wmZJfVgZC284PoqTTC3HqVdUE9WNvEnAFZxTZ1ahyl bensì apparentemente di lunghezza del brano) se invece traduco in automatico un brano minimamente lungo l'errore c'è (e nel lungo diventa oltre tutto più difficile da identificare). Per me il punto è semplicemente questo, e se vogliamo dare al post un peso che non ha, il tema si ricollega all'uso sempre maggiore dei traduttori automatici da parte di chi in realtà non conosce le lingue e non ha dunque la minima possibilità di correggere eventuali errori. E la faccenda va peraltro anche molto al di là dei temi del covid, che diventano minimi rispetto all'argomento generale di uno strumento utilizzato senza controllo dall'utilizzatore e che può commettere errori oppure, se chi lo programma è malevolo, distorcere significati ad arte. Si pensi ad esempio a un uso "bellico" legato alle traduzioni dal russo o dal cinese, che a differenza dell'inglese quasi nessuno è in grado di verificare. Basta invertire le traduzioni di "pace" e "guerra", ma sono certo che chi si occupa del tema abbia molte più idee in proposito, molto meno grossolane e molto più efficaci.
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TRADUTTORE AUTOMATICO 🌺🌺🌺
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PAZZO VACCINO 🌺🌺🌺 (amalo!) "Gli studi sugli effetti collaterali psichiatrici post-vaccini COVID-19 sono limitati e trarre conclusioni sui vantaggi o sugli svantaggi del vaccino è difficile. La vaccinazione è generalmente sicura, ma i dati suggeriscono un potenziale legame tra vaccini in giovane età, mRNA e vettori virali con psicosi di nuova insorgenza entro 7 giorni dalla vaccinazione. La raccolta di dati sugli effetti psichiatrici legati al vaccino è fondamentale per la prevenzione e per una gestione completa è necessario un algoritmo per il monitoraggio e il trattamento delle reazioni di salute mentale post-vaccinazione." https://www.frontiersin.org/journals/psychiatry/articles/10.3389/fpsyt.2024.1360338/full
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FALSE FLAG 🌺🌺🌺 "I giudici hanno stabilito che si è trattato di un false flag, alcuni estremisti di destra del Maidan hanno sparato dall'Hotel Ukraina sulla loro gente e sulla polizia e sono responsabili della morte di almeno dieci persone." https://t.me/rossobruni/39766
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ANCORA SULLA PEER REVIEW 🌺🌺🌺 "Nella migliore delle ipotesi, il sistema di revisione tra pari funziona sulla fiducia che viene onorata. Nel peggiore dei casi, il sistema si trasforma in un rapido processo di timbro di gomma. Spesso, il sistema riflette i pregiudizi, le teorie, i paradigmi e le politiche dei ricercatori, dei revisori e degli editori coinvolti: le riviste possono schierarsi in campi su questioni controverse in medicina e intraprendere un combattimento ideologico attraverso articoli pubblicati in un sistema descritto come "pal review" per cui sai che un particolare giornale rifiuterà il tuo manoscritto per motivi ideologici, ma un altro potrebbe facilmente accettarlo." Un commento ampio, documentato e accessibile sul tema della revisione tra pari, del quale raccomando la lettura a tutti coloro che siano interessati e comprendere portata e limiti di uno dei passaggi più immeritatamente sopravvalutati dell'attuale gestione editoriale della pubblicistica medica e scientifica. https://www.scienceandfreedom.org/articles/how-trustworthy-is-the-peer-review-system-in-medicine/
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MIOCARDITI FULMINANTI E COME STUDIARLE 🌺🌺🌺 Gli inibitori dei punti di controllo dell'immunità ("immune checkpoint inhibitors") sono dei farmaci che bloccano specificamente alcuni meccanismi che normalmente "frenano" la risposta immunitaria evitando che essa diventi eccessivamente aggressiva. I loro benefici si manifestano nel trattamento di determinati tumori, contro i quali favoriscono una risposta immunitaria più aggressiva, a costo tuttavia di un maggior rischio di manifestazioni infiammatori e autoimmuni (https://www.cancerresearchuk.org/about-cancer/treatment/immunotherapy/types/checkpoint-inhibitors). Tra queste ultime spicca la miocardite, riguardo alla quale la prestigiosa rivista Immunology edita da Wiley ha di recente pubblicato uno studio cinese che esamina il profilo molecolare dei globuli bianchi circolanti alla ricerca di marcatori diagnostici per questa particolare miocardite (https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/imm.13770). Lo studio considera quattro gruppi: (1) pazienti con carcinoma polmonare a cellule squamose di nuova diagnosi prima del trattamento (gruppo di controllo); (2) pazienti con carcinoma polmonare a cellule squamose con terapia con questi specifici farmaci che non hanno sviluppato miocardite; (3) pazienti durante l'insorgenza di miocardite fulminante correlata a questi farmaci; e (4) Pazienti con miocardite fulminante correlata durante la remissione della malattia. I risultati mostrano che monociti, cellule NK e cellule B contribuiscono alla regolazione dell'immunità innata e dell'infiammazione nella miocardite correlata questi farmaci. Concludono gli autori: "Il nostro studio ha creato un atlante cellulare dei linfomonociti circolanti durante la miocardite correlata agli inibitori dei punti di controllo dell'immunità, che contribuisce a far luce sul meccanismo fisiopatologico e sui potenziali bersagli terapeutici della miocardite correlata agli inibitori dei punti di controllo dell'immunità in continua esplorazione." Con il medesimo razionale, chi può (in quanto dispone delle tecnologie - ad esempio il mio istituto - la soprattutto dei pazienti - cui il mio istituto non ha accesso diretto) potrebbe realizzare uno studio analogo nelle miocarditi da vaccini covid, aiutando così a comprenderne la fisiopatologia, a facilitarne la diagnosi e a migliorarne la terapia.
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SIGUNA'S SUBSTACK 🌺🌺🌺 Influenza aviaria nei bovini – Incongruenze e domande (Parte 1) (qui in traduzione automatica in lingua italiana)
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LEONI DA TASTIERA 🌺🌺🌺 In questi giorni è il turno di rimbalzo sui social della notizia secondo cui il rettore di Bari vorrebbe motu proprio più che raddoppiarsi lo stipendio. Vari giornali aggiungono pure un virgolettato del tipo: "tutti dovrebbero farlo". Facile immaginare le sparate social a riguardo. Ma la questione è un poco più complessa: non si tratta dello stipendio bensì dell'indennità di carica, che un dpcm di Draghi consente oggi a tuttti gli amministratori pubblici, in primis degli enti locali, di adeguare ad alcune tabelle che definiscono per la prima volta in maniera pseudoscientifica le spettanze. Che sono enormemente più elevate delle cifre cui fino a oggi eravamo abituati. Curioso se mai che la stampa si occupi dei rettori delle università che rappresentano una minoranza minima e marginale, e non ad esempio dei sindaci che stanno facendo lo stesso con uno sperpero di denaro pubblico pazzesco (in realtà una partita di giro: il governo centrale finanzia queste maggiori spese tagliando altri trasferimenti, così non si nota, mi ha spiegato un caro amico consigliere comunale). Per molti anni mi sono impegnato pubblicamente contro lo sconcio delle indennità di carica dei rettori, senza che questo smuovesse un plisset nei colleghi o negli studenti o in un qualsiasi altro interlocutore. In Italia il potere non viene mai attaccato frontalmente, e anzi non viene mai attaccato perché tutti teniamo famiglia, e prima o dopo potremmo aver bisogno e comunque qualche briciola magari arriva anche a noi. Comunque sia, non ottenni nulla quando le indennità erano ancora definite su base arbitraria (non ottenni nulla se non l'astio di qualche collega rettore o cortigiano di qualche rettore, ovvio). Chiaro che oggi che c'è una norma statale il tema sia definitivamente morto e sepolto. Non per nulla certe cifre finiscono sui giornali quando in passato non capitava mai, e - mia opinione complottista - ci finiscono quelle dell'università pubblica, contro cui va sempre bene sparare un poco poiché denigrarla e smantellarla fa comodo a molti.
