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IN.Palestina

Vettore di resistenza e ribellione contro la censura, la coercizione, e il dominio culturale che alimentano il colonialismo di insediamento in Palestina. https://www.instagram.com/in_palestina/

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01
Condividiamo l’appello del nostro caro amico Anas, che si trova attualmente a Khan Younis. Anas è un giovano di 28 anni, a febbraio è stato arrestato dai soldati dell’occupazione e detenuto per 51 giorni, nelle condizioni che purtroppo conosciamo bene. Lo avevamo dato per disperso, finché non ci ha scritto nuovamente a inizio aprile. Dal giorno in cui è stato liberato, Anas vive in una tenda davanti alla casa di famiglia, che nel frattempo è stata distrutta. Abbiamo iniziato la raccolta fondi per coprire i costi dell’evacuazione e speriamo che il varco di Rafah riapra al più presto e che Anas possa mettersi in sicurezza. Nel frattempo queste donazioni stanno aiutando Anas e la sua famiglia, fratelli, sorelle e nipoti, a sopravvivere nel mezzo del genocidio a Gaza, mentre le forze sioniste continuano a bombardare le tende di persone sfollate. Molte delle azioni di lotta che portiamo avanti, per quanto significative, non hanno un impatto nelle vite dei nostri fratelli e delle nostre sorelle a Gaza e al momento le donazioni dirette sono l’unico modo per sostenere davvero le possibilità di sopravvivenza del popolo palestinese e delle persone alle quali vogliamo bene. Grazie a chiunque ci aiuterà a sostenere Anas in questo momento durissimo. In lotta e solidarietà, IN.Palestina
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02
L’unico modo concreto per sostenere la resistenza del popolo palestinese è mantenere vivo il flusso di donazioni. Il costo di un caffè moltiplicato per 100 persone fa la differenza. Diffondete l’appello per sostenere SHAWWA EMERGENCY FUND e assicurare acqua potabile alle famiglie che sono riuscite a mettersi in salvo dai bombardamenti a Rafah.
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03
Qassam Muaddi per Mondoweiss ripercorre i passi della formazione della sua identità palestinese per mettere a nudo il dominio necropolitico della vita palestinese. "La Palestina potrebbe non essere su una inutile mappa del mondo, ma è certamente presente nelle strade di ogni grande città del Nord e del Sud del mondo e nei campus universitari su entrambe le sponde dell'Atlantico. La Palestina si trova al centro del nuovo mondo che bussa alle porte del presente, chiedendo di nascere. E nascerà."
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04
"Non si può fondare la solidarietà con la Palestina su una politica che respinge, trascura o esclude Hamas. Questa posizione non è in grado di cogliere le complessità e le contraddizioni insite nella lotta palestinese. Così facendo, la sinistra trascura a suo rischio e pericolo la linea di demarcazione tra collaborazione e resistenza." In questo brillante articolo per Mondoweiss, Abdaljawad Omar mette in rilievo alcune dinamiche interne dell'arena politica palestinese per metterci in guardia dall'utilizzo di sterili manicheismi. Se qualche giornalista in Italia facesse il suo lavoro, non staremmo ancora qui a spiegare perchè la scissione tra laicità e islamismo è un criterio fallaceo (e disingenuo) nell'analisi della Resistenza palestinese. Lefistis be better ❤
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05
COME RIFERIRSI ALL'OCCUPANTE: Riferirsi a “Israele” come “entità sionista”, traduzione inglese del succinto e classico termine arabo (الكيان الصهيوني), è un modo per enfatizzare l'impermanenza della colonia di insediamento e sottolineare l'inevitabilità della libertà palestinese. Come organizzazione impegnata a costruire un fronte culturale per una Palestina libera, riconosciamo che il terreno del linguaggio è centrale per il nostro lavoro. “Israele” non è né permanente né legittimo. Le parole che usiamo possono essere usate come armi per normalizzare il sionismo o per minare il suo potere. [Post tradotto da Writers Against the War on Gaza wawog_now]
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06
