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Politica Attualità Mondo

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L’INDIPENDENTE Tamuzo, il calciatore che porta in tribunale i vaccini: “Il mio corpo non funziona come prima” Il giocatore francese François-Xavier Fumu Tamuzo ha annunciato la fine della sua carriera e l’intenzione di voler portare in tribunale la Federcalcio francese, Pfizer e BioNTech in quanto, secondo l’atleta, il suo corpo «ha smesso di funzionare» a seguito delle iniezioni effettuate nell’estate del 2021. Dopo aver effettuato le due dosi, il calciatore si è infortunato per ben due volte e la terza è arrivata proprio a seguito della terza dose, effettuata nei primi mesi del 2022. L’ex-centrocampista, il quale ha affermato che attualmente le «lunghe camminate» sono «insopportabili» e il jogging risulta «impossibile», porterebbe le aziende produttrici e Federcalcio in udienza il 2 luglio presso il tribunale di Parigi, anche se Pfizer ha precisato in un comunicato di non aver ancora ricevuto la citazione in giudizio. François-Xavier Fumu Tamuzo è un ex calciatore francese nato ad Auxerre nel 1995, il quale giocava come centrocampista. Secondo le dichiarazioni rilasciate alla rete di stazioni radio France Bleu, Tamuzo vorrebbe scoprire se esiste un legame tra i suoi infortuni e le vaccinazioni anti-Covid ricevute in questi anni. A seguito delle prime due dosi Pfizer – avvenute il 30 luglio 2021 e il 23 agosto dello stesso anno – il centrocampista ha sofferto di dolori al ginocchio sinistro e di tendinopatia. Pochi mesi dopo la terza dose poi, una rottura del tendine d’Achille a marzo 2022 lo riportò nuovamente fuori dal campo, suscitando dubbi che, secondo l’avvocato difensore di Tamuzo Éric Lanzarone – specialista in diritto pubblico e diritto sanitario, iscritto all’albo degli avvocati di Marsiglia – sono tutt’altro che inammissibili: «Da due anni il mio cliente è in peregrinazione medica e nessuno ha messo in dubbio gli effetti avversi del vaccino, anche se sappiamo che esistono oggi, nessuno può negarlo. E man mano che queste preoccupazioni crescevano, François è andato a consultare degli specialisti di medicina interna che alla fine hanno espresso questo dubbio. Bisogna sollevarlo». In totale sono state citate in giudizio quattro entità, ovvero Pfizer-Germania e BioNTech come creatori del prodotto, Pfizer-Francia come fornitore e Federcalcio in quanto, spiega l’avvocato del calciatore, «all’epoca in cui è stato vaccinato Tamuzo la vaccinazione non era obbligatoria» e la Federazione avrebbe quindi «costruito un protocollo sanitario ancor prima dell’introduzione di una legge». L’ex giocatore ha dichiarato: «La lunga camminata è appena sopportabile, il jogging mi è impossibile. Nel momento in cui voglio dare un impulso, ad esempio salire le scale o salire su uno scaffale o addirittura scendere le scale, il dolore è forte». D’altra parte, Pfizer ha rivelato di non aver ancora ricevuto la citazione in giudizio, che dovrebbe prevedere un’udienza fissata al 2 luglio presso il tribunale di Parigi: «Pfizer, per principio, non comunica informazioni sui casi attuali, preferendo lasciare che il processo legale si svolga con calma. La salute e la sicurezza dei pazienti sono le nostre priorità assolute», ha dichiarato l’azienda. [di Roberto Demaio] The post Tamuzo, il calciatore che porta in tribunale i vaccini: “Il mio corpo non funziona come prima” appeared first on L'INDIPENDENTE.
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L’INDIPENDENTE USA, circa 200 arresti per proteste pro-Palestina nelle ultime ore Circa 200 persone sono state arrestate in tre diversi campus statunitensi sabato, riporta in New York Times, a causa delle proteste pro-Palestina di questi giorni. Sarebbero così in tutto oltre 700 le persone arrestate dallo scorso 18 aprile, quando la polizia di New York ha sgomberato le proteste della Columbia University. Molti tra gli arrestati sono stati rilasciati. Gli studenti, nell’esprimere la propria solidarietà con la popolazione palestinese, hanno rinnovato le richieste agli atenei di interrompere ogni collaborazione con le aziende che sostengono l’aggressione israeliana a Gaza. The post USA, circa 200 arresti per proteste pro-Palestina nelle ultime ore appeared first on L'INDIPENDENTE.
