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CLICCA QUI E LEGGI TUTTO ⬆️⬆️⬆️⬆️ Trento, al via il terzo processo penale (due ricorsi già vinti) per disobbedienza civile: “a testa alta per le libertà” 👆👆👆👆👆👆👆👆👆👆👆 Il 30 aprile ad ore 9.00 presso il Tribunale di Trento si terrà la terza e ultima udienza per il processo penale a carico di Laura Tondini e Ezio Casagranda, che durante le manifestazioni di protesta nel periodo delle restrizioni e imposizione dell’obbligo vaccinale, si sono rifiutati di chiedere seppur bonariamente o a scopo puramente dimostrativo di chiedere alle persone di indossare le mascherine 👆👆👆👆👆👆👆👆Seguitemi, Maurizio Martucci giornalista libero https://t.me/MaurizioMartucci
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Siamo Laura Tondini e Ezio Casagranda, due persone così diverse fra loro, così distanti per età, trascorsi e vissuto, che sembra incredibile pure a noi di trovarci per la terza volta, di nuovo, ancora, a processo insieme. In occasione delle altre udienze abbiamo ricevuto molti video fatti da altri, stavolta invece scriviamo noi a tutti quelli che leggeranno. Siamo la sintesi di questo tempo che ha acceso la luce sul mondo come lo conoscevamo, o come credevamo di conoscerlo: un giorno, di colpo, abbiamo visto chiaramente che cosa abbiamo davanti e così tutto ciò che consideravamo come un discrimine importantissimo, ovvero collocarsi a destra oppure a sinistra, abbiamo iniziato a considerarlo come una mai esistita linea di demarcazione, al netto delle varie e reciproche nostalgie, considerando come unico e comune nemico un potere sempre più distante e imperante rispetto al popolo che lo subisce. Comunque, molti di voi queste cose già le sanno, perché le hanno vissute con noi e come noi, perciò veniamo al dunque: questo è il terzo processo penale che affrontiamo, per avere commesso il peggiore dei reati. Sapete di cosa si tratta? Oh no, non stiamo parlando delle mascherine che ci siamo - ovviamente - rifiutati di chiedere alle persone di indossare durante le manifestazioni in reazione all'imposizione del green pass. No no, stiamo parlando del reato vero, quello per il quale il 30 aprile saremo nuovamente processati: la verità è che noi due, testardi e diversi come siamo, abbiamo osato dichiarare guerra al sistema e, ciò che per il sistema è peggio, abbiamo osato dire e dimostrare a tutti che due persone senza nessun partito alle spalle, senza protettori e ognuno coi suoi fardelli alle caviglie, possono permettersi di sfidare il grande gigante, a testa alta, e se lo hanno fatto due persone qualunque, allora, possono farlo tutti. Questo è il vero reato che abbiamo commesso, quello grave e quello di cui andiamo fieri e che non abbiamo ancora smesso di commettere. Non importa quanto forte soffierà il vento sul viso, la nostra testa resterà dritta. Non importa quanto grossa si farà la voce del potere, noi non smetteremo di denunciare e intervenire per cambiare questo mondo di gomma che va spedito verso il metaverso, popolato da una società di transumani destinati a divenire comparse e spettatori, cedendo il posto ai propri avatar per interpretare in maniera perfetta una vita regolata da algoritmi. Fare la cosa giusta, specialmente quando non conviene, è quello che invertirà la rotta e che fotterà l'algoritmo. Vi aspettiamo sotto al tribunale, perché indipendentemente da come andrà, LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI! Laura e Ezio
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04
Prof Giorgio Palù, Presidente AIFA, 23 dicembre 2020, Marghera, sede della Protezione civile, conferenza stampa con il Presidente della Regione Veneto Documento video messo agli atti presso la procura della Repubblica di Udine e poi di Roma, aprile 2022. Richiesto al GIP di Roma - nella opposizione alla richiesta di archiviazione del PM - di sentire il professore Palù come persona informata sui fatti - anche in relazione a queste affermazioni sconcertanti che rendono bene come sono andate le cose - il GIP di Roma ha pensato bene di rigettare nel 2024 la opposizione e confermare la richiesta del PM e dunque la archiviazione del fascicolo penale aperto dopo il deposito e la sottoscrizione di 120 cittadini e una associazione triestina, della denuncia di malasanità nella gestione pandemica. Luca Scantamburlo 17 aprile 2024
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06
