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CHI SONO I DIFENSORI CLINICI Una squadra di curanti che operano in ambito clinico-assistenziale per aiutare la persona in condizioni di fragilità legate alla malattia e/o all’ ospedalizzazione, a far valere le sue ragioni quando queste contrastano con quelle dei sanitari di sistema, per garantire un percorso di cura sereno e rispettoso della dignità, della libertà, delle scelte di vita e del concetto di salute, proprie di ogni singola persona; agisce a sostegno della diade paziente-parente con un costante lavoro di ascolto, presa in carico e intermediazione coi sanitari. Hai subito un torto, un abuso, un ricatto? Prima di andare per vie legali, fai intervenire il difensore clinico, l’avvocato della tua salute! 👉https://t.me/raffaelevarvara 👉https://www.disanaerobustacostituzione.it/difensore-clinico-servizi-per-il-cittadino/
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L'Avv. Bruno Botta ha portato a casa un altro successo! Il suo commento è il seguente: "compensazione delle spese... vabbè l'importante è l'accoglimento" Il mio, invece, è che finalmente abbiamo capito a cosa serve la "pausa di riflessione" imposta dal Governo... 😂 Laura
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Eravate a conoscenza dell’articolo 3 del decreto legislativo 29 aprile 1998 n.124? No? Fino a ieri sera nemmeno io. Ebbene, è meglio colmare subito questa lacuna pubblicizzandolo. Il summenzionato decreto all’art. 3 recita: “qualora l’attesa della prestazione si prolunghi oltre il termine fissato l’assistito può chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività libero professionale, ponendo a carico dell’azienda unità sanitaria locale l’intero costo della prestazione”. In sintesi, se vi viene prescritta una ricetta entro il termine di 30 giorni, ma nel servizio pubblico e nel servizio privato convenzionato non c’è posto, come spesso accade, potete rivolgervi al super luminare a 500 euro a visita e l’ospedale è tenuto, PER LEGGE, a rimborsare la prestazione pagata dal cittadino, al netto del ticket. In caso di mancato appuntamento, sarà sufficiente mandare una PEC al direttore generale dell’ospedale e al responsabile unico per le liste d’attesa con il modulo che vi ho allegato in foto (ne ho messi due così potete scegliere) e magicamente, avrete il vostro appuntamento entro i termini stabiliti. Bello, vero? In Italia funziona tutto così. 📱 UNISCITI a🔗Leonardo SANTI Benvenuto in NeoPrometheus
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C è anche questo!!
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Analisi pre e post-Convenzione di Oviedo ⏳ Negli anni '90, prima della ratifica della Convenzione di Oviedo nel 2001, l'articolo 32 della Costituzione italiana istituiva un obbligo vaccinale a livello statale. Tuttavia, le disposizioni di legge successive hanno abolito l'obbligo coercitivo delle vaccinazioni da parte dello Stato. Grazie alla Legge 219/2017, i cittadini, compresi i tutori dei minori, hanno il diritto di rifiutare qualsiasi trattamento medico senza subire pressioni o sanzioni e senza compromettere la propria responsabilità genitoriale. Questo principio si applica a tutti, non solo ai bambini. 🟥 Ciò che è accaduto negli ultimi 4 anni non può essere tollerato. Dobbiamo combat­tere l'ignoranza con la conoscenza e non dobbiamo mai più permettere che il governo abusi del nostro potere decisionale! 🌐 UNISCITI A NOI: t.me/consenso_disinformato
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A TUTTI: SUL CONSENSO LIBERO E INFORMATO E LA DIFESA DELL'HABEAS CORPUS In queste ore gira nei social network un commento sul consenso libero e informato che afferma due cose che sono fuorvianti e non precise e rischiano di generare fraintendimenti e confusione: 1) che l'art 32 della nostra Costituzione della Repubblica avrebbe sancito nel secolo scorso un obbligo vaccinale: la cosa non è esatta, in quanto questo articolo non parla di profilassi vaccinali ma prevede solo la possibilità di una eventuale obbligatorietà di un trattamento sanitario, nondimeno rispettando sempre la riserva di legge rinforzata prevista all'ultimo comma con il rispetto della persona umana come limite invalicabile a cui la legge deve attenersi); 2) che la legge 219/2017 avrebbe consentito libertà e tutela in Italia sul consenso libero e informato: anche questa affermazione è fuorviante in quanto, come ho già molte volte avuto modo di ricordare sulla questione, nel 2017 la legge italiana ha soltanto espresso anche con normativa di rango primario (legge 22 dicembre 2017, nr. 219) quello che già era disciplinato e regolato a livello europeo dalla Convenzione di Oviedo per gli Stati che la hanno ratificata con deposito della ratifica e dall'art.3 della successiva CDFUE, la cosiddetta Carta dei Diritti Fondamentali della Unione Europea, vincolante giuridicamente per l’Italia ed ogni Paese UE dall’anno 2009 a partire dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona che ha equiparato la CDFUE ad un Trattato, e dunque essa è valida come atto normativo di rango superiore alle normative nazionale degli Stati eurocomunitari (la Carta è stata proclamata a Nizza una prima volta il 7 dicembre 2000, da qui il nome di “Carta di Nizza”, e poi riproclamata una seconda volta a Strasburgo, sette anni dopo):
Articolo 3, CDFUE Diritto all’integrità della persona Ogni persona ha diritto alla propria integrità fisica e psichica. Nell’ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati: a) il consenso libero e informato della persona interessata, secondo le modalità definite dalla legge; b) il divieto delle pratiche eugenetiche, in particolare di quelle aventi come scopo la selezione delle persone; c) il divieto di fare del corpo umano e delle sue parti in quanto tali una fonte di lucro; d) il divieto della clonazione riproduttiva degli esseri umani.
