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L'Urlo di Michelangelo Severgnini

“L’Urlo” è il risultato di un ricerca di 4 anni in stretto contatto con le fonti dirette sul terreno in Libia. “L’Urlo” è un film. “L’Urlo” è ora anche un libro edito da LAD Gruppo Editoriale. [email protected]

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COME I PROFUGHI IN LIBIA PROTEGGONO LE MILIZIE DEI LORO AGUZZINI Un articolo del Fatto ci informa che un profugo sudanese in Libia fa causa a Frontex. Lo supportanto quelli di "Refugees in Libya". Quelli che il giugno scorso, al Parlamento europeo, sponsorizzati dal gruppo "The Left", quello di Santoro, per intenderci, mi hanno accusato di essere un assassino. (guarda il video: https://youtu.be/9-zKcONgZGM?si=vrf8ktMpOHcP0cHg) Già, tutti quei milioni spesi per Frontex. Per fermare i migranti? Distrattamente, se capita. In realtà Frontex è un'agenzia di guerra, a protezione militare delle colonie europee nel Mediterraneo. A cominciare dalla Tripolitania, bastione coloniale protetto da milizie jihadiste a terra e da Frontex, appunto, per mare e per aria. I migranti non c'entrano con Frontex. Essere razzisti sì, ma anche colonialisti non lo possiamo accettare!
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L'URLO A TRIESTE L'Urlo sarà proiettato questa sera a Trieste, alle 20,30 a Le Pecore Nere. Torno con molto piacere in una città dove il film fu già proiettato, in quei giorni caldi del dicembre 2022. Tuttavia questa sarà probabilmente una delle ultime proiezioni pubbliche dell'Urlo. Forse l"ultima. Per lo meno da me promosse. Se qualcuno ha altre idee, si faccia avanti. Per tutti gli altri si chiuderà in bellezza il 25 giugno con l'Urlo-day.
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10 ANNI SENZA VOTO IN LIBIA: GLI APPUNTAMENTI (vedi locandine nel post precedente) Il 25 giugno 2024 sarà il decimo anniversario delle ultime elezioni svoltesi in Libia. Dal 24 dicembre 2021, le elezioni in Libia sono addirittura impedite, pur di non far eleggere Saif Gheddafi come presidente della Libia. Per questo motivo il mese di giugno sarà un mese importante. Perché la Libia è ancora oggi una vittima della democrazia da esportazione, fatta di armi e non di voti. Perché è l'esempio vivente di un modello criminale, ormai fallito, ma ancora in piedi. Perché dall'Europa c'è reticenza a comprendere. E a raccontare. Per questo motivo dedicherò il mese di giugno a promuovere questa storia che racchiude la vera trama degli avvenimenti che hanno coinvolto il Mediterraneo negli ultimi 10 anni: guerra, petrolio, migrazione. Di seguito le date finora confermate e le locandine finora a disposizione. Altri appuntamenti sono in fase di definizione. Altre grandi sorprese non mancheranno: è in uscita la seconda edizione del libro "L'Urlo - schiavi in cambio di petrolio", riveduta e aggiornata. Ma non solo. Aggiornamenti sul canale Telegram: https://t.me/lurlo_michelangelosevergnini/ Chi fosse interessato a proiettare "Una storia antidiplomatica" può scrivere a [email protected] 31 MAGGIO - TRIESTE - "L'Urlo", ore 20,30, Le Pecore Nere. 4 GIUGNO - MILANO - "Una storia antidiplomatica", ore 20,30, Circolo Familiare di Unità Proletaria. 7 GIUGNO - MILANO - Accoglienza e migrazioni dall'Africa, dibattito pubblico, ore 19,00, all'interno del festival "100Afriche". 12 GIUGNO - PALERMO - "Una storia antidiplomatica", cinema Rouge et Noir. 15 GIUGNO - GENOVA - "Una storia antidiplomatica", ore 15,30, Sala CAP. 27 GIUGNO - LIVORNO - "Una storia antidiplomatica".