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MILIARDI DI MOSCHE 🌺🌺🌺 Uno degli argomenti più utilizzati per sostenere la sicurezza dei vaccini covid è che ne sono state somministrate così tante dosi a così tante persone che se ci fosero stati dei problemi ce ne saremmo accorti. Ora, a parte che la questione ricorda fin troppo da vicino i ragionamenti basati sui questionari di "customer satisfaction" e sui "like", in base ai quali il libro raffazzonato dell'ultimo personaggio mediatico del giorno sarebbe meglio delle opere di Alighieri, va considerato che la logica sottesa - trattandosi oltre tutto della sicurezza di medicinali somministrati - è particolarmente insidiosa e pericolosa. Neel caso dei vaccini covid, si fatica ancora oggi a identificare i problemi per varie ragioni: * nella fase di sviluppo si è badato unicamente all'immunogenicità, senza preoccuparsi d'altro, come fossero vaccini tradizionali; * successivamente all'autorizzazione, la vigilanza sulla sicurezza è stata affidata unicamente alla segnalazione spontanea, con i suoi noti limiti, ancora più marcati per i vaccini (grazie ai criteri protettivi dell'OMS) e tanto più per dei prodotti che godevano e tuttora godono di un pregiudizio politico positivo che li difende senza se e senza ma (al punto da definire ancora "rarissimi" i problemi creati da un vaccino che i produttori stessi preferiscono ritirare dal mercato); * e ancora oggi si disconoscono i molteplici effetti farmacotossicologici degli RNA modificati, delle particelle lipidiche e della proteina spike che ne origina, anche grazie all'inaccessibilità di tutti questi prodotti che non consente a chi sarebbe attrezzato per studiarne gli effetti di farlo. Ovvio che con queste premesse, si finisce per attribuire a questi vaccini solo i danni che si verificano un minuto dopo l'inoculo, mentre l'ago è ancora conficcato, e talora nemmeno questi. E risulta facile ignorare un enorme numero di danneggiati (ne basterebbe uno, ma sono una quantità enorme, compresi coloro che negano a se stessi per primi che può esser stato il vaccino, ma non per questo stanno meno male). Per non menzionare i decessi, ancor più facili da accantonare dato che chi vive troppo spesso per vari motivi non vede l'ora di darsi pace, ma anche chi la pace non se la dà non è chiaro cosa potrebbe fare. Le autopsie? Ma tanto non sai che cosa cercare, e se non è una franca miocardite con infiltrato tipico per il resto a oggi un'autopsia non ti rivela quasi mai nulla. Proprio perché non avendo studiato gli effetti di questi prodotti su cellule e tessuti non c'è alcun riferimento rispetto a quello che ci si potrebbe aspettare di trovare in persone che abbiano subito danni dopo esservi state esposte. E quindi stiamo sempre ai "farmaci più sperimentati della storia" solo perché sono stati somministrati, spesso forzosamente, a un enorme numero di persone in condizioni nelle quali era facile ignorare qualsiasi possibile effetto avverso. Vedi d'altra parte quanto tempo e quanta fatica per dimostrare i danni ad esempio da fumo di sigaretta, da asbesto e via dicendo. L'asbesto è un materiale larghissimamente impiegato da secoli in tutto il mondo. Ovvio che debba essere sicuro. Miliardi di mosche non possono sbagliarsi.
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L'AUTOPSIA DEL TROMBO 🌺🌺🌺 (PER CAPIRSI) Capire quali siano gli effetti dei vaccini covid su organi e tessuti e quali siano i meccanismi alla loro base, serve non solo a definire il nesso di causalità, pur fondamentale per tante persone danneggiate che oggi si vedono "rimbalzate" dalle commissioni ospedaliere, bensì anche e forse soprattutto per definire su basi razionali le terapie per tante "sindromi" maldefinite che oggi costringono troppi danneggiati a finire nelle mani di persone che usano spregiudicatamente l'espressione "disintossicazione" come se si disponesse di certezze che invece mancano. Corretto dunque parlare di intossicazioni e disintossicazioni da Spike nel contesto di studi clinici mirati a verificare l'ipotesi. Molto meno se questo invece accade nel quadro di procedure diagnostiche e terapeutiche non fondate su adeguata documentazione ma vendute a caro prezzo. https://www.facebook.com/marco.cosentino.official/posts/pfbid0DznuBgJwZMWsBAexwbTS33p9ASnn3euu3zEXHAveHg9e2LUvzEPRnWk5TVmxNoGyl
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L'AUTOPSIA DEL TROMBO 🌺🌺🌺 Nel 2020 vennero sconsigliate e fu uno dei primi segnali che non tutto sarebbe andato bene. Di fronte a una nuova malattia, è di importanza fondamentale l'esame autoptico che consente di identificare gli organi e i tessuti maggiormente colpiti e la natura del danno, così da fondare le ipotesi terapeutiche su elementi razionali. In tal modo si comprese la sensatezza di farmaci come gli antiinfiammatori e gli anticoagulanti per ridurre i danni del covid. Oggi, sono oltre tre anni che siamo costretti ad avere a che fare con i danni da vaccini covid. Ultima notizia di cronaca in ordine di tempo, il ritiro volontario del prodotto AstraZeneca, da tempo fuori dai giochi che contano, e infine sepolto sotto l'accusa di causare "rarissimi" trombi (tante segnalazioni nell'archivio EudraVigilance, più o meno tante quante quelle a carico di Pfizer e Moderna). Ora, qual é per i farmaci il corrispondente dell'autopsia per le malattie? Alquanto semplice: lo studio in opportuni modelli sperimentali in laboratorio. Se il mio istituto disponesse di qualche flacone dei vari prodotti, sarebbe molto semplici utilizzarne qualche microlitro mettendolo a contatto con colture di cellule ad esempio di tipo endoteliale (il rivestimento interno dei vasi) a concentrazioni paragonabili a quelle che si ottengono nelle persone che vengono vaccinate. Questo permetterebbe di studiare le conseguenze funzionale per le cellule vasali e gli eventuali danni che queste potrebbero subire. Ad esempio: questi vaccini entrano in queste cellule? E se entrano, riescono a far produrre la Spike? E se la Spie viene prodotta, queste cellule alterano le loro funzioni? Ad esempio finendo per essere più "adesive" nei confronti di elementi circolanti quali piastrine, globuli rossi e globuli bianchi? Che è poi il primo passo per determinare un trombo. E questo effetto è il medesimo per ogni vaccino o ce n'é qualcuno che lo provoca più degli altri? E così via. Fino a quando questo non potrà esser fatto, rimarremo sempre al "caro amico (ti scrivo)", che in questo caso specifico sono i "rarissimi" eventi avversi che poi basta ridurli a segnalazioni spontanee per liquidarli in labirintico algoritmo che ne garantisce la "rarità". PS: guarda il caso, la proteina Spike virale fa precisamente quel che ipotizziamo: induce disfunzione dell'endotelio e lo predispone a provocare trombi: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8820157/ Chissà la proteina Spike vaccinale? Ah, saperlo!
