cookie

We use cookies to improve your browsing experience. By clicking «Accept all», you agree to the use of cookies.

avatar

ALI - Avvocati Liberi

United Lawyers for Freedom

Show more
Italy1 524Italian1 297Law380
Advertising posts
20 853
Subscribers
-524 hours
+137 days
+3230 days

Data loading in progress...

Subscriber growth rate

Data loading in progress...

https://www.greenme.it/ambiente/contro-esproprio-terre-sarde-rivolta-ulivi/ A terra è a nostra e nun s’ha da tucca’ …. RESISTENZA Oggi come ieri. Il grido dei briganti del Sud contro le ruberie del Re Piemontese, diventa quello degli agricoltori sardi che tentano di difendersi dalle aggressioni del tiranno di turno. Anche loro, vittime delle follie green - come tanti altri colleghi sparsi in tutto il paese - si sono visti espropriati delle loro terre in nome della transizione ecologica. Il Tyrrhenian Link è una infrastruttura strategica del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica che prevede il trasporto dell’energia elettrica prodotta dalle pale eoliche in Sardegna verso tutto il territorio nazionale attraverso cavi sottomarini, per l’impianto dei quali è necessario l’esproprio delle terre coltivabili. La società Terna, che gestisce il progetto, ha incontrato una ferma opposizione locale e così quando un cittadino ha rifiutato di venderle i suoi terreni, l’azienda ha reagito con la “violenza del più forte”, iniziando a sradicare le piante di ulivo ivi esistenti. La scintilla ha acceso la rivolta, centinaia di persone si sono riunite in un presidio permanente contro l’azione delle ruspe, e da tutta l’isola è arrivato il sostegno ai coraggiosi concittadini, con la donazione di piante selezionate da piantare nella terra degli espropri. L’amministrazione regionale ha tentato di porre un freno alla corsa alle energie rinnovabili vietando, seppure per un breve periodo, la costruzione di impianti che comportino altre occupazioni del territorio. Ma evidentemente l’intervento istituzionale non è sufficiente contro lo strapotere delle aziende energetiche. Ed allora ai cittadini non rimane che la resistenza. Gli espropri dei terreni per questa gente non hanno solo una connotazione economica; sono espropri della dignità, dell’identità, delle proprie radici. Viva la Sardegna che resiste 👏 👏👏❤️ Antonietta Veneziano Avvocati Liberi ➡️Segui ALI su telegram 👉 qui❤️ ➡️Per sostenere Avvocati Liberi 👉qui🙏
Show all...
Contro l’esproprio delle terre, nelle campagne sarde c’è la “rivolta degli ulivi” (e possiamo aiutarli concretamente)

Il progetto Tyrrhenian Link sta esportando le terre nelle campagne sarde: è attiva la “rivolta degli ulivi” con un presidio permanente.

