Come dire di no a Meta
Rifiutare il trattamento dei propri dati per l’intelligenza artificiale di Meta è abbastanza semplice: si clicca sulle parole
“diritto di opposizione” nella mail, oppure si entra nel proprio account Facebook o Instagram e si va direttamente al link
https://privacycenter.instagram.com/privacy/genai
e lì si clicca sulle stesse parole
“diritto di opposizione” nella parte finale della pagina. Non vi preoccupate di prendere nota di questo link: lo trovate presso
Disinformatico.info, come tutte le altre fonti che cito in questo podcast.
[per chi ha un account Facebook, il link da usare è https://www.facebook.com/privacy/genai e le parole da cliccare sono “diritto di contestare”
]
Fatto questo, avrete sullo schermo un modulo da compilare, intitolato
“Contesta l'uso delle tue informazioni per l'IA di Meta”, e qui indicherete il vostro paese di residenza e il vostro indirizzo di mail e scriverete la spiegazione del vostro rifiuto. Se volete potete usare la spiegazione che ho usato io e che mi è stata ispirata
daFabienb.blog:
[CLIP: voce sintetica che legge le seguenti frasi: “Sono preoccupato del rischio che i miei dati vengano utilizzati in modi che non posso né controllare né prevedere. Rifiutando di partecipare al training dell’intelligenza artificiale, voglio assicurarmi che i miei dati vengano utilizzati esclusivamente per le funzioni di base dei prodotti di Meta, non per applicazioni future non ancora identificate e in modi sconosciuti e indesiderati.”]
Il modulo proposto da Instagram.
Cliccando sul pulsante
Invia, il vostro rifiuto verrà inviato a Meta, che vi manderà via mail un codice di conferma di sei cifre. Immettendo questo codice e cliccando su
Conferma, la richiesta di opposizione verrà trasmessa a Meta, che si riserverà di accettarla. Tutto qui: non occorre fare altro. Se tutto va bene, nel giro di qualche ora vi arriverà una mail di conferma che la vostra opposizione è stata accolta.
Nel frattempo sono già partite le prime azioni legali da parte di associazioni come lo European Center for Digital Rights, che
accusano Meta di non rispettare la legge e in particolare di non rispettare il regolamento europeo GDPR. Secondo loro, infatti, questo regolamento richiede che l’utente dia il consenso esplicito per un nuovo trattamento dei suoi dati, come quello che sta per iniziare Meta; senza questo consenso i dati non si possono trattare. E invece Meta sta facendo il contrario, ossia sta dando per scontato il consenso di tutti e sta obbligando gli utenti a opporsi uno per uno.
Non è così che si conquista la fiducia degli utenti. Ma probabilmente Meta conta più sull’indifferenza che sulla fiducia.
Fonti aggiuntive: Mashable, EuroNews.