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IL MIO MESSAGGIO A BENGASI https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-il_mio_messaggio_a_bengasi/41939_54954/
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RITORNO A BENGASI (vedi foto nel post precedente) Questo fine settimana torno a Bengasi. Parteciperò a quello che Libya Review, non certo un sito vicino al governo di Bengasi, definisce un "summit chiave sulla migrazione". La persona che vedete qui nella foto è Abdul Hadi Al-Huweej, attuale ministro degli affari esteri del governo libico di Bengasi, nominato lo scorso agosto con voto di fiducia del legittimo parlamento libico. È lui l'artefice e il sostenitore di questo summit. Mi lega ad Al-Huweej un rapporto di conoscenza e amicizia che si protrae da oltre un anno ormai. Nell'agosto 2022 scrisse la prefazione al libro "L'Urlo - schiavi in cambio di petrolio", perché da subito ha creduto alla mia ricerca e al mio lavoro. Questo mio secondo viaggio a Bengasi sarà speciale anche perché avrò l'occasione di omaggiarlo della prima copia della seconda edizione del libro "L'Urlo", pubblicata dell'Antidiplomatico. La nuova edizione del libro aggiornata sarà a disposizione dei lettori italiani da fine mese. E questa è per me una grande notizia e una felice coincidenza. Nella nuova edizione non solo si trova la prefazione che Al-Huweej scrisse nell'agosto 2022, ma si trovano alcuni extra. Tra questi un'intervista che ho realizzato nell'agosto 2023, un anno più tardi, ad Al-Huweej appena nominato ministro. L'intervista è rimasta fino ad oggi inedita perché, chiestami dal Fatto Quotidiano e proposta in seguito a La Verità, entrambi hanno rifiutato di pubblicarla. L'ho inserita nel libro anche come denuncia del clima asfissiante che si respira nell'informazione in Italia e, se permettete, particolarmente quando si parla di Libia. Se nemmeno questi due quotidiani hanno osato pubblicare quell'intervista, di fatto a un ministro degli esteri di un governo sovrano, checché ne pensino le redazioni dei due quotidiani e il resto della stampa italiana, restano ben pochi spazi liberi in Italia. Tutto questo riecheggia infine con la sufficienza, quando non l'aperta ostilità, con cui viene trattato il mio lavoro in Italia. Infine, giugno sarà un mese di proiezioni ed incontri. Si comincia a dire il vero il 31 maggio a Trieste con la proiezione del film L'Urlo. "Una storia antidiplomatica", il nuovo documentario che denuncia la censura dell'Urlo e i 10 anni senza elezioni in Libia, sarà proiettato il 4 giugno a Milano, il 12 a Palermo e il 15 a Genova. Ulteriori proiezioni sono in programma. Consiglio pertanto di seguire gli aggiornamenti sul canale Telegram: https://t.me/lurlo_michelangelosevergnini/ Chi volesse organizzare altre proiezioni può scrivere a [email protected]. Infine il 7 giugno sarò ospite a Milano di un dibattito pubblico organizzato da "Africa Rivista" sul tema "Accoglienza e migrazioni dall'Africa".
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C'ERA UNA VOLTA L'OCCIDENTE CHE ESPORTAVA LA DEMOCRAZIA Faccio umilmente notare che se il mandato di Zelensky è scaduto ieri in Ucraina, quello di Dabaiba a Tripoli è scaduto dal 24 dicembre 2021. Da quel giorno le elezioni in Libia sono state impedite pur di non far eleggere Saif Gheddafi. Il governo Meloni dunque, continua a sostenere, finanziare ed armare un governo illegittimo ed impostore. Per altro in carica solo a Tripoli e dintorni, visto che l'80% del territorio libico rimanente, libero dalle milizie, risponde al governo Hamada, che ha ricevuto la fiducia del Parlamento nell'agosto 2023, ed è insediato a Bengasi in una sorta di esilio interno.
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LO SBARCO La cosa bella è che avviene tutto con il consenso (quando non la richiesta) del legittimo governo libico. L'Occidente non ha più parole per descrivere la realtà, perché finora ha fatto solo letteratura fiabesca. La seconda impresa coloniale in Libia è al termine.
