Matteo Brandi - Canale Ufficiale
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01 Stasera parteciperò a questo bell'evento dedicato all'identità italiana organizzato da Pro Italia assieme alla rivista La Fionda. Parleremo di quanto sia essenziale riscoprire chi siamo come italiani.
Vi aspettiamo stasera a Roma, Al Biondo Tevere, via Ostiense 178, ore 18.30! | 2 139 | 0 | Loading... |
02 Attentato a Robert Fico: dinamiche, conseguenze e significato.
Ne ho parlato a 100 Giorni da Leoni.
https://www.youtube.com/watch?v=_McKKL4wEhg | 2 697 | 12 | Loading... |
03 Immaginate cosa sarebbe successo se a finire vittima di un attentato fosse stato un premier "progressista atlantista e globalista". E immaginate se un Macron, un Sanchez o uno Scholz fossero stati aggrediti da un militante di un partito considerato "filoputiniano novax e populista" (come sta venendo etichettato Robert Fico).
Vedremmo l'intero circo mediatico urlare al pericolo fascismo, al clima d'odio intollerabile, alla deriva violenta causata dalle interferenze russe, dall'ultradestra xenofoba e dai gruppi complottisti su Telegram. Da Bruxelles a Washington sarebbe un'unica invocazione alla censura totale delle voci dissonanti per "salvare la democrazia".
E invece no. A sparare è stato uno dei "buoni", un sostenitore dell'unico futuro possibile, quello fluido, arcobalenoso e pieno di tritolo Nato.
E quindi niente: messaggi di cordoglio, tanti abbracci affettuosi e hashtag di incoraggiamento.
L'Unione Europea è una montagna di merda. | 4 889 | 98 | Loading... |
04 In questo momento è ancora difficile stabilire con certezza se ci siano dei mandanti dell'attentato a Robert Fico, il premier slovacco. Non c'è dubbio sul fatto che la sua ferma posizione contro l'invio di armi all'Ucraina e la sua apertura al dialogo con la Federazione Russa (oltre a una certa avversione verso le politiche dell'OMS) gli abbiano procurato diversi nemici nei circuiti che contano, ma i moventi non bastano a inchiodare un colpevole.
L'unica cosa che possiamo fare allo stato attuale è testimoniare piena solidarietà al popolo slovacco e al suo primo ministro. E denunciare, se fosse ancora necessario, lo squallore di quei media nostrani che nelle scorse ore hanno descritto Fico come un "dittatore" "estremista" e "xenofobo". Quasi a suggerire ai lettori che, tutto sommato, l'attentato se lo sia meritato.
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05 Pare che a sparare a Robert Fico, che attualmente è in fin di vita, sia stato un certo Juraj Cintula, 71enne originario della cittadina di Levice. Cintula avrebbe persino fondato un movimento contro la violenza. Ora, ne sappiamo ancora poco dell'accaduto, dunque è ancora presto per sbilanciarsi in ricostruzioni certe (o strumentalizzarle a fini elettorali come sta facendo qualche fenomeno). Ma una cosa è evidente: Fico, con le sue posizioni anti-OMS e, soprattutto, distanti dalla linea bellicista della Nato, è sempre stato inviso ai padroni del discorso. Inevitabile pensare male. Anche se spesso la realtà sa essere più banale. Vedremo. | 4 601 | 21 | Loading... |
06 Hanno sparato al presidente slovacco Robert Fico, il quale risulta ferito. | 4 989 | 23 | Loading... |
07 Senza parole. | 5 518 | 41 | Loading... |
08 In Georgia si prepara l'ennesima rivoluzione colorata.
Gli ingredienti ci sono tutti, soprattutto quelli comunicativi: ritorna "il sogno europeo" contro "i filorussi".
E già i grandi media ripropongono la stessa solfa del "buoni contro cattivi" che abbiamo sentito in Ucraina, in Siria e in Libia.
Il risultato è sempre lo stesso: guerra. | 5 684 | 43 | Loading... |
09 L'unica vera minaccia è la nostra classe politica.
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10 Quando sei ansioso di andare in guerra in Ucraina ma ti ricordi che la guerra ce l'hai in casa.