Amic* e compagn*, la situazione a Gaza rimane critica ed è assolutamente indispensabile continuare a donare. Il valico con l'Egitto rimane chiuso e le evacuazioni sono ferme da settimane. Tra i bombardamenti e le invasioni terrestri, tutte le infrastrutture civili sono collassate, dagli ospedali ai sistemi fognari e di filtraggio dell'acqua. Vi segnaliamo il Shawwa Emergency Fund, un'iniziativa privata che fornisce acqua potabile, pacchi di verdure e prodotti igienici essenziali alle famiglie vulnerabili di Gaza. Attualmente, il fondo di emergenza sta operando nell'area di Mawasi a Khan Younis, dove si sono rifugiate migliaia di persone in fuga da Rafah, per coprire i costi di desalinizzazione dell'acqua in uno dei pochi impianti ancora operativi. Il vostro contributo permetterà alle famiglie (la maggior parte delle quali con bambin*) di sopravvivere nelle condizioni peggiori. Il viaggio è lungo e sostenere il flusso di donazioni è l'unico modo per aiutare la resistenza del popolo palestinese. Per donare, mandate un'e-mail a [email protected] e riceverete i dati per fare un bonifico bancario. Con l'occasione, vi ringraziamo per il supporto che ci avete dimostrato in questi mesi. Speriamo che il nostro modesto lavoro di traduzione continui ad essere una fonte di ispirazione e conoscenza per tutt* voi. In lotta e solidarietà, IN.Palestina
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09
"Si possono distinguere tre tipi di Stato palestinese", scriveva Ghassan Kanafani nel 1971. "Mai nella storia della nostra lotta si è parlato di uno Stato palestinese e di quanto sia “a portata di mano” come ora. [...] È importante notare che le discussioni su uno "Stato palestinese" hanno assunto la forma attuale sulla scia del bagno di sangue", spiegava Kanafani. Torneremo sulla questione del famigerato riconoscimento dello Stato di Palestina da perte di alcuni stati europei la scorsa settimana, ma questo brano di Kanafani ci sembra il modo migliore per introdurre un argomento. Buona lettura!
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10
"L'indentità palestinese è stata inventata nel 1967." Quante volte avete sentito ripetere questa frase? Leggete questo breve testo di Decolonize Palestine per sapere come rispondere al meglio a questa linea propagandistica. Ricordate che l'obbiettivo del colonialismo di insediamento è prendere possesso di una terra già abitata e per fare questo deve eliminare la popolazione indigena, materialmente, culturalmente e epistemicamente. Buona lettura!
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AGGIORNAMENTO 24.5.24 ALLUVIONE DI AL AQSA 231° giorno L'immagine di copertina è dell'artista Osama Hussein [os.hussen to instagram]. Osama deve evacuare da Gaza con la sua famiglia. Donate al suo GoFundMe. Ci sono 361 persone iscritte su questo canale, se ognuna donasse 10 Euro, Osama sarebbe 3.610 Euro più vicino a raggiungere il suo obbiettivo. DONATE! Gloria alle anime martiri Gloria alla Resistenza
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Mariam Masud ci costringe a riflettere sull'esperieza del risveglio politico e se la sua narrazione è indice del coraggio che necessita un popolo colonizzato per rivendicare la propria libertà, da complici dobbiamo chiederci come ugagliare questa forza. Masud è un'insegnante di inglese e scrittrice originaria di Al-Mughayer, in Palestina. Il suo saggio è apparso in inglese su fikra-magazine.
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Essere “persone alleate” con il popolo Palestinese non è più sufficiente. È arrivato il momento di diventare “complici” e lottare insieme per la liberazione della Palestina e l’abolizione delle strutture d’oppressione che sostengono la disumanizzazione di interi popoli. Oggi affrontiamo una di queste strutture: Cos’è la violenza epistemica, come e quando la commettiamo e cosa possiamo fare attivamente per combatterla? La solidarietà è un verbo che trova espressione nell’azione a fianco dell’oppresso che lotta e non solo, e non principalmente, nel pianto per l’oppresso che perisce. Un complice è qualcuno che capisce che la legge e le istituzioni sociali sono state progettate sull’illegalità a favore di coloro che detengono il potere. La lotta di liberazione ci richiede di essere complici nel resistere alle forze legittimate del controllo sociale, con chi è criminalizzato e represso. Essere complici significa agire per amore radicale contro le istituzioni che hanno sostenuto il loro dominio su di noi attraverso l’autolegittimazione. Dobbiamo delegittimare insieme queste forze sistemiche e sognare qualcosa di nuovo. La lotta palestinese ci ha curato dalla paralisi che dominava i nostri spiriti in questa Europa moribonda. Spogliamoci allora senza timore di questi privilegi che ci attanagliano, come zavorre, ad un fondale buio. Gloria alle anime martiri, gloria alla resistenza.