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RISTRUTTURIAMO L'ITALIA (vedi foto nel post precedente) Questa sera si sarebbe dovuta tenere una proiezione in uno spazio di una grande città del sud. Ma, come mi hanno in formato una settimana fa, per lavori improvvisi di ristrutturazione la serata è stata annullata. Dopo l'episodio dei lavori (finti) alla sede della CGIL di Catania, non vorrei essere diventato il pretesto della ristrutturazione di mezza Italia. Ieri poi ho ricevuto un messaggio da parte di una persona che si era attivata per proporre addirittura un ciclo di proiezioni dei miei lavori in un cinema della propria città. 22 anni di documentari indipendenti da zone di conflitto, premi internazionali, gli ultimi lavori regolarmente proiettati in Africa? Non contano nulla. Conta il parere di quattro diffamatori di professione, prezzolati dal sistema al quale sostengono di non appartenere. Sia ben chiaro. Non sono il Vannacci di turno che pontifica anche su 'sta minchia. Le mie opinioni non sono importanti. Io faccio ricerca. Raggiungo i protagonisti dei fatti e li faccio parlare. E questo è l'incubo di chi è sotto l'effetto delle narrazioni fiabesche. Chi fosse interessato ad organizzare proiezioni di "Una storia antidiplomatica", de "L'Urlo", di "Isti'mariyah - controvento tra Napoli e Baghdad" o di qualsiasi altro mio lavoro, può scrivere a questa mail: [email protected]
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LO SBUGIARDAMENTO QUOTIDIANO DEI LETTORI DI ليبيا برس LIBYA PRESS Continua la saga del mantra partito da Le Monde ripreso in Italia (vedi articolo: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews.../41939_54634/) e il botta e risposta a distanza con i lettori di Libya Press (vedi articolo: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews.../41939_54673/). E se ci fossero ancora dubbi sul fatto che l’Occidente stia preparando un scontro militare in Libia, lo stesso Libya Press riporta il punto di vista di due analisti che non usano giri di parole. Ma veniamo allo sbugiardamento quotidiano. Se ieri era stato Arturo Varvelli citato da Agenzia Nova a fare le spese dei commenti dei lettori di Libya Press, quest’oggi tocca al sito "globalist.it". Ecco il titolo della rivista italiana: “Libia: il generale Haftar al servizio dello zar Putin, ma Giorgia Meloni fa finta di niente”. L’articolo viene dunque rilanciato in arabo dalla pagina Libya Press ed ecco i commenti. Abu Muhammad: “Che Dio lo protegga ed allunghi la sua vita”. Riferito a Khalifa Haftar. Abdulsalam: “Colonizzazione e occupazione non significano sovranità per noi”. Faraj: “Qualunque cosa diciate per diffamare Khalifa Haftar, abbiamo fiducia in lui che gestirà solo ciò che è nel migliore interesse del Paese e del suo popolo”. Kabawi: “L'incontro con Putin è stato proficuo e restituirà la Libia alla sicurezza, e Saif cercherà di inviare una forza per l'addestramento in Russia, il che dimostra la sovranità dello Stato che Saif cerca, e lo ripeto, la carovana si muove e i cani abbaiano”. Guma: “Perché non parlate della (base militare di) Watiyah, del porto di Khoms e dell'aeroporto di Misurata, o la vostra missione è il lavoro e il tradimento?”. Questi sono i 3 siti dove l‘esercito turco dal gennaio 2020 ha dislocato i propri reparti con la compiacenza della NATO. Ayoub: “E i Turchi, gli Italiani, gli Americani e i Francesi che occupano Al-Watiya, la base di Al-Khoms e Misurata?”. Già, perché dietro al paravento dei Turchi ci sono anche postazioni militari dei Paesi citati. I soldati italiani in Tripolitania dovrebbero essere alcune centinaia. Veniamo ora agli analisti citati da Libya Press. Secondo Jonathan Weiner, ex inviato degli Stati Uniti in Libia, “i Paesi occidentali possono fornire addestramento e intelligence alle forze che operano sotto il governo di Dabaiba. Gli Stati Uniti e altri Paesi occidentali adotteranno una serie di misure per combattere le attività russe in Africa, alcune potrebbero includere intelligence e supporto militare agli organi governativi”. Governativi di Tripoli, detto da un americano non c’è neanche bisogno di specificare. Quindi Tripoli come base di occupazione per estendere un nuovo conflitto in Libia. L’analista militare Adel Abdel Kafi invece afferma: “Lo scontro tra la Legione africana e i paesi occidentali sul suolo della Libia è inevitabile, ma forse non molto presto. L'obiettivo degli incontri tra funzionari militari americani con Mohamed Al-Haddad (generale capo delle forze armate di Tripoli, nda), nelle scorse settimane, è preparare le truppe degli Stati Uniti per affrontare la Legione Africana russa in territorio libico. L'America sta cercando di trovare il suo posto nel continente nero, dopo essere stata espulsa dal Ciad e dal Niger”. Insomma, mentre la Libia si avvia ad essere il terreno di scontro della battaglia finale per il controllo del Sahel e del Mediterraneo, i giornali, le agenzie e le riviste italiane fanno la loro parte, quella di spargere menzogne e coltivare la guerra come ultimo sbocco di una società senza idee e vergogna.
