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L’Agenzia delle Entrate ha avviato una nuova fase, con l’obiettivo di recuperare i crediti applicando, di fatto, quello che già la normativa italiana prevede, ovvero: il Fisco può bloccare il conto dopo aver notificato il debito e dato opportunità al contribuente di regolarizzare la propria situazione. Il pignoramento può colpire chiunque abbia debiti verso l’Agenzia delle Entrate e non sia riuscito a regolarizzare la propria situazione fiscale. Nel dettaglio, sono a rischio: • persone fisiche e contribuenti che hanno debiti fiscali non pagati verso l’Agenzia delle Entrate, come imposte non versate, multe o sanzioni non regolarizzate; • i titolari di azienda o le persone giuridiche (aziende e società) se hanno debiti fiscali accumulati, come l’IVA non pagata, imposte sul reddito delle società, contributi previdenziali non versati, etc.; • professionisti autonomi e liberi professionisti, come avvocati, commercialisti, medici, freelance e titolari di p. Iva in generale se non hanno pagato le imposte dovute; • Associazioni, fondazioni, enti no profit, che hanno debiti fiscali non regolarizzati. Quanto può pignorare l’Agenzia delle Entrate su un conto corrente L’Agenzia delle Entrate può pignorare fino al 100% dei fondi presenti sul conto del contribuente che risulta debitore, fino all’ammontare del credito che risulta all’Erario. Tuttavia, esistono alcune eccezioni e limitazioni legate alla natura dei fondi depositati, come stipendi o pensioni, che possono essere parzialmente o totalmente esenti dal pignoramento a seconda delle disposizioni normative. Infatti, secondo la legge italiana (articolo 545 del Codice di Procedura Civile), una parte del salario o stipendio di un lavoratore dipendente è esente dal pignoramento. Si tratta della cosiddetta “cessione del quinto” dello stipendio, che prevede che solo una quota limitata (fino al 20%) del reddito netto possa essere pignorata per il recupero di crediti, inclusi quelli fiscali. Anche le pensioni e altri redditi assimilati, come le rendite previdenziali, godono di una protezione simile, poiché esiste un limite massimo al pignoramento, che può variare a seconda della natura e dell’importo del credito vantato dal Fisco.Fonte: QuiFinanza E anche stasera, belle notizie. 🟥 Segui Giubbe Rosse Telegram | Web | Ultim'ora | Twitter | Facebook | Instagram | Truth | Odysee
L’Agenzia delle Entrate procederà con il pignoramento dei conti correnti privati per recuperare i crediti dopo la notifica del debito: chi rischia.
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Di Alberto Conti per ComeDonChisciotte.org La cultura ebraica ha voluto imporre alle coscienze del mondo occidentale il monopolio di un valore universale, quello della memoria storica, incentrandola esclusivamente sulla loro persecuzione operata dal nazifascismo. Tale vittimismo annualmente rinverdito nel “giorno della memoria” è stato ampiamente sfruttato per trarne vantaggi ideologici e pseudoculturali, con tutti i […]
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