GEOPOLI (Mappe&Storia)

🏛🗺 • IL MONDO DELLA GEOGRAFIA SACRA: SPAZI, CULTI, POPOLI Con Sandro Pravisani, ricercatore sul campo in materia di geografia sacra, abbiamo riportato alla luce alcuni esempi di come i popoli antichi percepissero il territorio che abitavano e come lo plasmavano secondo la loro cultura. 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS https://youtu.be/S3DKVhUX9Bg

🇷🇺🪖 • «La guerra non è più dichiarata. Inizia semplicemente con le forze armate dispiegate in anticipo. La mobilitazione e la concentrazione non sono legate solo al periodo successivo all'inizio dello stato di guerra, come nel 1914, ma sono condotte inosservate molto prima» ~ Georgij Samojlovič Isserson, "Nuove forme di combattimento" Così si esprimeva il generale Isserson nella sua opera datata 1940. Egli fu un uomo di spicco dell'Armata Rossa, che partecipò al programma di modernizzazione dell'esercito sovietico e ideò, assieme ad altri colleghi fra cui l'illustre Maresciallo dell'Unione Sovietica Michail Nikolaevič Tuchačevskij, una nuova concezione delle operazioni militari (la "battaglia in profondità") che si prefiggeva di superare l'attrito del primo conflitto mondiale. La sua profezia si rivelò accurata (anche oggi possiamo trovarne una prova nella recente guerra in Ucraina). Sarà valida anche per il teatro dell'Indo-Pacifico? 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS

🇺🇸 Il numero totale di soldati americani e basi militari nei paesi della regione Asia-Pacifico.

Personale militare: Giappone: 55.990 Corea del Sud: 25.592 Tailandia: 99 Filippine: 125 Australia: 1767

Basi militari americane: Giappone: 42 Corea del Sud: 32 Tailandia: 1 Filippine: 6 Australia: 4

🏛🗺 • IL MONDO DELLA GEOGRAFIA SACRA: SPAZI, CULTI, POPOLI Ne abbiamo parlato spesso qui su Geopoli, ma abbiamo deciso di dedicarci un video insieme a Sandro Pravisani, ricercatore che da anni lavora sul campo, interessandosi di archeologia, astronomia, antropologia e storia dell'età antica: il territorio che ci circonda è intriso da secoli di geografia sacra, ossia da configurazioni spirituali dello spazio che seguono un modello culturale. Dagli antichi Veneti alle origini di Roma, abbiamo fatto un viaggio alla scoperta di quelle configurazioni territoriali, e dei culti lì praticati, per mostrarvi come quello della geografia sacra sia un sapere che ci restituisce delle tradizioni antichissime. Appuntamento domenica 7 luglio alle ore 21. Non mancate! 🌐 Seguiteci anche su YouTube iscrivendovi al canale: https://youtube.com/@GeopoliYT?feature=shared 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS

🇫🇲 • Ripetete insieme a noi, amici: "In Italia ci sono i sovranisti al governo" (Link all'articolo: https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2024/07/01/nato-litalia-diventa-il-quartier-generale-dellalleanza_ed3c3bc2-c731-4ae8-a6b2-9fd5d48ce1ec.html) 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS

🪦 • Perché la cosiddetta "finis Austriae" è anche "finis Europae"? Dal nostro punto di vista, per due ragioni principali. La prima è di natura politica e sta nel fatto che l'impero asburgico era il simbolo e il garante di quell'ordine post-napoleonico stabilito dal Congresso di Vienna nel 1814-15, riaffermazione dello Ius Publicum Europaeum; tale ordine prevedeva l'equilibrio delle potenze europee sul suolo continentale e, come conseguenza, le lanciava all'esterno verso il dominio del resto del mondo. La seconda è di natura più geografica e si ritrova nell'area gravitante sotto l'influenza della Corona asburgica: quest'ultima infatti gestiva la zona dei Balcani, tormentata prima dall'espansionismo ottomano e poi dai nazionalismi locali, tenendo a freno tutte le forze centrifughe che minavano la stabilità della regione. Tanto è vero che, con la scomparsa dell'Austria-Ungheria nel primo dopoguerra, i Balcani diventeranno l'emblema del dissolvimento statale (che si indica proprio con il termine "balcanizzazione"). Non è un caso che la fine dell'impero austroungarico abbia determinato non solo questa situazione burrascosa nella penisola balcanica, peraltro abilmente e abitualmente sfruttata come "ventre molle" dalla geopolitica angloamericana, ma anche la progressiva regressione degli Stati europei a vassalli statunitensi dovuta allo smantellamento (esemplificato dalla guerra civile del 1914-1945) di quello Ius Publicum Europaeum. 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS

In un senso diverso, e tuttavia analogo, Hegel - l'ultimo grande filosofo sistematico tedesco - per Nietzsche non fu nient'altro che il grande rallentatore e la grande forza frenante sulla via dell'autentico ateismo. Ma le forze frenanti e rallentanti possono prendere forma, in certo modo simbolico, anche in singole figure e personalità della storia politica. Per esempio il vecchio imperatore Francesco Giuseppe sembrò sempre frenare, con la sua semplice esistenza, la fine del decrepito impero asburgico, e fu qualcosa di più che una folle superstizione se a quel tempo era opinione diffusa che l'Austria non sarebbe crollata finché egli restava in vita. Carl Schmitt. La situazione della scienza giuridica europea. Edizione Quodlibet.

💊💉📊 • L'Italia collassa sotto il peso del disagio delle sue nuove generazioni. La libertà che ci era stata venduta si è rivelata un narcotico dello spirito che accompagna la miseria della carne. «Non ho mai visto qualcosa che sgretola l'individuo come quella libertà lì. Nemmeno una malattia ti mangia così bene dal di dentro» ~ Giorgio Gaber 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS

🇫🇲🇪🇺 • A Bruxelles è arrivata in questi giorni una letterina, come riporta il Kyiv Indipendent, da parte di Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia. Questa letterina riporta una richiesta ben specifica ai piani alti dell'UE (che si sono appena ri-formati): una linea di difesa contro Russia e Bielorussia. ⭕️ Il progetto dovrebbe integrare sia la Baltic Defense Line, che è poi la linea vera e propria su cui si baserebbe tutto il sistema difensivo di fortificazioni, sia lo Shield East (scudo dell'est), progetto polacco anch'esso di tipo difensivo contro l'exclave russa di Kaliningrad e Minsk. ⭕️ Il costo totale di questa linea di difesa, che correrà circa per 700 km lungo il confine, sarà di 2,5 miliardi di euro; la letterina serve proprio a far sì che i Paesi UE contribuiscano a tale sforzo. È ragionevole pensare che sarà un po' più lunga e che i soldi investiti saranno di più, considerato che molti progetti sono già partiti con investimenti nazionali e che quei numeri si riferiscono solamente allo Shield East. ⭕️ È previsto naturalmente anche il supporto della NATO, che posizionerà 4 palloni aerostatici da allarme precoce, oltre a fornire supporto logistico. Di fatto, l'interesse dell'Alleanza Atlantica è nettamente maggiore di quello dell'UE, non fosse altro per una debolezza politica di quest'ultima. ⭕️ Finlandia e Norvegia, invece, aderiscono al progetto polacco-baltico di "drone wall" (muro di droni), sempre sul confine est-europeo. Foto: avvenire 🧭👉 Unisciti a @geopoliMS

🇵🇱🇱🇻🇪🇪🇱🇹 La Polonia e i paesi baltici costruiranno oltre 700 km di fortificazioni per difendersi da una possibile invasione russa - Reuters