👏 59 5👍 4
IL MONDO GIRA COME LOBBY COMANDA‼️ Avv. Federica Fantauzzo Avvocati Liberi Da un po' di tempo leggo gli articoli de "Il Fatto Alimentare", un sito di giornalisti indipendenti senza editore e senza conflitti di interessi; caratteristica, questa, che si scorge spesso dal contenuto degli articoli che pubblicano. Avevo letto con interesse alcuni dei loro articoli sull’acqua di rubinetto e sulle aggressive campagne pubblicitarie delle aziende imbottigliatrici di acqua minerale. Consiglio a tutti di leggere questi articoli perchè disvelano molte verità nascoste (ma non troppo) legate al mondo dell'industria dell'acqua in bottiglia e ai falsi miti legati al consumo di essa. Oggi, però, vi voglio attenzionare un articolo, o meglio, una lettera di un urologo e accademico napoletano, dott. Gianfranco Formicola, pubblicata sul sito de "Il Fatto Alimentare" in data 11.7.2024 (https://ilfattoalimentare.it/lettera-lobby-acqua-minerale-urologi.html). La lettera è molto chiara e denuncia, senza mezzi termin,i come "la lobby delle acque minerali spinge gli urologi a consigliare quella in bottiglia". Ecco uno stralcio della lettera: "Per tutta la mia vita professionale (docente universitario) ho dovuto assistere e sopportare l’indecente lobbying (per usare un eufemismo) delle società produttrici di acque minerali che facevano di tutto a mezzo sponsorizzazioni per convincerci a prescrivere un’acqua minerale, piuttosto che un’altra, e a far bere ai pazienti quantità smisurate. Per chi non lo sapesse esiste anche una patologia da intossicazione dall’introduzione eccessiva di acqua ed un disturbo collegato detto potomania.". Da questa lettura sorgono almeno due considerazioni: 1️⃣ le grandi industrie - con sponsorizzazioni e pressioni più o meno lecite - spingono i medici, i politici, l'informazione globalista ed il popolo verso abitudini di vita, acquisti di beni e scelte di privatizzazioni di acqua, millantando esigenze di salute, esigenze di ecologia ed esigenze di economia...la loro! 2️⃣ anche in ambito farmacologico in senso ampio (e vaccinale in senso stretto) succede la stessa cosa: i medici sono "corteggiati" dalle case farmaceutiche (che peraltro sponsorizzano i loro corsi di formazione ed aggiornamento professionale, o le campagne vaccinali o l'informazione nelle scuole, ecc) per incentivare la prescrizione, e quindi l'uso, di specifici farmaci o vaccini. Tutto è collegato...ed unendo i puntini...ci si rende conto che è tutto un "magna magna" per loro...e un "bevi bevi" per noi! ➡️Segui ALI su telegram 👉 qui❤️ ➡️Per sostenere Avvocati Liberi 👉qui🙏 https://t.me/avvocati_liberi
Show all...
Acqua minerale, la lobby spinge gli urologi verso quella in bottiglia

Un urologo ci scrive per raccontarci come la lobby dell'acqua minerale faccia pressione sulla sua categoria professionale

👍 48👏 11 7
... Costituisce requisito di accesso annuale alle scuole dell'infanzia e ai servizi educativi e ricreativi per l'infanzia e la prima infanzia, pubblici e privati, l'aver assolto agli obblighi vaccinali normativa vigente, incluse le vaccinazioni raccomandate ... Previste sanzioni da 250 a 2.500 euro ... #Vaccini #Puglia #obbligo #multe #Lorenzin #Borghi #infanzia #Emiliano #PD #azione VIDEO: https://rumble.com/v56o4n1-far-west-vaccini-puglia-obbligo-e-multe.html ARTICOLO: https://www.radioroma.tv/2024/07/12/far-west-vaccini-puglia-obbligo/
Show all...
FAR WEST VACCINI PUGLIA: OBBLIGO E MULTE (Con Angelo Di Lorenzo e Gino Carnevale)

DOVE SEGUIRCI GUARDACI IN TV SUL DIGITALE TERRESTRE: Radio Roma Television LCN Regione Lazio canale 14 DTT Radio Roma LCN Regione Lazio canale 15 DTT ASCOLTACI IN RADIO SU FM | DAB: Roma 104.0 FM Lati