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DIETRO IL SIPARIO 🌺🌺🌺 Il 2 maggio scorso, abbiamo scambiato alcune considerazioni sulle vicende giudiziarie del talco J&J e del vaccino AstraZeneca, insieme a Emiliano Gioia e Enzo Pennetta. Grazie a Francesco Toscano per l'invito. https://visionetv.it/i-danni-enormi-provocati-da-big-pharma-dietro-il-sipario-talk-show/
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LA PAGA DEL SOLDATO 🌺🌺🌺 Continuano a fare notizia i rettori delle università italiane che approfittano del decreto Draghi per aumentarsi vertiginosamente le indennità di carica. Sull'inopportunità di questi veri e propri salassi a carico dei bilanci degli atenei ho scritto molte cose per molto tempo quando ancora erano lasciati all'arbitrio dei docenti. Docenti che peraltro nelle loro "brame" si scopre ora che erano comunque ben più contenuti del decreto del precedente governo, che si fatica a non identificare per quello che con ogni evidenza pare che sia ovvero una sorta di ringraziamento da parte di Draghi e collaboratori agli amministratori locali, in primis comunali, per la fedele solerzia con cui hanno applicato il profluvio di norme che in periodo di pandemia hanno compresso diritti e libertà dei cittadini. E ora questa paga che sarà peraltro a spese dei bilanci locali, con ulteriore impoverimento delle amministrazioni pubbliche. Così va il mondo.
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Per aspera ad Astra 🌺🌺🌺
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IL NEW YORK TIMES PARLA DEI DANNEGGIATI DA VACCINO. MA... A dispetto del titolo acchiappaclic, un articolo tendenzioso, fuorviante e scientificamente discutibile, se non addirittura fallace. Ma intanto si apre la finestra di Overton e si mettono le mani avanti. https://telegra.ph/NYT-MIGLIAIA-DI-PERSONE-CREDONO-CHE-I-VACCINI-ANTI-COVID-LI-ABBIANO-DANNEGGIATI-C%C3%88-QUALCUNO-CHE-ASCOLTA-05-04 🟥 Segui Giubbe Rosse Telegram | Web | Ultim'ora | Twitter | Facebook | Instagram | Truth | Odysee
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MAIL SEGRETE DANNO RAGIONE AL «RINCOGLIONITO» MONTAGNIER In un articolo di oggi su La Verità, Maddalena Loy rende conto del fatto che una recente richiesta di accesso agli atti ha rivelato mail e messaggi che si scambiavano nel 2020 Fauci, Kristian Andersen e colleghi. Mentre in pubblico seppellivano di merda Luc Montagnier, nelle loro mail private affermavano il contrario e gli davano ragione. 🚀👉🏻 @roccocantautore
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Odessa, 2 maggio 2014 - Sono trascorsi 10 anni dalla strage di Odessa, quando una cinquantina di persone vennero barbaramente ammazzate da coloro che pochi mesi prima avevano - con altrettanta violenza - ottenuto il potere con un colpo di Stato in nome della democrazia e dei cosiddetti “valori occidentali”. La strage del palazzo dei sindacati di Odessa non avvenne per caso o per errore. No, fu un’operazione premeditata, nonché un preciso segnale da parte di Kiev verso coloro che non avevano accettato il colpo di Stato figlio del Maidan. Quel giorno le autorità ucraine vollero dimostrare che non ci sarebbe più stato margine per opposizione e pluralismo, ma solo violenta repressione. Fu Kiev a scegliere la via della guerra contro una parte della propria popolazione. L’Occidente stette a guardare e non fece nulla per scongiurare tutto ciò. Queste sono le fondamenta della guerra di oggi che molti continuano ad ignorare.
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Anche per quest'anno, il nostro 5 x 1000 andrà all'Associazione Parkinson Insubria Onlus 🌺🌺🌺
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BAMBINI 🌺🌺🌺 L'OMS pubblica un'indagine sulle conseguenze per i bambini delle misure adottate durante la pandemia in 17paesi europei. Tra i molti dati resi disponibili: il 36% dei bambini ha aumentato il tempo passato davanti alla tv, giocando a giochi online o sui social media, il 23-28% ha diminuito il tempo trascorso all'aperto (in Italia, oltre il 40%). Un bambino su 5 si sente più frequentemente triste e 1 bambino su 4 si sente più frequentemente solo. La percentuale di bambini percepiti come normopeso dai genitori è scesa dall'82 al 73%, quelli percepiti come sovrappeso sono raddoppiati, dall'8 al 16% (in Italia da 9,8% e 0,4% a 23,3% e 1,6%). Lla capacità di divertirsi con gli amici è peggiorata per il 42% dei bambini. Due considerazioni: Quotidiano Sanità nel dare la notizia titola che si tratta di "impatto del covid". E, soprattutto, curiosamente tra i 17 paesi studiati non è compresa la Svezia. "Bambino / Armato e disarmato in una foto / Senza felicità / Sfogliato e impaginato in questa vita sola / Che non ti guarirà"
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L'INIZIO 🌺🌺🌺 Dieci anni fa, il 2 maggio 2014, la strage della Casa dei sindacati di Odessa, l'evento che in qualche modo segnò l'inizio della guerra in Ucraina. La rievocazione dei fatti su Casa del Sole TV, con Margherita Furlan, Vincenzo Maddaloni, Michele Putrino e Giuseppe Masala, va assolutamente vista per meglio capire e non dimenticare: https://www.youtube.com/watch?v=FMnJV7PpbAk E rendersi conto di quanto l'informazione istituzionale della parte di mondo in cui viviamo è vergognosamente manipolata e distorta: https://it.wikipedia.org/wiki/Incendio_della_Casa_dei_sindacati_di_Odessa