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Sulla scia della richiesta di mandati di arresto emessa dalla Corte Penale Internazionale (CPI o ICC), condividiamo due articoli di David Kattenburg per Mondowiss e Ali Abunimah per Electronic Intifada che speigano la problematicità della richiesta cosí come stilata dal procuratore capo Karim Khan.
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Infine, mentre la Corte Penale Internazionale (ICC) dà di nuovo prova della raccapricciante inettitudine del cosí detto ordine giuridico internazionale che rimane incapace di recidere le sue origini coloniali e imperialiste e abdicare l'ipocrisia che vorrebbe equiparare vittime e aguzzini, condividiamo un articolo di Qasem Walled per Mondoweiss sull'esperienza diretta di Ahmad Safi: Ecco cosa significa essere scudi umani dell’esercito israeliano. L'orrore e la rabbia davanti a questo scempio non hanno confini.
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Nelle ultime settimane abbiamo assistito a due mosse critiche dell'esercito d'occupazione, l'avanzamento delle truppe sioniste a Rafah e la seconda invasione del nord di Gaza. Per aiutarci a comprendere il significato bellico e strategico di queste mosse, condividiamo due recenti articoli di Tareq Hajjaj per Mondoweiss: 1. L’invasione di Rafah: Tutto ciò che è successo finora (9 maggio) 2. Perché l’esercito israeliano sta invadendo il nord di Gaza una seconda volta (14 maggio)
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Condividiamo l’appello del nostro caro amico Anas, che si trova attualmente a Khan Younis. Anas è un giovano di 28 anni, a febbraio è stato arrestato dai soldati dell’occupazione e detenuto per 51 giorni, nelle condizioni che purtroppo conosciamo bene. Lo avevamo dato per disperso, finché non ci ha scritto nuovamente a inizio aprile. Dal giorno in cui è stato liberato, Anas vive in una tenda davanti alla casa di famiglia, che nel frattempo è stata distrutta. Abbiamo iniziato la raccolta fondi per coprire i costi dell’evacuazione e speriamo che il varco di Rafah riapra al più presto e che Anas possa mettersi in sicurezza. Nel frattempo queste donazioni stanno aiutando Anas e la sua famiglia, fratelli, sorelle e nipoti, a sopravvivere nel mezzo del genocidio a Gaza, mentre le forze sioniste continuano a bombardare le tende di persone sfollate. Molte delle azioni di lotta che portiamo avanti, per quanto significative, non hanno un impatto nelle vite dei nostri fratelli e delle nostre sorelle a Gaza e al momento le donazioni dirette sono l’unico modo per sostenere davvero le possibilità di sopravvivenza del popolo palestinese e delle persone alle quali vogliamo bene. Grazie a chiunque ci aiuterà a sostenere Anas in questo momento durissimo. In lotta e solidarietà, IN.Palestina
Hammasini ko'rsatish...
Help Anas evacuate from Gaza, organized by Soudy Goff

Traduzione italiana alla fine We urgently need your support in helping Anas, a 28 year… Soudy Goff needs your support for Help Anas evacuate from Gaza

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L’unico modo concreto per sostenere la resistenza del popolo palestinese è mantenere vivo il flusso di donazioni. Il costo di un caffè moltiplicato per 100 persone fa la differenza. Diffondete l’appello per sostenere SHAWWA EMERGENCY FUND e assicurare acqua potabile alle famiglie che sono riuscite a mettersi in salvo dai bombardamenti a Rafah.
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Qassam Muaddi per Mondoweiss ripercorre i passi della formazione della sua identità palestinese per mettere a nudo il dominio necropolitico della vita palestinese. "La Palestina potrebbe non essere su una inutile mappa del mondo, ma è certamente presente nelle strade di ogni grande città del Nord e del Sud del mondo e nei campus universitari su entrambe le sponde dell'Atlantico. La Palestina si trova al centro del nuovo mondo che bussa alle porte del presente, chiedendo di nascere. E nascerà."
Hammasini ko'rsatish...