(...) L'accesso alla Consulta lo può fare ed indirizzare con Ordinanza specifica solo un Giudice o un Collegio di giudici, appunto, e sulla base di una richiesta esplicita della parte ricorrente (che appunto solleva la questione, mettendo in moto la questione, "sollevando" in gergo giuridico ) o sulla base di un proprio scrupolo ed agire per un dubbio (in caso lo faccia il Giudice su sua iniziativa);  a quel punto, e solo a discrezione del Giudice, si ha o meno la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale e la successiva trasmissione al Parlamento, comunicando ai Presidenti delle Camere . Il gergo giuridico è questo: si dice espressamente "sollevare la questione di legittimità costituzionale" nell'ambito di un procedimento, civile, o in particolare di natura cautelare. Solo quando il Giudice accoglie, si attiva il cosiddetto "giudizio incidentale". Prima si solleva la questione, appunto, e la parte in causa - ricorrente - è legittimata a farlo. Basta che la questione sia ritenuta dal Giudice  "non manifestamente infondata." Per inciso, questo è l'esempio paradigmatico di un tipico caso pilota di cui parlava il prof. Daniele Trabucco - docente universitario in Istituzioni di diritto pubblico - al convegno di Verona dell'11/03/2018, quello che egli ha definito "il secondo tempo della partita ". Attendiamo dunque l'esito della decisione del Collegio di Trieste, Tribunale Civile di Trieste. Luca Scantamburlo 08 nov 2019
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VACCINO CONSAPEVOLE o DISSENTO libero ed informato: Risultati di ricerca per DANIELE TRABUCCO https://vaccinoconsapevole.blogspot.com/search?q=DANIELE+TRABUCCO
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(...) 👆 DOMANDA ALLA LUCE DELLA SENTENZA 269/2017 DELLA CORTE COSTITUZIONALE Negli scorsi mesi - prima del confinamento a cui siamo sottoposti in Italia a causa delle misure di contrasto adottate dalle Autorità per fronteggiare l'emergenza sanitaria - mi sono rivolto ad esperti di bioetica giuridica e diritto costituzionale, tutti addetti ai lavori di scienze giuridiche, chiedendo loro se nello specifico caso descritto - od in uno analogo a questo -  vi sarebbero stati i margini di scelta diversi per un Giudice o un Collegio chiamati a decidere Cioè se avrebbero potuto - e forse anche dovuto - seguire la raccomandazione della Consulta, espressa nella Sentenza nr. 269/2017, che invita chiaramente i Giudici ad avviare un giudizio incidentale - e dunque accogliere la questione di legitimità costituzionale da una parte ricorrente, o sollevarla d'ufficio, in determinati casi. Si pone la questione nei seguenti termini: qualora vi siano effetti diretti se si applicasse il rispetto del diritto comunitario, ovvero questo sia apparentemente non rispettato ed in conflitto da una legge ordinaria dello Stato di un Paese della Unione, e qualora non vi siano effetti diretti applicando il rispetto del diritto comunitario, disapplicando la legge che lo infrange. Nel caso in cui il Giudice non disapplichi la normativa interna allo Stato in apparente contrasto con la carta dei diritti fondamentali della Unione Europea, egli è tenuto a rimettere il giudizio alla Consulta, e sarà il Palazzo della Consulta a valutare se vi sia o meno un reale contrasto fra la normativa interna e la tutela dei diritti comunitari. Fra i giuristi da me interpellati uno di loro si è distinto, rispondendomi con cortesia, e dandoci indirettamente ragione in quanto egli - Associato di diritto costituzionale italiano e comparato e Dottrina dello Stato presso una università svizzera - si è pronunciato come segue: "A mio avviso, il Giudice doveva sollevare in via incidentale davanti alla Corte Costituzionale questione di legittimità costituzionale in quanto la Legge Lorenzin, contrastando con la Carta di Nizza, parte del Trattato di Lisbona del 2007, si pone in violazione dell'art. 117, comma 1, Cost. che impone il rispetto degli obblighi comunitari tra i quali quelli discendenti dal Trattato." Opinione espressa a titolo personale - in corrispondenza con lo scrivente - dal Professor Daniele Trabucco, Associato di diritto costituzionale italiano e comparato e Dottrina dello Stato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera), nonché professore di Diritto internazionale, a contratto, presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Prospero Moisè Loria di Milano.  Dunque la partita con la Corte Costituzionale è ancora aperta: si è giocato solo il primo tempo ed è teoricamente possibile ancora arrivare davanti ai Giudici della Corte Costituzionale. © Luca Scantamburlo 2 luglio 2020
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👆Questa è la via più opportuna per cercare di ribaltare la sentenza n. 5/2018 della Corte Costituzionale, almeno per quando concerne la iniqua discriminazione presso la scuola della infanzia per gli inadempienti il calendario vaccinale pediatrico obbligatorio
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VACCINO CONSAPEVOLE o DISSENTO libero ed informato: Risultati di ricerca per trabucco https://vaccinoconsapevole.blogspot.com/search?q=trabucco
