QUALCOSA NON QUADRA IN QUESTA ONDATA DI PROTESTE NEI CAMPUS UNIVERSITARI USA. Ormai sappiamo che le proteste diffuse sono sempre gestite. Cui prodest? Distrazione di massa??
Le proteste nei campus universitari pro-Palestina sono finanziate da George Soros? Uno sguardo più da vicino "Qualsiasi presunto finanziamento da parte del WESPAC a Students for Justice in Palestine è sconosciuto, poiché non esiste alcuna traccia di esso, lasciandolo come nient'altro che un'accusa infondata. Per quello che vale, un portavoce di SJP nega pubblicamente anche che l'organizzazione abbia ricevuto qualsiasi finanziamento da WESPAC. Inoltre è opportuno precisare che i tre studenti individuati nell'articolo non sono più borsisti associati alle suddette organizzazioni, essendo appartenuti alla classe dello scorso anno. Ciò significa che anche se tali finanziamenti fossero affluiti a queste organizzazioni, i tre principali individui accusati di essere "manifestanti pagati" nel rapporto del New York Post non avrebbero comunque avuto diritto a ricevere i soldi... Certamente, tre individui presumibilmente dubbi che una volta erano legati a un'organizzazione che a un certo punto ha preso soldi da altre organizzazioni che a un certo punto hanno ricevuto finanziamenti dalla Open Society Foundation, non equivale in realtà all'affermazione che masse di manifestanti, si contano a migliaia, in quanto non sono altro che scellini pagati. Nel complesso, il rapporto non fornisce alcuna prova tangibile e solida che il denaro proveniente dalle donazioni di più di due anni fa sia fondamentale per finanziare le attuali proteste. Nonostante ciò, ora gli esperti di destra e gli apologeti di Israele stanno capitalizzando questo resoconto affermando: “Vedi, tutte queste proteste sono solo una operazione psicologica di sinistra finanziata da Soros!” come mezzo per dirottare ancora una volta la narrazione nel tentativo di screditare l’obiezione logica e razionale all’omicidio di massa sistematico. Usare la sfiducia giustamente riposta nel finanziere dello Stato Profondo George Soros come il conveniente spauracchio necessario per riportare quelli di destra che hanno iniziato a mettere in discussione la politica “Israel first” dell’amministrazione Biden a tornare in linea con lo status quo dell’establishment di sostegno al regime sionista.