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A CARESANABLOT 🌺🌺🌺 Sabato pomeriggio. ******* 𝐒𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨 𝟒 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟔 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐨 “𝐕𝐄𝐑𝐂𝐄𝐋𝐋𝐈 𝐅𝐈𝐄𝐑𝐄” - 𝐂𝐚𝐫𝐞𝐬𝐚𝐧𝐚𝐛𝐥𝐨𝐭 (𝐕𝐂), 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐦𝐨 𝐢𝐥 𝐝𝐨𝐜𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨 “𝐍𝐎𝐍 𝐄’ 𝐀𝐍𝐃𝐀𝐓𝐎 𝐓𝐔𝐓𝐓𝐎 𝐁𝐄𝐍𝐄”, 𝐝𝐞𝐥 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐏𝐚𝐨𝐥𝐨 𝐂𝐚𝐬𝐬𝐢𝐧𝐚 𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐝𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐏𝐥𝐚𝐲𝐦𝐚𝐬𝐭𝐞𝐫𝐦𝐨𝐯𝐢𝐞. Potrete ascoltare alcune anticipazioni della serata nella diretta streaming di martedi 30 aprile prossimo ore 21 durante la quale incontreremo: • Paolo Cassina Cassina, regista del documentario, già noto regista di “Invisibili” il documentario sugli effetti avversi al vaccino anti Covid19 • Alessandro Amori, produttore e regista del documentario “La morte negata” • 𝐅𝐞𝐝𝐞𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐀𝐧𝐠𝐞𝐥𝐢𝐧𝐢, Presidente del Comitato Ascoltami e protagonista del documentario “Non è andato tutto bene” • Il Prof. Marco Cosentino, medico, ricercatore in farmacologia e professore ordinario di farmacologia presso l’Università dell’Insubria di Varese. • 𝐓𝐢𝐳𝐢𝐚𝐧𝐚 𝐀𝐥𝐭𝐞𝐫𝐢𝐨, giornalista indipendente e scrittrice, protagonista del documentario “Non è andato tutto bene” Per prenotarsi all'evento del 4 maggio scrivete a 𝐢𝐧𝐯𝐢𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢.𝐯𝐞𝐫𝐜𝐞𝐥𝐥𝐢@𝐠𝐦𝐚𝐢𝐥.𝐜𝐨𝐦
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CONTENUTI VIOLENTI 🌺🌺🌺
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L'ILLUSIONE 🌺🌺🌺 Grazie alla rete abbiamo quotidianamente a disposizione una quantità smisurata di dati. Quel che fa la differenza tuttavia è da un lato la qualità del dato (correttezza, completezza, credibilità ecc.) e dall'altro la capacità di utilizzarlo appropriatamente. Su Substack in questi giorni il blog di Sonia Elijah riprende il tema delle segnalazioni spontanee nel sistema di farmacovigilanza europeo, e con grande enfasi nota come i vaccini covid da soli abbiano più che triplicato il numero di segnalazioni rispetto a tutti gli altri 6000 medicinali in commercio in UE. Seimila! Allora i vaccini covid devono essere davvero pericolosi! Ebbene, che i vaccini covid siano pericolosi lo sappiamo da molteplici evidenze, tra le quali tuttavia non c'è quella descritta nel post. La segnalazione spontanea non ci dice nulla di conclusivo sulla sicurezza di un medicinale, e serve solo a generare "segnali" che poi vanno investigati. Come si spiega allora il grande numero di segnalazioni dal 21 in poi per i vaccini covid? Due fattori: la loro somministrazione in grande quantità e l'iniziale timore da parte dei medici che li somministravano che li ha spinti a segnalare per "pararsi le spalle". Questo secondo aspetto è confermato dal crollo delle segnalazioni nei periodi successivi, quando tutti si sono resi conto che non era così indispensabile segnalare e che anzi in certi ambiti se non si segnalava si evitavano anche "discussioni". La segnalazione spontanea è un sistema delicato e sensibile nel bene e nel male a molteplici fattori, e andrebbe trattato con grandissima cautela. Tutto il contrario di quanto è stato fatto in questi anni. Ovvio che poi non dà informazioni utili. Curioso poi che il post si meravigli del fatto che il COVID-19 sia tra le sospette reazioni avverse segnalate. Si chiama "fallimento terapeutico" ed è la sesta tipologia di reazione avversa riconosciuta dall'OMS. Chi da vaccinato si è poi ammalato, se dalla malattia ha riportato danni gravi o peggio, lui e/o i suoi eredi considerino un risarcimento per reazione avversa. Formalmente la cosa è più che ammissibile. Infine, è ingenuo considerare le reazioni avverse a farmaci oncologici come una indiretta misura del loro uso. La farmacovigilanza non funziona così. Ogni paese pubblica periodicamente delle statistiche sulla dispensazione di farmaci. L'Italia lo ha fatto ad agosto scorso per il 2022 e quest'anno tra poco lo farà per il 2023. L'uso di antitumorali è in continuo aumento da molti anni. Non è dunque questa la statistica che ci servirebbe per comprendere la relazione tra covid, vaccini covid e tumori. Altrettanto, non credo corretta la questione richiamata dei 14 giorni dal vaccino per classificare una persona come vaccinata ai fini della sicurezza. La "regola" è sicuramente così per l'efficacia, e se ne potrebbe discutere a lungo rispetto alla sua accettabilità. Ma la sicurezza non ha certo questo problema, ce l'ha anzi opposto: dopo 14 giorni il vaccino non c'entra più niente e buonanotte ai suonatori! Ce è un trucco di straordinaria efficacia per far sembrare sicuri prodotti che non lo sono. Tutte questioni complesse, certo. Ma anche per fare i complottisti bisogna saperla lunga, di regola pure più lunga di chi complottista non è. E spesso non lo è perché non è in grado di esserlo. https://soniaelijah.substack.com/p/true-horrors-of-covid-vaccine-harm
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A GAVIRATE 🌺🌺🌺 Il prossimo 3 maggio.
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CANCRO CAUSATO DAL BOROTALCO: JOHNSON & JOHNSON PAGHERÀ 6,5 MILIARDI DI DOLLARI (Fonte: Sole24) 🟥 Segui Giubbe Rosse Telegram | web | Ultim'ora | Twitter | Facebook | Instagram | Truth | Odysee
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🇫🇷 SORBONA - Con un'azione delicata e riguardosa, la polizia sgombera docilmente un accampamento improvvisato dagli studenti in sostegno alla Palestina. Savoir-faire. 🟥 Segui Giubbe Rosse Telegram | Web | Ultim'ora | Twitter | Facebook | Instagram | Truth | Odysee
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SIGUNA'S SUBSTACK 🌺🌺🌺 Influenza aviaria nei bovini (Parte 2) - Prove evidenti che la presunta infezione è una falsità tecnica
Dato che c’è una crescente spinta verso contromisure, come dispositivi di protezione per gli agricoltori e vaccini (esseri umani e bovini, e forse altre specie?!), tutto ciò mi ricorda troppo quello che abbiamo appena passato. Per molti aspetti la situazione del bestiame è ancora più complicata di quella vissuta all’inizio della pandemia di Covid-19. [...] In sintesi, invece di trovare un virus vitale, i test hanno identificato solo frammenti virali. A causa del problema della contaminazione non contabilizzata sotto forma di materiale genetico esogeno di specie strettamente imparentate, il risultato del sequenziamento dell’intero genoma è compromesso e probabilmente falso.