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AL SENATO DEGLI STATI UNITI D'AMERICA UNA SINTESI DRAMMATICAMENTE PERFETTA DELLA SITUAZIONE
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VITTORIA ALLA CORTE COSTITZIONALE Con la sentenza n. 50/2024 la Corte costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità della legge provinciale della Provincia autonoma di Bolzano n. 4/2020 che regolava autonomamente le misure emergenziali per la Provincia autonoma, in quanto si trattava di una competenza spettante allo Stato. Una piccola ma significativa vittoria ottenuta dall’Avv. Fusillo che assisteva un ristoratore di Merano insieme all’Avv. Mark Antonio De Giuseppe. Infatti, l’incostituzionalità delle norme tirolesi comporta l’illegittimità di tutte le multe che sulla base di queste sono state irrogate. La questione dell’illegittimità delle norme emergenziali è ancora aperta. Bisogna continuare a insistere, con ogni mezzo, affinché questo scempio dello stato di diritto sia eliminato dall’ordinamento italiano. Link al video di approfondimento: https://youtu.be/YdveAA4LoCk Link per leggere le memorie dell’Avv. Fusillo e la sentenza della Corte costituzionale: https://drive.google.com/drive/folders/1IBBZcbbUupIQvc5AmMER8r7nm5Odz99c?usp=sharing Per seguire l'avvocato Fusillo: ➡️ YOUTUBE https://youtube.com/@alessandrofusillo ➡️ TELEGRAM https://t.me/difendersiora ATTENTI ALLE TRUFFE: Alcuni truffatori contattano gli utenti che commentano spacciandosi per avvocati dello Studio Fusillo. Non siamo noi, perché nessuno dello studio Fusillo contatta gli utenti in privato su Telegram o chiede soldi. Per favore, leggete qui: https://www.difendersiora.it/sicurezza .
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✌️MODELLI RIBELLI Vittoria finale per Momi El Hawi. Assolto in Cassazione per aver rotto per ben 18 volte i sigilli al suo ristorante di Firenze, chiuso via DPCM durante i mesi della pandemia. Momi è stato anche uno dei fondatori del movimento nazionale "Io Apro", che si distinse per una lotta piuttosto dura: poche lagne, strade e caselli bloccati, sigilli violati, aperture a forza. Momi è egiziano, ed è stato un bel modello di ribellione per tanti italiani.😊 🏹by @criscersei
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CHI SONO I DIFENSORI CLINICI Una squadra di curanti che operano in ambito clinico-assistenziale per aiutare la persona in condizioni di fragilità legate alla malattia e/o all’ ospedalizzazione, a far valere le sue ragioni quando queste contrastano con quelle dei sanitari di sistema, per garantire un percorso di cura sereno e rispettoso della dignità, della libertà, delle scelte di vita e del concetto di salute, proprie di ogni singola persona; agisce a sostegno della diade paziente-parente con un costante lavoro di ascolto, presa in carico e intermediazione coi sanitari. Hai subito un torto, un abuso, un ricatto? Prima di andare per vie legali, fai intervenire il difensore clinico, l’avvocato della tua salute! 👉https://t.me/raffaelevarvara 👉https://www.disanaerobustacostituzione.it/difensore-clinico-servizi-per-il-cittadino/
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L'Avv. Bruno Botta ha portato a casa un altro successo! Il suo commento è il seguente: "compensazione delle spese... vabbè l'importante è l'accoglimento" Il mio, invece, è che finalmente abbiamo capito a cosa serve la "pausa di riflessione" imposta dal Governo... 😂 Laura
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Eravate a conoscenza dell’articolo 3 del decreto legislativo 29 aprile 1998 n.124? No? Fino a ieri sera nemmeno io. Ebbene, è meglio colmare subito questa lacuna pubblicizzandolo. Il summenzionato decreto all’art. 3 recita: “qualora l’attesa della prestazione si prolunghi oltre il termine fissato l’assistito può chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività libero professionale, ponendo a carico dell’azienda unità sanitaria locale l’intero costo della prestazione”. In sintesi, se vi viene prescritta una ricetta entro il termine di 30 giorni, ma nel servizio pubblico e nel servizio privato convenzionato non c’è posto, come spesso accade, potete rivolgervi al super luminare a 500 euro a visita e l’ospedale è tenuto, PER LEGGE, a rimborsare la prestazione pagata dal cittadino, al netto del ticket. In caso di mancato appuntamento, sarà sufficiente mandare una PEC al direttore generale dell’ospedale e al responsabile unico per le liste d’attesa con il modulo che vi ho allegato in foto (ne ho messi due così potete scegliere) e magicamente, avrete il vostro appuntamento entro i termini stabiliti. Bello, vero? In Italia funziona tutto così. 📱 UNISCITI a🔗Leonardo SANTI Benvenuto in NeoPrometheus
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C è anche questo!!
