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GEOPOLI (Mappe&Storia)

Canale di divulgazione con approfondimenti dalla geopolitica alla scienza sacra 🧭🏛️🌍

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✍️ • Dopo una guerra niente è come prima; ma ci sono guerre che segnano l'inizio di un'epoca nuova. E' il caso della guerra che si consumò sotto le mura di Troia, la guerra per antonomasia della civiltà europea. Ancora oggi sentiamo riecheggiare le gesta di quegli eroi che versarono il sangue su una piccola spiaggia ai confini occidentali dell'Anatolia. Quegli eroi divennero archetipi imperituri a cui si ispirarono i più grandi; Alessandro si disse discendente di Achille, il popolo romano del troiano Enea. Fu una guerra catartica; vinse infatti l'Ellade, perché le genti troiane fossero riportate in Patria, sul suolo italico, dove il loro antenato Dardano regnò tempo addietro. E come Alessandro, erede di Achille, conquistò di nuovo l'Asia, così Roma vendicò Troia soggiogando la Grecia. Nulla è casuale nella Storia: luoghi e persone si succedono nello spaziotempo incarnando gli stessi valori, ed è questo che plasma la civiltà. Chissà se un giorno ritroveremo la Via, ricordandoci da dove veniamo. Marco Uncini 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS
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🏳️ • Ci siamo imbattuti in questa mappa del IX-X secolo d.C. durante una visita al Museo della Romanità di Nîmes. Se guardate i colori della legenda potete notare come il rosso, che sta a simboleggiare il mondo romano, si estenda non solo all'Impero romano d'oriente ma anche all'Impero carolingio; ed è molto curioso, nonché divertente, perché i francesi così facendo si sono autorappresentati come continuatori della pars occidentis caduta nel 476 d.C. Ma d'altronde non sarebbe il primo esempio in questo senso: già all'epoca dell'incoronazione di Carlo Magno il Papa si caricò dell'auctoritas necessaria a decretare la rinascita di un Impero romano in Occidente, che sarà poi chiamato "Sacro Romano Impero". Quello che possiamo desumere da questa carta è che, da un lato, la romanità restò a lungo simbolo e archetipo di potere e, dall'altro, che ai francesi piace moltissimo giocare di grandeur quando c'è di mezzo la storia del loro Paese. 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS
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🇫🇷 • 5 maggio 1821, ei fu. Questa sera, visto anche il nostro video di domenica sulle guerre di Vandea, vogliamo avere la vostra opinione su un personaggio che, nel bene o nel male, ha cambiato il corso della storia. Cosa ne pensate di lui, soprattutto in relazione alla Rivoluzione francese dalla quale è emersa la sua figura? 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS
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🚜 • La percentuale di volontari che combatterebbero per la propria Patria. Un dato è evidente: in Europa occidentale i valori sono infimi, mentre nella parte orientale viaggiano ancora su buone cifre. Perché, secondo voi? Cos'hanno quei Paesi dell'est che noi a ovest non abbiamo? Foto: loverofgeography 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS
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🏳️ • La crisi dello Stato territoriale moderno viaggia in due direzioni: la prima, che vuole un totale abbattimento delle caratteristiche proprie dello Stato, specialmente quelle che definiscono i confini; la seconda, che invece cerca di rinsaldare il concetto di sovranità territoriale connesso all'autodeterminazione dei popoli. In realtà, però, questa seconda frangia cerca di muoversi lo stesso tra le crepe di questa crisi. E' il caso dell'Ungheria, ad esempio, che, tramite un progetto del presidente Orban, vorrebbe concedere la cittadinanza magiara agli "esuli" dei territori sottratti dal Trattato di Trianon. Questa idea, seppure in linea con l'omogeneità etnica insita nel concetto di Stato moderno, spinge a ridefinire i confini in modo turbolento, agendo cioè su delle rivendicazioni storiche particolari, che spesso sono in contrasto fra loro. Senza considerare la legittimità o meno di tali rivendicazioni, è chiaro che la cittadinanza concessa a individui esterni ai propri confini (come il nostro caso di qualche anno fa dell'Alto Adige) si pone come elemento di anormalità all'interno delle classiche dinamiche statuali. Ma d'altronde questo va di pari passo con un diritto ius sanguinis in merito alla concessioni di cittadinanza preferito a uno ius soli; oggi, però, appare molto più accentuato l'aspetto etnico rispetto a quello territoriale, il quale va a slegarsi da quest'ultimo non tanto per una presa di distanza dalla terra natale quanto più per l'istituzione di una nuova sovranità politica, come a dire: la mia sovranità si estende più sugli individui che sullo spazio. 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS
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🇫🇷 • LE GUERRE DELLA CONTRORIVOLUZIONE VANDEANA Tutti conosciamo la rivoluzione francese del 1789, ma forse quella scoppiata in Vandea proprio in risposta alle politiche del governo repubblicano è meno nota. Domenica 12 maggio, alle ore 21, non perdetevi l'appuntamento con Giuseppe Baiocchi, autore del libro "Storia delle Guerre di Vandea. 1793- 1795-1799; 1815. La reazione francese di penna e di spada alla rivoluzione" (Il Cerchio Editore, 2024), con il quale approfondiremo proprio questo argomento. 🌐 Canale YouTube: https://youtube.com/@GeopoliYT?si=EmTTuy6AVA349-cj 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS (Grafica di © MaverickDesign)
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🇯🇵 • Oggi inizia il 5° anno dell'era Reiwa in Giappone. L'attuale imperatore Naruhito, infatti, salì al trono del crisantemo il 1° maggio 2019. Egli è erede di un'antichissima tradizione, che risale alla Dea del Sole Amaterasu; secondo la leggenda, il primo imperatore del Sol Levante, Jinmu, era pronipote della Dea. Ma l'origine mitica non si ferma solo alla figura imperiale: le isole stesse del Paese (Oyashima) furono create dall'unione di due divinità primordiali, Izanami (l'essenza femminile) e Izanagi (l'essenza maschile), dei quali peraltro è figlia la stessa Amaterasu. Come vedete dalla carta manca l'isola di Hokkaido, quella più a nord, poiché al tempo abitata da un popolo straniero, e così anche l'isola di Okinawa nell'estremo sud. 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS
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🇷🇺⚡️🇺🇦 • In questi giorni è un susseguirsi di notizie di avanzamenti russi, specialmente nel Donbass; al di là dell'area di Robotyne, i maggiori sforzi delle forze armate russe sono concentrati nelle regioni separatiste. In questo scenario, da un parte vi è chi sostiene che gli ucraini soffriranno ancora per un po' lo slancio russo per poi tornare in una situazione di parità grazie anche al recente pacchetto di aiuti americano; dall'altra chi prospetta invece un vero e proprio collasso del fronte. Chiediamo a voi dunque: quale delle due prospettive vi sembra la più probabile? 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS
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Repost from Inimicizie
La presa di Ocheretino e le avanzate nel settore di Bakhmut sono gli ultimi di una serie di successi tattici ottenuti delle forze armate russe dopo Avdeevka. I due obiettivi strategici più a portata di mano per Mosca al momento sono il raggiungimento del fiume Oskol nel settore nord del fronte, e una pentrazione nell'arco Kramatorsk-Slavyangrad-Konstantinovka, il pilastro della difesa ucraina del Donbass, attraverso Chasov Yar (al momento insidiata dalle forze russe). L'ISW e altre fonti vicine alla NATO parlano dell'esistenza di una finestra a maggio-giugno per un'offensiva più ampia di quella attuale da parte delle FAR, sfruttando le carenze di materiale (e forse anche uomini) di cui soffrono le forze armate ucraine prima che Kiev possa porvi rimedio con gli aiuti americani e l'entrata in vigore della nuova legge sulla mobilitazione. Le analisi sui principali giornali americani sono ben più catastrofiste di così e parlano di possibile collasso del fronte, di offensiva verso la citta di Kharkov. Sembrano analisi del tutto esagerate, volte ad ottenere un effetto shock politico - specialmente in Europa - anche se le FAR indubbiamente godono dell'iniziativa al momento, e la resistenza ucraina in alcune battaglie recenti (come Ocheretino) si è sfaldata più velocemente di quanto siamo stati abituati in passato. Per come stanno ora le cose, un'offensiva diretta verso Kharkov non sembra nelle corde delle forze armate russe. Offensive locali dal raggio più circoscritto, però, sono sicuramente possibili prima dell'estate. Segui @Inimicizie
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🐫 • Spengler ci aveva visto giusto. Il tipo di soggettività che pervade gli studi geografici contemporanei (ma potremmo dire accademici in generale) è proprio quella "nomade", contrapposta a quella "sedentaria" prodotta dalla stasis della carta. Nell'epoca del decostruzionismo, la rappresentazione cartografica è vista come un ordine statico imposto dal potere, con validità universale; contro di esso vi è dunque il "pluriversale", ossia lo studio degli spazi ai margini degli Stati e della mobilità che li caratterizza. In questi si addentra appunto il soggetto nomade, il solo che può comprendere le dinamiche attuali e svilupparle verso un nuovo orizzonte di senso spaziale. O almeno è così che cercano di giustificare il rifiuto per la storia e le tradizioni ad essa connesse, bollando qualsiasi retaggio come "prodotto culturale" che inevitabilmente non potrà che finire nella lavatrice del tempo ed essere svuotato di senso. 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS
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