Contro un Mondo senza Palestinesi.pdf2.22 MB
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"Non si può fondare la solidarietà con la Palestina su una politica che respinge, trascura o esclude Hamas. Questa posizione non è in grado di cogliere le complessità e le contraddizioni insite nella lotta palestinese. Così facendo, la sinistra trascura a suo rischio e pericolo la linea di demarcazione tra collaborazione e resistenza." In questo brillante articolo per Mondoweiss, Abdaljawad Omar mette in rilievo alcune dinamiche interne dell'arena politica palestinese per metterci in guardia dall'utilizzo di sterili manicheismi. Se qualche giornalista in Italia facesse il suo lavoro, non staremmo ancora qui a spiegare perchè la scissione tra laicità e islamismo è un criterio fallaceo (e disingenuo) nell'analisi della Resistenza palestinese. Lefistis be better ❤
Hammasini ko'rsatish...
La questione di Hamas e la Sinistra (1).pdf6.72 KB
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COME RIFERIRSI ALL'OCCUPANTE: Riferirsi a “Israele” come “entità sionista”, traduzione inglese del succinto e classico termine arabo (الكيان الصهيوني), è un modo per enfatizzare l'impermanenza della colonia di insediamento e sottolineare l'inevitabilità della libertà palestinese. Come organizzazione impegnata a costruire un fronte culturale per una Palestina libera, riconosciamo che il terreno del linguaggio è centrale per il nostro lavoro. “Israele” non è né permanente né legittimo. Le parole che usiamo possono essere usate come armi per normalizzare il sionismo o per minare il suo potere. [Post tradotto da Writers Against the War on Gaza wawog_now]
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Amic* e compagn*, la situazione a Gaza rimane critica ed è assolutamente indispensabile continuare a donare. Il valico con l'Egitto rimane chiuso e le evacuazioni sono ferme da settimane. Tra i bombardamenti e le invasioni terrestri, tutte le infrastrutture civili sono collassate, dagli ospedali ai sistemi fognari e di filtraggio dell'acqua. Vi segnaliamo il Shawwa Emergency Fund, un'iniziativa privata che fornisce acqua potabile, pacchi di verdure e prodotti igienici essenziali alle famiglie vulnerabili di Gaza. Attualmente, il fondo di emergenza sta operando nell'area di Mawasi a Khan Younis, dove si sono rifugiate migliaia di persone in fuga da Rafah, per coprire i costi di desalinizzazione dell'acqua in uno dei pochi impianti ancora operativi. Il vostro contributo permetterà alle famiglie (la maggior parte delle quali con bambin*) di sopravvivere nelle condizioni peggiori. Il viaggio è lungo e sostenere il flusso di donazioni è l'unico modo per aiutare la resistenza del popolo palestinese. Per donare, mandate un'e-mail a [email protected] e riceverete i dati per fare un bonifico bancario. Con l'occasione, vi ringraziamo per il supporto che ci avete dimostrato in questi mesi. Speriamo che il nostro modesto lavoro di traduzione continui ad essere una fonte di ispirazione e conoscenza per tutt* voi. In lotta e solidarietà, IN.Palestina
Hammasini ko'rsatish...
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"Si possono distinguere tre tipi di Stato palestinese", scriveva Ghassan Kanafani nel 1971. "Mai nella storia della nostra lotta si è parlato di uno Stato palestinese e di quanto sia “a portata di mano” come ora. [...] È importante notare che le discussioni su uno "Stato palestinese" hanno assunto la forma attuale sulla scia del bagno di sangue", spiegava Kanafani. Torneremo sulla questione del famigerato riconoscimento dello Stato di Palestina da perte di alcuni stati europei la scorsa settimana, ma questo brano di Kanafani ci sembra il modo migliore per introdurre un argomento. Buona lettura!
Hammasini ko'rsatish...
KANAFANI [ITA].pdf9.59 KB
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"L'indentità palestinese è stata inventata nel 1967." Quante volte avete sentito ripetere questa frase? Leggete questo breve testo di Decolonize Palestine per sapere come rispondere al meglio a questa linea propagandistica. Ricordate che l'obbiettivo del colonialismo di insediamento è prendere possesso di una terra già abitata e per fare questo deve eliminare la popolazione indigena, materialmente, culturalmente e epistemicamente. Buona lettura!
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L'identità palestinese [Decolonize Palestine].pdf1.01 MB
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