(qui il post completo in traduzione automatica in lingua italiana)
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Bird Flu in Cattle (Part 2) - Strong Evidence the Alleged Infection is a Technical Falsehood

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Repost from Andrea Zhok
Ieri, salgo in treno a Milano alle 6 di mattina, è l'8 maggio e sono bardato come in gennaio. Sono 15 gradi e ha smesso di piovere da poco. A memoria personale non ricordo una primavera più fredda. Fino a venti giorni fa accendevo la stufa. Degli anni scorsi porto le foto di grigliate pasquali in canottiera. Mi risulta che questa sia stata esperienza comune in tutta Europa. Ecco, come salgo sul treno, sullo schermo nel corridoio campeggia il titolo: "Dati Copernicus: E' stato l'aprile più caldo della storia." Ecco, lo so che farò arrabbiare alcuni amici ecosensibili (lo sono io stesso), ma non posso fare a meno di notare che delle due l'una: o mentre l'Europa andava in giro con il piumino, simultaneamente in Australia friggevano le uova sulla testa dei canguri, oppure questi dati sono affidabili quanto i dati sui vaccini, i debunking di Open, ola pubblicità dei dentifrici che sbiancano più bianco del bianco (lo assicura il 93,7% dei dentisti). E qui sotto c'è naturalmente un problema serissimo, che metto giù schematicamente. 1) E' certo che chi detiene il potere ama i meccanismi emergenziali, che consentono di avocare a sé poteri speciali, di abbreviare procedure operative, sacrificare la trasparenza, chiedere finanziamenti straordinari con destinazioni opache, implementare sistemi di sorveglianza e controllo, ridurre le garanzie e i diritti individuali, ecc. 2) Tra le varie forme di richiamo all'emergenza (terrorismo, guerra, epidemie, cataclismi naturali, spionaggio, ecc.) le emergenze che si richiamano a motivazioni che nessun individuo può accertare direttamente (con testimonianze, foto, ecc.) conferiscono un potere assolutamente straordinario a chi controlla le modalità di accertamento. 3) Tutte le emergenze che hanno alla loro radice variabili rilevabili soltanto con sistemi scientifici complessi (es.: minacce pandemiche o climatiche) sono totalmente nelle mani delle autorità che controllano le modalità di accertamento. Ne segue che: 4) Quando vi sono ragioni per non avere piena fiducia nelle autorità, è legittimo sorga il sospetto che le minacce emergenziali che si rifanno a dati scientifici siano manipolate. Inutile dire che questa situazione rappresenta un bel problema, perché di diritto è chiaro che possano esservi eventi realmente minacciosi per la collettività che realmente possano essere rilevati soltanto con sistemi di investigazione scientificamente complessa, non attingibili altrimenti (un simpatico modo di perculare questa dinamica sociologica la si trova nel film "Don't look up!"). Solo che questo fatto dovrebbe consigliare chi detiene il potere di fare uso dell'informazione scientifica di interesse pubblico con estrema acribia, cautela e trasparenza, consentendo la più vasta dibattibilità pubblica, perché perdere la credibilità in questioni del genere è un attimo, e le conseguenze sono gravi. Purtroppo negli ultimi anni l'informazione scientifica di interesse pubblico è apparsa devastantemente asservita in mille forme ad agende politiche momentanee, agli interessi finanziari di influenti corporations, operando con l'opposto della trasparenza, e alimentando l'opposto della pubblica dibattibilità (con le sanzioni e la censura). E questo ci conduce al momento presente in cui, spiace dirlo, ma oramai quando qualcuno ci porta un "dato scientifico ufficiale" a sostegno di una prospettiva catastrofista ed emergenziale l'impulso primario è, ragionevolmente, di cambiare canale, perché gli spot pubblicitari cerchiamo di saltarli. Recuperare questo livello di discredito sarà un'impresa lunga e accidentata.
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Io celebro il 9 maggio, quando i sovietici sconfissero i nazisti DI MONI OVADIA 9 MAGGIO 2024 Il 9 maggio 1945 dovrebbe essere considerata come una delle più importanti e cruciali date di tutto il Novecento e anche dell’intera storia umana. Quel giorno memorabile le forze dell’Armata Rossa e delle brigate partigiane sovietiche sconfissero definitivamente i criminali eserciti nazifascisti sul vasto fronte orientale. Senza la straordinaria resistenza sovietica, l’esercito tedesco avrebbe potuto dilagare a Est, impadronirsi delle più preziose materie prime e sconfiggere gli alleati anglo-franco-americani. La Germania nazista era vicina alla realizzazione della bomba atomica e disponeva di una scienza missilistica di almeno 15 anni più avanzata di quella dei suoi nemici. Verosimilmente l’Europa sarebbe diventata un campo di morte, una terra disseminata di campi di sterminio, di camere a gas e forni crematori, non un solo ebreo sarebbe sopravvissuto, i popoli slavi avrebbero conosciuto una nuova schiavitù. Per contrastare questo incubo, i popoli sovietici hanno sacrificato 27 milioni di vite, di cui 12 milioni russe, hanno patito distruzioni e sofferenze inenarrabili e hanno affrontato una guerra il cui scopo era lo sterminio totale, questo era l’intento dichiarato di Adolf Hitler, soggiogare i popoli slavi, sterminare il popolo russo. L’eroismo dei combattenti dell’Armata Rossa e dei cittadini sovietici sfida le più iperboliche narrazioni di epopee eroiche. Si pensi a Stalingrado e se è possibile ancora di più a Leningrado, assediata per tre anni. Nella Venezia del Nord la resistenza dei cittadini oltre che dei combattenti fu sovrumana. In questa grandiosa città gli abitanti e chi li guidava riuscirono a concepire l’inaudito, edificarono una strada, la famosa “Via della Vita”, sul lago ghiacciato Ladoga per portare rifornimenti alla città martoriata. In seguito, a guerra non ancora terminata, appena morto Roosevelt, Henry Truman, nuovo presidente Usa individuò nell’Unione Sovietica il nemico ideale del dopoguerra. Gli apparati di propaganda del governo, del Pentagono e dei servizi segreti statunitensi approntarono un infernale campagna di propaganda basata su una