cookie

Мы используем файлы cookie для улучшения сервиса. Нажав кнопку «Принять все», вы соглашаетесь с использованием cookies.

avatar

Pianocontromercato

economia

Больше
Рекламные посты
2 046
Подписчики
Нет данных24 часа
-37 дней
-1430 дней

Загрузка данных...

Прирост подписчиков

Загрузка данных...

ed attento all’interesse nazionale."
Показать все...
Filippo ed io ste cose le scrivevamo nel 1997 alla Cisl di Crotone. Da Enrico Tomaselli, post, di poco fa: " IL RITORNO DEL MEDITERRANEO Per chi ha la sana abitudine di ragionare in termini geopolitici (e per farlo è necessario innanzitutto avere bene in mente la geografia...), non sorprenderà leggere questo titolo. In effetti, anche se numerosi trend della politica internazionale sembrano spostare il baricentro altrove - est europeo, Indo-Pacifico, mar Cinese... - il mar Mediterraneo non solo non ha mai perso la sua rilevanza, ma è anzi destinato a veder rivalutato il suo ruolo strategico. Ovviamente, il fu Mare Nostrum non vuol dire semplicemente Medio Oriente; la sua rilevanza è assai più ampia, e principalmente per altre tre ragioni, di non minore importanza. È la frontiera tra Europa ed Africa (e non è semplicemente una questione di flussi migratori); è lo sbocco di una importantissima via commerciale est-ovest (canale di Suez); è la via d’accesso al mar Nero (una vera ossessione, questa, per la Gran Bretagna). Mentre l’attenzione del NATOstan si concentra sull’Europa continentale, ed in particolare su quelle che l’Alleanza Atlantica - nella sua attuale fase di delirio russofobico - considera pericolose enclave di Mosca (ovvero Kaliningrad, Transnistria, Serbia e Repubblica Srpska), e gongola per aver trasformato il mar Baltico in un lago atlantico, la Federazione Russa sta portando a termine un’ampia manovra di accerchiamento dell’Europa sul fronte sud. Similarmente a quello che la NATO ha fatto (e fa) da quando è caduta l’URSS, cioè cercare di estendersi quanto più possibile intorno ed in prossimità della Russia, Mosca sta sviluppando la sua penetrazione verso ovest proprio lungo il fronte meridionale dell’Alleanza. Con il conflitto in Ucraina, e soprattutto con il ritorno della Crimea alla madre patria, la Russia si è assicurata sostanzialmente il controllo del mar Nero - ed è questa una delle ragioni per cui, nonostante la grande inaffidabilità di Erdogan, mantiene buoni rapporti con Ankara. La Turchia, infatti, controllando i Dardanelli ha le chiavi del passaggio da e per il Mediterraneo. Mare su cui si affaccia la base russa di Tartus, in Siria (anche questa, una delle ragioni dell’intervento di Mosca a difesa di Assad). In tempi meno recenti, Mosca ha esteso la sua influenza anche sul nord-Africa: oltre all’alleato storico algerino, infatti, la Russia è presente anche nella Libia orientale, nella quale si appresta a riattivare la base navale di Tobruk, per farne un ulteriore punto d’appoggio per la sua marina. In tempi più recenti, invece, l’influenza - e la presenza anche militare - russa in Africa si è sviluppata lungo la fascia sub-sahariana. Ciad, Niger e Mali (in parte anche la Repubblica Centro Africana) hanno rescisso i rapporti con i colonialisti francesi, cacciato le truppe di Parigi - e quelle USA... - ed accolto la novella Afrika Korps russa. Qualcosa di simile potrebbe profilarsi all’orizzonte anche in Senegal, sulla costa occidentale del continente africano, mentre su quella orientale Mosca ha appena concluso un accordo (su cui lavora da molto tempo) col governo sudanese, per aprire una base navale sul mar Rosso. In pratica, la Russia non solo sta moltiplicando i suoi approdi navali in questo quadrante strategico, ma sta di fatto creando una cintura che attraversa l’Africa da est ad ovest, e che separa il Maghreb dall’Africa nera. In tal modo, non solo Mosca sta rafforzando la sua presenza nel Mediterraneo, ma sta gettando le basi per esercitare indirettamente una considerevole influenza sui traffici commerciali lungo le rotte mediterranee, sulle risorse africane e - last but not least - sui flussi migratori. Tutto ciò è suscettibile, nei prossimi anni, di far nuovamente pendere gli interessi geo-strategici (anche USA) verso il Mediterraneo, e quindi l’Italia. Se avessimo una classe dirigente anche solo appena decente, sapremmo sfruttare questa opportunità (e quel briciolo di credibilità di cui incredibilmente ancora disponiamo in qualche paese africano), per ritagliarci un ruolo più autonomo,
Показать все...
👍 2