🤮 61👍 16🤬 12💩 11 7🔥 5👏 2
Speranza
Show all...
UN PROBLEMA DELL'ELETTROSMOG: LA FARSA DEI CONTROLLI‼️ Avv. Federica Fantauzzo Avvocati Liberi Ormai lo sanno tutti: dal 29 aprile 2024 sono entrate in vigore le nuove norme che consentono di alzare il limite delle emissioni elettromagnetiche da 6 V/m (volt per metro) a 15 V/m. La notizia ha sconcertato i pochi cittadini attenti, mentre ha lasciato indifferenti i soliti cittadini inebetiti dai social e dalla tv spazzatura.  L'innalzamento dei limiti a quasi il triplo del valore - che L. 214/2023 chiama "adeguamento dei limiti" (https://www.mimit.gov.it/it/notizie-stampa/adeguamento-dei-limiti-dei-campi-elettromagnetici) per un minore impatto emotivo sul significato sotteso - favorirà "lo sviluppo della 5G economy italiana con reti altamente performanti in grado di rafforzare in maniera consistente la competitività del sistema Paese". Quindi, per stessa ammissione del ministero delle imprese e del made in italy, ci saranno benefici per l'economia del Paese e non anche per i cittadini del Paese, che saranno sottoposti ad un aumento esponenziale dell'inquinamento elettromagnetico. In questa sede non voglio citare i numerosissimi studi scientifici che avvertono sulla pericolosità dell'elettrosmog, ma voglio condurre il lettore verso un altro inganno. Si parla di innalzamento dei limiti, perchè il superamento del limite massimo è ritenuto pacificamente dannoso per la salute e la biodiversità (https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/limiti-elettromagnetici-non-vanno-innalzati/). Ma come si controlla l'eventuale superamento del limite? Ed ecco qui il grande inganno al popolo italiano iniziato anni or sono, in sordina ed in modo propedeutico a questa follia digitale. Infatti, il governo Monti nel 2012, con l'art. 14   D.L. 179/2012 convertito, con modificazioni, nella Legge 221/2012, ha modificato i tempi di misurazione delle emissioni, dapprima fissati al valore di media nei 6 minuti (tutt’ora in uso nei paesi membri UE) ed oggi fissati al valore di media calcolata nell’assurdo periodo di 24 ore. Per effetto di questo nuovo periodo di calcolo della media si può arrivare a picchi di emissione di 40-50V/m durante il giorno mantenendo livelli molto inferiori durante la notte, in modo tale che la media risultante nelle 24 ore resti sotto il limite previsto (come denunciato da ARPA PIEMONTE nel 2013, https://www.arpa.piemonte.it/news/con-la-conversione-in-legge-del-decreto-sviluppo-esposizioni-piu-elevate-ai-campi-elettromagnetici-e-meno-controlli). Un esempio aiuterà gli scettici a capire: immaginate di non riuscire a dormire a causa degli schiamazzi provenienti da un bar sotto casa vostra. Questo bar è frequentato di notte da teppisti ubriachi e di giorno da dolci nonnine che bevono thè. Chiamate le autorità per verificare i decibel di quegli chiamazzi molesti per ottenere una condanna. Ebbene, l'autorità invece di misurare i 6 minuti notturni di schiamazzi per vedere se , in media, superano i livelli di tolleranza, misurano 24 ore di vita nel bar, quindi anche le pacifiche e silenziose nonnine diurne. La media del valore nelle 24 ore sarà certamente sotto i valori di tolleranza e voi sarete fregati. L'inganno è fatto: lo sanno tutti che di giorno tutti parliamo e messaggiamo al cellulare, lavoriamo/studiamo/giochiamo con pc, tablet, ecc, guardiamo la tv, cuciniamo ecc, mentre di notte la maggior parte di noi dorme e i picchi di elettrosmog calano vertiginosamente...davvero vi sentite sicuri quando lo Stato vi dice che non c'è pericolo? ➡️Segui ALI su telegram 👉 qui❤️ ➡️Per sostenere Avvocati Liberi 👉qui🙏
Show all...
Adeguamento dei limiti dei campi elettromagnetici