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Trento, al via il terzo processo penale (due ricorsi già vinti) per disobbedienza civile: “a testa alta per le libertà”

Riceviamo da Uniamoci Trentino e volentieri pubblichiamo Il 30 aprile ad ore 9.00 presso il Tribunale di Trento, si terrà la terza e ultima udienza per il processo penale a carico di Laura Tondini …

Siamo Laura Tondini e Ezio Casagranda, due persone così diverse fra loro, così distanti per età, trascorsi e vissuto, che sembra incredibile pure a noi di trovarci per la terza volta, di nuovo, ancora, a processo insieme. In occasione delle altre udienze abbiamo ricevuto molti video fatti da altri, stavolta invece scriviamo noi a tutti quelli che leggeranno. Siamo la sintesi di questo tempo che ha acceso la luce sul mondo come lo conoscevamo, o come credevamo di conoscerlo: un giorno, di colpo, abbiamo visto chiaramente che cosa abbiamo davanti e così tutto ciò che consideravamo come un discrimine importantissimo, ovvero collocarsi a destra oppure a sinistra, abbiamo iniziato a considerarlo come una mai esistita linea di demarcazione, al netto delle varie e reciproche nostalgie, considerando come unico e comune nemico un potere sempre più distante e imperante rispetto al popolo che lo subisce. Comunque, molti di voi queste cose già le sanno, perché le hanno vissute con noi e come noi, perciò veniamo al dunque: questo è il terzo processo penale che affrontiamo, per avere commesso il peggiore dei reati. Sapete di cosa si tratta? Oh no, non stiamo parlando delle mascherine che ci siamo - ovviamente - rifiutati di chiedere alle persone di indossare durante le manifestazioni in reazione all'imposizione del green pass. No no, stiamo parlando del reato vero, quello per il quale il 30 aprile saremo nuovamente processati: la verità è che noi due, testardi e diversi come siamo, abbiamo osato dichiarare guerra al sistema e, ciò che per il sistema è peggio, abbiamo osato dire e dimostrare a tutti che due persone senza nessun partito alle spalle, senza protettori e ognuno coi suoi fardelli alle caviglie, possono permettersi di sfidare il grande gigante, a testa alta, e se lo hanno fatto due persone qualunque, allora, possono farlo tutti. Questo è il vero reato che abbiamo commesso, quello grave e quello di cui andiamo fieri e che non abbiamo ancora smesso di commettere. Non importa quanto forte soffierà il vento sul viso, la nostra testa resterà dritta. Non importa quanto grossa si farà la voce del potere, noi non smetteremo di denunciare e intervenire per cambiare questo mondo di gomma che va spedito verso il metaverso, popolato da una società di transumani destinati a divenire comparse e spettatori, cedendo il posto ai propri avatar per interpretare in maniera perfetta una vita regolata da algoritmi. Fare la cosa giusta, specialmente quando non conviene, è quello che invertirà la rotta e che fotterà l'algoritmo. Vi aspettiamo sotto al tribunale, perché indipendentemente da come andrà, LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI! Laura e Ezio
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Prof Giorgio Palù, Presidente AIFA, 23 dicembre 2020, Marghera, sede della Protezione civile, conferenza stampa con il Presidente della Regione Veneto Documento video messo agli atti presso la procura della Repubblica di Udine e poi di Roma, aprile 2022. Richiesto al GIP di Roma - nella opposizione alla richiesta di archiviazione del PM - di sentire il professore Palù come persona informata sui fatti - anche in relazione a queste affermazioni sconcertanti che rendono bene come sono andate le cose - il GIP di Roma ha pensato bene di rigettare nel 2024 la opposizione e confermare la richiesta del PM e dunque la archiviazione del fascicolo penale aperto dopo il deposito e la sottoscrizione di 120 cittadini e una associazione triestina, della denuncia di malasanità nella gestione pandemica. Luca Scantamburlo 17 aprile 2024
