Ieri sera interessante incontro su Canale Italia. Vi propongo la mia sintesi: 1. Non abbiamo ancora superato la sindrome post traumatica del Covid-19. Urge esserne consapevoli. 2. Non siamo consapevoli che facciamo parte del problema e che dobbiamo cambiare prima di tutto noi. Quanto è successo è in gran parte frutto dell'individualismo (nichilista), isolamento affettivo dal nostro prossimo, che tutti noi abbiamo accettato e attuato, consapevolmente e/o inconsapevolmente, grazie alla seduzione cui non abbiamo saputo resistere rappresentata dall'enorme offerta tecnologica, spesso superflua e inutile che titilla soltanto il nostro ego primitivo, che ci ha reso, come popolo e soggetti, deboli e completamente dipendenti. 3. dopo 4 anni non abbiamo ancora chiara la vera natura, l'origine e lo scopo di quanto sta accadendo. siamo illusi che si tratti di attendere che passi la notte, che sarà invece eterna a meno che non decidiamo noi di uscire dal buoi. molti di noi vivono ancora nell'illusione che questo sistema millenario si possa convertire ai valori umani che ha sempre negato, prima ai paesi del terzo mondo, e adesso è il turno di quelli sviluppati che si erano illusi che il problema fosse limitato per ragioni Darwiniane solo a loro. 4. per uscirne ognuno di noi deve scavare dentro se stesso, nel proprio sub conscio, rimuovere il fango dell'autoinganno e guardarsi allo specchio dopo averlo pulito per bene per capire chi si è veramente e scegliere se continuare a partecipare a questo sistema disumano, per vana gloria e/o avidità di vario genere o rimboccarsi le maniche e iniziare a cambiare imboccando una direzione diversa per costruire una società umana, libera e giusta (come il cristianesimo originale insegna) per offrire nel tempo un'alternativa agli uomini di buona volontà. Sapendo che molte delle attuali istituzioni sono da ricostruire dalle fondamenta.