Online le risposte alle domande frequenti

👍 68👏 21 9🤬 4
Costituzionalità della riforma sulla c.d. Autonomia differenziata: il punto di vista dal F-VG. Luca Campanotto Avvocati Liberi Si sta discutendo molto sulla cosiddetta "autonomia differenziata" delle Regioni a Statuto Ordinario. Esiste un sistema molto semplice, concreto, immediato per valutarne l'effettivo grado di compatibilità costituzionale, basta prendere quale termine di confronto l'ordinamento regionale speciale della Regione Autonoma Friuli - Venezia Giulia. Si tratta infatti, senza tema di smentita, dell'ultimo tra tutti gli Statuti Speciali, e ciò in tutti i sensi, sotto ogni possibile profilo di comparazione; orbene, qualora il concreto tasso di autonomia delle Regioni a Statuto Ordinario "differenziate" rimanga effettivamente al di sotto di tale parametro-limite, allora potrà riconoscersi la compatibilità costituzionale della riforma di recente attuazione legislativa a livello ordinari, sia pur peculiare e rafforzato; qualora invece tale concreta sfera di "autonomia differenziata", in contesto geopolitico che dovrebbe tuttavia rimanere ordinario, finisca per sopravanzare addirittura in un ordinamento regionale speciale (paradossale ipotesi tutt'altro che peregrina; solo il Presidente Fedriga, troppo affaccendato a sostenere il Collega amico Zaia, non se ne è ancora accorto), allora potrà predicarsi l'evidente incostituzionalità di tale elusione degli Statuti Speciali per legge ordinaria. Del resto, evidenzio, per l'appunto, che la cosiddetta "autonomia differenziata" risulta prevista dall'ultimo comma dell'attuale art. 116 Cost. come riformato ex L. Cost. 3/2001; anche l'argomento della SEDES MATERIAE -non solamente un argomento sistematico- fonda questa linea interpretativa. Esiste infine, ma non da ultimo, anche un argomento di tipo letterale a fondamento di questa tesi: l'art. 10 L. Cost. 3/2001 si applica infatti in favore delle Regioni a Statuto Speciale esclusivamente in relazione al livello "basico" della autonomia regionale ordinaria prevista in via generale dal Titolo V della Parte II della Costituzione, poiché in tale clausola transitoria (temo destinata ad applicarsi in eterno, quantomeno nel nostro Friuli) non vi è invece nessun riferimento al ben diverso regime, necessariamente intermedio, introdotto piuttosto per effetto della compiuta attuazione della cosiddetta "autonomia differenziata" delle Regioni a Statuto Ordinario: ubi lex voluit dixit; ubi lex tacuit noluit. Esiste qualche Giunta Regionale che abbia intenzione di mettere alla prova la Corte Costituzionale anche su questa tesi? Temo ne vedremo delle belle anche solamente in un prossimo futuro, ma a mio modo di vedere coloro che si rallegrano per la cosiddetta "autonomia differenziata", pur vivendo in Friuli, non hanno minimamente colto ciò che sta avvenendo: la nostra Regione Autonoma Friuli - Venezia Giulia, infatti, sta già correndo gravi pericoli geopolitici, letteralmente esiziali, per la sua stessa sopravvivenza. Che Dio ci aiuti tutti. https://www.youtube.com/watch?v=Oz_FB39i1vI ➡️Segui ALI su telegram 👉 qui❤️ ➡️Per sostenere Avvocati Liberi 👉qui🙏
Show all...
Cosiddetta "autonomia differenziata" delle Regioni a Statuto Ordinario: criteri di costituzionalità?

Si sta discutendo molto sulla cosiddetta "autonomia differenziata" delle Regioni a Statuto Ordinario. Esiste un sistema molto semplice, concreto, immediato per valutarne l'effettivo grado di compatibilità costituzionale. Basta prendere quale termine di confronto l'ordinamento regionale speciale della Regione Autonoma Friuli - Venezia Giulia. Si tratta infatti, senza tema di smentita, dell'ultimo tra tutti gli Statuti Speciali, e ciò in tutti i sensi, sotto ogni possibile profilo di comparazione; orbene, qualora il concreto tasso di autonomia delle Regioni a Statuto Ordinario "differenziate" rimanga effettivamente al di sotto di tale parametro-limite, allora potrà riconoscersi la compatibilità costituzionale della riforma di recente attuazione legislativa a livello ordinario sia pur peculiare e rafforzato; qualora invece tale concreta sfera di "autonomia differenziata", in contesto geopolitico che dovrebbe tuttavia rimanere ordinario, finisca per sopravanzare addirittura un ordinamento regionale speciale (e, credetemi, tale paradossale ipotesi risulta tutt'altro che peregrina, anche se il Presidente Fedriga, troppo affaccendato a sostenere il Collega amico Zaia, forse non se ne è ancora accorto), allora potrà predicarsi l'evidente incostituzionalità di tale sostanziale elusione degli Statuti Speciali per legge ordinaria. Del resto, evidenzio, per l'appunto, che la cosiddetta "autonomia differenziata" risulta prevista dall'ultimo comma dell'attuale art. 116 Cost. come riformato ex L. Cost. 3/2001; anche l'argomento della SEDES MATERIAE, e non solamente un argomento sistematico, fonda quindi questa mia linea interpretativa; esiste infine, e non da ultimo, anche un argomento letterale, a fondamento di questa mia tesi: l'art. 10 L. Cost. 3/2001 si applica infatti in favore delle Regioni a Statuto Speciale esclusivamente in relazione al livello "basico" della autonomia regionale ordinaria prevista in via generale dal Titolo V della Parte II della Costituzione, poiché in tale clausola transitoria (temo destinata ad applicarsi in eterno, quantomeno nel nostro Friuli) non vi è invece nessun riferimento al ben diverso regime, necessariamente intermedio, introdotto piuttosto per effetto della compiuta attuazione della cosiddetta "autonomia differenziata" delle Regioni a Statuto Ordinario: ubi lex voluit dixit; ubi lex tacuit noluit. Esiste qualche Giunta Regionale che abbia intenzione di mettere alla prova la Corte Costituzionale anche su questa mia tesi? Temo ne vedremo delle belle anche solamente in un prossimo futuro; a mio modo di vedere coloro che si rallegrano per la cosiddetta "autonomia differenziata", pur vivendo in Friuli, non hanno minimamente colto ciò che sta avvenendo; la nostra Regione Autonoma Friuli - Venezia Giulia, infatti, sta già correndo gravi pericoli geopolitici, letteralmente esiziali, per la sua stessa sopravvivenza. Che Dio ci aiuti tutti. avv. Luca Campanotto - Foro di Udine Acuile dal Friûl:

