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Annullamento con rinvio per Ali Irar e Mansour Doghmosh Il Tribunale del Riesame che aveva confermato le misure cautelari dovrà rivedere la propria decisione Si è tenuta ieri, presso la Corte Suprema di Cassazione, l’udienza per il ricorso alle misure cautelari di Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh, i tre palestinesi arrestati dalle autorità italiane con l’accusa di “terrorismo”. Abbiamo visto, nel corso degli ultimi mesi, come questi arresti siano evidentemente un atto politico, frutto della fedeltà che ciecamente lo Stato italiano continua a serbare nei confronti di Israele, azione il cui scopo è quello di “criminalizzare” la resistenza in Palestina, in spregio dello stesso diritto internazionale che riconosce il diritto all’autodeterminazione e alla resistenza, anche armata, nei territori sotto occupazione, come è quello palestinese. L’udienza di ieri mattina si è svolta a porte chiuse in quanto, di regola, la Corte di Cassazione decide in Camera di Consiglio non partecipata: pertanto non erano presenti Anan, Ali e Mansour e nemmeno terzi, ma i soli avvocati. In concomitanza, a Roma, dopo il partecipato corteo di sabato che ha visto centinaia di persone scendere in piazza per chiedere la liberazione dei tre e per condannare la criminalizzazione della resistenza palestinese da parte delle autorità italiane, si è svolto un presidio davanti al Palazzo di Giustizia. Iniziative simili sono state organizzate anche in altre città italiane, a Milano, Bergamo, Como, Firenze, Pisa, Modena. E’ dunque giunta poco fa la notizia dell’esito dell’udienza: la corte ha annullato con rinvio per Ali Irar e Mansour Doghmosh, i quali dovranno, presumibilmente subito dopo l’estate, tornare davanti al Tribunale del Riesame dell’Aquila che dovrà rivedere la propria decisione di tenerli in carcere. Questo è da ritenersi un primo passo avanti che potrebbe significare la scarcerazione in tempi brevi per Ali e Mansour. Per Anan Yaeesh, la Corte di Cassazione ha invece confermato le misure cautelari: pertanto dovrà rimanere in carcere almeno per la durata del processo. Questo vuol dire che si andrà avanti nella costruzione di un’ampia mobilitazione a suo sostegno e favore, per la sua liberazione e per il diritto del popolo palestinese a resistere, denunciando la complicità dell’Italia e del governo Meloni che, nel pieno di un genocidio, oltre a fornire appoggio politico e militare a Israele, concede a oltre mille cittadini italiani di combattere nelle fila dell’esercito israeliano; che - nonostante avesse dichiarato il contrario - ha continuato a fornire armi all’esercito d’occupazione israeliano per tutta la durata della guerra; che decide di arrestare tre palestinesi con l’accusa di sostenere una resistenza riconosciuta legittima dallo stesso diritto internazionale, prostrandosi alla volontà di USA e Israele, alla faccia della tanto decantata “sovranità”. Instagram: https://www.instagram.com/p/C9UFZ3et59Q/
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Presidio davanti alla Cassazione a Roma La resistenza non si arresta! La resistenza non si processa! Libertà per Anan, Ali e Mansour! Oggi, giovedì 11 luglio, si è svolto un partecipato presidio per la liberazione di Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh, i tre palestinesi arrestati dalle autorità italiane con l’accusa di sostegno alla resistenza in Palestina. Il presidio, tenutosi davanti alla Corte di Cassazione in concomitanza con l'udienza, ha visto la partecipazione di numerose persone. I manifestanti hanno ribadito il diritto del popolo palestinese di resistere all’occupazione militare israeliana e hanno condannato la complicità dell’Italia e del governo Meloni con il genocidio perpetrato da Israele. Durante la protesta, è stata criticata la decisione di processare dei palestinesi per conto dell’occupazione israeliana, nel tentativo di criminalizzare il diritto alla resistenza del popolo palestinese, riconosciuto dal diritto internazionale, dalla Carta dell’ONU e dalle risoluzioni delle Nazioni Unite. Dopo l'udienza, il presidio si è sciolto. L'esito dell'udienza sarà comunicato entro stasera, ma la mobilitazione proseguirà fino alla liberazione dei tre. Sono previste ulteriori manifestazioni oggi e domani in diverse città italiane, tra cui Milano, Bergamo, Firenze, Como, Modena e Pisa. Seguiranno aggiornamenti.