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AGENTI STRANIERI Tra gli 8 punti della Costituente proposta all'interno del documentario "Una storia antidiplomatica" è la messa al bando dei finanziamenti dei filantropi. Oggi ribattezzata "legge russa". Beh, sia chiaro che la censura al mio lavoro viene allestita con i soldi di agenti stranieri. Perché? Perché è l'unica ricerca sulla migrazione oggi in Italia non finanziata con i soldi di agenti stranieri. Poi qualcun altro si accoda per zelo. Dai primi di giugno comincia il tour. Chi volesse organizzare proiezioni può scrivere a: [email protected] Per tutti gli altri il documentario è disponibile “on demand” a questo link: https://vimeo.com/ondemand/unastoriaantidiplomatica
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L'UE FREQUENTA I TERRORISTI LIBICI Il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha incontrato oggi a Bruxelles il primo ministro del governo usurpatore libico di Tripoli, Abdulhamid Dabaiba, insieme ad altri 2 ministri del suo governo, tra cui Imad Trabelsi, già noto criminale internazionale. Nel frattempo, il fratello di quest'ultimo si diverte a gettare scompiglio a kalashnikov spiegati tra le vie di Tripoli. Guarda il video: https://www.facebook.com/share/r/eenKQLTycg2mYRce/ Più chiaro di così, non si può.
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I LETTORI DI ليبيا برس LIBYA PRESS SBUGIARDANO L'ESPERTO ITALIANO (vedi foto nel post precedente) (leggi l'articolo su L'AntiDiplomatico: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-russia_libia_e_governo_di_tripoli_come_i_lettori_di_libya_press_sbugiardano_lesperto_italiano/41939_54673/). Il mantra di Le Monde pubblicato lo scorso 10 maggio e di cui avevamo dato conto (https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-libia_il_mantra_di_le_monde_che_presto_arriver_in_italia/41939_54634/) è arrivato prestissimo in Italia. Già tra il 13 e il 14 maggio, cioè ieri, le stesse parole d’ordine sono arrivate in Italia. "La Russia accresce la sua presenza in Libia”, scriveva Le Monde. “Così l’Afrikanskij Korpus russo sta prendendo il controllo della Libia per sfidare Europa e Nato: ‘Haftar dipende totalmente dal Cremlino’”, titolava La Repubblica ieri 14 maggio. Similmente hanno fatto altre testate italiane. Ma tra queste ne scegliamo una in particolare: Agenzia Nova. Che in un articolo del 13 maggio titola: “La Russia rafforza la presenza militare in Libia e intensifica i rapporti anche con Tripoli”. Oltre alla denuncia dell’espansione del gruppo Wagner in Libia, legato all’Esercito Nazionale Libico (LNA) guidato dal generale Khalifa Haftar, l‘articolo si riferisce alla visita speciale a Mosca del generale Mohammed al Haddad, del vice presidente del Consiglio presidenziale libico, Abdullah al Lafi, e del ministro degli Esteri del governo di Tripoli, Taher al Baour. Questi tre personaggi, a vario titolo, provengono da quel complesso coloniale instaurato dalla NATO a Tripoli che in Occidente viene nominato “governo libico” (quello con cui l’Italia fa accordi da una decina d’anni), ma che in realtà è un governo impostore, privo della fiducia del parlamento libico. La Federazione Russa, a differenza della NATO, ha finora riconosciuto le legittime autorità libiche, quelle costrette ad un esilio interno a Bengasi. E’ quindi certamente degna di nota questa visita a Mosca di alcuni esponenti di Tripoli. Soprattutto la presenza del generale Haddad, capo di un esercito illegittimo, compromesso con le milizie di jihadisti presenti in Tripolitania, equipaggiato militarmente con i soldi dei Paesi NATO, è una prima volta che qualche conseguenza sul campo produrrà. Tuttavia, le parole d’ordine della NATO in questo momento sono altre, e il coro unisono della stampa europea in questi giorni lo dimostra, e dunque l’articolo torna presto a battere il chiodo sul mantra di Le Monde dando la parola ad Arturo Varvelli, direttore dell’ufficio di Roma dello European Council on Foreign Relations (Ecfr) ed esperto di Libia. Perché scegliamo di approfondire questo articolo anziché altri? Perché il citato articolo di Agenzia Nova viene in seguito ripreso dal sito di informazione libico Libya Press e pubblicato sulla loro pagina Facebook. La mia incredulità di fronte alle parole dell’esperto di Libia ha trovato così conforto in diversi commenti espressi da cittadini libici sotto al post che citava l’articolo di Agenzia Nova. Ripercorriamo quindi le parole di Arturo Varvelli e vediamo come i cittadini libici le hanno commentate. Arturo Varvelli: “La Libia scivola progressivamente in una sfera di influenza che dovrebbe essere preoccupante per noi europei e anche per gli americani, che è quella russa”. Yousef: “L'ufficio di Roma ha voglia di scherzare”. Aggiungiamo noi, citando Ahmed Houma, allora Ministro degli Esteri del governo libico con sede a Bengasi, intervistato nel novembre 2022 all’interno del documentario “Il cielo sopra Bengasi”: “Noi operiamo nell’ambito della legittimità della Camera dei Rappresentanti (il Parlamento libico, nda), quindi possiamo collaborare con ogni Paese che ci dà una mano nella nostra guerra contro il terrorismo”. Dove per terrorismo si intende la presenza di milizie jihadiste a Tripoli finanziate dalla NATO.