Si parla dei trilioni di dollari che l'Occidente inviò alla Cina. Non si parla che fu un'operazione per sfuggire alla lotta di classe della classe operaia occidentale nel periodo 60-70. Non si parla degli immensi profitti che le multinazionali americane e occidentali fecero in Cina e trasferirono in Occidente nei mercati borsistici, invece di investirli. Non si parla della distruzione dell'Iistruzione, della sanità, del salario sociale globale di classe, dell'Università, dell'asset inflation a partire dalla Trilaterale del 1973, non si parla della guerra in Viietnam, della fine del surplus commerciale americano alla fine degli anni sessanta, di Nixon 71. E allora, i trilioni, che fine fecero? Gonfiarono semplicemente l'asset inflation americana ed occidentale, capitale morto, nel mentre la Cina, nel 2008, virava a 360 gradi con la Legge sul Lavoro, come scrissi in Piano contro mercato e in 50 anni di guerra al salario. La realtà è che l'Occidente si è suicidato ed ha trovato come sbocco solo il complesso militare industriale con guerre che durano dalla guerra di Corea degli anni '50. L'intelligenza cinese fu quella di valorizzare, e non privatizzare, le imprese e le banche pubbliche, di mantenere il Glass Steagall Act, nel mentre nell'Occidente si aboliva. Vanno dette queste cose, altroché.
Показать все...
5👍 1
PAZIENTE In un recente incontro ad alto livello, i responsabili politici cinesi hanno sottolineato la necessità di sviluppare il capitale paziente, un termine raro in tali incontri, che viene utilizzato per descrivere gli investimenti a lungo termine che mirano alla crescita sostenibile. Saranno compiuti sforzi per rafforzare le nuove forze produttive di qualità e le industrie emergenti, sviluppando attivamente il capitale di rischio e il capitale paziente, secondo la riunione dell'Ufficio politico del Comitato centrale del Partito comunista cinese il 30 aprile. Secondo gli analisti, i finanziamenti a lungo termine sono vitali per lo sviluppo di nuove forze produttive di qualità, poiché le attività innovative sono generalmente rischiose e comportano sostanziali investimenti in ricerca e sviluppo, suggerendo che l'espansione dell'offerta di capitale paziente aumenterà efficacemente la produttività del paese attraverso la coltivazione di imprese di frontiera più competitive a livello globale. Allo stesso tempo, anche i fondi di private equity e venture capital stanno rafforzando il sostegno alla spinta all'innovazione della Cina. Da quando è stato adottato il sistema di IPO basato sulla registrazione, quasi il 90% delle aziende quotate nel consiglio di amministrazione dell'innovazione sci-tech e il 60% delle aziende quotate nel consiglio di amministrazione di ChiNext hanno ricevuto il sostegno di fondi di private equity. Alimentato da investimenti efficaci, il paese ha visto progressi accelerati nello sviluppo di nuove forze produttive di qualità e nell'adozione di tecnologie all'avanguardia. Il settore manifatturiero high-tech ha registrato una crescita del 7,5% nel primo trimestre di quest'anno, con un'accelerazione di 2,6 punti percentuali rispetto al quarto trimestre del 2023, mentre gli investimenti nelle industrie high-tech sono aumentati dell'11,4% rispetto all'anno precedente. In particolare, gli investimenti nella produzione high-tech sono aumentati del 10,8%. Nello stesso periodo, la produzione di prodotti intelligenti ed ecologici come apparecchiature di stampa 3D, robot di servizio e veicoli a nuova energia è aumentata rispettivamente del 40,6%, 26,7% e 29,2% su base annua. Guardando al futuro, Sui ha chiesto un'ulteriore ottimizzazione degli accordi istituzionali, tra cui l'offerta pubblica, le fusioni e acquisizioni e gli incentivi azionari, sottolineando la necessità di raccogliere capitale paziente e lanciare fondi negoziati in borsa per servire meglio le imprese di alta qualità.
Показать все...
1
