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L' Anello di Como

Canale ufficiale del comitato libera scelta

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A Roma, il 25 aprile, a Porta San Paolo, la Brigata ebraica tira 4 bombe carta contro presidio pro-Palestina, ma per i due maggiori quotidiani italiani la notizia è: “Quando una minoranza (pro-palestina)sequestra la piazza ( Michele Serra da La Repubblica)e Attacchi alla Brigata ebraica (Il Corriere della Sera) https://www.youtube.com/watch?v=OxxjTYo5voI Segui @ossrepressione
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25 Aprile, Brigata ebraica tira bombe carta contro presidio pro-Palestina: "ne hanno lanciate 4"

25 Aprile, Brigata ebraica tira bombe carta contro presidio pro-Palestina: "ne hanno lanciate 4" Tensioni in Porta San Paolo. I presenti denunciano: "Forze dell'ordine non fanno nulla" (Roma). Attimi di tensione si sono vissuti davanti porta San Paolo per le celebrazioni del 25 Aprile. Bombe carta sono state lanciate contro il presidio pro-Palestina da parte della Brigata Ebraica. Una di queste è finita all'interno della borsa di un manifestante che ha prontamente lanciato lo zaino a terra. "Ecco cosa è rimasto", dice il ragazzo. "Hanno lanciato quattro bombe carta e le forze dell'ordine non stanno facendo nulla", aggiungono due donne. (Davide Di Carlo/alanews) ---- Trascrizione generata automaticamente ---- uccello girato la parte sono di Radio 4 -