miscela tossica di russofobia e anticomunismo isterico per rappresentare l’Urss come il regno del male. Alcune istituzioni, create espressamente, seminavano le menzogne più infami. L’Europa comunitaria progressivamente sintonizzandosi sulla temperie stelle e strisce ha finito con l’allinearsi alla stessa propaganda, sulla spinta di governi fascistoidi di alcuni paesi dell’Europa dell’Est, fino alla perversione di apparentare comunismo e nazismo con l’intenzione di criminalizzare la Federazione Russa. Tutto ciò ha portato a ignorare artatamente la ricorrenza del 9 di maggio, a gettare l’oblio sul sacrificio di 27 milioni di cittadini russi e sovietici. È nostra intenzione riparare a questa vergogna per restituire onore e giustizia a quegli straordinari esseri umani a cui ogni cittadino europeo e non solo deve imperitura gratitudine. Oggi, nella sede dell’ambasciata russa di Roma, Moni Ovadia celebrerà la vittoria dell’Armata Rossa sui nazifascisti. Questo un brano del suo intervento. 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
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Repost from Giubbe Rosse
🔴 PSICOPATOLOGIA DELLA GUERRA ISRAELIANA “Ora vai e sconfiggi Amalek e distruggi tutto ciò che ha; non avere pietà, ma metti a morte sia marito che moglie, dal giovane al neonato, dal bue alla pecora, dal cammello all'asino” (15:3). Questa citazione biblica è stata utilizzata da Netanyahu per incitare l’IDF ad annientare la popolazione palestinese di Gaza. L’uso non solo di un linguaggio estremamente violento, ma di esplicito riferimento religioso, è una caratteristica sempre più presente tra i politici israeliani, che si è accentuata da quando la maggioranza di governo è costituita da una coalizione, in cui alcuni partiti sono fondamentalisti religiosi. Peraltro Netanyahu, a prescindere dalle sue idee, è sulla scena politica da 40 anni, e se fa ricorso a questo tipo di linguaggio è perché è consapevole che troverà riscontro nella popolazione che lo ascolta. Anche se sembra un dettaglio, a metà strada tra ideologia politica e linguaggio propagandistico, in realtà ci dice molto sullo stato di Israele e la sua classe dirigente. Non è questa la sede per esaminare l’evoluzione della società israeliana, e per indagare le ragioni che ne hanno determinato l’attuale connotazione, ma appare evidente come questa sia oggi intrappolata nelle proprie contraddizioni storiche - oltre che in quelle politiche - e che cerchi nel fondamentalismo una risposta alle proprie inquietudini, esattamente come è accaduto (al netto dell’uso strumentale che ne è stato fatto) per alcune fasce di popolazioni musulmane. Il problema è che la duplice menzogna su cui è stato fondato lo stato (“una terra senza popolo per un popolo senza terra”), nonostante un quasi secolare appoggio incondizionato da parte dell’occidente, alla fine deve fare i conti con la realtà: in quella terra c’è un popolo che non è disposto a farsi schiacciare né a farsi scacciare. Tutto il resto deriva da questa contraddizione insanabile. L’idea di poter costruire uno stato ebraico - con i non-ebrei rinchiusi in qualche bantustan o ridotti a cittadini di serie B - esteso su un'area che va dal Libano al Sinai e dal mare alla Giordania, è semplicemente un delirio politico privo di possibilità. E l’attuale situazione sul campo di battaglia non fa che rispecchiare tutto ciò. Per quanto il fondamentalismo religioso produca certamente guasti, nella capacità di gestione razionale degli eventi, è praticamente impossibile che l’intera classe dirigente israeliana (compresi i vertici delle forze armate, che sono importantissime in Israele) non si renda conto della impossibilità materiale, oltre che politica, di espellere anche soltanto una quota incisiva della popolazione palestinese da Gaza. Così come di conseguire una sconfitta anche solo significativa della Resistenza. È altrettanto chiaro che l’interesse personale di Netanyahu, che vede nel prosieguo della guerra un modo per sfuggire alla fine ingloriosa della sua carriera politica (e probabilmente anche al carcere), non è sufficiente a spiegare l’ostinazione con cui Israele persiste nella sua strategia genocida - ma anche suicida. C’è chiaramente una dimensione psicopatologica, assai estesa tra la leadership politico-militare del paese, ed anche tra una larga fetta della popolazione. Questo elemento di rifiuto della realtà, in una tale dimensione collettiva, non può che essere ascritto - appunto - ad una forma patologica dell’incapacità di accettare la realtà, poiché questa non solo contrasta brutalmente con tutta una costruzione ideologica e culturale fondativa dell’identità, ma perché in larga misura mette radicalmente in discussione i singoli progetti di vita. Il rischio è che questo scollamento produca scelte sempre peggiori, tanto più per l’influenza del fondamentalismo religioso. Già da tempo nella società israeliana ha spazio il mito di Masada, il suicidio di massa degli zeloti pur di non accettare la sconfitta da parte delle legioni romane. Qualcuno dovrebbe fermarli, prima che si faccia strada l’idea - biblica - del “muoia Sansone con tutti i Filistei”.
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Repost from Giubbe Rosse
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🇺🇸🇮🇱 BIZZARRA DIFESA DI ISRAELE DELL'EX GENERALE MARK MILLEY: "NOI AMERICANI ABBIAMO FATTO DI PEGGIO" Mark Milley, ex comandante delle forze armate statunitensi:
Prima di sentirci in diritto di giudicare Israele per ciò che sta facendo a Gaza, e io sto male per gli innocenti che stanno morendo a Gaza, ma noi dovremmo ricordare che noi, gli Stati Uniti, abbiamo ucciso innocenti a Mosul e Raqqa, che noi abbiamo ucciso 12.000 cittadini francesi in Normandia, abbiamo distrutto 69 città giapponesi, oltre a Hiroshima e Nagasaki, abbiamo massacrato persone in gran numero, persone innocenti che non avevano nulla a che fare con i loro governi, uomini, donne, bambini. La guerra è una cosa terribile. Ma affinché tutto ciò abbia un significato, dovrebbe esserci un obiettivo politico – e dovrebbe essere raggiunto rapidamente e con il minimo costo.
