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NO ZTL NO CITTÀ 15 MINUTI ®

Smart City, ZTL, ID, Agenda 2030, video sorveglianza, 5G, profilazione, disciplinamento, tracciamento, credito sociale, eco emergenze, moneta digitale, governo del territorio alle corporazioni, IA, città tecnocratica, distopia urbana.

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SMART CITY, COSA SI NASCONDE DIETRO LE CITTÀ INTELLIGENTI❓ Molte città si stanno sviluppando sotto la bandiera della smart city. Numerose iniziative di smart city vengono implementate in diverse aree geografiche, formando un complesso arazzo di visioni urbane, creando slogan ah hoc come "Le città da 15 minuti e ai 30 km/h" [Ingenio], [HuffPost]. Nuove tecnologie per il controllo sociale da presentata al mondo in modo accettabile e accattivante… L’innovazione tecnologica sta rimodellando costantemente la materialità e i meccanismi delle nostre città, plasmandole e mutandole per sempre. Gli investimenti milionari dei governi per trasformarle in "smart city" lo confermano. L’innovazione nel campo dell’intelligenza artificiale (AI), sotto forma di auto a guida autonoma, robot e cervelli urbani, ha spinto la cosiddetta "città intelligente" a trasformarsi in una creatura urbana autonoma in gran parte sconosciuta. In questo filone emergente dell’urbanistica intelligente, entità artificialmente intelligenti stanno sottraendo la gestione dei servizi urbani e la governance urbana dalle mani degli esseri umani, gestendo la città in modo autonomo.
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Mandato d’arresto internazionale per il bastardo ammazza bambini https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/05/20/procuratore-cpi-chiede-mandato-darresto-per-netanyahu-e-hamas_17ff8340-1078-4ca5-aed0-5aff7de4c804.html
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🔠🔠🔠 🔠’ 🔠🔠🔠🔠🔠🔠 🔠🔠🔠🔠🔠 🔠🔠🔠🔠 Vi aspettiamo a Roma il 24 Maggio ore 19:30 al Teatro Flavio Evento organizzato da CONTROVERSO MEDIA CHANNEL https://rumble.com/v3nbhab-vanni-frajese-non-andato-tutto-bene.html TI ASPETTIAMO PER LA PRIMA PROIEZIONE SERALE ROMANA DEL SECONDO FILM DOCUMENTARIO DI PAOLO CASSINA, DOPO IL GRANDE SUCCESSO DI "INVISIBILI". SARANNO PRESENTI OLTRE ANGELA CAMUSO, ALESSIO FORTUNATI, IL PROF. MAURIZIO FEDERICO (ISS), LA DOTT.SSA MARGHERITA EICHBERG, IL PROF. DARIO MIEDICO E INFINE I GIORNALISTI ARNALDO VITANGELI E FABIO DURANTI Prenotazione obbligatoria e info solo scrivendo al n. 3283508673 oppure via mail a: [email protected]
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HEBRON SMART CITY: IL CONTROLLO TOTALE DELLA VITA PALESTINESE ATTRAVERSO LA SORVEGLIANZA TECNOLOGICA. LE SMART CITY PER L'APARTHEID Una sentinella silenziosa vigila su ogni angolo delle affollate strade di Hebron, la più grande città della Cisgiordania, dove gli antichi echi della storia si scontrano con il moderno brusio della vita quotidiana. Questa sentinella non è una persona, ma una rete di tecnologia di sorveglianza conosciuta sinistramente come “Hebron Smart City”. Progettato dalle autorità israeliane, questo sistema ricopre la città con una rete di telecamere, sensori e persino armi automatizzate, monitorando ogni movimento dei suoi residenti palestinesi. “I palestinesi di Hebron sono le persone più sorvegliate del pianeta" https://newsacademy.it/news/2024/05/19/hebron-smart-city-il-controllo-totale-della-vita-palestinese-attraverso-la-sorveglianza-tecnologica-le-smart-city-per-lapartheid/ #Hebron #Cisgiordania #SmartCity #Sorveglianza #Apartheid #Palestina #Israele #YouthAgainstSettlements #DirittiUmani #OpenShuhadaStreet
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L’ESPERIMENTO Il professore dell’Università di Yale (università privata situata a New Haven, nel Connecticut, Stati Uniti), Stanley Milgram, reclutò, attraverso annunci sui giornali locali o tramite inviti spediti per posta ad indirizzi presi dalla guida telefonica, circa 40 volontari, maschi, tutti tra i 20 e i 50 anni, di diversa estrazione sociale e professionale: insegnanti, dipendenti pubblici, ingegneri, operai e commercianti. Fu loro comunicato che avrebbero collaborato, dietro una lauta ricompensa, ad un esperimento sulla memoria e sugli effetti dell’apprendimento: ad ogni volontario vero fu assegnato un “allievo” che era in realtà, un attore complice nell’esperimento. Lo sperimentatore, nella fase iniziale della prova, con la complicità di un collaboratore, assegnava a mezzo sorteggio truccato, i ruoli di “allievo” e di “insegnante”: il soggetto ignaro era sempre sorteggiato come insegnante e il complice come allievo. Essi erano condotti poi nelle stanze accuratamente predisposte per l’esperimento. L’inconsapevole