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🎉 Celebrem la firma d'un acord entre la cooperativa de treballadors GFF (Colletivo Di Fabbrica) de Florència i la cooperativa Energía Bonita de la Palma (illes Canàries) 😀 Si tot va bé, la cooperativa podrà comprar els panells solars de la fàbrica de Florència. Un pas més cap a cadenes de subministrament més justes. 💪🏽 Tot el nostre suport perquè el projecte tiri endavant. #DesReIndustrialitzacio 📡 Ens ajudeu amb la difusió? Twitter | Instagram
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Assange può ricorrere in appello contro l'estradizione L'Alta Corte britannica ha stabilito lunedì a Londra che Julian Assange può ricorrere in appello contro il suo ordine di estradizione. Quindi per il momento non può essere deportato negli USA. L'Alta Corte aveva rinviato la decisione a marzo in attesa dell'assicurazione da parte degli Stati Uniti che Assange non sarebbe stato condannato a morte. Secondo la discrezione della corte, ciò era inadeguato, quindi Assange potrebbe non essere estradato prima della fine del procedimento. Sua moglie ha definito la decisione una “vittoria di tappa”. Assange si trova da 5 anni nel carcere britannico di massima sicurezza di Belmarsh e in precedenza è stato detenuto per molti anni nell'ambasciata ecuadoriana, dove aveva diritto di asilo, ma l'edificio era circondato dalla polizia britannica. Nel 2022 il governo britannico ha firmato un trattato di estradizione, che però non è ancora stato applicato.
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Fidel Castro e Malcom X ridono durante un incontro ad Harlem, 1960. Libri suggeriti: 👉 Fidel Castro. L'ultimo «re cattolico»: https://amzn.to/3WQhHWL 👉 Autobiografia di Malcolm X: https://amzn.to/3wPanAe 👉 La storia mi assolverà: https://amzn.to/3VebnHi --
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https://web.ub.edu/es/web/actualitat/w/universitat-clama-per-la-pau?s=09 ➡️ Celebrem aquests acords que ha firmat la Universitat de Barcelona en relació als vincles institucionals amb l'Estat d'Israel. ✊ Recordem que això no hagués estat possible sense l'organització i pressió popular que han tingut lloc durant setmanes a l'acampada i als carrers.
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A youth-led online tracker documenting corruption in the Global Arms Trade.

