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GEOPOLI (Mappe&Storia)

Canale di divulgazione con approfondimenti dalla geopolitica alla scienza sacra 🧭🏛️🌍

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🧳 • L'orientalismo sfrenato da cui siamo circondati oggi non è altro che un segno dei tempi: un Occidente divorato dalla tecnica non può che perdere sé stesso, come infatti sta accadendo. Quell'orientalismo ci spinge a ricordare che l'uomo non è solo mente, ma anche corpo. Le pratiche orientali che spopolano nella cultura di massa odierna sono sintomo di un bisogno ancestrale di ognuno di noi: l'esperienza del sacro, che appunto unisce psiche e soma. Disprezzare la tradizione porta disorientamento anche in questo aspetto, nel momento in cui cancella tutto quel bagaglio culturale che si è sviluppato nel corso dei secoli. Cosicché l'unica cosa che resta all'uomo occidentale è rivolgersi ad oriente, dove questa rinuncia non è avvenuta. Ma c'è un motivo se i vari credo religiosi sono sorti in posti diversi del mondo, un motivo che ha a che fare con l'interazione tra lo spazio geografico e la comunità che lo abita; per questo l'importazione di quelle pratiche orientali molto spesso si traduce in una forma grottesca dell'originale, impoverendo ancora di più l'esperienza del sacro di cui si parlava. Il fatto religioso è alla base di ogni civiltà e, visto che "le civiltà muoiono di suicidio, non di assassinio" come diceva lo storico Toynbee, noi sembriamo diretti verso il baratro. 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS
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🇮🇱🧐🇵🇸 • Chi è la vittima, chi il carnefice? È di queste ore la notizia della richiesta del procuratore della Corte Penale Internazionale di un mandato di arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Anzitutto, chiariamo un punto: la Cpi dovrebbe (condizionale) essere l'erede "spirituale" delle corti dei processi di Norimberga e Tokyo del secondo dopoguerra; quindi non sarebbe (condizionale) un organo secondario da ignorare (anche se, con buona pace dei giuristi, quelle corti furono istituite grazie alla vittoria sul campo degli Alleati, e non perché un bel giorno l'umanità intera si è svegliata e ha deciso di mettersi d'accordo su cosa è "umano" e cosa no). Ora, valutiamo le richieste del procuratore Karim Khan: egli chiede il mandato d'arresto per Netanyahu, come detto, ma anche per il suo ministro Gallant e, insieme, per tre esponenti di Hamas. Così la Corte accontenta tutti (o quasi): le folle di manifestanti pro-Palestina, gli oppositori dell'attuale governo israeliano, coloro che sono "per la pace", i sostenitori nascosti di Hamas e qualche briciola arriva pure agli ebrei che vorrebbero vedere spazzato via lo Stato palestinese (che sono quelli a cui frega di meno delle azioni legali del procuratore: figurarsi, sono lì che ignorano persino gli USA). Certo però che i crimini sono stati commessi dall'una e dell'altra parte, con morti civili sia israeliane sia palestinesi, seppur proporzionalmente incomparabili. Ma allora chi è la vittima e chi il carnefice? 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS
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🇪🇺 • Weimar. Questo nome risuona come un'eco oscura di un passato che non vuole passare. Il nome è risorto con il Triangolo di Weimar, anch'esso riportato in auge poco dopo le elezioni in Polonia; si tratta di un'intesa geopolitica (economica principalmente) tra Francia, Germania e Polonia, che proprio recentemente ha prospettato un'unione anche in campo militare per il rafforzamento di un blocco continentale a sostegno di Kiev in termini di forniture di armamenti, quasi fosse un preludio a una "difesa comune europea" (talmente un miraggio che chiunque si può inventare la sua versione). Ma questa ridente cittadina della Turingia assurse a capitale di un nuovo Stato, tra il 1918 e il 1933; e da lì, anche se il nome ufficiale era ancora "Deutsches Reich", chiunque ricorda quel periodo come "Repubblica di Weimar". C'è chi quel periodo lo esalta, per lo stile e soprattutto il clima artistico generale che diede numerosi contributi in vari settori. C'è chi invece vi vede uno specchio di un Paese distrutto dalla sconfitta, preda dell'instabilità e della vergogna. Oggi alcuni pensano che stiamo vivendo un periodo come quello di Weimar, almeno a livello economico: certo le cause sono incomparabili tra loro perché quella Repubblica usciva da una guerra mondiale, ma comunque qualche parallelismo sussiste. Altri, che considerano le espressioni artistiche di quel periodo come "arte degenerata", fanno la comparazione anche sul piano culturale. Noi ci andiamo cauti sui paragoni. Ma ci teniamo a ricordare cos'è successo dopo Weimar. 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS
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È più giusta la cittadinanza per...Anonymous voting
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📝 • Oggi un tema molto importante. Vedete nella mappa la differenza nelle modalità di acquisizione della cittadinanza nel mondo. Vogliamo avere la vostra opinione su quale sia l'opzione più giusta (e perché) con un sondaggio qui sotto. Foto: ispi 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS
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🇷🇺⚡️🇺🇦 • E così i russi stanno avanzando a nord nella regione di Karkhov. Al momento la situazione è in divenire, per cui non ci interessa soffermarci sull'argomento strettamente militare. Ci interessa invece sottolineare un qualcosa che si va sempre più perdendo mano mano che il conflitto si inasprisce. Questa è una guerra ideologica, proiezione sul campo di due prospettive sul mondo diverse; non si può restare neutrali, anche perché il suo esito avrà un grosso impatto sul corso della storia. Eppure non dobbiamo dimenticarci che entrambi i contendenti stanno versando il proprio sangue. Quando si tifa affinché l'Ucraina resista con le unghie e con i denti, ci si deve ricordare che lo si fa dal divano di casa propria mentre i soldati là vengono mutilati o financo uccisi, patendo delle sofferenze immani. Lo stesso vale quando si fa il tifo affinché la Russia spiani l'intero Paese: molti di quei soldati non rivedranno mai più le loro famiglie, mentre noialtri magari la sera saremo a pranzo coi nostri cari. Insomma: è più che lecito, anzi è doveroso parteggiare per uno dei due Paesi, proprio in virtù della natura determinante di questa guerra per gli equilibri mondiali. Ma non dimentichiamoci mai che al fronte si versa il sangue di persone comuni come noi. 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS
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🇫🇷 • LE GUERRE DELLA CONTRORIVOLUZIONE VANDEANA Abbiamo esplorato, grazie al prezioso lavoro di ricerca di Giuseppe Baiocchi, uno dei capitoli forse meno noti al grande pubblico. La storia delle guerre di Vandea porta con sé uno scontro ideologico tra due mondi che delineò il corso degli eventi del periodo contemporaneo. Supportateci con un "mi piace" se il video vi è piaciuto e iscrivetevi al canale! 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS https://youtu.be/uQ3fpu4DGio
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LE GUERRE DELLA CONTRORIVOLUZIONE VANDEANA - con Giuseppe Baiocchi

