Ludovica Iacovacci

Unpopular opinion: al netto della storia Salis, è assurdo che una donna andata a fare a pugni in Ungheria sia diventata europarlamentare. 2ª unpopular opinion: se il voto dei fuorisede per Avs determinerà le sorti future di questo Paese, l'Italia diventerà il Venezuela.

Gantz lascia il gabinetto dopo un evento clamoroso dall’inizio della guerra (la storica liberazione dei 4 ostaggi). Lasciare la coalizione è stata “una decisione complessa e angosciante”, ha detto Gantz, ma presa “per il bene dello Stato di Israele”. Motivazioni elettorali?

Ieri Tzahal (l’esercito israeliano) ha liberato 4 ostaggi, rapiti da Hamas il 7 ottobre e ancora tenuti in prigionia nella Striscia di Gaza. In Israele, come nel resto del mondo, si sta parlando di questo storico salvataggio (un’ottima occasione per ricordare il motivo per cui I’esercito è entrato nella Striscia). In Israele si parla anche di un altro aspetto della guerra, pressoché ignorato fuori da qui: l’importanza e la riconoscenza che si ha per l’esercito, l’eroismo sotto il fuoco. In uno dei locali del centro di Gerusalemme è stato proiettato negli schermi la foto e il nome di Arnon Zamora, un 36enne che ha perso la vita perché ferito a morte per salvare gli ostaggi liberati. Ha lasciato sua moglie e i suoi due figli. Dopo il 7 ottobre, si era offerto volontario per combattere a Gaza ed era stato collocato nell’unita nazionale antiterrorismo (Yamam). In suo onore, questa operazione di salvataggio è stata rinominata: “Operazione Arnon”. L’uomo sta venendo ricordato da tutto il Paese. Il Presidente Herzog ha scritto: “Arnon sarà ricordato per sempre come uno degli eroi d'Israele di cui il re Davide disse: "Le aquile sono leggere e i leoni sono forti, i cervi d'Israele sul tuo letto di morte, come sono caduti gli eroi". Parlando del salvataggio, una fonte militare ha raccontato: “È una zona brulicante di uomini armati; ogni secondo sembrava un'eternità". "Questa è una delle operazioni più impressionanti ed eroiche che abbia mai visto durante i miei 47 anni nell'establishment della sicurezza", ha dichiarato il ministro della Difesa Yoav Gallant al ritorno dal quartier generale dello Shin Bet. Almog Meir Jan (21), Noa Argamani (25), Andrey Kozlov (27) e Shlomi Ziv (40) sono stati liberati dalla Striscia di Gaza in due edifici a circa 200 metri di distanza l'uno dall'altro in un'affollata zona residenziale. Erano sorvegliati solo leggermente da diversi agenti di Hamas e tenuti in stanze assegnate in appartamenti privati, Noa Argamani era tenuta separata dai tre uomini. L’evento riunire il gabinetto di guerra. Dopo aver dato un ultimatum di dobiettivi da raggiungere entro un determinato tempo, ieri Gantz avrebbe dovuto annunciare di lasciare il governo per disaccordi politici con Nethanyahu, ma ha deciso di non farlo. In Israele si può discutere sugli aspetti tecnici ma c’è assoluta unità politica sugli obiettivi della guerra: riportare tutti gli ostaggi a casa e distruggere Hamas. “Dobbiamo rimanere uniti dentro di noi contro le grandi missioni che ci stanno davanti. Chiedo a Benny Gantz di non lasciare il governo di emergenza. Non rinunciare all’unità” ha detto il primo ministro Benjamin Nethanyahu.

In Israele è finito Shabbat da meno di un'ora. Mentre il Paese torna alla frenesia della quotidianità, i missili dei terroristi palestinesi e libanesi non smettono di minacciare. Il nord è in preda alle fiamme da una settimana per mano di Hezbollah, mente pochi minuti fa le sirene dall'allarme si sono attivate anche a Sderot e dintorni (dove ho scattato questa foto, sullo sfondo c'è Gaza). Questi ultimi attacchi continuano ad arrivare direttamente dalla Striscia. Così mentre il mondo parla di "Palestina", i terroristi continuano a fare i terroristi. Per Israele essere costantemente sotto attacco per mano di islamici che vogliono cancellare l'unica democrazia del Medio Oriente è la normalità e la vita qui continua. Un po' meno normale è che tutto questo, fuori da qui, non si capisca.

Immagini che non passano nella televisione italiana: le voci di Yom Yerushalayim, la festa della liberazione e riunificazione della capitale di Israele

La bandiera di Gerusalemme, una chitarra e due israeliani che guardano la parte orientale della città liberata dall’occupazione giordana nel 1967 #YomYerushalayim

Scontri tra arabi ed ebrei scoppiano nella Città Vecchia di Gerusalemme prima della marcia del Jerusalem Day, prevista a breve (ore 16 in Israele). Già sentite sirene da stamattina.

Gerusalemme, 1967

Oggi qui a Gerusalemme è Yom Yerushalayim, la festa della riunificazione della capitale di Israele. Quest’anno tale celebrazione ha un significato ancora più particolare e il livello di attenzione è massimo.