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Come a dire che la presenza militare russa in Libia è autorizzata da un parlamento legittimo al fine di contrastare la presenza illegittima, quindi in regime di occupazione, di milizie legate alla NATO a Tripoli. Arturo Varvelli: “I russi vantano dei legami molto forti con la famiglia Haftar, anche in ottica di una transizione dal capofamiglia ai figli”. Mohammad: “Insomma, mettetevi d’accordo, compagni di Al-Fatih, una volta dite che Haftar è un agente americano e una volta dite che è un agente russo?”. Arturo Varvelli: “Un aspetto allarmante è l’evoluzione da truppe di miliziani legati al Wagner Group, ovvero truppe mercenarie, a una presenza russa più strutturata. Si sta delineando una strategia di penetrazione più sofisticata, non più affidata a un gruppo di mercenari che – anche se legato a Mosca come il Wagner Group – manteneva una certa indipendenza. Questo è qualcosa di molto più diretto, affiliato e legato all’esercito”, Ali: “Che sia benvenuta la Russia in Libia contro l’occidente. Il loro è un rapporto basato sulla cooperazione, non sullo sfruttamento o sulla colonizzazione”. Arturo Varvelli: “All Eyes On Wagner” (Aeow), negli ultimi tre mesi la Russia avrebbe trasferito militari professionisti e combattenti in Libia, dove ci sarebbero oggi almeno 1.800 russi raggruppati principalmente in Cirenaica e in Fezzan, nei territori controllati da Haftar”. Murad: “Dal momento che l'America ha sostenuto il caos e le milizie per 12 anni, la Russia approfitta della situazione”. Ovviamente nelle parole dell’esperto di Libia e tantomeno nell’intero articolo si fa cenno alle elezioni libiche, impedite dalla NATO pur di negare a Saif Gheddafi, figlio del colonnello, di diventare il prossimo presidente libico così come certificato dai sondaggi in Libia da 3 anni a questa parte. Il prossimo 25 giugno infatti, saranno passati ben 10 anni dalle ultime elezioni libiche, tenute nel giugno 2014, il cui risultato per altro non è stato riconosciuto dall’Occidente, perché insoddisfatto dall’esito. Nel mese di giugno si terranno in Italia una serie di proiezioni di “Una storia antidiplomatica”, il documentario che racconta la vera trama di questi ultimi 10 anni di storia del Mediterraneo e che denuncia la guerra coloniale dell’Italia in Libia che li ha accompagnati. Chi volesse organizzare proiezioni può scrivere a: [email protected] Per tutti gli altri il documentario è disponibile “on demand” a questo link: https://vimeo.com/ondemand/unastoriaantidiplomatica
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IL MANTRA DI LE MONDE "La Russia accresce la sua presenza in Libia", ci dice le Monde. Esatto: mentre il mondo occidentale continua ad armare e finanziare un governo illegittimo e coloniale a Tripoli, occupata da milizie jihadiste, a Bengasi il legittimo governo è costretto a correre ai ripari chiedendo aiuto legittimamente a chi glielo può offrire: la Russia. E intanto la NATO nega le elezioni, che non si tengono da 10 anni, pur di non far eleggere Saif Gheddafi, in testa ai sondaggi. Ci dice sempre Le Monde che la presenza russa in Libia servirà per far partire più migranti. Tranquilli, redattori di Le Monde. Tutti i migranti sono a Tripoli, nella mani di quegli altri, degli amici vostri. Tra poco il mantra di Le Monde partirà anche in Italia. Non fatevi trovare impreparati.
