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COME UN PROIETTILE HA RAFFORZATO LA COMUNICAZIONE DI TRAMP 🇺🇸 Te ne parliamo in questa interessante analisi appena uscita sul nostro profilo Instagram 👇🏻 https://www.instagram.com/p/C9fDQGaosuC/?igsh=MWptcjM3d3F1aDIwNQ==
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News spiccia in arrivoooo🚀 Instagram ha da poco annunciato un aggiornamento che permetterà di aggiungere collaboratori ai post dopo averli pubblicati, funzione finora disponibile solo per i reel. 👇🏼In questo momento, se vuoi aggiungere un collaboratore ai tuoi post su IG, devi farlo quando lo stai pubblicando, perché non puoi aggiungere un collaboratore dopo la pubblicazione né dei post del feed né delle storie. Questo aggiornamento risolverà uno dei problemi più frustranti per i creatori di contenuti, consentendo di: 1️⃣ aumentare la visibilità dei post collaborativi che appariranno nei feed sia del creatore che del collaboratore. 2️⃣ portare benefici in termini anche di raccolta di dati, dato che tutti i “mi piace” e i commenti saranno visibili a entrambi i collaboratori. Ma viene spontaneo chiedersi perché Adam Mosseri e il team di Instagram abbiano impiegato così tanto tempo a riconoscere e correggere questa evidente mancanza nella piattaforma. E ora che Mosseri ha finalmente reso nota questa correzione, non è forse lecito chiedersi: perché non ci hanno pensato prima? Fateci sapere cosa ne pensate voi!
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🤔Quale notizia ti ha incuriosito di più?Anonymous voting
  • La bufala attorno all'attentato di Trump
  • Meta che abbassa l'età per usare i visori VR
  • Spotify sempre più social network
  • Il ministro dell'istruzione italiano che vieta gli smartphone in classe
  • Le istruttorie dell'Antitrust contro i fuffa-guru
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🧒🏻 Meta permetterà ai bambini tra 10 e 12 anni di usare i visori VR e di interagire con gli altri utenti. L’azienda assicura rigorosi controlli per tutelare i piccoli. Meta sta compiendo un passo significativo nell'espansione del suo ecosistema di realtà virtuale (VR). L'azienda ha annunciato che presto permetterà ai bambini di età compresa tra i 10 e i 12 anni di interagire con altri utenti all'interno dei suoi visori VR, con l'approvazione dei genitori. Questa mossa rappresenta un importante cambiamento rispetto alle precedenti politiche di Meta, che limitavano l'accesso ai suoi prodotti VR agli utenti di età superiore ai 13 anni. Ora, anche i più piccoli potranno accedere a esperienze sociali e di intrattenimento in VR, aprendo nuove possibilità di coinvolgimento e interazione. Per garantire la sicurezza dei minori, Meta ha affermato che saranno implementati rigorosi controlli e strumenti di moderazione. I genitori dovranno fornire il loro consenso esplicito e avranno la possibilità di monitorare e limitare le attività dei figli all'interno della VR. Inoltre, saranno presenti funzionalità di segnalazione e blocco per consentire un maggiore controllo. Questa decisione di Meta arriva in un momento in cui il dibattito sull'impatto delle tecnologie digitali sui bambini è particolarmente acceso. Molti esperti hanno espresso preoccupazioni riguardo ai potenziali rischi di un'esposizione precoce alla realtà virtuale, come l'isolamento sociale, la dipendenza e il cyberbullismo. Tuttavia, Meta sostiene che l'accesso controllato alla VR possa offrire anche opportunità di apprendimento, socializzazione e sviluppo per i più giovani. L'azienda afferma di aver lavorato a stretto contatto con esperti di sicurezza e benessere dei minori per garantire un'esperienza sicura e appropriata. Poi certo, oltre ai motivi “umanitari” c'è sempre il business… L'obiettivo dell'azienda, infatti è quello di diventare un punto di riferimento per le esperienze immersive del futuro; quale miglior target da “educare” sin da subito, se non quello costituito dagli adulti di domani? #meta
