Inimicizie

Quando si sentono i dibattiti a livello politico sulla guerra in Ucraina, bisogna sempre confrontarli con la situazione sul campo per capirne il significato. Si discute di inviare soldati NATO in Ucraina, ma ci sono già (ampiamente provato). Si discute di autorizzare l'Ucraina a colpire con gli armamenti NATO nel territorio pre-bellico della Federazione Russa, ma è una cosa che avviene già (anche questo è ampiamente provato). Dunque sembrano dibattiti con obiettivi politici piuttostoché militari. Unica reale novità che potrebbe influire sulla situazione sul campo è una presenza maggiore di forze NATO nelle retrovie ucraine, in funzione di addestratori. Ultimamente, i contingenti ucraini inviati all'estero per l'addestramento hanno mostrato dei tassi considerevoli di diserzione, e con la nuova e ampliata mobilitazione Kiev avrà bisogno di più risorse per l'addestramento. Addestrare le nuove unità in Ucraina con istruttori NATO potrebbe risolvere entrambi i problemi, ma è una prospettiva su cui persino un falco come la Nuland ha espresso forti perplessità, relative all'aumento del rischio di uno scontro diretto. Non è da escludere che qualche paese europeo (Estonia, Lituania, magari Polonia o più difficilmente Francia) lanci un'operazione simile. Segui @Inimicizie

Al passo coi tempi

Secondo le fonti di Politico, la quota italiana nella prossima Commissione Europea dovrebbe essere occupata da Lollobrigida (FDI), attualmente ministro dell'agricoltura. È però nata una campagna da parte di Macron, per portare Draghi in una delle posizioni apicali dell'UE. O presidente della commissione (sostituendo la Von der Leyen) o del Consiglio Europeo. Segui @Inimicizie

E' stata aperta proprio oggi la rotta "Agroexpress" dell'INSTC, il corridoio commerciale multimodale India-Russia. Un treno con 31 container carichi di cereali è partito da Chelyabynsk per raggiungere il porto di Bandar Abbas, attraversando Kazakistan e Turkmenistan. Dal porto, il carico verrà trasportato via nave verso Mumbai. Una nuova "via della seta" perpendicolare a quella cinese. Ancora di piccola entità, ma potenzialmente rivoluzionaria per il commercio eurasiatico. E con varie implicazioni strategiche. Segui @Inimicizie

Spagna, Norvegia e Irlanda oggi riconoscono ufficialmente la Palestina come stato. In seno all'UE, Spagna e Irlanda si uniscono alla Svezia e ai paesi dell'ex Patto di Varsavia che la riconobbero nel 1988 ma in seguito hanno adottato attitudini più filo-israeliane rispetto ai paesi dell'Europa occidentale. Anche Belgio e Francia potrebbero unirsi nel prossimo futuro. E' una notizia, ma non ci si devono aspettare grandi effetti pratici da questa decisione. Nel caso di un effetto a cascata negli altri paesi dell'Europa occidentale, si potrebbe assistere ad un peggioramento dei rapporti tra UE nel suo complesso e Israele, che aldilà delle reciproche accuse nell'agone politico, per ora rimangono piuttosto pragmatici e minimamente alterati dalla guerra in corso. Segui @Inimicizie

Interessante analizzare la geopolitica delle condoglianze per la morte del presidente iraniano Raisi. Gli americani lo attaccano nel giorno della sua morte, i più americani in Europa - ex Lituania - si accodano. Nella sfera d'influenza di Washington i più scelgono il silenzio e (presumibilmente) l'invio di condoglianze solo tramite i canali diplomatici ufficiali. In senso opposto si distinguono solo i due paesi che hanno intessuto forti legami economici, politico/diplomatici e persino culturali (cooperazione universitaria) con l'Iran: Giappone e Italia. Nel nostro paese un cordoglio dal profilo particolarmente alto, espresso pubblicamente da ministro degli esteri, presidente del consiglio e presidente della repubblica. Nel mondo musulmano invece si può notare che Teheran - il cui soft power non può sicuramente aver giovato da un incidente che ha messo in mostra l'inadeguatezza dei mezzi a disposizione dell'entourage presidenziale e dei soccorritori - ha pienamente acquisito lo status di potenza regionale preminente, addirittura egemonica nell'area del Golfo Persico. Pakistan, Iraq, Siria e Turchia dichiarano giornate di lutto nazionale (!), Arabia Saudita e altre monarchie del golfo veicolano messaggi pubblici di cordoglio che sarebbero stati impensabili due anni fa. Tra gli altri paesi - oltre ai soliti alleati in funzione anti-americana come il Venezuela - spicca il messaggio di solidarietà dell'India, che non a caso ha appena siglato con Teheran un accordo da 350 milioni di dollari per sviluppare il porto di Chahabar: nodo fondamentale del corridoio economico Nord-Sud che - attraverso i porti e le ferrovie iraniane - congiunge il mercato indiano con quello russo, con i paesi dell'asia centrale e potenzialmente con l'Unione Europea. Segui @Inimicizie

Comunque la tesi americana, russa e israeliana sulla CCI è fondamentalmente corretta: nessun trattato internazionale si può applicare a stati che non l'hanno contratto, e questo naturalmente si estende ai loro cittadini. Si tratta di un principio delle relazioni internazionali molto più antico e rispettato del diritto "erga omnes" inventato da giuristi e giudici internazionali, burocrati dell'ONU... che in ogni caso non dispongono del monopolio della forza che sorregge ogni sistema giuridico da che mondo è mondo. Sulle decisioni di questa e altre corti internazionali, c'è poco altro da aggiungere. Dare eccessiva attenzione a presunte sentenze "storiche" - se non lo si sta facendo in malafede - è un'enorme spreco di tempo. Segui @Inimicizie

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I soccorritori hanno raggiunto il luogo dell'incidente nella notte. Il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il ministro degli esteri Hossein Amir-Abdollahian sono entrambi morti durante lo schianto. Segui @Inimicizie

Il sito dell'incidente è stato identificato con precisione da un drone Bayraktyar "Akinci" dotato di infrarossi e visione termica, inviato dalla Turchia per assistere nelle ricerche. Un successo non da poco per Ankara e la sua industria degli armamenti. Segui @Inimicizie