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(...) L'accesso alla Consulta lo può fare ed indirizzare con Ordinanza specifica solo un Giudice o un Collegio di giudici, appunto, e sulla base di una richiesta esplicita della parte ricorrente (che appunto solleva la questione, mettendo in moto la questione, "sollevando" in gergo giuridico ) o sulla base di un proprio scrupolo ed agire per un dubbio (in caso lo faccia il Giudice su sua iniziativa);  a quel punto, e solo a discrezione del Giudice, si ha o meno la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale e la successiva trasmissione al Parlamento, comunicando ai Presidenti delle Camere . Il gergo giuridico è questo: si dice espressamente "sollevare la questione di legittimità costituzionale" nell'ambito di un procedimento, civile, o in particolare di natura cautelare. Solo quando il Giudice accoglie, si attiva il cosiddetto "giudizio incidentale". Prima si solleva la questione, appunto, e la parte in causa - ricorrente - è legittimata a farlo. Basta che la questione sia ritenuta dal Giudice  "non manifestamente infondata." Per inciso, questo è l'esempio paradigmatico di un tipico caso pilota di cui parlava il prof. Daniele Trabucco - docente universitario in Istituzioni di diritto pubblico - al convegno di Verona dell'11/03/2018, quello che egli ha definito "il secondo tempo della partita ". Attendiamo dunque l'esito della decisione del Collegio di Trieste, Tribunale Civile di Trieste. Luca Scantamburlo 08 nov 2019
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VACCINO CONSAPEVOLE o DISSENTO libero ed informato: Risultati di ricerca per DANIELE TRABUCCO https://vaccinoconsapevole.blogspot.com/search?q=DANIELE+TRABUCCO
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blog di un CITTADINO E GENITORE IN DIFESA DEI DIRITTI UMANI E CIVILI

(...) 👆 DOMANDA ALLA LUCE DELLA SENTENZA 269/2017 DELLA CORTE COSTITUZIONALE Negli scorsi mesi - prima del confinamento a cui siamo sottoposti in Italia a causa delle misure di contrasto adottate dalle Autorità per fronteggiare l'emergenza sanitaria - mi sono rivolto ad esperti di bioetica giuridica e diritto costituzionale, tutti addetti ai lavori di scienze giuridiche, chiedendo loro se nello specifico caso descritto - od in uno analogo a questo -  vi sarebbero stati i margini di scelta diversi per un Giudice o un Collegio chiamati a decidere Cioè se avrebbero potuto - e forse anche dovuto - seguire la raccomandazione della Consulta, espressa nella Sentenza nr. 269/2017, che invita chiaramente i Giudici ad avviare un giudizio incidentale - e dunque accogliere la questione di legitimità costituzionale da una parte ricorrente, o sollevarla d'ufficio, in determinati casi. Si pone la questione nei seguenti termini: qualora vi siano effetti diretti se si applicasse il rispetto del diritto comunitario, ovvero questo sia apparentemente non rispettato ed in conflitto da una legge ordinaria dello Stato di un Paese della Unione, e qualora non vi siano effetti diretti applicando il rispetto del diritto comunitario, disapplicando la legge che lo infrange. Nel caso in cui il Giudice non disapplichi la normativa interna allo Stato in apparente contrasto con la carta dei diritti fondamentali della Unione Europea, egli è tenuto a rimettere il giudizio alla Consulta, e sarà il Palazzo della Consulta a valutare se vi sia o meno un reale contrasto fra la normativa interna e la tutela dei diritti comunitari. Fra i giuristi da me interpellati uno di loro si è distinto, rispondendomi con cortesia, e dandoci indirettamente ragione in quanto egli - Associato di diritto costituzionale italiano e comparato e Dottrina dello Stato presso una università svizzera - si è pronunciato come segue: "A mio avviso, il Giudice doveva sollevare in via incidentale davanti alla Corte Costituzionale questione di legittimità costituzionale in quanto la Legge Lorenzin, contrastando con la Carta di Nizza, parte del Trattato di Lisbona del 2007, si pone in violazione dell'art. 117, comma 1, Cost. che impone il rispetto degli obblighi comunitari tra i quali quelli discendenti dal Trattato." Opinione espressa a titolo personale - in corrispondenza con lo scrivente - dal Professor Daniele Trabucco, Associato di diritto costituzionale italiano e comparato e Dottrina dello Stato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera), nonché professore di Diritto internazionale, a contratto, presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Prospero Moisè Loria di Milano.  Dunque la partita con la Corte Costituzionale è ancora aperta: si è giocato solo il primo tempo ed è teoricamente possibile ancora arrivare davanti ai Giudici della Corte Costituzionale. © Luca Scantamburlo 2 luglio 2020
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