ed ignaro insegnante era “posizionato” di fronte al quadro di controllo di un generatore di corrente elettrica, composto da 30 interruttori (a tensione differente compresa tra 15V e 450 V, ben evidenziata) a leva posti in fila orizzontale. Sotto ogni gruppo di 4 interruttori apparivano le chiare diciture qui di seguito: (1–4) scossa leggera, (5–8) scossa media, (9–12) scossa forte, (13–16) scossa molto forte, (17–20) scossa intensa, (21–24) scossa molto intensa, (25–28) attenzione: scossa molto pericolosa, (29–30) XXX. Era fatta percepire, all’insegnante, la vera scossa della terza leva (45 V) in modo che si rendesse personalmente conto che non vi erano trucchi o finzioni e gli venivano dettagliati in modo preciso i propri compiti, così come di seguito riportato: l’insegnante legge all’allievo una serie di coppie di parole, come ad esempio: “scatola azzurra”, “giornata serena” e sarà compito dell’allievo di memorizzare tali coppie, in vista della fase successiva; l’insegnante ripeterà il secondo termine di ogni coppia accompagnandola con quattro associazioni alternative, per esempio: “azzurra – auto, acqua, scatola, lampada”, e verrà chiesto all’allievo quale fosse, tra quelli elencati, il termine presente nella coppia originaria: ad esempio, “azzurra – scatola”; l’insegnante decide se la risposta dell’allievo è corretta, altrimenti, infliggerà una punizione, aumentando l’intensità della scossa a ogni errore dell’allievo. L’allievo, legato ad una sorta di sedia elettrica e con un elettrodo al polso, collegato al generatore di corrente posto nella stanza accanto, doveva rispondere alle domande, fingendo una reazione con implorazioni e grida di dolore al progredire dell’intensità delle scosse (finte, che in realtà non riceveva), fino a che, raggiunti i 330 V, non emetteva più alcun lamento, simulando di essere svenuto per le scosse precedenti. Lo sperimentatore aveva la funzione, durante l’esame, di spronare e stimolare in modo “pungente” l’insegnante: «l’esperimento richiede che lei continui», «è assolutamente indispensabile che lei continui», «non ha altra scelta, deve proseguire». Il livello di obbedienza fu stimato e calcolato in base al numero dell’ultimo interruttore premuto da ogni soggetto prima che quest’ultimo interrompesse autonomamente la prova oppure, nel caso il soggetto avesse deciso di continuare fino alla fine, al trentesimo interruttore. Esclusivamente alla fine dell’esperimento i soggetti furono informati sulla dinamica indolore (senza scosse) subita dalla vittima. Milgram era convinto che sarebbero arrivati, pochi volontari, alla fine dell’esperimento (raggiungere il livello di 450 volt), ma con molta sorpresa da parte di tutti, nonostante alcune crisi ed un profondo senso di disagio in diversi volontari, tutto il campione dei 40 arrivò alla soglia dei 350 volt, mentre soltanto 5 si rifiutarono di applicare la scossa da 450 volt.
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Contravvenendo alle attese, malgrado i soggetti della prova palesassero segnali di tensione e dissentissero verbalmente, una considerevole percentuale di questi obbedì in modo passivo allo sperimentatore. Tale inaudito e stupefacente livello di obbedienza è stato spiegato in relazione ad alcuni elementi, quali l’obbedienza indotta da una figura autocratica, o meglio autoritaria, considerata legittima, la cui presenza induce uno stato eteronomico, (subordinato, di soggezione), caratterizzato dal fatto che il soggetto non si considera più libero di intraprendere condotte autonome, ma strumento per eseguire meri ordini. Il campione testato nell’esperimento non ebbe la percezione di sentirsi moralmente responsabile delle proprie azioni, bensì esecutore dei voleri altrui, di un potere esterno che incuteva sudditanza inconscia. Alla creazione del citato “status eteronomico” concorrono, principalmente, tre fattori: una ragguardevole ed incredibile percezione di legittimità dell’autorità (nel caso in questione lo sperimentatore incarnava l’autorevolezza della scienza) l’adesione, in ambito sociale, al sistema di autorità (l’educazione all’obbedienza fa parte dei processi di socializzazione) il delicato mondo delle “pressioni sociali” (andare contro lo sperimentatore, infatti, avrebbe significato metterne in discussione le qualità oppure avrebbe avuto come conseguenze la rottura dell’accordo fatto con lui). Il livello di obbedienza a tale autorità, in vero, mutava sensibilmente in relazione a due fattori: la distanza tra insegnante e allievo e la distanza tra soggetto sperimentale e sperimentatore. Testarono, quindi, ulteriori quattro gradi di distanza tra insegnante e allievo: nel primo grado l’insegnante non poteva osservare