Difficile dare torto al generale Milley. Non vorremmo, però, che l'ammissione di atrocità commesse in un passato ormai relativamente lontano e in qualche modo cadute in prescrizione nel tribunale della storia diventasse una legittimazione per le atrocità commesse nel presente. Se partiamo dal presupposto che nessuno può giudicare i crimini altrui perché chi giudica ha comunque i suoi scheletri nell'armadio (il che il più delle volte è anche vero), allora si finisce per azzerare il giudizio morale sul presente, perché esisterà sempre un genocidio più grande o comunque comparabile avvenuto nel passato che potrà essere usato come riferimento e, indirettamente, come giustificazione. 🟥 Segui Giubbe Rosse Telegram | Web | Ultim'ora | Twitter | Facebook | Instagram | Truth | Odysee
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LA MASCHERA DI FERRO 🌺🌺🌺 Ritrovo oggi un preprint dello scorso anno del gruppo di Vinay Prasad, docente di epidemiologia e biostatistica alla UCSF. Lo studio esamina gli obblighi di mascherine a inizio 2023 negli USA e li confronta con l'andamento dei casi di covid e con le ospedalizzazioni per covid e con i risultati delle elezioni presidenziali del 2020. In base ai risultati, pare non esistere alcun legame tra gli obblighi di mascherina e i casi di covid o di ospedalizzazione per covid. Al contrario, è evidente la connessione con io mantenimento degli obblighi dove prevalgono gli elettori democratici e la loro eliminazione dove prevalgono i repubblicani. Ora, tanto più se si tiene presente che non esiste alcuna evidenza di una reale utilità delle mascherine nella prevenzione della trasmissione di virus respiratori (https://www.cochrane.org/CD006207/ARI_do-physical-measures-such-hand-washing-or-wearing-masks-stop-or-slow-down-spread-respiratory-viruses), appare evidente che alcuni dei maggiori provvedimenti per arginare la pandemia furono esclusivamente ispirati dalla politica se non proprio dall'ideologia. Le mascherine in particolare, data la loro visibilità, divennero rapidamente un segno distintivo per creare due fazioni promask e nomask, processo favorito dagli obblighi che misero nelle mani di tanta gente un potere da due soldi che consentì loro per qualche tempo di spadroneggiare in portinerie, negozi, locali e servizi pubblici di vario genere, scuole, università, treni, autobus e via dicendo, in molti casi finendo per comportarsi da veri e propri improvvisati kapò. In un contesto così fazioso, diventa impossibile qualsiasi discussione volta a trovare dei punti di incontro, prevale l'autoritarismo governativo e "lealista" da un lato, cui fa da contraltare un atteggiamento rivoltoso forse altrettanto estremista, e la vera vittima sono l'equilibrio e la ragionevolezza, sulle mascherine come su tanti altri temi, sanitari e non. Prova ne sia l'estremizzazione antagonista ormai quotidiana su qualsiasi tema. Rimane il fatto che le mascherine non servono a nulla e sono se mai un segnale di appartenenza. E che governi e politica non hanno mai scelto sulla base dell'evidenza scientifica bensì in base a orientamenti che andrebbe capito da dove originano. Certo che se le decisioni vengono prese per politica e ideologia da noi, possiamo pensare che i nostri politici stiano obbedendo a indicazioni superiori, ma se questo accade anche negli USA, che politicamente sono i padroni del mondo, almeno nell'area euroatlantica, viene da chiedersi dove, come e perché certe idee balorde nascano e allignino. Forse la mascherina è solo il modo per mostrare che si sta facendo qualcosa quando non si ha idea di che cosa fare (ma in tal caso se non si sa cosa fare ci si dovrebbe quanto meno togliere di mezzo). Oppure chissà. Certo, ci sta capitando di vivere tempi davvero singolari e impensabili fino a qualche anno fa. https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.07.11.23292518v1
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Si invitano tutti gli Organi di informazione a occuparsi dell’Università in maniera costante, approfondendo autonomamente le varie questioni e riportando in maniera completa le diverse opinioni. Nel caso del numero chiuso, un’informazione approfondita e completa potrebbe contribuire a evitare una legge devastante non solo per i diretti interessati e le loro famiglie, ma anche per il Sistema sanitario e per l’intero Paese. 4. L’alternativa al modello simil-francese e ai test è da oltre quattro anni – colpevolmente persi per interessi baronali e corporativi – che l’ANDU propone di superare gradualmente il numero chiuso attraverso l’approvazione di un piano che preveda l’aumento progressivo degli ingressi al primo anno di Medicina, adeguando le strutture e il personale e sostituendo nel frattempo ogni selezione (che sarebbe comunque dannosa) con il sorteggio, un sistema semplice, immediato, non costoso e inattaccabile dai ricorsi, a differenza di quanto accaduto per i vari tipi di test utilizzati per sbarrare l’ingresso a Medicina (nota). Nota. Il sorteggio è stato già impiegato in Olanda, risultando ‘equivalente’ al sistema dei test (v. il documento Il sorteggio non costa ed è equivalente al test che invece costa tanto). = Per esprimere e/o leggere commenti sui contenuti di questo messaggio cliccare qui. == Se altri volessero ricevere notizie dall'ANDU, inviino una e-mail ad [email protected] con oggetto “notizie".
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ANCORA SUL NUMERO CHIUSO A MEDICINA🌺🌺🌺 ANDU - Associazione Nazionale Docenti Universitari NUMERO CHIUSO AL SENATO IN ITALIA Più DI 45.000 STUDENTI DECIMATI OGNI ANNO APPELLO AI SENATORI NELL’INTERESSE DEI GIOVANI E DELLE LORO FAMIGLIE ACCANTONATE IL TESTO BASE APPELLO ALLA STAMPA Più ATTENZIONE ALL’UNIVERSITà 1. Un disastro umano ed economico annunciato e già sperimentato a) La drammatica esperienza francese b) Perché tanto accanimento contro i giovani? 2. APPELLO ai Senatori: fermatevi in tempo! 3. APPELLO alla Stampa: più attenzione all’Università 4. L’alternativa al modello simil-francese e ai test 1. Un disastro umano ed economico annunciato e già sperimentato Si è già analizzato e commentato il Testo base sul numero chiuso a Medicina approvato il 24 aprile 2024 dal Comitato ristretto della Commissione Cultura del Senato (v. il documento Il numero chiuso rimane e peggiora). Un Testo approvato nonostante quasi nessuno degli auditi dalla Commissione si sia espresso a favore del modello simil-francese, al quale il Testo base si ispira (libero ingresso con la mannaia del numero chiuso dopo alcuni mesi), e nonostante le puntuali e documentate critiche all’esperienza francese espresse oltre che dall’ANDU anche dai Rappresentanti degli studenti e, nella sostanza, dalla Rappresentante dell’Ambasciata francese in Italia (nota). Questo Testo base è stato poi difeso trasversalmente da vari esponenti politici e, in particolare, dal Relatore. a) La drammatica esperienza francese In Francia l’accesso libero con blocco dopo un anno è stato sperimentato per oltre 50 anni e ogni anno ha prodotto l’espulsione di oltre 40.000 studenti dal percorso di medicina (v. qui). L’esperienza francese ha ricevuto in Francia negli ultimi anni i seguenti giudizi: «un massacro generazionale», una «macelleria didattica», una «catastrofe», un «calvario», un «inferno», una «fossa dei leoni», una «follia». b) Perché tanto accanimento contro i giovani? I sostenitori del numero chiuso al Senato sembra non sappiano che fare e sembra non capiscano bene cosa stanno facendo. Solo di due cose sono chiaramente e fortemente convinti: mantenere ad ogni costo il numero chiuso ed evitare ad ogni costo i ricorsi amministrativi, anche a costo di ancor più danneggiare, umanamente ed economicamente, migliaia di giovani e le loro famiglie. Con l’effetto anche di arricchire ulteriormente l’industria della preparazione alle varie modalità di selezione. Nota. Per la posizione dell’ANDU sul numero chiuso v. in particolare l’intervento in Commissione Cultura del Senato nell’audizione del 23 gennaio 2024 (l’intervento dell’ANDU è all’inizio). In quell’occasione l’ANDU ha anche depositato un proprio documento. Per le posizioni dei rappresentanti degli studenti v. i loro interventi all’inizio dell’audizione del 30 gennaio 2024 nella Commissione Cultura del Senato. L’intervento dell’Addetta francese a partire dal ‘tempo’ 1:55:16 del video della stessa audizione. 2. APPELLO ai Senatori: fermatevi in tempo! Senatori, ascoltate veramente quanto è stato detto nelle audizioni e leggete attentamente i documenti che vi sono stati presentati. Senatori, accantonate un Testo, peraltro pasticciato quanto vago, ma chiarissimo nella volontà di scremare (numero chiuso) a tavolino i giovani (ricorrendo a procedure pseudo-meritocratiche), negando loro il diritto allo studio che è anche diritto di scegliere che cosa studiare. Il Comitato ristretto non audisca solo la CRUI, ma si confronti anche con chi, come l’ANDU, si occupa del numero chiuso da prima della sua introduzione (nota). Nota. In particolare nell’intervento Numero chiuso anatomia di un golpe sul Manifesto del 10 settembre 1986 si denunciava «un progetto di restaurazione» avente i «seguenti obiettivi: 1) ricostituire un’università di élite attraverso il numero chiuso, etc.». 3. APPELLO alla Stampa: più attenzione all’Università Troppo spesso gli Organi di informazione si occupano dell’Università, riportando solo le dichiarazioni e/o gli interventi di esponenti politici e di opinionisti accademici.