Repost from Andrea Zhok
Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno alle intenzioni di Putin di invadere l'Europa, di arrivare a Lisbona, di abbeverare i cavalli nelle acquasantiere di San Pietro, e con ciò anche alla relativa reazione bellicista da parte europea. L'articolo è a firma di un docente dell'Henry A. Kissinger Center for Global Affairs della Johns Hopkins School of Advanced International Studies, e di un associato del think tank RAND, ex Senior Fellow per la Russia e l'Eurasia all'International Institute for Strategic Studies. Praticamente la crema dei falchi atlantisti. Nell'articolo si ricostruisce, con documentazione, lo sviluppo di una trattativa tra Putin e Zelensky (tra le rispettive delegazioni) dal 28 febbraio 2022 (neanche una settimana dopo l'invasione russa!) fino alla fine di aprile. La trattativa ha avuto luogo in parte in Bielorussia e in parte in Turchia. DI questa trattativa era già stata fatta menzione più volte, tra l'altro anche dallo stesso Putin che ne aveva mostrata una bozza ai leader delle nazioni africane e dall'ex primo ministro israeliano Bennett. Ovviamente le prodi difese antidisinformazione del giornalismo nostrano non avevano mancato, con la loro aria saputella da mantenuti, di ridicolizzare queste notizie come "fake news". Tra il 29 marzo e il 15 aprile si era pervenuti ad un accordo di massima, che prevedeva per l’Ucraina di rimanere uno Stato permanentemente neutrale e non nucleare, di rinunciare all'adesione alla Nato e in generale ad alleanze militari, di non consentire l'insediamento di basi militari o truppe straniere sul proprio territorio. La questione della Crimea era menzionata proponendo una risoluzione pacifica del contenzioso nei successivi 15 anni. La Russia accettava l'adesione dell'Ucraina all'UE. Per il Donbass si ristabiliva la validità degli accordi di Minsk (II), con il riconoscimento di un'ampia autonomia alle regioni russofone, all'interno dello stato ucraino. Gli accordi naufragano bruscamente nella seconda metà di aprile, quando la firma della bozza sembrava dietro l'angolo. L'accoglienza americana ai negoziati era stata scettica dall'inizio, ma la svolta avviene dopo la visita di Boris Johnson, allora premier britannico in carica, che si fa latore del messaggio di “Combattere la Russia fino all'ottenimento della vittoria”. Le trattative si interrompono subito dopo. Che a questa svolta abbiano contribuito il cosiddetto "massacro di Bucha" o il ritiro delle truppe russe dalla direttrice di Kiev, preso come un segno di debolezza, è oggetto di congetture. E' a questo punto che in Occidente si preme unilateralmente sull'acceleratore della fornitura di armamenti, respingendo ogni ipotesi di accordo. Ed è evidente a tutti che senza la piena copertura occidentale Zelensky non avrebbe mai rinunciato alle trattative. Eventi che segnano una svolta senza ritorno, come la distruzione del North Stream 2, erano ancora di là da venire (26 settembre 2022). Quando le trattative prendono l'avvio i morti sul campo di battaglia erano ancora un numero estremamente esiguo, non c'erano state ancora mattanze come quella di Mariupol (maggio 2022). CIò che questo resoconto sancisce in maniera definitiva è la catena delle responsabilità di una catastrofe annunciata. L'Ucraina è oggi un cumulo di macerie, con una popolazione ridotta del 40% dall'indipendenza nel 1991. L'Europa è in piena fase di deindustrializzazione, con la "locomotiva" tedesca ferma, le industrie che si trasferiscono negli USA per rimanere competitive con i costi dell'energia, e l'intero apparato produttivo europeo vincolato alle forniture americane. I pochi denari rimasti in circolazione in Europa stanno per essere cooptati in una nuova corsa agli armamenti che brucerà le ultime risorse nello sterile falò di una guerra (attuale o potenziale).
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Repost from Andrea Zhok
E tutto questo è stato deciso da Washington e le sue succursali, con il collaborazionismo della peggiore classe dirigente della storia europea, e con il supporto entusiastico dei nostri media a gettone, che dal primo giorno hanno tifato senza pudore per la guerra, e continuano a farlo. Se c'è un inferno, chi lo presiede dovrà promuovere presto un piano di edilizia straordinaria.
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🇷🇺🇮🇹L’Ambasciata della Russia in Italia si unisce alle celebrazioni della Festa della Liberazione! Al movimento di liberazione dell’Italia dal nazifascismo dettero il loro contributo anche 5000 partigiani sovietici che, per volere del fato, si trovavano nella Penisola. La fratellanza tra i partigiani sovietici e italiani e la loro lotta comune unirono il popolo sovietico e quello italiano nella battaglia contro il fascismo e il nazismo. La famosa canzone “Bella, ciao” che rappresenta uno dei simboli della Liberazione, è brillantemente eseguita da Muslim Magomayev, celebre artista del popolo dell’URSS, al cui nome è intitolata la sala concerti del Crocus City Hall, colpita selvaggiamente dai terroristi islamici con il coinvolgimento dei nazisti ucraini. ©️📷 Российское историческое общество
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Repost from Nogeoingegneria
La decisione presa nel fine settimana dai parlamentari statunitensi di sbloccare i 61 miliardi di dollari di aiuti all'Ucraina ha un retroscena molto più interessante di quanto si possa leggere sui media. Gli Stati Uniti contano sul fatto che l'UE garantisca i prestiti americani e la Germania probabilmente contribuirà con 20 miliardi - perché Kiev è al verde. A differenza dell'UE, gli Stati Uniti non forniscono più il proprio denaro a Kiev, ma ora concedono i propri aiuti sotto forma di prestiti. E si assicureranno che Kiev possa pagare questi prestiti. Il modo più ovvio è che l'UE garantisca i prestiti. https://www.anti-spiegel.ru/2024/die-hintergruende-der-us-entscheidung-wieder-waffen-an-kiew-zu-liefern/
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Repost from L'AntiDiplomatico
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USA, decine di arresti per le proteste studentesche contro genocidio Israele a Gaza

L'antidiplomatico - Liberi di svelarvi il mondo

In silenzio urliamo la pace a  Sondrio #notiziainBreva #riveAdda #Sondrio #Valtellina #manifestazioni #Pace #Gaza #Palestina #Ucraina #guerra #conflitto IN SILENZIO URLIAMO LA PACE Sondrio, giovedì 25 aprile 2024 Nel giorno della "Liberazione" proponiamo questa manifestazione popolare che viene svolta a Sondrio ogni sabato da due mesi. "In Silenzio Per La Pace" è organizzata da un gruppo completamente al femminile che porta avanti costantemente questi eventi di protesta e sensibilizzazione. Il prossimo evento quindi sarà: Sabato 27 Aprile 2024 dalle h 11 Piazzale della Stazione Giovanni Salici © notizieTraLeRIVE.eu
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Repost from Tutti i fatti
🪧New York, i prof della Columbia University scioperano in massa a sostegno dei manifestanti pro-Palestina @tutti_i_fatti
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Repost from Giubbe Rosse
🇺🇸 USA. PROTESTE ANCHE ALL'UNIVERSITÀ DI AUSTIN. AGGREDITO CAMERAMAN DI FOX 7 Il fotoreporter FOX 7 Austin viene gettato a terra durante una violenta protesta all'Università del Texas ad Austin in favore della Palestina. 🟥 Segui Giubbe Rosse Telegram | Web | Ultim'ora | Twitter | Facebook | Instagram | Truth | Odysee
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