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https://www.agenzianova.com/news/lintelligence-usa-ritiene-improbabile-che-putin-abbia-ordinato-la-morte-di-navalnyj
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Le prime pagine di oggi La discussione su Vannacci e le classi per persone con disabilità, la convention di Fratelli d'Italia e gli Alfieri della Repubblica Leggi tutto: https://www.ilpost.it/2024/04/28/le-prime-pagine-di-oggi-3838/?utm_source=telegram&utm_medium=social&utm_campaign=lancio
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Archivio Televideo 4.37 UCRAINA 50 militari ucraini uccisi,colpiti 4 sistemi di artiglieria,8 mortai e 5 camion:il bilancio di un attacco russo.
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Archivio Televideo 3.54 UCRAINA Intensi scontri nella zona di Sumy nel nord del Paese, dove i russi hanno attaccato una decina di centri lungo il confine
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Archivio Televideo 7.00 MEDIORIENTE Raid israeliani nel centro della Striscia di Gaza.Secondo l'Unrwa Israele prepara attacco "su larga scala" a Rafah.
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Archivio Televideo 5.11 USA "Vi assicuro che non molleremo fino a quando i reporter Usa non torneranno a casa". Così Biden alla cena dei corrispondenti
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Archivio Televideo 1.16 USA Decine di manifestanti propalestina protestano davanti all' Hilton a Washington,alla cena dei corrispondenti della Casa Bianca.
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Archivio Televideo 0.34 SUDAN Il Sudan ha chiesto una riunione di emergenza del consiglio di sicurezza dell'Onu sulla "aggressione" degli Emirati.
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Archivio Televideo 2.41 USA Circa 200 manifestanti sono stati arrestati alla Northeastern University di Boston e altri atenei per le proteste pro-Gaza.
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Archivio Televideo 21.45 M.O. "Israele rinvierà l'operazione militare nella città di Rafah se si raggiunge accordo sugli ostaggi".Così l'israeliano Katz.
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Archivio Televideo 20.50 CAMERA Ok della commissione Affari costituzionali al disegno di legge per l'Autonomia differenziata. Lunedì in Aula.
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Archivio Televideo 23.10 ATLETICA Marcell Jacobs torna in pista a Jacksonville, in Florida, in una super sfida sui 100 metri e corre in 10"11 la sua batteria.
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Archivio Televideo 22.44 CALCIO Serie A: Lazio-H.Verona 1-0. Terza vittoria di fila della Lazio dopo il ko nel derby.
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Archivio Televideo 20.01 CALCIO, ANTICIPO SERIE A Finisce senza reti la sfida per il secondo posto tra la Juventus e il Milan: 0-0.
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, questa volta sono state colpite in modo particolarmente duro, con lo sbiancamento che ha colpito molte più specie, estendendosi a profondità maggiori e colpendo alcuni dei coralli più antichi e resistenti. Questo è un disastro alle nostre porte», ha infatti commentato Simon Bradshaw, un direttore di ricerca presso l’organizzazione australiana senza scopo di lucro Climate Council. [di Roberto Demaio] The post La Grande Barriera Corallina sta vivendo una grave fase di sbiancamento appeared first on L'INDIPENDENTE.