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NESSUN MIRACOLO A MILANO I miei lavori non vengono presentati o proiettati a Milano dal settembre 2022. Per dire, nello stesso periodo a Bisceglie (BT, 50mila abitanti) ci sono già state 2 proiezioni di 2 lavori diversi. A Roma una decina, Napoli 4 come Palermo, Torino 3. Nel frattempo ne è passata di acqua sotto i ponti e anche di censura sulla mia pelle. La città dove ho studiato e mi sono formato mi volta le spalle. Sarà certamente un caso.
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AL GIANLUCA LAMBERTI SHOW Per chi se la fosse persa, la diretta del "Gianluca Lamberti Show" cui ho avuto il piacere di partecipare. Grazie a Gianluca Lamberti per l'invito. https://www.youtube.com/live/HN2ZT-_l19Y?si=GG8WbcWfCnLKPBEz
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PALLA AL CENTRO Questa sera sarò ospite di Il Primato Nazionale. https://www.ilprimatonazionale.it/approfondimenti/david-di-donatello-immigrazionisti-perche-ospiteremo-michelangelo-severgnini-278842/
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MELONI A TRIPOLI: I PUNTI SEGRETI DELL'INCONTRO (vedi foto nel post precedente) Quest'oggi la Meloni è a Tripoli a far visita ad un premier illegittimo di un governo illegittimo che controlla solo il 20% del territorio libico: Abdulhamid Dabaiba. Questi i punti segreti dell'incontro. 1) Congratulazioni reciproche: siamo riusciti anche quest'anno a non far tenere le elezioni in Libia (che non si tengono dal 25 giugno 2014), almeno ci teniamo Tripoli e la Tripolitania, altrimenti vince Saif Gheddafi e ce ne andiamo tutti a casa. 2) Richiesta di nuovi schiavi: dal momento che il decreto flussi 2023-2025 prevede l'ingresso di 150mila nuovi lavoratori stranieri ogni anno (in linea con gli ingressi dell'anno scorso), quest'anno si rischia di mancare la quota. Sì, però se da Tripoli fanno partire troppi gommoni, poi rimangono loro senza manodopera migrante e gratuita. Il confine con il Niger del resto è chiuso da oltre un anno e anche a Tripoli gli schiavi cominciano a scarseggiare. 3) Mi raccomando l'elezione del prossimo inviato speciale dell'UNSMIL (la missione ONU in Libia). Niente scherzi, dopo le dimissioni di Bathily che ha seppellito il processo elettorale con norme insensate, bisogna proseguire su questa linea. 4) Come procedono i lavori della nuova piattaforma di estrazione del gas nel mare davanti a Tripoli costata 8 miliardi di dollari, firmati nel gennaio 2023? Un po' a rilento, ma o quei soldi li usiamo per le armi o per il gas. Come dite voi infedeli? "Moglie ubriaca e botte piena", non si può. 5) Varie ed eventuali.
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SQUALIFICATO L'European Film Festival Integration You and Me ha squalificato 'Una storia antidiplomatica". Non si sono limitati a non selezionare il documentario, ci tengono a fare sapere che i contenuti sono incompatibili con il Festival stesso. Il nazismo europeista in salsa polacca non scherza. Vorrai mica denunciare la guerra in Libia oltre a quella in Ucraina? Un paio di anni fa era stato il Festival di "Amnesty International" a "squalificare" L'Urlo. Fuori dalle narrazioni fiabesche c'è una realtà con cui questa gente non vuole scendere a patti. Ingannano la loro coscienza e mentono a sé stessi, per usare le parole di Albrecht Haushofer.
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COME I PROFUGHI IN LIBIA PROTEGGONO LE MILIZIE DEI LORO AGUZZINI Un articolo del Fatto ci informa che un profugo sudanese in Libia fa causa a Frontex. Lo supportanto quelli di "Refugees in Libya". Quelli che il giugno scorso, al Parlamento europeo, sponsorizzati dal gruppo "The Left", quello di Santoro, per intenderci, mi hanno accusato di essere un assassino. (guarda il video: https://youtu.be/9-zKcONgZGM?si=vrf8ktMpOHcP0cHg) Già, tutti quei milioni spesi per Frontex. Per fermare i migranti? Distrattamente, se capita. In realtà Frontex è un'agenzia di guerra, a protezione militare delle colonie europee nel Mediterraneo. A cominciare dalla Tripolitania, bastione coloniale protetto da milizie jihadiste a terra e da Frontex, appunto, per mare e per aria. I migranti non c'entrano con Frontex. Essere razzisti sì, ma anche colonialisti non lo possiamo accettare!