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🟢 Spotify si sta trasformando in un vero e proprio social network. Introdotti i commenti ai podcast e un feed molto simile a quello di TikTok. Il management di Spotify deve aver osservato con una certa attenzione la lezione di quei giganti decaduti, troppo impegnati a gustarsi il successo per accorgersi dell’imminente fallimento (tipo Blockbuster). Evoluzione, nient’altro che evoluzione. Alcuni la fanno, altri si estinguono. Sta di fatto che quello che era nato come un riproduttore musicale streaming, oggi si sta trasformando in un vero e proprio social network. Sull'agenda di Spotify, due grandi novità… – Commenti ai podcast Gli ascoltatori di podcast potranno interagire direttamente con i conduttori, lasciando commenti sotto agli episodi (funzione attivabile a discrezione del creator). Questa mossa fa parte degli sforzi di Spotify per competere con YouTube come piattaforma in cui i creator possono coinvolgere il loro pubblico e costruire community. I dati interni, infatti, mostrano che gli ascoltatori che interagiscono sono circa quattro volte più propensi a tornare ad ascoltare un podcast entro 30 giorni. – Restyling dell’app e funzionalità social Hai presente il feed di TikTok? Bene, Spotify ora ne ha uno simile. Comprende i profili degli artisti, la vendita di merchandising, i biglietti per i concerti e (volendo) l'opzione di pubblicare storie. #spotify
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📵 Il ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara ha ufficialmente vietato l’uso dei cellulari in classe (anche a scopo didattico) fino alla terza media. Reintrodotto, invece, il vecchio diario cartaceo. L’annoso dibattito sull’uso dello smartphone a scuola sembra, al momento, aver raggiunto un quid. Il Ministero dell'Istruzione e del Merito, tramite una nota pubblicata su X da Giuseppe Valditara, ha annunciato il divieto di utilizzo dei telefoni cellulari durante le lezioni nelle scuole secondarie di primo grado, a partire dall'anno scolastico 2024/2025. Secondo il provvedimento, gli studenti di terza media non potranno più portare i propri smartphone a scuola, neanche per esigenze di tipo “didattico” (fino ad oggi, infatti, i cellulari potevano essere usati per specifiche esigenze autorizzate dai docenti). L’obiettivo di questa novità l’ha spiegata direttamente Valditara: “Abbiamo preso questa decisione dopo le importanti conclusioni a cui sono arrivati l’UNESCO e l’OCSE sull'influenza negativa del cellulare sul rendimento dei giovani e sulla loro capacità di memorizzazione, concentrazione e di sviluppare la fantasia”. Il divieto non deve essere però percepito come una zavorra, ma, al contrario, mira a promuovere un uso consapevole e responsabile delle tecnologie digitali da parte dei giovani. Parallelamente, è stato citato anche il reintegro del diario cartaceo, anche questo, con una finalità: “Dobbiamo riabituare i nostri ragazzi al rapporto con la penna e con la carta ed evitare le nuove tecnologie sempre e comunque”. #valditara
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🛑 L’Antitrust ha avviato delle istruttorie contro 6 imprenditori e influencer che promettono guadagni facili e che, tra l’altro, non chiariscono che si tratta di pubblicità. Se “mastichi” o lavori nel marketing, di certo, almeno una volta, ti sarà capitata la sponsorizzata (molesta) di qualche sedicente guru che vendeva la propria ricetta magica per il successo. Stili diversi, ma il cuore dei messaggi era sempre lo stesso: “soldi (tanti e facili), se acquisti il mio servizio di consulenza/corso”. Comunicazione aggressiva e poco etica a parte, stupisce il fatto che nessun garante si fosse mai mosso per mettere un freno a questi messaggi tendenziosi. Fino ad oggi. L’Antitrust, infatti, ha avviato sei istruttorie nei confronti di altrettanti influencer che promuoverebbero strategie per ottenere alti guadagni senza chiarire che si tratta di pubblicità. I nomi sono i soliti noti: Luca Marani, Big Luca, Alessandro Berton, Hamza Mourai, Michele Leka e Davide Caiazzo. I sei sono stati accusati di sponsorizzare sistematicamente, attraverso i