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L' Anello di Como

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RILASCIO DI ZANZARE TIGRE A PROCIDA E BOLOGNA C'è il rischio che questa estate si inventino una nuova psyop dengue per aumentare ulteriormente il rilascio di zanzare. 1) TERRORISMO E FALSI POSITIVI Il mainstream è da tempo che fa terrorismo utilizzando la dengue, e adesso a causa di un presunto "risveglio della zanzara tigre" i vari medici collaborazionisti intimano che bisogna ridurre il più possibile il numero di zanzare per evitare di essere contagiati dalla dengue (1, 2, 3, 4, 5). Questa è una menzogna, perché uno studio mostra che Aedes albopicuts, il nome scientifico per la zanzara tigre, non è un vettore significativo per la dengue e che in tutti i paesi a prevalente diffusione di questa zanzara non vi è mai stata un'epidemia grave di dengue. Vengono presi in esame i casi di Taiwan, dove questa zanzara è presente da secoli, e le uniche epidemie di dengue registrate sono state associate ad Aedes Aegypti (1, 2). Si esamina anche il caso di Guam e delle isole Marianne, dove dagli anni '60 ha iniziato a diffondersi la zanzara tigre. Le epidemie di dengue in queste località sono anch'esse associate con Aedes Aegypti e non con la zanzara tigre, anzi, le località in cui quest'ultima era più diffusa hanno pressoché azzerato i casi di dengue (1, 2, 3, 4), nonostante questi studi, alcuni più recenti cercano di attribuire alla zanzara tigre la dengue (1, 2), con scarso successo. La narrazione della dengue si basa sui falsi positivi: vennero segnalati come dengue causati da zanzara tigre 5 casi a Vicenza basandosi su un tampone PCR, uno studio trovò che non avevano la dengue, ma erano contagiati da arbovirus. In ogni caso, queste persone sono tutte guarite dopo 4 giorni e non si sono registrati casi gravi. Uno studio del 2006 che analizzava dei test per la dengue ha trovato un positive predictive value del 50%, il che vuol dire che la metà dei test erano falsi positivi. È inoltre pieno di report di singoli casi e studi più recenti di falsi positivi, dove la dengue viene confusa con altro (1, 2, 3, 4, 5). 2) LA DIFFUSIONE DI ZANZARE TIGRE "STERILI" I luoghi in cui queste zanzare vengono rilasciati sono Procida, Casteldebole, queste vengono rilasciate tramite veicoli e tramite droni. Siccome a Procida l'esperimento va avanti da anni, è possibile vedere un video su come questi maschi siano preparati in totale assenza di condizioni di sicurezza e spedite con un normalissimo corriere. Il sistema da tempo sta promuovendo questa tecnica, infatti il progetto Procida è sponsorizzato qui. Nel caso del progetto di Procida nello studio pubblicato dalla Federico II che si occupa del progetto "stop tigre" si fa riferimento a questa procedura dove le zanzare vengono rese sterili tramite dei raggi X. Si basa sul collaborazionismo da parte dei cittadini a cui venne chiesto sia di posizionare trappole nelle proprie proprietà private per catturare le zanzare, sia, attualmente, di utilizzare i propri giardini come siti di rilascio per zanzare sterili. Ovviamente se si va sul sito della presentazione del progetto c'è la solita dichiarazione di adesione all'agenda 2030 con gli obiettivi che andrebbe a coprire (3, 11, 15). 3) È TOTALMENTE CONTROPRODUCENTE È già stato dimostrato dagli esperimenti condotti dalla Oxitec assieme a Bill Gates sia per quanto riguarda la dengue stessa che la malaria, che il rilascio di zanzare non solo non riduce la popolazione, ma la aumenta e peggiora le cose. L'allarmismo creato dai media di regime è finalizzato a far credere alla popolazione che queste misure saranno necessarie per impedire la diffusione di un nuovo morbo, e già ci sono i virologi di regime che associano l'inesistente "malattia X" alle zanzare (1, 2, 3), altri invece provano la via dell'aviaria, ma anche questa è stata dimostrata essere impossibile. CONCLUSIONI Con l'arrivo del caldo e delle zanzare il terrorismo aumenterà. I media inizieranno a parlare di aumento di casi e pericolo per la dengue basandosi su falsi positivi, e riproveranno questa estate a inscenare una nuova psyop. Iscriviti a Der Einzige 👉🏻 CLICCA QUI 👈🏻
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Repost from Andrea Zhok
La funzione rimasta all’informazione ufficiale non è dunque più quella di produrre forti convincimenti nel grande pubblico. Può accadere su temi inediti, come è accaduto durante la pandemia, ma questo tipo di presa è sempre più fioca. No, il ruolo rimasto alla “grande informazione pubblica” (in ciò simile al ruolo dei “grandi partiti”) è soprattutto quello di creare un tappo che impedisca la crescita del nuovo. Essi non riescono più a convincere, figuriamoci a istruire, ma riescono ad occupare con il rumore bianco delle proprie narrazioni di comodo quasi ogni spazio mentale. E rispetto ai pochi spazi che non occupano si producono costantemente in un’attività di discredito e delegittimazione delle voci indipendenti, trattate come complottismo, come “bufale” da sottoporre al proprio integerrimo fact-checking. L’informazione odierna non è più davvero in grado di produrre una convincente verità pubblica, ma le è rimasto il compito di impedire a qualunque altra verità di farsi largo, e questo compito lo svolge ancora egregiamente.