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L’INDIPENDENTE La Grande Barriera Corallina sta vivendo una grave fase di sbiancamento La Grande Barriera Corallina australiana sta vivendo uno dei peggiori eventi di sbiancamento da quando abbiamo iniziato a monitorarne l’attività e gran parte della fauna mostra già gravi segni di danneggiamento dovuto all’innalzamento delle temperature degli oceani di tutto il mondo. Lo hanno annunciato le autorità australiane, aggiungendo che gli scienziati stanno ancora quantificando l’elevato danno cumulativo e irreparabile derivato dall’evento. Secondo i dati, il fenomeno ha raggiunto profondità dell’oceano da record e la Grande Barriera è stata soggetta ad un livello di stress da calore maggiore rispetto a qualsiasi sei precedenti eventi di sbiancamento di massa. «La Grande Barriera Corallina è un ecosistema incredibile e, sebbene abbia dimostrato più e più volte la sua resilienza, quest’estate è stata particolarmente impegnativa», ha commentato Roger Beeden, il capo scienziato delle autorità. Lo sbiancamento dei coralli è quel fenomeno distruttivo che può portare alla morte le barriere coralline ed i loro ecosistemi in quanto viene a mancare la simbiosi tra i polipi del corallo e alcune alghe unicellulari. Dopo aver espulso l’alga simbiotica, la struttura si “sbianca” e, in assenza dell’unica fonte di nutrimento, i polipi sono destinati a morire di fame. Le principali cause di sbiancamento risiedono nel surriscaldamento degli oceani: è a causa dello stress generato dal calore o dall’inquinamento che i coralli espellono i microorganismi ed interrompono la simbiosi. Secondo i dati riferiti allo sbiancamento di 100 località sparse per il globo, il fenomeno si registra con maggiore frequenza durante le fasi del fenomeno climatico de El Niño-Southern Oscillation ed è significativamente aumentato dagli anni ’90 ad oggi. Per contrastare lo sbiancamento, l’unica soluzione è garantire la sopravvivenza dei coralli: solo una barriera dove i polipi non sono ancora morti può riprendersi completamente garantendo le giuste condizioni per un tempo sufficiente. Altrimenti, come sottolineato dagli scienziati che hanno lanciato l’allarme, i danni potrebbero risultare irreparabili. https://cdn.lindipendente.online/wp-content/uploads/2024/04/Screenshot-2024-04-20-180741.png Proporzione di singole barriere coralline della Grande Barriera Corallina che hanno subito uno stress termico superiore a 4 gradi di riscaldamento alla settimana. Credit: Climate Council, A pochi giorni di distanza dall’allarme sull’aumento delle temperature oceaniche globali lanciato dalla National Oceanic and Atmospheric Administration e dell’International Coral Reef Initiative – rispettivamente l’agenzia scientifica e normativa statunitense del settore e una partnership globale per la protezione delle barriere coralline – le autorità australiane hanno rivelato che la Grande Barriera Corallina sta vivendo uno dei suoi peggiori eventi di sbiancamento degli ultimi decenni: il 73% delle barriere esaminate nel parco presenta uno “sbiancamento prevalente”, ovvero presente in oltre il 10% della copertura corallina di ogni barriera esaminata, mentre è stato osservato uno sbiancamento “molto elevato ed estremo” in quasi il 40% del l’ecosistema, ovvero in oltre il 90% della copertura corallina di ogni barriera. Secondo gli scienziati, tra le cause ci sarebbe il cambiamento climatico: «Il cambiamento climatico è la più grande minaccia per la Grande Barriera Corallina e per le barriere coralline a livello globale», affermano gli esperti, aggiungendo che il fenomeno potrebbe essere il test più grande mai effettuato finora sulla capacità di recupero di una delle meraviglie del mondo. «Le parti più meridionali della barriera corallina, che in precedenza erano state in gran parte risparmiate[...]
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🔴 OCCUPATO IL GRATTACIELO SANPAOLO A poche ore dall’inizio di una zona rossa di quattro giorni per ospitare il G7 su Clima Ambiente e Energia, Extinction Rebellion ha occupato il Grattacielo Sanpaolo, la sede della banca più inquinante di Italia. "Mentre sette governi decidono e banche come Intesa finanziano la crisi ecoclimatica, il mondo intero brucia" @XRItaly
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L’ACCORDO MANCATO - Il quotidiano tedesco Die Welt ha pubblicato il progetto di accordo tra Russia e Ucraina, concordato il 15 aprile 2022 durante i negoziati a Istanbul e mai ratificato. Elenca le condizioni per porre fine al conflitto e gli obblighi che Kiev accettava in quel momento. Le questioni irrisolte avrebbero dovuto essere discusse dai presidenti Vladimir Putin e Vladimir Zelenskyj nello stesso mese. In particolare, rimaneva irrisolta la questione delle dimensioni delle forze armate ucraine: Mosca chiedeva una riduzione a 85mila uomini, Kiev insisteva per 250mila. Le parti non erano d'accordo anche sulla quantità di mezzi militare in Ucraina. La Welt scrive che dopo il “promettente” vertice di Istanbul,Mosca avanzò ulteriori richieste sulle quali la parte ucraina non era stata d'accordo. Stiamo parlando della richiesta di rendere il russo la seconda lingua ufficiale dell’Ucraina,della revoca delle sanzioni reciproche e della cessazione delle cause legali nei tribunali internazionali @letteradamosca
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Archivio Televideo 19.35 VALDITARA Dalla Lega sono arrivate "politiche concrete a favore dell'inclusione degli studenti con disabilità",dichiara ministro
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Archivio Televideo 19.00 USA Protesta degli studenti contro la guerra a Gaza all'università di Boston. Interviene la polizia,sarebbero 100 gli arresti.