Nella CDFUE (Carta di Nizza) si riprende il concetto espresso nella Convenzione di Oviedo del 1997 (articolo 5) e si fa riferimento al più ampio concetto di “integrità fisica e psichica” e non soltanto al concetto di  “consenso libero ed informato”, dunque l‘alleanza medico-paziente deontologicamente fondata si esprime salvaguardando la integrità psicofisica del paziente ma al contempo anche la libertà del paziente, sulla quale libertà proprio il paziente ha sempre l’ultima parola attraverso l’autodeterminazione e la difesa dell’habeas corpus. Luca Scantamburlo 26 marzo 2024 Rif. per approfondimenti Consenso libero e informato https://www.lucascantamburlo.eu/consenso-informato/
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🙏 2
Repost from ImolaOggi Channel
ROMA - Insegnante morta dopo "vaccino" Covid, pm chiede rinvio a giudizio per 8 medici del Sant'Eugenio https://www.imolaoggi.it/2024/03/18/morta-dopo-vaccino-covid-pm-chiede-rinvio-a-giudizio-per-8-medici/
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Insegnante morta dopo vaccino Covid, pm chiede rinvio a giudizio per 8 medici del Sant'Eugenio • Imola Oggi

Stefania Cecca, un’insegnante delle elementari, è morta per un’emorragia cerebrale causata dal vaccino AstraZeneca il 9 aprile del 2021

Siamo genitori di una bambina di quasi nove mesi. Non l’abbiamo sottoposta ad alcuna vaccinazione. È allattata al seno. Sana. Brillante. Onestamente preferiamo curarla SE e QUANDO si ammala, non accompagnarla all’inoculazione di un numero enorme e non ben specificato di vaccini che potrebbero causarle indefiniti rischi e problemi di salute. Da genitori degli anni Ottanta, che hanno passato tutte le malattie esantematiche (guardate un po’, siamo ancora vivi), non sierati Covid e consapevoli che la farsa dell’obbligatorietà dei vaccini ormai è abbondantemente smascherata, ci sentiamo pressati, per non dire stalkerizzati, dal sistema. Telefonate, raccomandate a casa, inviti, pec, solleciti alla vaccinazione. Credo che ad un certo punto alcuni genitori rinuncino a posticipare gli appuntamenti e sottopongano i figli ai vaccini per sfinimento. Sia chiaro, noi MAI LO FAREMO! Dovranno passare sul nostro cadavere. Tra l’altro, non tutti possono permettersi un legale che stili una diffida al medico vaccinatore, come feci al tempo per i miei primi due figli. Sì, perché sono madre anche di due ragazzi di 9 e 6 anni; nel 2014 e nel 2017 fecero i vaccini infantili, ma all’epoca si prendeva la cosa un po’ più a cuor leggero. Era prima del PANDEMONIO. Da qualche mese ricevo i solleciti anche per il richiamo di alcuni vaccini infantili per il bambino di 6 anni, al quale però non hanno inviato l’invito alla visita oculistica gratuita che fino al 2015 esisteva, forse perché erano più impegnati a pubblicizzare il siero anti-Covid. Sono stanca, siamo stanchi di trovare escamotages per aggirare un sistema che condanna, non cura. Un sistema che non obbliga, bensì gira la frittata, chiedendo a noi genitori di firmare un consenso che ci rende irresponsabili e complici di rischi per la salute dei nostri figli o addirittura invitandoci a firmare che, nel caso, lo Stato ci risarcirà. Ci risarcirà?? Ma chi vogliamo prendere in giro! Tutto bene, si va avanti a testa alta e i nostri figli, i vostri nipoti, non si toccano! Ma abbiamo bisogno di una procedura standard valida e riconosciuta che ci permetta di rispondere immediatamente al primo sollecito, alla prima maledetta telefonata “no, noi non lo facciamo. Punto”, senza dover appellarci a mille siti internet dai quali raccattare normative, strategie, diritti… Noi genitori dobbiamo poter avere il tempo di fare i genitori, non vogliamo investirlo nel cercare di salvare i nostri figli da un sistema che promette di curarli, quando le schede tecniche dei vaccini d’infanzia sono un plico di estreme unzioni una dopo l’altra. Abbiamo