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11 Toti è la punta dell'iceberg.
Sotto c'è un mondo di vergogna. | 7 353 | 171 | Loading... |
12 Ieri ho partecipato a una "stanza" di X, dove ho avuto modo di confrontarmi civilmente con Claudio Borghi, anche se per pochi minuti. E gli ho ripetuto quello che penso del centrodestra in generale: un compagno di cella che si lamenta della detenzione ma suggerisce di migliorare la cella stessa invece di lasciarla. | 5 676 | 22 | Loading... |
13 Preservare la nostra identità culturale è cruciale per risollevarci. Storia, bellezza, genialità: un tesoro tutto italiano che può fungere da ispirazione per il futuro. Questa è la nostra forza, ma dobbiamo riscoprirla!
Ne parliamo giovedì 16 maggio alle ore 18.30 a Roma, Al Biondo Tevere, via Ostiense 178.
Saranno ospiti Matteo Brandi (segreteria nazionale di Pro Italia), Kristel Kaaber (scrittrice e autore del "Decalogo italiano per i tempi bui"), Francesco Ricciardi (autore della rivista "La fionda") e Roberto Michelangelo Giordi (musicista e autore de "Il bello, la musica e il potere").
L'incontro verrà moderato da Agata Iacono (antropologa e sociologa).
Vi aspettiamo!
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14 È venuto fuori che nessun rappresentante diplomatico Italiano era presente al Cremlino alla cerimonia di insediamento di Vladimir Putin. A differenza di quanto fatto da Ungheria e Francia, che hanno fatto presenziare i propri ambasciatori.
Aldilà dell'incidente diplomatico in sé, questo sgarbo così poco lungimirante porterà con ogni probabilità a un'ulteriore marginalizzazione dell'Italia sul futuro tavolo delle trattative per la definizione della questione ucraina.
Un signore che risulta essere il nostro Ministro degli Esteri ha tentato di giustificare la decisione di non presenziare sostenendo che la nuova ambasciatrice italiana a Mosca non abbia ancora ricevuto il placet del Cremlino. Segnaliamo sommessamente, anche qualora fosse vero, che esistono dei Consoli, come quello a San Pietroburgo, che potevano ovviare al problema. L'amara verità è che, diplomaticamente parlando (e non solo), siamo nelle mani di nessuno.
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15 Dopo l'acqua calda arriva un'altra sconvolgente scoperta: in Liguria truccavano i dati sui pazienti Covid.
Ora, non ditelo in giro, ma mi è stato rivelato da un hacker russo fasciopatriarcale che questa pratica sia stata adottata anche da altre regioni.
Matteo Brandi
Pro Italia - Segreteria Nazionale
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16 La situazione degli italiani alla pompa di benzina quando si accorgono che, nonostante le promesse di Meloni e Salvini, le accise sono ancora tutte lì.
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17 No, non ce la faranno. Mai. | 10 858 | 138 | Loading... |
18 Li sgraffieremo senza pietà! | 6 666 | 101 | Loading... |
19 Amici empolesi, mercoledì 15 maggio torniamo a trovarvi!
In un momento storico così concitato, in cui la classe dirigente del nostro Paese si mostra completamente spiazzata di fronte alla gravità dei conflitti che si consumano, ragioneremo di quale sia la strategia da metter in campo perché l'Italia torni padrona del proprio destino. Insomma, parleremo di quale potrebbe essere, e dovrebbe essere, il nostro posto nel mondo.
L'incontro si terrà a partire dalle 21:30 in Piazza Farinata degli Uberti, 16, presso il Comitato Elettorale per Andrea Poggianti Sindaco. Non mancate!
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20 Sono al Salone del Libro di Torino e ho trovato la sezione dedicata alla letteratura horror... | 7 581 | 25 | Loading... |
21 Se tutti quelli che invocano la rivolta armata facessero un decimo di quello che dicono, avremmo avuto in Italia ventisettemila rivoluzioni.
La verità è che non esistono, ad oggi, i presupposti per alcun tipo di ribellione popolare.