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Archivio Televideo 18.20 MEDIORIENTE Hamas ha diffuso un video in cui si vedono due ostaggi israeliani rapiti durante l' attacco del 7 ottobre.
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Archivio Televideo 17.50 URSO Sarà realizzato piano sulla microelettronica con "investimenti vicini ai 10 miliardi" nel 2024, ha detto il ministro.
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Archivio Televideo 16.45 MATTARELLA Il capo dello Stato ha nominato "Alfieri della Repubblica" 29 giovani scelti per storie di altruismo e solidarietà.
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Archivio Televideo 16.14 NAVALNY Il WSJ citando fonti dell'intelligence Usa: Putin non ordinò in maniera diretta l'uccisione dell'oppositore russo.
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Archivio Televideo 17.08 CALCIO Lecce-Monza finisce in parità: 1-1. Entrambi i gol nel recupero: Krstovic al 92', pari con Pessina su rigore al 96'.
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Archivio Televideo 15.41 FOTI Il capogruppo FdI su proteste negli atenei contro accordi Israele:"Mi chiedo se meglio mandarli all'Università o a zappare"
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Aborto, la denuncia ad Aosta: "Donne costrette ad ascoltare battito del feto dai volontari" https://www.adnkronos.com/cronaca/aborto-aosta-denuncia_CLPcGMbIaROtJDZcYl53F (Adnkronos) - Il Centro donne contro la violenza: "Sottoposte a indebite interferenze e pressioni con il preciso intento di dissuaderle dalla scelta di abortire, personalissima e spesso sofferta"
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la Corte Internazionale di Giustizia» volti ad assicurare l’entrata incondizionata di aiuti umanitari a Gaza. Visti i precedenti tra Israele e Freedom Flottilla l’esplicita preoccupazione per l’incolumità dei membri dell’equipaggio della flotta espressa dagli alti funzionari delle Nazioni Unite non è decisamente ingiustificata. Il gruppo nasce nel 2010 con l’obiettivo di “rompere l’illegale e disumano blocco israeliano sulla Striscia di Gaza” che negli ultimi 15 anni “non ha solo causato una crisi umanitaria”, ma anche “privato i palestinesi dei loro diritti alla salute, alla sicurezza e alla libertà di circolazione”; altri scopi dichiarati di Freedom Flottilla sono quelli di “informare le persone” del blocco a Gaza, e di “condannare e rendere pubblica” la compartecipazione degli altri governi mondiali all’oppressione del popolo palestinese, prima fra tutti quella degli USA, che hanno difeso “la violenza di Israele contro i Palestinesi per decenni, finanziando l’esercito israeliano al ritmo di approssimativamente 4 miliardi di dollari all’anno, e usando la maggior parte dei loro veti nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU degli ultimi tre decenni per proteggere Israele dalla condanna per i suoi crimini umanitari”. Ultimo, ma non meno importante fine è quello di “rispondere alle richieste di solidarietà dei palestinesi”. Nel corso degli anni Freedom Flottilla è sempre stata attiva nella condanna delle azioni israeliane a Gaza e ha condotto molteplici missioni tanto fuori quanto dentro la Striscia per fornire assistenza alla popolazione palestinese. La più nota è certamente quella del 2010, in occasione di cui Israele intercettò e attaccò la flotta uccidendo 10 dei suoi passeggeri e ferendone altri, incrinando inoltre i rapporti con la Turchia. Il lancio di una nuova missione si colloca sulla scia dei sempre più forti sollevamenti dal basso in sostegno del popolo palestinese, che stanno investendo numerosi Paesi del mondo. In Italia è in atto una vera e propria “mobilitazione dei saperi” in tutte le Università della penisola, recentemente arrivata anche negli USA, dove studenti e professori sono stati oggetto di una forte repressione. Anche in Francia gli studenti hanno occupato la sede di Scienze Politiche della Sorbona e in generale in tutto il mondo ci sono state manifestazioni, marce e proteste in sostegno alla Palestina. [di Dario Lucisano] The post Da Istanbul è pronta a salpare la “Freedom Flottilla” per rompere l’assedio di Gaza appeared first on L'INDIPENDENTE.