Quella della Vandea è una vicenda che, durante la Rivoluzione francese, la vede protagonista nella lotta contro i nuovi valori sui quali i giacobini fonderan...

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🇺🇳🇵🇸 • A quanto pare, nella giornata di ieri è stata votata una risoluzione ONU all'Assemblea Generale che riconoscerebbe alla Palestina la possibilità di diventare membro ufficiale. Una risoluzione di questo tipo era stata bloccata in aprile al Consiglio di Sicurezza dal veto degli USA. Ieri è passata con 143 voti favorevoli (Italia astenuta), ma attenzione, occorre che venga vagliata anche dallo stesso Consiglio di Sicurezza. Quindi, di fatto, cambia poco: da un lato, come detto, bisogna che ci sia un ulteriore esame per poter metterla in atto. Dall'altro, sembra essere solo un palliativo: nonostante sia un consesso internazionale, è evidente la sua scarsa influenza sugli altri attori politici. 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS
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🇷🇺⚡️🇺🇳 • Due mondi. Questa mappa del 1950 rappresenta bene il mondo della Guerra Fredda e la sua divisione in due blocchi. Già allora però c'era un terzo blocco non considerato, seppure presente in questa stessa mappa: i Paesi non allineati. Oggi il mondo è cambiato e una divisione netta non esiste più, o meglio è relegata solo a determinate porzioni della Terra: non solo il Medio Oriente ha assunto un'importanza sempre maggiore, ma quell'area segnata sotto l'influenza sovietica nel 1950 è addirittura in lotta per l'egemonia mondiale. Questa mappa ci aiuta tuttavia a ricordare la dimensione globale delle potenze, di cui spesso ci dimentichiamo focalizzandoci solo sui teatri "caldi" del momento. 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS
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🇹🇷 • In questo libro di storia di una scuola turca, ci sembra che si siano leggermente allargati nel raffigurare l'impero ottomano. E tuttavia questo ci porta a fare una riflessione: ogni Paese (realmente sovrano) si racconta nel modo più "mitico". In questa esagerazione c'è lo specifico intento di raccontare il proprio passato come grande e glorioso. E non è un caso che sia presente sui libri di scuola: la cosiddetta "pedagogia nazionale" è uno degli elementi fondamentali di uno Stato per plasmare la mentalità dei suoi cittadini. Che poi questa pedagogia sia storicamente vera o falsa non importa: quel che conta è offrire una visione ai contemporanei di cui possano andare fieri. 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS
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