né ascoltare i lamenti della vittima; nel secondo poteva ascoltare ma non osservare la vittima; nel terzo grado poteva ascoltare e osservare la vittima; nell’ultimo grado, il quarto, per infliggere la punizione, doveva afferrare il braccio della vittima indirizzandolo su una specifica piastra. I risultati furono sorprendenti, come qui di seguito: nel primo livello di distanza, il 65% dei soggetti andò avanti sino alla scossa più forte; nel secondo livello il 62,5%; nel terzo livello il 40%; nel quarto livello il 30%. CRITICHE Nel 2011 Gina Perry, intervistando i protagonisti ed effettuando ricerche nell’archivio personale di Stanley Milgram, ha minato alla base e messo in discussione le modalità di esecuzione dell’esperimento, i cui risultati apparirebbero viziati da errori di impostazione. Vista la messa in scena, infatti, sono stati documentati casi di “insegnanti” che, avendo sentito urla di dolore insopportabile seguite nell’immediato da risposte dal tono di voce normale degli “allievi”, avrebbero reagito a quella situazione surreale in maniera estraniata e mettendosi a ridere. L’esperimento fu molto criticato anche dal punto di vista etico ma ebbe il merito di fare luce sui meccanismi oscuri e perversi che possono indurre, in determinati contesti, degli onesti e pacati individui, a “cambiar faccia” intraprendendo atti di inaudita e spietata violenza alle richieste di un’autorità. #BANALITÀDELMALE, #ESPERIMENTO #MILGRAM #CURIOSITY #LOSAPEVICHE, #ESPERIMENTOMILGRAM, #FENOMENOLOGIA, #FENOMENOLOGIADIUNESPERIMENTO, #MALE, #PSICOLOGIA, #PSICOLOGIASOCIALE, #STANLEY, #STANLEYMILGRAM
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EFFETTI DEL 5G SULLA SALUTE In questa puntata di DISTOPIKA, Manuela Fratianni, redattrice di Radio28Tv, approfondisce l'analisi sul 5G, i suoi effetti sulla salute umana e cosa possiamo fare per tutelarci, con Ilham Menin del canale Telegram No Ztl No 15 Minuti e Luca del canale salute elettromagnetica Diretta alle 20.45 https://www.youtube.com/live/Jkhslzjfj-0?si=ih3u2GpQ1gEdvyDx https://t.me/radio28tv
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SMART CITY, COSA SI NASCONDE DIETRO LE CITTÀ INTELLIGENTI❓ Molte città si stanno sviluppando sotto la bandiera della smart city. Numerose iniziative di smart city vengono implementate in diverse aree geografiche, formando un complesso arazzo di visioni urbane, creando slogan ah hoc come "Le città da 15 minuti e ai 30 km/h" [Ingenio], [HuffPost]. Nuove tecnologie per il controllo sociale da presentata al mondo in modo accettabile e accattivante… L’innovazione tecnologica sta rimodellando costantemente la materialità e i meccanismi delle nostre città, plasmandole e mutandole per sempre. Gli investimenti milionari dei governi per trasformarle in "smart city" lo confermano. L’innovazione nel campo dell’intelligenza artificiale (AI), sotto forma di auto a guida autonoma, robot e cervelli urbani, ha spinto la cosiddetta "città intelligente" a trasformarsi in una creatura urbana autonoma in gran parte sconosciuta. In questo filone emergente dell’urbanistica intelligente, entità artificialmente intelligenti stanno sottraendo la gestione dei servizi urbani e la governance urbana dalle mani degli esseri umani, gestendo la città in modo autonomo.
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Le città da 15 minuti e ai 30 km/h per riscoprire la prossimità e la lentezza

L’esperienza dello smart-working, a cui ci ha obbligato la pandemia, ci ha dato modo di ripensare al tanto tempo perso negli spostamenti casa-lavoro e al loro elevato costo economico e ambientale. Le città si stanno ripensando alla luce di nuovi concetti che puntano a migliorare la qualità della vita e a rispettare l’ambiente: la città da 15 minuti e la città ai 30 km/h.

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Procuratore Cpi chiede mandato d'arresto per Netanyahu e Hamas

Il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan ha chiesto alla Camera preliminare del tribunale di emettere mandati di arresto contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il suo ministro della Difesa Yoav Gallant per "crimini di gue... (ANSA)

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Ai Act, ecco cosa farà la polizia con l'intelligenza artificiale in Europa - Agenda Digitale

Prossima all'approvazione definitiva, la prima legge al mondo sull’intelligenza artificiale, l’AI Act, ha lo scopo di garantire la tutela dei cittadini senza frenare lo sviluppo dell’innovazione tecnologica. Tra i punti affrontati, anche l’utilizzo dell’intelligenza artificiale da parte delle forze dell’ordine in ambito indagini

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