C'è povertà, non carestia.
C'è disagio, non rabbia.
C'è disillusione e depressione, non voglia di rivalsa.
E, soprattutto, non esiste ancora un'idea in grado di accendere, ispirare e guidare le masse. Ovvero la miccia pronta a fare deflagrare la polvere da sparo. Posto che di quest'ultima ve ne sia abbastanza.
Poi si può perdere tempo a sperare in salvatori esterni o cataclismi purificatori, certo. Ma sono pensieri che sollevano dalla responsabilità di fare davvero qualcosa.
Nel dubbio, quindi, meglio lavorare a costruire progetti con basi solide che non vivano di attese, emergenze o speranze fini a se stesse.
Matteo Brandi | 6 614 | 28 | Loading... |
22 Criminali a piede libero. | 14 492 | 315 | Loading... |
23 Astrazeneca ha ritirato i propri vaccini dai mercati di tutto il mondo. Ma state tranquilli: gli "esperti" italiani hanno spiegato che non c'è nulla di cui preoccuparsi.
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24 Ogni volta che Sergio Mattarella riceve una standing ovation da qualche parte si ha la certezza matematica che quel posto racchiuda i difensori di un problema italiano. | 6 617 | 13 | Loading... |
25 Ormai manca solo un mese all'8 e al 9 giugno e lo scenario che si va concretizzando davanti agli occhi degli italiani che entreranno nell'urna per votare il rinnovo del Parlamento europeo è a dir poco sconfortante. Occorre dirlo esplicitamente, senza prender in giro nessuno.
Vi proponiamo pertanto il documento di posizione elaborato dalla nostra Assemblea nazionale in vista della prossima tornata di elezioni europee e amministrative.
https://proitalia.org/articoli/sulla-tornata-elettorale-dell8-e-9-giugno | 6 839 | 18 | Loading... |
26 Sono in viaggio verso Torino. Domani sarò al Salone del Libro per supportare il progetto Italian Ghost Story: un modo fuori dagli schemi per raccontare il territorio tramite le leggende del luogo. C'è un tesoro di storie antichissime tramandate per via orale che va preservato!
Chi passasse da quelle parti mi troverà a navigare tra i libri 😁 | 6 281 | 2 | Loading... |
27 Che si tratti del prossimo Zelensky?
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28 Il bellissimo articolo di Giacomo Del Pio Luogo dedicato a Peppino Impastato, che vi rimetto qua sotto, è stato scritto da un ragazzo che ha meno di trent'anni.
In Pro Italia abbiamo giovani molto promettenti che stanno studiando nella nostra scuola politica Metis e si stanno facendo le ossa sul territorio.
Questo significa guardare avanti con lungimiranza.
E abbiamo appena cominciato.
Matteo Brandi
Pro Italia - Segreteria nazionale
https://proitalia.org/articoli/peppino-impastato-educare-alla-bellezza | 6 905 | 12 | Loading... |
29 Il 9 maggio 1978 segna una data importante per la storia del nostro Paese.
In quella mattina di 46 anni fa, a Roma, veniva ritrovato dopo 55 giorni di prigionia il corpo senza vita di Aldo Moro, Presidente della Democrazia Cristiana e figura politica di spicco negli anni della cosiddetta "prima Repubblica".
In pochi sanno che, nelle stesse ore, in Sicilia, il giornalista e attivista Peppino Impastato veniva assassinato dalla mafia.
Impastato era noto per la sua lotta contro Cosa Nostra e la sua denuncia del sistema criminale palermitano. Per screditarlo, i suoi assassini inscenarono un attentato terroristico suicida, facendo esplodere il suo corpo con del tritolo. Solo grazie alla tenacia della madre e del fratello, la verità sulla sua morte venne alla luce, trasformandolo in un simbolo della lotta contro la mafia.
Vogliamo oggi ricordare Peppino Impastato attraverso alcune parole che, più o meno a ragione, vengono a lui attribuite:
"Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante nel davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione a rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore".