Hammasini ko'rsatish...
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L'URLO A TRIESTE L'Urlo sarà proiettato questa sera a Trieste, alle 20,30 a Le Pecore Nere. Torno con molto piacere in una città dove il film fu già proiettato, in quei giorni caldi del dicembre 2022. Tuttavia questa sarà probabilmente una delle ultime proiezioni pubbliche dell'Urlo. Forse l"ultima. Per lo meno da me promosse. Se qualcuno ha altre idee, si faccia avanti. Per tutti gli altri si chiuderà in bellezza il 25 giugno con l'Urlo-day.
Hammasini ko'rsatish...
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10 ANNI SENZA VOTO IN LIBIA: GLI APPUNTAMENTI (vedi locandine nel post precedente) Il 25 giugno 2024 sarà il decimo anniversario delle ultime elezioni svoltesi in Libia. Dal 24 dicembre 2021, le elezioni in Libia sono addirittura impedite, pur di non far eleggere Saif Gheddafi come presidente della Libia. Per questo motivo il mese di giugno sarà un mese importante. Perché la Libia è ancora oggi una vittima della democrazia da esportazione, fatta di armi e non di voti. Perché è l'esempio vivente di un modello criminale, ormai fallito, ma ancora in piedi. Perché dall'Europa c'è reticenza a comprendere. E a raccontare. Per questo motivo dedicherò il mese di giugno a promuovere questa storia che racchiude la vera trama degli avvenimenti che hanno coinvolto il Mediterraneo negli ultimi 10 anni: guerra, petrolio, migrazione. Di seguito le date finora confermate e le locandine finora a disposizione. Altri appuntamenti sono in fase di definizione. Altre grandi sorprese non mancheranno: è in uscita la seconda edizione del libro "L'Urlo - schiavi in cambio di petrolio", riveduta e aggiornata. Ma non solo. Aggiornamenti sul canale Telegram: https://t.me/lurlo_michelangelosevergnini/ Chi fosse interessato a proiettare "Una storia antidiplomatica" può scrivere a [email protected] 31 MAGGIO - TRIESTE - "L'Urlo", ore 20,30, Le Pecore Nere. 4 GIUGNO - MILANO - "Una storia antidiplomatica", ore 20,30, Circolo Familiare di Unità Proletaria. 7 GIUGNO - MILANO - Accoglienza e migrazioni dall'Africa, dibattito pubblico, ore 19,00, all'interno del festival "100Afriche". 12 GIUGNO - PALERMO - "Una storia antidiplomatica", cinema Rouge et Noir. 15 GIUGNO - GENOVA - "Una storia antidiplomatica", ore 15,30, Sala CAP. 27 GIUGNO - LIVORNO - "Una storia antidiplomatica".
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L'Urlo di Michelangelo Severgnini

“L’Urlo” è il risultato di un ricerca di 4 anni in stretto contatto con le fonti dirette sul terreno in Libia. “L’Urlo” è un film. “L’Urlo” è ora anche un libro edito da LAD Gruppo Editoriale. [email protected]

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Il mio messaggio a Bengasi

L'antidiplomatico - Liberi di svelarvi il mondo

RITORNO A BENGASI (vedi foto nel post precedente) Questo fine settimana torno a Bengasi. Parteciperò a quello che Libya Review, non certo un sito vicino al governo di Bengasi, definisce un "summit chiave sulla migrazione". La persona che vedete qui nella foto è Abdul Hadi Al-Huweej, attuale ministro degli affari esteri del governo libico di Bengasi, nominato lo scorso agosto con voto di fiducia del legittimo parlamento libico. È lui l'artefice e il sostenitore di questo summit. Mi lega ad Al-Huweej un rapporto di conoscenza e amicizia che si protrae da oltre un anno ormai. Nell'agosto 2022 scrisse la prefazione al libro "L'Urlo - schiavi in cambio di petrolio", perché da subito ha creduto alla mia ricerca e al mio lavoro. Questo mio secondo viaggio a Bengasi sarà speciale anche perché avrò l'occasione di omaggiarlo della prima copia della seconda edizione del libro "L'Urlo", pubblicata dell'Antidiplomatico. La nuova edizione del libro aggiornata sarà a disposizione dei lettori italiani da fine mese. E questa è per me una grande notizia e una felice coincidenza. Nella nuova edizione non solo si trova la prefazione che Al-Huweej scrisse nell'agosto 2022, ma si trovano alcuni extra. Tra questi un'intervista che ho realizzato nell'agosto 2023, un anno più tardi, ad Al-Huweej appena nominato ministro. L'intervista è rimasta fino ad oggi inedita perché, chiestami