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LETALE E INCURABILE 🌺🌺🌺 Avevo scorso lo studio originale, tutto sommato con scarso interesse: pare ovvio che oggi che il covid lo hanno fatto quasi tutti, vaccinati e non, spesso più volte, contagiarsi non sia così semplice. E vabbé. Poi però, leggendo questo commento comparso sul più recente fascicolo di Nature, un paio di ulteriori considerazioni mi vengono. La prima è che a quanto pare non è così semplice contagiarsi. Questione banale, ma ai tempi belli il virus era ovunque: toccava disinfettarsi ogni due per tre, le mascherine, i finestrini dell'auto aperti, solo due persone in auto disposte in diagonale, solo tre persone in negozio, le file nei parcheggi dei supermercati, nemmeno da soli nei boschi si poteva andare. Insomma, ci si contagiava per la qualunque, E in certi momenti si è anche avuta la sensazione che fosse vero. Come mai dunque ora questi ricercatori non riescono a replicare il contagio in laboratorio? E' davvero solo questione di immunità acquisita, naturale o vaccinale che sia (questo il commento non lo dice, non so lo studio originale). Eppure in tanti si sono contagiati poco dopo le vaccinazioni, e anche in non pochi si sono contagiati a distanza non lunga dalla guarigione. Ci dev'essere qualcos'altro che sfugge. Mah... La seconda considerazione è che mi piacerebbe leggere il protocollo dello studio e il parere del comitato etico che lo ha approvato. Ai tempi SARS-CoV-2 era letale e incurabile. Nel 2020 ricordo che qualcuno propose i "challenge trial" e fu detto che non sarebbe stato etico. Quindi ora il virus non è più letale? Oppure è curabile? Anche qui non so che dire: ho sempre ritenuto e continuo a ritenere che SARS-CoV-2 sia un brutto cliente, raramente ma imprevedibilmente. E ho sempre guardato con diffidenza coloro che dicevano di andarselo a cercare per ottenere il lasciapassare. Quando è toccato a me, ho affrontato ogni volta il virus non senza un certo timore. E soprattutto ho visto persone fragilissime superarlo senza batter ciglio e persone senza alcun fattore di rischio andare malissimo e in qualche caso non farcela. Astenersi "non li han curati in tempo": ho pubblicato insieme ai medici di Ippocrate.Org quel che resta oggi l'unico studio italiano nel suo genere e credo di avere qualche evidenza che non è precisamente così, al di là di un fato probabilistico-statistico. Per dire che in base a quanto mi è dato conoscere, eviterei volentieri qualsiasi altro giro di valzer con questo virus e non mi avventurerei mai in uno studio come quello di cui stiamo discutendo. Eppure qualcuno lo ha fatto. Eppure qualcun altro lo ha preventivamente approvato e autorizzato. Sono dunque degli irresponsabili? Oppure ci sono come credo dati che giustificano e contengono il rischio fino a renderlo accettabile? E questo è un fatto recente oppure era già acquisito da tempo? In altri termini, sono state fermate interiìe nazioni, calpestati i diritti di tante persone, distrutte economie, ridotte famiglie alla fame, disarticolato un intero sistema sociale per un virus con cui oggi si può giocare al piccolo virologo contagiato/re? Mah... https://www.nature.com/articles/d41586-024-01284-1
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Scientists tried to give people COVID — and failed

Nature - Researchers deliberately infect participants with SARS-CoV-2 in ‘challenge’ trials — but high levels of immunity complicate efforts to test vaccines and treatments.

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VACCINI DA BANCO 🌺🌺🌺 I farmacisti titolari di farmacia fanno il loro interesse quando si adoperano per annettere alla farmacia tutta una serie di funzioni e servizi che il farmacista non ha mai avuto. E se non le ha mai avute, ci sono delle buone ragioni. La vaccinazione in particolare è un atto medico, e lo è non solo rispetto all'inoculazione bensì anche e soprattutto rispetto alla sua prescrizione. In altri termini, può essere eseguita solo dal medico oppure da un sanitario da lui delegato, ma comunque sempre in presenza del medico. Due buone ragioni: la prima riguarda gli effetti avversi immediati di un vaccino come di qualsiasi altro prodotto iniettabile, e in particolar modo le reazioni allergiche acute come l'anafilassi con conseguente shock. Si tratta di un quadro che mette a rischio la vita e che richiede immediato intervento specialistico, di natura farmacologica e non farmacologica. Il fatto che i vaccini covid siano stati somministrati in spiaggia e nelle sagre di paese non autorizza ora a sbracare su tutto il fronte. La seconda ragione riguarda la necessità che ogni vaccino venga prescritto e somministrato a ragion veduta, previa accurata anamnesi che identifichi ed escluda rischi legati a condizioni particolari dell'interessato. Altro danno di questi anni, in cui si sono fatti passare i vaccini covid per caramelle (da uno sconosciuto) e ancora prima, quando è infuriata la polemica sugli obblighi vaccinali improvvisamente ampliati a dismisura, trasformando il tema vaccino da un fatto medico-sanitario a un conflitto politico di principio ideologico. E quando in medicina e nella scienza in generale allignano le ideologie non finisce mai bene. Così ora ci troviamo di fronte a questa "spinta gentile" ad armare i farmacisti con siringhe, e a nulla vale quanto qualcuno sostiene, ovvero che riceveranno adeguata formazione. Ai tempi del covid si fecero in fretta e furia dei corsi online. E ora? Certo, anche questo fa parte della destrutturazione del nostro sistema sociale: anni fa abbiamo iniziato a trovare i quotidiani al supermercato e oggi il farmacista fa le vaccinazioni n(e gli esami di laboratorio e strumentali e tanto altro). In attesa che qualche intelligenza artificiale spazzi via questi residui del tempo antico, magari collegandosi a un braccio robotico che somministri in automatico quanto imposto alla gente in fila ai centri commerciali e ai fast food. https://www.farmacista33.it/aggiornamento-professionale/29094/farmacisti-vaccinatori-figura-consolidata-a-livello-internazionale-formazione-entra-in-universita-remunerazione-e-standard-tra-le-criticita.html
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Farmacisti vaccinatori, figura consolidata a livello internazionale: formazione entra in università. Remunerazione e standard tra le criticità | Farmacista33

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