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Repost from Andrea Zhok
Oggi, 3 maggio, è la “giornata internazionale della libertà di stampa”. La ricorrenza, come altre simili, è stata promossa dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 1993, in piena fase di trionfo neoliberale, in un periodo in cui si assumeva che oramai esistesse una sola forma di civiltà in procinto di diffondersi nel mondo, quella esemplificata dagli USA. Che gli USA da sempre avessero un rapporto piuttosto controverso con la “libertà di stampa” e con il senso da attribuire all’informazione pubblica (vedi “Quinto Potere” di Sydney Lumet) non pareva più essere un problema. Anche la libertà di stampa fa parte di quei diritti umani sanciti dalla carta del 1948 (art. 19) e che iniziarono ad assumere uno statuto significativo solo all’indomani del crollo dell’URSS, quando si riteneva che quei diritti potessero essere gestiti senza troppi problemi dall’unica superpotenza egemone rimasta. È questa la fase in cui i diritti umani vengono branditi come un mezzo per lanciare campagne militari o di discredito sempre rigorosamente rivolte ai nemici degli USA (l’era delle “guerre umanitarie”: Iraq, Afghanistan, Serbia, ecc.) Ma inaspettatamente, più o meno a partire dagli esiti della crisi subprime, dunque dagli anni ’10 del XXI secolo, alcuni contropoteri hanno iniziato ad emergere nel mondo a guida americana, minacciando il monopolio della verità e dell’informazione internazionale. Inizia con ciò una fase nuova, in cui l’Occidente (cioè i bungalow dell’Impero Americano) inizia ad avere reazioni sempre più isteriche di fronte alle pretese della libertà di informazione. È del 2010 l’inizio della persecuzione di Assange (del novembre 2010 è l’accusa, oramai certificata come farlocca, di stupro in Svezia). Con il Covid si arriva ad un’ulteriore stretta, che dura tutt’ora: inizia la sistematica chiusura di siti, pagine web, la cancellazione di video, la chiusura di piattaforme in rete, l’utilizzo sistematico di algoritmi di oscuramento per parole chiave, ecc. L’utilizzo delle costruzioni di stampa con intenti militanti diviene ora costante. Oggi sappiamo che erano costrutti di stampa già alcuni eventi decisivi (stragi, bombardamenti con armi chimiche) per gli interventi in Serbia o in Siria. Ma per venire a eventi ancora in corso, è notizia di stamane la conferma che i famosi “40 bambini decapitati” da Hamas a inizio conflitto è stata anch’essa una menzogna costruita e propagata ad arte per giustificare ciò che è seguito. Con adeguato ritardo, quando non serve più, alcune smentite riescono ancora a trovare la luce. Sulla vicenda pandemica solo con enorme fatica inizia, qua e là, ad emergere qualche scampolo di verità, e anche lì soltanto per i più vigili, perché l’apparato mainstream continua a tacere e coprire pervicacemente. È dubbio che, con questo ritmo, il grande pubblico perverrà mai a comprendere l’entità della manipolazione avvenuta (non volendo subire ban, mi esimo dal ricordare qui la camionata di menzogne che sono passate come verità scientifiche). Ecco, in questo quadro, è difficile poter conferire un qualunque senso che non sia sarcastico alla “giornata mondiale della libertà di stampa”. La speranza che nel nuovo contesto di tensione internazionale, di nuova “guerra fredda”, si produca una qualche approssimazione di informazione non manipolata è bassissima. Sono peraltro certo che oggi le “grandi firme” della stampa italiana si scambieranno reciprocamente grandi medaglie al merito per la loro integerrima lotta contro le “fake news”, cioè nella lotta ad ogni notizia che pro-tempore disturba il manovratore / procacciatore di salario. E questa è invero l’unica funzione che gli è ancora rimasta. Che l’informazione ufficiale sia poco credibile è oramai ampiamente percepito, e ciò si mostra plasticamente nel crollo delle vendite e degli ascolti. A credervi ciecamente sono rimaste solo quelle minoranze da ZTL che nel continuare a credervi hanno un sostanzioso interesse (niente conferisce maggior potere persuasivo ad una presunta verità del fatto di essere comoda).
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Repost from Marco Mori
Era così efficace e sicuro che hanno revocato l’autorizzazione alla sua utilizzazione #astrazeneca
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Repost from Khamenei.it
I governi dell'Asia occidentale che hanno ignorato i crimini del regime sionista ed hanno stretto la mano a questo regime riceveranno la punizione dei loro popoli. I popoli della regione oggi sono contrari al regime sionista e presto saranno contrari ai governi che lo hanno aiutato. Ayatollah Khamenei, 1 Maggio 2024
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Repost from Khamenei.it
La Palestina appartiene al popolo della Palestina, che è composto da musulmani, cristiani ed ebrei. Che la Palestina venga restituita loro e che siano loro a decidere se tenere lì o far andare via i sionisti. Questa è la nostra soluzione che abbiamo registrato anche alle Nazioni Unite. Ayatollah Khamenei, 1 Maggio 2024
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Repost from Khamenei.it
Fino a quando la Palestina non verrà restituita ai suoi veri proprietari, ovvero i palestinesi, i problemi dell'Asia occidentale non troveranno soluzione. Ayatollah Khamenei, 1 Maggio 2024
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Repost from Khamenei.it
Il trattamento che l'America riserva ai suoi studenti dimostra la sua complicità nel grande crimine del regime sionista ovvero il genocidio a Gaza. Ayatollah Khamenei, 1 Maggio 2024
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Osservate cosa fa l'America a chi si limita a criticare Israele; gli studenti americani non minacciano nessuno, non hanno ucciso nessuno, non hanno incendiato nulla. Eppure vengono trattati così. Ayatollah Khamenei, 1 Maggio 2024
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Repost from Khamenei.it
Non bisogna permettere che #Gaza smetta di essere "la prima questione"; la pressione sul regime sionista deve aumentare di giorno in giorno. Ayatollah Khamenei, 1 Maggio 2024
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