Queste parole ci pongono di fronte a una riflessione profonda sul ruolo della bellezza nella vita dell'uomo e, soprattutto, sulla necessità di educare le nuove generazioni a riconoscerla e apprezzarla. In queste poche frasi emerge con forza come la mancanza di sensibilità estetica possa portare a una pericolosa rassegnazione, a un'accettazione passiva del degrado e della bruttezza che ci circondano.
Viviamo in un mondo in cui siamo costantemente bombardati da stimoli visivi, spesso di bassa qualità. Il paesaggio urbano è deturpato da palazzi anonimi e la pubblicità ci propone modelli di bellezza stereotipati e, quanto meno, discutibili.
Ci abituiamo a questa bruttezza, la assimiliamo come parte integrante del nostro quotidiano, e perdiamo la capacità di indignarci, di ribellarci, di immaginare un mondo diverso.
Educare alla bellezza significa, innanzitutto, risvegliare la curiosità e lo stupore. Insegnare a guardare il mondo con occhi nuovi, a cogliere i dettagli, a riconoscere l'armonia e la disarmonia delle forme, a distinguere l'autentico dal falso, il bello dal brutto. Significa stimolare la capacità di giudizio critico, di mettere in discussione ciò che ci viene presentato come "normale", di rifiutare l'omologazione e la banalità.
L'educazione alla bellezza non deve limitarsi all'arte e alla cultura, ma deve abbracciare ogni aspetto della vita. Dal modo in cui ci vestiamo a quello in cui arrediamo le nostre case, dal modo in cui parliamo a quello in cui ci relazioniamo con gli altri. La bellezza è un valore universale, che può essere trovato ovunque, anche nelle piccole cose.
Ma educare alla bellezza significa anche educare alla responsabilità. La bellezza del nostro ambiente, delle nostre città, dei nostri paesaggi è un patrimonio comune che abbiamo il dovere di tutelare e valorizzare. Significa impegnarsi attivamente per contrastare il degrado e la bruttezza, per promuovere un mondo più armonioso e vivibile per tutti.
Educare alla bellezza è un investimento sul futuro. Un futuro verso il quale non dobbiamo essere trascinati passivamente dagli eventi, ma che dobbiamo prenderci passo dopo passo.
Magari, con uno sguardo nuovo. Uno sguardo che parta da un qualcosa che noi italiani, possiamo dirlo, abbiamo financo nel nostro patrimonio genetico: la bellezza.
✍🏻 Giacomo Del Pio Luogo
Segretario Pro Italia Treviso
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30 Quando ci hanno raccontato che persino i cani sono vittime del politicamente corretto, faticavamo a credere alle nostre orecchie. Eppure le cose stanno davvero così e lo dimostrando gli sviluppi "gentili" degli ultimi anni nel campo dell'addestramento dei cani.
Ne parleremo questa sera in compagnia di Oscar Persico (Associazione Italiana Professionisti Cinofili) in una diretta del giovedì diversa dal solito. Come al solito, in diretta dalle 21:00 su YouTube, su Facebook e anche su X.
👇🏻👇🏻👇🏻
LINK ALLA DIRETTA | 5 727 | 14 | Loading... |
31 I Boy Scout americani cambiano nome. Ebbene sì. D'ora in poi si chiameranno "Scouting America". E perché? Perché il termine "boy", ovvero "ragazzo", nella mente devastata dei globalisti non è abbastanza inclusivo.
C'è chi, maliziosamente, fa notare come questa scelta sia arrivata dopo numerose denunce di abusi sessuali perpetrati nella comunità Scout. Si tratterebbe quindi di un'operazione di marketing, come sempre.
Quello che fa riflettere invece è che gli Scout negli USA (e non solo) sono in gran parte legati a un ambiente conservatore. Eppure anche quest'ultimo si piega all'ideologia woke.
Persino l'arnese tipico degli Scout, il coltellino svizzero, abbassa la testa davanti al politicamente corretto: la storica azienda produttrice Victor inox sta per lanciare il primo coltellino svizzero.... senza lama. Hai visto mai qualcuno si faccia male...