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L’INDIPENDENTE WSJ: “Per 007 Usa Putin non ordinò direttamente morte Navalny” Secondo quanto rivelato dal Wall Street Journal, membri dell’intelligence americana che «hanno familiarità con la questione» hanno rivelato che diverse agenzie statunitensi, inclusa la CIA, sono giunte alla conclusione che la morte del dissidente russo Alexey Navalny non sarebbe stata ordinata direttamente dal presidente Vladimir Putin. «La valutazione non contesta le responsabilità di Putin, ma ritiene piuttosto che probabilmente non sia stato lui a ordinarla in quel momento», ha precisato il giornale. D’altra parte, alcuni alleati di Navalny hanno criticato le conclusioni descrivendole come «ridicole» e un portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato: «Ho visto l’articolo. Non lo descriverei come un articolo di alta qualità». The post WSJ: “Per 007 Usa Putin non ordinò direttamente morte Navalny” appeared first on L'INDIPENDENTE.
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L’INDIPENDENTE Violenza di polizia e diritti: l’Italia nel mirino di Amnesty International In Italia si stanno verificando, ad ampio raggio, significative retromarce sul fronte del rispetto dei diritti umani. È quanto emerge dal nuovo rapporto annuale di Amnesty International, relativo al 2023-2024, all'interno del quale l'organizzazione ha reso noti i risultati del più ampio lavoro di ricerca sulla situazione dei diritti umani nel mondo, con un focus particolare anche sul nostro Paese. Nello specifico, Amnesty ha posto la sua lente di ingrandimento su casi di tortura di cui si sono rese protagoniste le forze dell’ordine, sulla violenza di genere e le discriminazioni, nonché sulla p... Questo è un articolo di approfondimento riservato ai nostri abbonati. Scegli l'abbonamento che preferisci (al costo di un caffè la settimana) e prosegui con la lettura dell'articolo. Se sei già abbonato effettua l'accesso qui sotto o utilizza il pulsante "accedi" in alto a destra. ABBONATI / SOSTIENI L'Indipendente non ha alcuna pubblicità né riceve alcun contributo pubblico. E nemmeno alcun contatto con partiti politici. Esiste solo grazie ai suoi abbonati. Solo così possiamo garantire ai nostri lettori un'informazione veramente libera, imparziale ma soprattutto senza padroni. Grazie se vorrai aiutarci in questo progetto ambizioso. Nome utente Password Ricordami Password dimenticata The post Violenza di polizia e diritti: l’Italia nel mirino di Amnesty International appeared first on L'INDIPENDENTE.
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L’INDIPENDENTE Gli Houthi colpiscono una petroliera nel Mar Rosso Due attacchi con missili multipli al largo della costa dello Yemen hanno danneggiato la petroliera Andromeda Star che, secondo le prime ricostruzioni, era partita dalla Russia verso l’India. Lo riporta l’agenzia di sicurezza del Regno Unito Maritime Trade Operations (Ukmto), la quale ha spiegato che nel primo attacco la nave «ha subito un’esplosione in prossimità dell’imbarcazione che è stata avvertita dall’equipaggio a bordo», mentre «Il secondo attacco con due missili ha provocato danni», anche se non sono stati segnalati morti o feriti. Il portavoce militare degli Houthi, Yahya Sare’e, ha rivendicato l’attacco. The post Gli Houthi colpiscono una petroliera nel Mar Rosso appeared first on L'INDIPENDENTE.