https://www.acuiledalfriul.org

Aquila del Friuli:

https://www.acuiledalfriul.org

👍 26 8👏 4
C'era una volta la libera iniziativa economica Dr Luca Mondelli Avvocati Liberi Conosciamo tutti la Costituzione e senz'altro avremo sentito parlare dell'articolo 41, ai sensi del quale "L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all'ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana". Questi principi valgono nell'ordinamento italiano ma è chiaro come ogni paese che si voglia definire democratico non possa non sottoscriverli nella propria interezza. In Spagna a quanto pare la libera iniziativa economica deve essere soppressa e abbiamo anche una data, ossia il 2028; per allora Jaume Collboni, sindaco di Barcellona, vorrebbe stracciare oltre 100.000 licenze concesse ai proprietari di immobili per gli affitti brevi costringendo i turisti ad alloggiare nei più costosi hotel. Questo atto di imperio viene ricondotto dal sindaco a motivi anche sensati, per carità: l'aumento negli ultimi dieci anni di oltre il 68% dei prezzi degli affitti e il conseguente aumento del prezzo delle case (38%). Dunque, fermo restando il diritto ad assicurare a tutti un’esistenza dignitosa e un’abitazione ai cittadini, l’iniziativa del Sindaco, finisce con avvantaggiare … le grandi catene alberghiere che con la chiusura dei B&B aumenterebbero i propri già lauti incassi; il danno invece sarebbe tutto in capo ai piccoli proprietari che conducono in casa propria un B&B  che spesso è anche l'unica loro fonte di reddito. Insomma la libertà di iniziativa economica per le holding del turismo è "più uguale" di quella riconosciuta ai piccoli proprietari immobiliari. https://www.abc.net.au/news/2024-06-22/brk-barcelona-plans-to-shut-all-holiday-apartments-by-2028/104010862 ➡️Segui ALI su telegram 👉 qui❤️ ➡️Per sostenere Avvocati Liberi 👉qui🙏
Show all...
Top Spanish tourist destination plans to scrap holiday rentals

Barcelona announced on Friday that it will bar apartment rentals to tourists by 2028, an unexpectedly drastic move as it seeks to rein-in soaring housing costs and make the city liveable for residents.