E dall'occidente rincoglionito a puntino è tutto. | 7 894 | 86 | Loading... |
32 Le ultime follie del politicamente corretto, l'attacco alle nostre libertà personali e la forza delle idee.
Ne ho parlato a 100 Giorni da Leoni.
https://www.youtube.com/watch?v=ePsJK2Y--7g | 6 255 | 13 | Loading... |
33 Democrazia interna significa fare una riunione di due ore, partecipata e sentita, con tutti i rappresentanti del territorio per redigere un documento di posizione sulle elezioni europee.
Ogni idea viene ascoltata per trarre una sintesi finale, in linea con l'idea base del partito e nel rispetto di chi abbiamo di fronte.
Questo facciamo in Pro Italia, da quando siamo nati.
E ne siamo fieri.
🇮🇹❤️ | 6 743 | 6 | Loading... |
34 Sono trent'anni che liberalizzano qualsiasi cosa ma, guarda un po', quando a qualcuno viene in mente di liberalizzare l'emissione di base monetaria se la prendono subito a male.
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35 Così massacrano gli studenti con la propaganda del pensiero unico.
Grande intervento di Sara Rosati, docente di Lettere.
La situazione, ad oggi, è questa!
https://youtu.be/Rfh77D45hGg | 7 845 | 90 | Loading... |
36 Dio li fa e poi li accoppia. | 8 886 | 121 | Loading... |
37 Viene prima l'Agenda 2030 della cultura...
Che tipo di cittadino viene plasmato dalla scuola odierna? Perché l'insegnamento della logica, del pensiero critico e delle nozioni più importanti passa in secondo piano rispetto ad agende scelte altrove? Come hanno trasformato gli istituti scolastici in aziende?
Eccellente intervento di Marco Guarguaglini, docente di fisica e matematica.
https://www.youtube.com/watch?v=gKoNTfC__Gk | 8 976 | 62 | Loading... |
38 Con oltre un anno di ritardo, il ministro della Difesa Guido Crosetto risponde alla richiesta dell'ormai ex capo di stato maggiore dell'Esercito, il generale Serino, in merito alla costituzione di un polo industriale militare nazionale per le forze terrestri. Peccato che lo faccia con... un polo europeo organizzato coi francesi! Chissà, magari con la stessa struttura societaria di MBDA (il principale consorzio europeo costruttore di missili e tecnologie per la difesa nato dalla fusione di Matra, BAE Dynamics e Alenia), dove Leonardo è il socio di minoranza. Si tratta, almeno sulla carta, di un polo dove confluiranno le migliori società italiane e francesi. Nel nostro caso, presumibilmente, IVECO ed Oto Melara.
Non c'è nulla di definitivo ma abbiamo l'ennesima prova del fatto che negli ambienti di governo italiani ogni volta che si parla di interesse nazionale, esso viene automaticamente tradotto in "interesse europeo".
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39 "Bisogna continuare ad armare Kiev perché poi Putin non si fermerà."
Questa in sintesi la delirante tesi di Guido Crosetto, il nostro ministro della Difesa. Il quale, attenzione, non ripete a pappagallo le fesserie ultra-altlantiste perché qualcuno gli sta puntando una pistola alla tempia, come pensano i più sciocchi. Lo fa perché, come il 99% dei politicanti italici (e non solo), è convinto che l'interesse dell'Italia debba passare da quello altrui. Una visione demenziale e suicida. Soprattutto quando di mezzo c'è una guerra.
E poi lo stesso Crosetto ne sa qualcosa di industria bellica. Ma non pensate male, per favore, in questa parte del mondo siamo tutti buoni. | 7 816 | 36 | Loading... |
40 Grande successo a Latina per l'evento di Pro Italia "D'istruzione", dedicato alla scuola italiana
Grazie all'analisi di docenti in prima linea abbiamo affrontato il tema dell'educazione e dello stato del sistema scolastico in Italia. Che tipo di cittadino viene plasmato nelle scuole di quest'epoca? Quali sono i pilastri della propaganda dominante che viene fatta ingerire a forza agli studenti? E come possiamo ribaltare la situazione?
L'evento è stato molto partecipato ed è stato, come sempre, arricchito da un interessante dibattito pubblico.