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L’INDIPENDENTE Da Istanbul è pronta a salpare la “Freedom Flottilla” per rompere l’assedio di Gaza Una nuova flottiglia di navi cariche di attivisti e di beni materiali è pronta a partire dal porto di Istanbul con direzione Gaza, allo scopo di rompere l’assedio israeliano e consegnare aiuti alla popolazione civile della Striscia: è la nuova edizione della “Freedom Flottilla”. La coalizione di civili che da anni lavorano per rompere l’illegale blocco navale israeliano su Gaza ha terminato i preparativi per l’inedita missione mercoledì 24 aprile, e sarebbe dovuta salpare venerdì, ma ha incontrato la prevedibile resistenza israeliana, che ne sta ritardando la partenza. Il rilancio dell’iniziativa, effettuata per la prima volta nel 2010, ha trovato il sostegno di un insieme di esperti ONU, tra cui spicca il nome di Francesca Albanese, i quali hanno richiesto il passaggio della flotta senza nascondere la loro preoccupazione per la sicurezza dei partecipanti alla missione; già nel 2010, infatti, Israele aveva contrastato l’iniziativa conducendo una vera e propria azione militare che portò alla morte di 10 dei membri civili dell’equipaggio delle navi. L’annuncio di una nuova missione, conferma così il crescente fiorire di proteste e iniziative a favore del popolo palestinese, che intanto, a Rafah, aspetta inerme l’ultima colossale operazione militare di Israele, che nonostante le pressioni internazionali sembra ormai sempre più prossima alla realizzazione. La coalizione Freedom Flottilla ha annunciato il lancio di una nuova missione verso Gaza lo scorso 4 aprile, spiegando che la flotta partirà da Istanbul e trasporterà “5.500 tonnellate di aiuti umanitari e centinaia di osservatori internazionali per i diritti umani”, tra cui avvocati, medici, infermieri, giornalisti, parlamentari e politici. Mercoledì 24 aprile i preparativi per la missione sono stati ultimati e il gruppo di operatori ha condotto le dovute attività di formazione “sull’azione diretta nonviolenta” da svolgere prima della partenza, prevista venerdì. Il giorno seguente, tuttavia, Israele ha richiesto un blocco amministrativo per prevenire la partenza della nave, chiedendo alla Repubblica di Guinea Bissau di ritirare la propria bandiera dalla prima nave della flotta, Akdeniz. A quanto comunica Dimitri Laskaris, avvocato, giornalista e attivista canadese che da anni opera con Freedom Flottilla, il Governo della Guinea Bissau «ha ritirato la sua bandiera su due delle tre navi» della flotta, ed è dunque stata posticipata la partenza. Secondo lo stesso Laskaris, il ritiro della bandiera da parte della Guinea Bissau costituirebbe una grave «violazione dei suoi obblighi ai sensi dell’Articolo 1 della Convenzione sul Genocidio», mentre Freedom Flottilla vede nella richiesta di Israele una manifesta volontà di boicottare l’iniziativa, che testimonierebbe la sua mancanza di volontà nel prevenire il genocidio. Contro il boicottaggio da parte di Israele e a favore della partenza della flotta ha alzato la voce un gruppo di esperti e alti funzionari delle Nazioni Unite, composto dal Relatore Speciale sul Diritto all’alimentazione Michael Fakhri, il Relatore speciale sul diritto alla casa Balakrishnan Rajagopal, la Relatrice Speciale sul diritto di ogni individuo a godere del più alto livello possibile di salute fisica e mentale Tlaleng Mofokeng, e infine la Relatrice speciale sui territori palestinesi occupati Francesca Albanese. Nella loro dichiarazione congiunta, i relatori ONU definiscono Freedom Flottilla come la «manifestazione materiale del supporto internazionale» alla Palestina e sottolineano il suo «diritto alla libera circolazione nelle acque internazionali», sollecitando Israele ad «aderire alla legge internazionale, inclusi i recenti ordini dal[...]
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L’INDIPENDENTE Tamuzo, il calciatore che porta in tribunale i vaccini: “Il mio corpo non funziona come prima” Il giocatore francese François-Xavier Fumu Tamuzo ha annunciato la fine della sua carriera e l’intenzione di voler portare in tribunale la Federcalcio francese, Pfizer e BioNTech in quanto, secondo l’atleta, il suo corpo «ha smesso di funzionare» a seguito delle iniezioni effettuate nell’estate del 2021. Dopo aver effettuato le due dosi, il calciatore si è infortunato per ben due volte e la terza è arrivata proprio a seguito della terza dose, effettuata nei primi mesi del 2022. L’ex-centrocampista, il quale ha affermato che attualmente le «lunghe camminate» sono «insopportabili» e il jogging risulta «impossibile», porterebbe le aziende produttrici e