👍 36🤬 18👏 8 1💩 1
Costituzionalità della riforma sulla c.d. Autonomia differenziata: il punto di vista dal F-VG. Luca Campanotto Avvocati Liberi Si sta discutendo molto sulla cosiddetta "autonomia differenziata" delle Regioni a Statuto Ordinario. Esiste un sistema molto semplice, concreto, immediato per valutarne l'effettivo grado di compatibilità costituzionale, basta prendere quale termine di confronto l'ordinamento regionale speciale della Regione Autonoma Friuli - Venezia Giulia. Si tratta infatti, senza tema di smentita, dell'ultimo tra tutti gli Statuti Speciali, e ciò in tutti i sensi, sotto ogni possibile profilo di comparazione; orbene, qualora il concreto tasso di autonomia delle Regioni a Statuto Ordinario "differenziate" rimanga effettivamente al di sotto di tale parametro-limite, allora potrà riconoscersi la compatibilità costituzionale della riforma di recente attuazione legislativa a livello ordinari, sia pur peculiare e rafforzato; qualora invece tale concreta sfera di "autonomia differenziata", in contesto geopolitico che dovrebbe tuttavia rimanere ordinario, finisca per sopravanzare addirittura in un ordinamento regionale speciale (paradossale ipotesi tutt'altro che peregrina che solo il Presidente Fedriga, troppo affaccendato a sostenere il Collega amico Zaia, non se ne è ancora accorto), allora potrà predicarsi l'evidente incostituzionalità di tale elusione degli Statuti Speciali per legge ordinaria. Del resto, evidenzio, per l'appunto, che la cosiddetta "autonomia differenziata" risulta prevista dall'ultimo comma dell'attuale art. 116 Cost. come riformato ex L. Cost. 3/2001; anche l'argomento della SEDES MATERIAE -non solamente un argomento sistematico- fonda questa linea interpretativa. Esiste infine, ma non da ultimo, anche un argomento di tipo letterale a fondamento di questa tesi: l'art. 10 L. Cost. 3/2001 si applica infatti in favore delle Regioni a Statuto Speciale esclusivamente in relazione al livello "basico" della autonomia regionale ordinaria prevista in via generale dal Titolo V della Parte II della Costituzione, poiché in tale clausola transitoria (temo destinata ad applicarsi in eterno, quantomeno nel nostro Friuli) non vi è invece nessun riferimento al ben diverso regime, necessariamente intermedio, introdotto piuttosto per effetto della compiuta attuazione della cosiddetta "autonomia differenziata" delle Regioni a Statuto Ordinario: ubi lex voluit dixit; ubi lex tacuit noluit. Esiste qualche Giunta Regionale che abbia intenzione di mettere alla prova la Corte Costituzionale anche su questa tesi? Temo ne vedremo delle belle anche solamente in un prossimo futuro, ma a mio modo di vedere coloro che si rallegrano per la cosiddetta "autonomia differenziata", pur vivendo in Friuli, non hanno minimamente colto ciò che sta avvenendo: la nostra Regione Autonoma Friuli - Venezia Giulia, infatti, sta già correndo gravi pericoli geopolitici, letteralmente esiziali, per la sua stessa sopravvivenza. Che Dio ci aiuti tutti. https://www.youtube.com/watch?v=Oz_FB39i1vI ➡️Segui ALI su telegram 👉 qui❤️ ➡️Per sostenere Avvocati Liberi 👉qui🙏
Show all...
Cosiddetta "autonomia differenziata" delle Regioni a Statuto Ordinario: criteri di costituzionalità?

Si sta discutendo molto sulla cosiddetta "autonomia differenziata" delle Regioni a Statuto Ordinario. Esiste un sistema molto semplice, concreto, immediato per valutarne l'effettivo grado di compatibilità costituzionale. Basta prendere quale termine di confronto l'ordinamento regionale speciale della Regione Autonoma Friuli - Venezia Giulia. Si tratta infatti, senza tema di smentita, dell'ultimo tra tutti gli Statuti Speciali, e ciò in tutti i sensi, sotto ogni possibile profilo di comparazione; orbene, qualora il concreto tasso di autonomia delle Regioni a Statuto Ordinario "differenziate" rimanga effettivamente al di sotto di tale parametro-limite, allora potrà riconoscersi la compatibilità costituzionale della riforma di recente attuazione legislativa a livello ordinario sia pur peculiare e rafforzato; qualora invece tale concreta sfera di "autonomia differenziata", in contesto geopolitico che dovrebbe tuttavia rimanere ordinario, finisca per sopravanzare addirittura un ordinamento regionale speciale (e, credetemi, tale paradossale ipotesi risulta tutt'altro che peregrina, anche se il Presidente Fedriga, troppo affaccendato a sostenere il Collega amico Zaia, forse non se ne è ancora accorto), allora potrà predicarsi l'evidente incostituzionalità di tale sostanziale elusione degli Statuti Speciali per legge ordinaria. Del resto, evidenzio, per l'appunto, che la cosiddetta "autonomia differenziata" risulta prevista dall'ultimo comma dell'attuale art. 116 Cost. come riformato ex L. Cost. 3/2001; anche l'argomento della SEDES MATERIAE, e non solamente un argomento sistematico, fonda quindi questa mia linea interpretativa; esiste infine, e non da ultimo, anche un argomento letterale, a fondamento di questa mia tesi: l'art. 10 L. Cost. 3/2001 si applica infatti in favore delle Regioni a Statuto Speciale esclusivamente in relazione al livello "basico" della autonomia regionale ordinaria prevista in via generale dal Titolo V della Parte II della Costituzione, poiché in tale clausola transitoria (temo destinata ad applicarsi in eterno, quantomeno nel nostro Friuli) non vi è invece nessun riferimento al ben diverso regime, necessariamente intermedio, introdotto piuttosto per effetto della compiuta attuazione della cosiddetta "autonomia differenziata" delle Regioni a Statuto Ordinario: ubi lex voluit dixit; ubi lex tacuit noluit. Esiste qualche Giunta Regionale che abbia intenzione di mettere alla prova la Corte Costituzionale anche su questa mia tesi? Temo ne vedremo delle belle anche solamente in un prossimo futuro; a mio modo di vedere coloro che si rallegrano per la cosiddetta "autonomia differenziata", pur vivendo in Friuli, non hanno minimamente colto ciò che sta avvenendo; la nostra Regione Autonoma Friuli - Venezia Giulia, infatti, sta già correndo gravi pericoli geopolitici, letteralmente esiziali, per la sua stessa sopravvivenza. Che Dio ci aiuti tutti. avv. Luca Campanotto - Foro di Udine Acuile dal Friûl:

https://www.acuiledalfriul.org

Aquila del Friuli:

https://www.acuiledalfriul.org

Fine obbligo mascherina anche nei reparti con pazienti fragili - Come Don Chisciotte https://comedonchisciotte.org/fine-obbligo-mascherina-anche-nei-reparti-con-pazienti-fragili/
Show all...
Fine obbligo mascherina anche nei reparti con pazienti fragili - Come Don Chisciotte

di Valentina Bennati comedonchisciotte.org Dal 1° luglio è caduto l'ultimo tabù delle misure legate all'emergenza Covid: l’obbligo di indossare le mascherine negli ospedali e nelle strutture che ospitano pazienti fragili e anziani. Non spariranno dovunque: la decisione è demandata ai Direttori Sanitari che, tuttavia, potranno raccomandare e non imporre.

👍 76🔥 9
Repost from Matteo Demicheli
Photo unavailableShow in Telegram
"A Viso Scoperto” questa sera ore 23.00 (Replica domani ore 11.00) L'impietoso confronto Biden/Trump , le minacce di Sunak per chi rifiuta il servizio di leva in pieno stile dittatura digitale, i quartieri di 15 minuti diventano realtà in Olanda, pioggia rossa: le analisi della Bosnia e i metalli pesanti, infine l'interrogatorio di Roberto Speranza ricostruito tramite l'IA. #Biden #Trump #usa #Sunak #cittàdi15minuti #geoingegneria #cluodseeding #speranza su 𝐑𝐚𝐝𝐢𝐨 𝐑𝐨𝐦𝐚 𝐍𝐞𝐰𝐬, 𝐂𝐚𝐧𝐚𝐥𝐞 𝟏𝟒 Tv digitale Lazio, 𝐃𝐈𝐑𝐄𝐓𝐓𝐀 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆: https://www.radioroma.tv/diretta-radio-roma-news/ 𝐒𝐞𝐠𝐮𝐢𝐜𝐢 𝐝𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 con l’𝐀𝐏𝐏 𝐑𝐚𝐝𝐢𝐨 𝐑𝐨𝐦𝐚 per IOS e ANDROID e in TV con L’APP 𝐀𝐧𝐝𝐫𝐨𝐢𝐝 𝐓𝐕 o 𝐀𝐩𝐩𝐥𝐞 𝐓𝐕 Trovi tutte le puntate di “A Viso scoperto” qui: https://www.radioroma.tv/programmi/a-viso-scoperto/ Puoi seguire Matteo Demicheli e il programma "A Viso scoperto" qui: https://t.me/InformatiTu Canale Informal TV: https://t.me/MatteoDemicheliInformalTV
Show all...
👍 38👏 5 3
Choose a Different Plan

Your current plan allows analytics for only 5 channels. To get more, please choose a different plan.