Complimenti ai nostri militanti di Latina che hanno lavorato davvero sodo per dar vita a questa giornata. Lavoro, costanza e passione: questa è la forza della nostra comunità ❤️
Caricheremo nei prossimi giorni i singoli interventi.
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Stasera parteciperò a questo bell'evento dedicato all'identità italiana organizzato da Pro Italia assieme alla rivista La Fionda. Parleremo di quanto sia essenziale riscoprire chi siamo come italiani.
Vi aspettiamo stasera a Roma, Al Biondo Tevere, via Ostiense 178, ore 18.30!
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Attentato a Robert Fico: dinamiche, conseguenze e significato.
Ne ho parlato a 100 Giorni da Leoni.
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Hanno SPARATO a ROBERT FICO / Brandi, Borgognone, Del Moro, Rocchesso
ATTENTATO al premier slovacco Robert Fico, il leader contrario all'agenda globalista è in condizioni gravissime dopo cinque colpi di pistola sparati. Chi c'è...
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Immaginate cosa sarebbe successo se a finire vittima di un attentato fosse stato un premier "progressista atlantista e globalista". E immaginate se un Macron, un Sanchez o uno Scholz fossero stati aggrediti da un militante di un partito considerato "filoputiniano novax e populista" (come sta venendo etichettato Robert Fico).
Vedremmo l'intero circo mediatico urlare al pericolo fascismo, al clima d'odio intollerabile, alla deriva violenta causata dalle interferenze russe, dall'ultradestra xenofoba e dai gruppi complottisti su Telegram. Da Bruxelles a Washington sarebbe un'unica invocazione alla censura totale delle voci dissonanti per "salvare la democrazia".
E invece no. A sparare è stato uno dei "buoni", un sostenitore dell'unico futuro possibile, quello fluido, arcobalenoso e pieno di tritolo Nato.
E quindi niente: messaggi di cordoglio, tanti abbracci affettuosi e hashtag di incoraggiamento.
L'Unione Europea è una montagna di merda.
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In questo momento è ancora difficile stabilire con certezza se ci siano dei mandanti dell'attentato a Robert Fico, il premier slovacco. Non c'è dubbio sul fatto che la sua ferma posizione contro l'invio di armi all'Ucraina e la sua apertura al dialogo con la Federazione Russa (oltre a una certa avversione verso le politiche dell'OMS) gli abbiano procurato diversi nemici nei circuiti che contano, ma i moventi non bastano a inchiodare un colpevole.
L'unica cosa che possiamo fare allo stato attuale è testimoniare piena solidarietà al popolo slovacco e al suo primo ministro. E denunciare, se fosse ancora necessario, lo squallore di quei media nostrani che nelle scorse ore hanno descritto Fico come un "dittatore" "estremista" e "xenofobo". Quasi a suggerire ai lettori che, tutto sommato, l'attentato se lo sia meritato.
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Pare che a sparare a Robert Fico, che attualmente è in fin di vita, sia stato un certo Juraj Cintula, 71enne originario della cittadina di Levice. Cintula avrebbe persino fondato un movimento contro la violenza. Ora, ne sappiamo ancora poco dell'accaduto, dunque è ancora presto per sbilanciarsi in ricostruzioni certe (o strumentalizzarle a fini elettorali come sta facendo qualche fenomeno). Ma una cosa è evidente: Fico, con le sue posizioni anti-OMS e, soprattutto, distanti dalla linea bellicista della Nato, è sempre stato inviso ai padroni del discorso. Inevitabile pensare male. Anche se spesso la realtà sa essere più banale. Vedremo.
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Hanno sparato al presidente slovacco Robert Fico, il quale risulta ferito.
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In Georgia si prepara l'ennesima rivoluzione colorata.
Gli ingredienti ci sono tutti, soprattutto quelli comunicativi: ritorna "il sogno europeo" contro "i filorussi".
E già i grandi media ripropongono la stessa solfa del "buoni contro cattivi" che abbiamo sentito in Ucraina, in Siria e in Libia.
Il risultato è sempre lo stesso: guerra.
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