Federcalcio in udienza il 2 luglio presso il tribunale di Parigi, anche se Pfizer ha precisato in un comunicato di non aver ancora ricevuto la citazione in giudizio. François-Xavier Fumu Tamuzo è un ex calciatore francese nato ad Auxerre nel 1995, il quale giocava come centrocampista. Secondo le dichiarazioni rilasciate alla rete di stazioni radio France Bleu, Tamuzo vorrebbe scoprire se esiste un legame tra i suoi infortuni e le vaccinazioni anti-Covid ricevute in questi anni. A seguito delle prime due dosi Pfizer – avvenute il 30 luglio 2021 e il 23 agosto dello stesso anno – il centrocampista ha sofferto di dolori al ginocchio sinistro e di tendinopatia. Pochi mesi dopo la terza dose poi, una rottura del tendine d’Achille a marzo 2022 lo riportò nuovamente fuori dal campo, suscitando dubbi che, secondo l’avvocato difensore di Tamuzo Éric Lanzarone – specialista in diritto pubblico e diritto sanitario, iscritto all’albo degli avvocati di Marsiglia – sono tutt’altro che inammissibili: «Da due anni il mio cliente è in peregrinazione medica e nessuno ha messo in dubbio gli effetti avversi del vaccino, anche se sappiamo che esistono oggi, nessuno può negarlo. E man mano che queste preoccupazioni crescevano, François è andato a consultare degli specialisti di medicina interna che alla fine hanno espresso questo dubbio. Bisogna sollevarlo». In totale sono state citate in giudizio quattro entità, ovvero Pfizer-Germania e BioNTech come creatori del prodotto, Pfizer-Francia come fornitore e Federcalcio in quanto, spiega l’avvocato del calciatore, «all’epoca in cui è stato vaccinato Tamuzo la vaccinazione non era obbligatoria» e la Federazione avrebbe quindi «costruito un protocollo sanitario ancor prima dell’introduzione di una legge». L’ex giocatore ha dichiarato: «La lunga camminata è appena sopportabile, il jogging mi è impossibile. Nel momento in cui voglio dare un impulso, ad esempio salire le scale o salire su uno scaffale o addirittura scendere le scale, il dolore è forte». D’altra parte, Pfizer ha rivelato di non aver ancora ricevuto la citazione in giudizio, che dovrebbe prevedere un’udienza fissata al 2 luglio presso il tribunale di Parigi: «Pfizer, per principio, non comunica informazioni sui casi attuali, preferendo lasciare che il processo legale si svolga con calma. La salute e la sicurezza dei pazienti sono le nostre priorità assolute», ha dichiarato l’azienda. [di Roberto Demaio] The post Tamuzo, il calciatore che porta in tribunale i vaccini: “Il mio corpo non funziona come prima” appeared first on L'INDIPENDENTE.
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Covid-19 : un joueur du Stade Lavallois assigne en justice les laboratoires Pfizer et BioNTech - France Bleu

D'après les informations de France Bleu, le joueur du Stade Lavallois François-Xavier Fumu Tamuzo assigne en justice les laboratoires Pfizer et BioNTech. Contraint d'arrêter sa carrière de footballeur mi-avril, l'ancien auxerrois veut établir s'il y a un lien entre ses blessures et le vaccin.

L’INDIPENDENTE USA, circa 200 arresti per proteste pro-Palestina nelle ultime ore Circa 200 persone sono state arrestate in tre diversi campus statunitensi sabato, riporta in New York Times, a causa delle proteste pro-Palestina di questi giorni. Sarebbero così in tutto oltre 700 le persone arrestate dallo scorso 18 aprile, quando la polizia di New York ha sgomberato le proteste della Columbia University. Molti tra gli arrestati sono stati rilasciati. Gli studenti, nell’esprimere la propria solidarietà con la popolazione palestinese, hanno rinnovato le richieste agli atenei di interrompere ogni collaborazione con le aziende che sostengono l’aggressione israeliana a Gaza. The post USA, circa 200 arresti per proteste pro-Palestina nelle ultime ore appeared first on L'INDIPENDENTE.
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L'intelligence Usa ritiene improbabile che Putin abbia ordinato o pianificato la morte di Navalnyj

L'intelligence Usa ritiene improbabile che Putin abbia ordinato o pianificato la morte di Navalnyj Leggi tutte le ultime notizie su Agenzia Nova

Le prime pagine di oggi La discussione su Vannacci e le classi per persone con disabilità, la convention di Fratelli d'Italia e gli Alfieri della Repubblica Leggi tutto: https://www.ilpost.it/2024/04/28/le-prime-pagine-di-oggi-3838/?utm_source=telegram&utm_medium=social&utm_campaign=lancio
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Archivio Televideo 4.37 UCRAINA 50 militari ucraini uccisi,colpiti 4 sistemi di artiglieria,8 mortai e 5 camion:il bilancio di un attacco russo.
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