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Approfondimento di Radio Ondarossa sulla deportazione di Maja e la campagna di solidarietà #FreeMaja https://www.ondarossa.info/newsredazione/2024/07/maja-compagn-antifa-non-binary-deportata
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Maja, compagn antifa non binary, deportata dalla polizia tedesca in Ungheria

In seguito al pronunciamento della corte d’appello tedesca, Maja, compagn non binary che era stata tratta in arresto lo scorso dicembre per l'accusa relativa a supposte aggressioni  a neonazisti a Budapest nel febbraio 2023, durante la giornata dell'onore, è stata prelevata nella notte tra il 27 e il 28 giugno dalla cella in cui era in custodia a Dresda in vista della traduzione in carcere in Ungheria che è avvenuta nella mattina del 28, poco prima del pronunciamento della corte federale che avrebbe rallentato l’estradizione.

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LA RESISTENZA NON SI ARRESTA! LA RESISTENZA NON SI PROCESSA! Libertà per Anan, Ali e Mansour - Palestina libera! In occasione dell'udienza in Cassazione sono stati indetti presidi per giovedì 11 luglio in diverse città italiane. A Roma il presidio si svolgerà davanti alla Suprema Corte di Cassazione (Piazza Cavour) alle ore 9:30. Con la resistenza palestinese! Contro il genocidio! Anan, Ali e Mansour liberi!
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LA RESISTENZA NON SI ARRESTA! LA RESISTENZA NON SI PROCESSA! Libertà per Anan, Ali e Mansour - Palestina libera! In occasione dell'udienza in Cassazione sono stati indetti presidi per giovedì 11 luglio in diverse città italiane. Di seguito i dettagli: - Roma - H9:30 - Piazza Cavour (Corte di Cassazione) - Firenze - H9:30 - Palazzo Medici Riccardi in Via Cavour (Prefettura) - Modena - H18:00 - Via Martiri della Libertà (Prefettura) - Como - H18:00 - Via Volta 50 (Prefettura) - Bergamo - H18:30 - Largo Rezzara - Milano - H19:00 - Corso Monforte 31 (Prefettura) Con la resistenza palestinese! Contro il genocidio! Anan, Ali e Mansour liberi! Instagram: https://www.instagram.com/p/C9MlAtVte-E/
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Si è tenuta a Roma ieri, sabato 6 luglio, una partecipata manifestazione per la liberazione di Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh, i tre palestinesi arrestati dalle autorità italiane con l’accusa di sostegno alla resistenza in Palestina. La manifestazione, partita da Piazza della Repubblica, ha visto lil coinvolgimento di diverse centinaia di persone che hanno sottolineato il diritto del popolo palestinese di resistere all’occupazione militare israeliana, e condannato la complicità dell’Italia con Israele sul piano politico e militare. Una collaborazione, quella italiana, che si è spinta fino al punto di processare dei palestinese per procura per conto dell’occupazione israeliana, nel tentativo di criminalizzare il diritto a resistere del popolo palestinese, riconosciuto dallo stesso diritto internazionale, dalla Carta dell’ONU e da risoluzioni delle Nazioni Unite. Diverse sono state le forze politiche, sindacali, studentesche e giovanili, oltre a comitati e associazioni di solidarietà con la Palestina che hanno deciso di schierarsi e prendere una chiara e netta posizione in un processo che non riguarda solamente i tre palestinesi arrestati in Italia, ma lo stesso diritto a resistere e di lottare per l’autodeterminazione e liberazione del popolo palestinese. Questa manifestazione si è tenuta a pochi giorni dall’udienza in Cassazione di Anan, Ali e Mansour. È stato inoltre indetto un presidio davanti alla Cassazione a Roma in concomitanza con l’udienza e presidi a Bergamo, Modena, Firenze e diverse altre città davanti a prefetture e sedi istituzionali - a breve verranno pubblicati orari e luoghi. Intanto rilanciamo il presidio davanti alla Cassazione a Roma: Giovedì 11 luglio 2024 - H9:30 Piazza Cavour - Roma Davanti alla Suprema Corte di Cassazione Link Instagram: https://www.instagram.com/p/C9IAnGFtIcl/
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Promemoria Questo pomeriggio a Roma Piazza della Repubblica - Ore 16:00
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