bisogno di un format, un iter burocratico legale e approvato ben preciso, che funzioni come un C-Bill per pagare la bolletta: quelli sí, che lo Stato li rende veloci e smart, eh? Abbiamo bisogno di poter dire NO, senza dover sborsare mille euro per una diffida, perché se si è genitori separati o divorziati c’è il rischio che uno dei due vaccini il figlio all’insaputa dell’altro, o appellarci a chissà quali supercazzule dell’italiano per differire gli appuntamenti. Abbiamo bisogno di profili competenti che si uniscano per generare un iter burocratico legale che ci permetta di affrontare questo ostacolo a testa alta, non più aggirarlo, perché non stiamo facendo nulla di male. Stiamo semplicemente, umanamente, proteggendo le nostre creature.
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Repost from Giuseppe Salamone
Pubblico la lettera aperta di Najat a Liliana Segre, figlia di un padre e una madre Palestinesi vittime della Nakba del 1948 e rifugiati in Siria. Una lettera commovente: "Signora Liliana Segre, Lei è turbata perché si usa la parola "Genocidio" per il Massacro a Gaza, come se questa parola fosse un privilegio, un distintivo d'onore o addirittura un'esclusività. Mi creda, noi Palestinesi non vi abbiamo rubato la parola tantomeno vogliamo farlo. Semmai sono stati quelli che lei conosce bene che l'hanno cucita su misura del nostro corpo, della nostra fermezza e della nostra adesione alla nostra terra. Vorrei dirle che non siamo contenti di questa parola, ma come può vedere anche lei, le lettere di questa parola sono intrise del nostro sangue, delle nostre lacrime e del nostro dolore! In questa parola si sente l'eco dell'esplosione delle case, degli ospedali, delle chiese, delle moschee mentre siamo condannati a sentire financo le risate dei soldati israeliani quando bombardano indiscriminatamente e poi festeggiano come se per loro fosse un gioco. Riprenda indietro la parola "Genocidio" cara Signora, a patto che ci restituisca oltre 30.000 anime. Riprenda questa parola e ci ridia Hind, la bambina di soli 7 anni che il mondo intero ha sentito piangere in macchina per giorni, circondata dai cadaveri dei suoi familiari e dai carri armati israeliani. La riprenda e ci ridia Yazan, 6 anni, morto per malnutrizione perché Israele blocca l'accesso degli aiuti umanitari. La riprenda e ci ridia Mohammed, 16 anni, bruciato vivo. La riprenda e ci ridia Mustafa, 14 anni, ucciso mentre andava a scuola!! La riprenda e ci ridia Rami, 13 anni, che stava festeggiando il Ramadan con fuochi d'artificio. La riprenda e ci ridia Ahmed, 8 anni, morto solo perché reclamava un sacco di farina. La riprenda e ci ridia i membri dei nostri figli, i loro occhi, le loro braccia, le loro gambe e anche il loro spensierato sorriso. E noi, cara Segre, promettiamo che non useremo mai più la parola "Genocidio" nel nostro linguaggio. Se c'è una cosa che più di tutte vorremmo, è non dover usare questa dannata parola. Semplicemente perché siamo un popolo che ama la vita e merita la vita..." 👉 Instagram 👉 Facebook T.me/GiuseppeSalamone
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Il nuovo testo della normativa in materia di case eco sostenibili. Scomparso l'obbligo di adeguamento sulle abitazioni private, anche in vendita e in affitto. https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20240308IPR19003/case-verdi-il-pe-adotta-la-legge-sull-efficienza-energetica-degli-edifici#:~:text=Secondo%20la%20nuova%20normativa%2C%20tutti,zero%20a%20partire%20dal%202028.
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“Case verdi”: il PE adotta la legge sull’efficienza energetica degli edifici 

Martedì, i deputati hanno adottato in via definitiva le nuove regole per ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas a effetto serra del settore edilizio.

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