Un documento dell’Accademia della Modernità Democratica parla esplicitamente di Terza Guerra Mondiale già in atto O almeno è quanto si sosteneva in una brochure di 38 pagine (“Possibilità e pericoli della terza guerra mondiale”) pubblicata in gennaio dall’Accademia della Modernità Democratica. Sempre, beninteso che non si tratti ormai della quarta (ricordate quanto diceva negli anni novanta il comandante Marcos?). Tale Accademia (https://democraticmodernity.com/) si presenta come“un organismo autonomo di investigazione, riflessione e diffusione della lotta del popolo Curdo”. Nel documento si considerano vari ambiti e aspetti (teorici, politici, strategici…) con cui analizzare l’attuale “complessa crisi di civilizzazione” attraversata dal genere umano. Senza escludere il rischio di una possibile sua estinzione. Partendo dal presupposto che in realtà “la terza guerra mondiale è già in corso”, pur differenziandosi dalle due precedenti. In quanto si sviluppa sia sul piano geografico- temporale che nei metodi, almeno apparentemente, attraverso una molteplicità di conflitti indipendenti tra loro (sempre apparentemente). A corrente alternata, sia per intensità che per localizzazione. Il documento individua cinque elementi costituivi, veri indicatori: guerre di lunga durata a (relativamente) bassa intensità (v. Afghanistan, Somalia, Libia, Siria, Irak, Yemen, Ucraina…). Conflitti nel corso dei quali vengono distrutti non solo le strutture statali, ma anche il tessuto sociale stesso guerre economiche attraverso l’imposizione di dazi, divieti di importazione, sanzioni globali…con cui i vari contendenti cercano di piegarsi vicendevolmente. A tal fine alcuni Stati (Cina, Russia Unione Europea, Stati Uniti, Gran Bretagna…) farebbero uso di molteplici strumenti (economici, mediatici, politici, militari…senza escludere quelli biologici); alleanze flessibili (a “geometria variabile”, già sperimentata nella strumentalizzazione di alcuni movimenti indipendentisti) a livello sia militare che economico e politico. Vedi il conflitto in Ucraina tra USA e Russia, mentre in Siria le due potenze non esitano coordinarsi a livello militare (in particolare contro Isis e tenendo relativamente sotto controllo, molto relativamente, la pressione di Ankara). l’uso dei mezzi di comunicazione come arma ideologica (ma questa non è certo una novità) favorendo una generale omogeneizzazione (e omologazione) di abitudini, culture, stili di vita. ormai parte integrante di questa terza guerra mondiale (almeno potenzialmente, ma in parte già utilizzate) anche la guerra biologica, la guerra chimica, le armi nucleari tattiche Per concludere ricordando la recente epidemia di Covid-19, funzionale all’ulteriore deterioramento della coesione sociale e delle possibilità di autogoverno popolare a causa della paura, della diffidenza generalizzata, della mancanza di sicurezza. Sul ciglio del precipizio, masse ormai totalmente sotto vigilanza tecnologica, isolate e sradicate, sotto controllo e impossibilitate a comprendere (non parliamo di opporsi) le strategie di militarizzazione poste in atto dagli Stati. Una visione troppo pessimista, catastrofista? Ovviamente la percezione di quanto sta accadendo (o meglio: è già accaduto) è diversa per chi vive quotidianamente sotto le bombe, esposto alle aggressioni di eserciti e milizie. Sarebbe comunque il caso di pensarci finché – forse – siamo ancora in tempo. E i Curdi, con la loro lunga esperienza, avrebbero qualcosa da insegnarci.
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I media iraniani confermano la morte del presidente e del ministro degli Esteri Dopo che l'elicottero del presidente iraniano Ibrahim al Raisi è scomparso ieri nell'Iran occidentale, questa mattina i media iraniani hanno confermato la morte del 63enne. Anche il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian, che era a bordo dell'aereo, è stato dichiarato morto. Le squadre di soccorso non hanno trovato tracce di sopravvissuti sul luogo dell'incidente. Mentre il regime iraniano dichiarava il lutto nazionale, ieri sera si sarebbero verificate le prime manifestazioni spontanee di gioia. Quando fu chiaro che l'elicottero non sarebbe stato ritrovato prima del buio, in varie città si poterono vedere fuochi d'artificio. Raisi è responsabile della morte di centinaia di manifestanti che hanno perso la vita durante le proteste seguite all'omicidio della giovane curda Jina Amini da parte delle forze di sicurezza iraniane, e dell'esecuzione di decine di attivisti dell'opposizione. @Jugendinfo
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Lunedì il verdetto su Julian Assange: tutti gli occhi puntati su Londra

Nel corso di un incontro con i suoi sostenitori presso la Foreign Press Association di Londra mercoledì scorso, Stella Moris, moglie di Julian Assange, ha dichiarato che l’annoso procedimento legale di estradizione di suo marito negli Stati Uniti è giunto ad un bivio: «Lunedì Julian potrebbe essere

01:25
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Il 18 Maggio 1895 nasceva Augusto César Sandino, rivoluzionario e leader della resistenza nicaraguense durante l'occupazione americana. Figlio di una bracciante rimasta incinta del suo padrone, fu costretto a lavorare nelle piantagioni di caffè del padre per sopravvivere. All'età di 17 anni assistette alla repressione da parte delle truppe statunitensi delle rivolte contro il Presidente Adolfo Díaz, appoggiato dagli stessi USA. Fuggito dal Nicaragua dopo aver sparato a un conservatore, viaggiò per vari Paesi del Centro America dove si guadagnò da vivere lavorando nelle piantagioni della United Fruit. In Messico venne a contatto con idee comuniste, antimperialiste e anarcosindacaliste e ne abbracciò gli ideali. Ritornato in Patria mentre avvenivano due colpi di Stato consecutivi, il primo ad opera dei conservatori e il secondo ad opera statunitense, inizia ad organizzare la Resistenza contro gli invasori e la guerra civile contro i conservatori. L'Esercito Difensore della Sovranità Nazionale guidato da Sandino inflisse numerose sconfitte ai marines che fondarono la Guardia Nacional, prima di ritirarsi dal Nicaragua. La stessa Guardia uccise Sandino alla fine della guerra.
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