social e siti web, metodi per ottenere facili e sicuri guadagni senza utilizzare adeguate diciture pubblicitarie o evidenziare elementi rilevanti come i costi dei prodotti/servizi offerti. A cornice, sembrerebbe pure che la loro popolarità (che sui social può vantare centinaia di migliaia di follower) sia falsata dalla presenza di seguaci finti! Sotto la lente di ingrandimento altre quattro influencer (Ludovica Meral Frasca, Sofia Giaele De Donà, Milena Miconi e Alessandra Ventura), alle quali è stato recapitato un ammonimento di moral suasion, iniziativa che mira a correggere determinate scelte o comportamenti (nello specifico, a rendere più evidente l’esistenza di rapporti commerciali tra le influencer e alcuni brand). #antitrust ‌
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📰❌ Il giornalista italiano Marco Violi (aka Mark Violets) viene spacciato per l’attentatore di Trump, ma è una bufala. Marco Violi, giornalista sportivo italiano e tifoso della Roma, è stato erroneamente identificato come "Mark Violets" e sospetto attentatore di Donald Trump durante un comizio in Pennsylvania. Quando l'account X di Wall Street Silver, già noto per aver diffuso false notizie, pubblica questo tweet: ARRESTATO IL PRESUNTO ATTENTATORE DI TRUMP Secondo il dipartimento di polizia di Butler, l’assassino, identificato come Mark Violets, un membro dell’Antifa, è stato arrestato sul posto. Prima dell’incidente, Mark Violets ha caricato un video su YouTube in cui dichiarava: “la giustizia sta arrivando”. (traduzione del testo originale in inglese) la notizia che Marco Violi è il presunto attentatore di Trump si diffonde rapidamente sui social media e sui siti web di tutto il mondo, con la foto del giornalista finita persino in telegiornali americani, russi e messicani. Tuttavia, Violi non ha nulla a che fare con l'attentato perché vittima di una bufala partita da un troll italiano e diffusasi poi attraverso account di propaganda pro-Trump e canali Telegram. Violi ha denunciato l'accaduto nelle storie di Instagram: Salve, smentisco categoricamente che io sia coinvolto in questa situazione. Sono stato svegliato nel cuore della notte (alle 2 di notte in Italia per la precisione) dalle numerose notifiche che ho ricevuto su Instagram e su X. Mi trovo in Italia, sono a Roma e non avevo la minima idea di quello che fosse successo se non vedendo Sky Tg 24 in Italia che sto ancora seguendo. Le notizie che circolano sul mio conto sono totalmente prive di fondamento e sono organizzate da un gruppo di hater che dal 2018 mi stanno rovinando la vita, addirittura con appostamenti presso la mia abitazione, foto del mio citofono e del mio portone. Dei veri e propri stalker. Gli account X che hanno organizzato tutto questo sono @‌Logikseo e @‌Moussolinho (quest’ultimo ho visto che si è disattivato da X). Non ho altro da aggiungere. Nella giornata di lunedì sporgerò denuncia contro gli account su X che hanno inventato queste false notizie e tutte le testate giornalistiche che hanno diffuso la notizia falsa. Essendo giornalista dal 2006 so benissimo che bisogna verificare tutte le fonti prima di sbattere un presunto mostro in prima pagina. Non ho altro da aggiungere. Chiedo gentilmente di lasciarmi in pace perché sono vittima di tutto questo dal 2018 e c’è anche un procedimento penale in corso contro questi hater. Quello che è certo è che abbiamo assistito ad un furto d'identità di dimensioni colossali che non può lasciare inosservate le riflessioni sui rischi che si corrono con la diffusione incontrollata di notizie false sui social media, che possono raggiungere milioni di persone in poco tempo e causare gravi danni sociali, politici, economici e individuali, come nel caso di Marco Violi. #fakenews #marcovioli
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#DIGITAL NEWS, LE NEWS DIGITALI PIÙ INTERESSANTI DELLA SETTIMANA Il tuo appuntamento con le ultime informazioni dal mondo del marketing e del digitale. Cosa è successo nell'ultima settimana? Vediamo un po'...
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