dal Fatto Quotidiano e proposta in seguito a La Verità, entrambi hanno rifiutato di pubblicarla. L'ho inserita nel libro anche come denuncia del clima asfissiante che si respira nell'informazione in Italia e, se permettete, particolarmente quando si parla di Libia. Se nemmeno questi due quotidiani hanno osato pubblicare quell'intervista, di fatto a un ministro degli esteri di un governo sovrano, checché ne pensino le redazioni dei due quotidiani e il resto della stampa italiana, restano ben pochi spazi liberi in Italia. Tutto questo riecheggia infine con la sufficienza, quando non l'aperta ostilità, con cui viene trattato il mio lavoro in Italia. Infine, giugno sarà un mese di proiezioni ed incontri. Si comincia a dire il vero il 31 maggio a Trieste con la proiezione del film L'Urlo. "Una storia antidiplomatica", il nuovo documentario che denuncia la censura dell'Urlo e i 10 anni senza elezioni in Libia, sarà proiettato il 4 giugno a Milano, il 12 a Palermo e il 15 a Genova. Ulteriori proiezioni sono in programma. Consiglio pertanto di seguire gli aggiornamenti sul canale Telegram: https://t.me/lurlo_michelangelosevergnini/ Chi volesse organizzare altre proiezioni può scrivere a [email protected]. Infine il 7 giugno sarò ospite a Milano di un dibattito pubblico organizzato da "Africa Rivista" sul tema "Accoglienza e migrazioni dall'Africa".
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L'Urlo di Michelangelo Severgnini

“L’Urlo” è il risultato di un ricerca di 4 anni in stretto contatto con le fonti dirette sul terreno in Libia. “L’Urlo” è un film. “L’Urlo” è ora anche un libro edito da LAD Gruppo Editoriale. [email protected]

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C'ERA UNA VOLTA L'OCCIDENTE CHE ESPORTAVA LA DEMOCRAZIA Faccio umilmente notare che se il mandato di Zelensky è scaduto ieri in Ucraina, quello di Dabaiba a Tripoli è scaduto dal 24 dicembre 2021. Da quel giorno le elezioni in Libia sono state impedite pur di non far eleggere Saif Gheddafi. Il governo Meloni dunque, continua a sostenere, finanziare ed armare un governo illegittimo ed impostore. Per altro in carica solo a Tripoli e dintorni, visto che l'80% del territorio libico rimanente, libero dalle milizie, risponde al governo Hamada, che ha ricevuto la fiducia del Parlamento nell'agosto 2023, ed è insediato a Bengasi in una sorta di esilio interno.
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LO SBARCO La cosa bella è che avviene tutto con il consenso (quando non la richiesta) del legittimo governo libico. L'Occidente non ha più parole per descrivere la realtà, perché finora ha fatto solo letteratura fiabesca. La seconda impresa coloniale in Libia è al termine.
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RISTRUTTURIAMO L'ITALIA (vedi foto nel post precedente) Questa sera si sarebbe dovuta tenere una proiezione in uno spazio di una grande città del sud. Ma, come mi hanno in formato una settimana fa, per lavori improvvisi di ristrutturazione la serata è stata annullata. Dopo l'episodio dei lavori (finti) alla sede della CGIL di Catania, non vorrei essere diventato il pretesto della ristrutturazione di mezza Italia. Ieri poi ho ricevuto un messaggio da parte di una persona che si era attivata per proporre addirittura un ciclo di proiezioni dei miei lavori in un cinema della propria città. 22 anni di documentari indipendenti da zone di conflitto, premi internazionali, gli ultimi lavori regolarmente proiettati in Africa? Non contano nulla. Conta il parere di quattro diffamatori di professione, prezzolati dal sistema al quale sostengono di non appartenere. Sia ben chiaro. Non sono il Vannacci di turno che pontifica anche su 'sta minchia. Le mie opinioni non sono importanti. Io faccio ricerca. Raggiungo i protagonisti dei fatti e li faccio parlare. E questo è l'incubo di chi è sotto l'effetto delle narrazioni fiabesche. Chi fosse interessato ad organizzare proiezioni di "Una storia antidiplomatica", de "L'Urlo", di "Isti'mariyah - controvento tra Napoli e Baghdad" o di qualsiasi altro mio lavoro, può scrivere a questa mail: [email protected]
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