Da Xhinua di ieri. La Cina punta ad attingere al mercato dei capitali per finanziare una maggiore produttività Fonte: XinhuaEditore: huaxia2024-05-30 20:45:16 Mentre l'innovazione diventa sempre più cruciale per lo sviluppo di alta qualità della Cina, l'autorità di regolamentazione dei titoli del paese ha espresso un maggiore sostegno alle nuove forze produttive di qualità, facilitando il loro accesso ai finanziamenti. In una mossa per promuovere le industrie emergenti strategiche e l'innovazione tecnologica, "nuove forze produttive di qualità" si è trasformata in una parola d'ordine nel processo decisionale del paese per denotare la produttività avanzata attraverso scoperte tecnologiche rivoluzionarie, allocazione innovativa dei fattori di produzione e un approfondito aggiornamento industriale. MAGGIORE SOSTEGNO POLITICO L'ultima mossa è arrivata la scorsa settimana, quando un funzionario dell'autorità di vigilanza sui titoli del paese ha elaborato il sostegno politico per lo sviluppo di nuove forze produttive di qualità in un forum finanziario tenutosi a Pechino, impegnandosi a dare priorità alle società di finanziamento che stanno rompendo la morsa straniera nelle tecnologie di base. Saranno compiuti sforzi per migliorare ulteriormente il sistema del mercato dei capitali a più livelli e creare sinergie tra i mercati azionari, obbligazionari e futures per rafforzare le nuove forze produttive di qualità, ha affermato Zhou Xiaozhou, funzionario della China Securities Regulatory Commission. "Il mercato dei capitali ha un vantaggio naturale nella condivisione dei rischi dell'innovazione, nella mobilitazione di capitali per l'innovazione e nell'ottimizzazione dell'allocazione delle risorse per l'innovazione", ha affermato Zhou. "Quindi, ha un grande potenziale per servire lo sviluppo di nuove forze produttive di qualità". Le osservazioni di Zhou sono arrivate sulla scia di una serie di misure che sono state svelate dalla commissione il 19 aprile, che miravano a guidare maggiori investimenti nelle aziende tecnologiche attraverso offerte pubbliche iniziali (IPO), fusioni e acquisizioni (M&A), emissioni obbligazionarie e investimenti di private equity. La Commissione ha proposto, ad esempio, un "canale verde" per finanziare le aziende tecnologiche che stanno cercando di spezzare la morsa straniera nelle tecnologie chiave e ha incoraggiato le istituzioni statali e di mercato a fornire un miglioramento del credito per le aziende private sci-tech nella loro emissione di obbligazioni societarie. Tra gli sforzi del paese per aumentare la liquidità per le aziende sci-tech, all'inizio di aprile è stato istituito dalla banca centrale un programma di prestiti del valore di 500 miliardi di yuan (circa 70 miliardi di dollari USA), per sostenere l'innovazione sci-tech, la trasformazione tecnica e il rinnovo delle attrezzature. Gli analisti ritengono che tali mosse, incentrate sulla fornitura alle imprese innovative di un migliore accesso ad alternative di finanziamento diversificate, siano cruciali per rinvigorire la crescita di alta qualità della Cina. Negli ultimi anni, i settori emergenti strategici hanno ricevuto un sostegno crescente dai finanziamenti diretti sul mercato dei capitali. A partire dal 23 maggio, la quantità di fondi raccolti dalle IPO su tre borse che servono principalmente aziende orientate all'innovazione – il consiglio cinese per l'innovazione sci-tech in stile Nasdaq, il ChiNext ad alto contenuto tecnologico e la Borsa di Pechino (BSE) – rappresentava il 55,49% del totale dei fondi IPO della Cina raccolti nel suo mercato delle A-share. Dati i grandi investimenti in ricerca e sviluppo (R&S), gli alti rischi e la forte dipendenza dai talenti come natura intrinseca alle imprese innovative, il mercato dei capitali e le borse valori possono svolgere un ruolo insostituibile nel guidare le risorse verso l'innovazione sci-tech, risolvendo il loro meccanismo di offerta di capitale, scoperta dei prezzi e incentivazione dei talenti, ha affermato il direttore generale di BSE Sui Qiang. VALORIZZAZIONE DEL CAPITALE
Показать все...
👍 1
Fonte Istat di oggi. OCCUPATI E DISOCCUPATI (DATI PROVVISORI) - APRILE 2024 Ad aprile 2024, rispetto al mese precedente, aumentano gli occupati, diminuiscono i disoccupati e rimangono sostanzialmente stabili gli inattivi. L’occupazione cresce (+0,4%, pari a +84mila unità) per uomini e donne, per dipendenti e autonomi e per tutte le classi d’età a eccezione dei 25-34enni, che registrano un calo. Il tasso di occupazione sale al 62,3% (+0,1 punti). Il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce (-3,0%, pari a -55mila unità) per entrambi i generi e in ogni classe d’età tranne per i 15-24enni. Il tasso di disoccupazione totale scende al 6,9% (-0,2 punti), quello giovanile rimane invariato al 20,2%. La stabilità del numero di inattivi è sintesi dell’aumento registrato tra gli uomini e i 25-34enni e della diminuzione osservata tra le donne e le altre classi d’età. Il tasso di inattività si mantiene stabile al 33,0%. Confrontando il trimestre febbraio-aprile 2024 con quello precedente (novembre 2023-gennaio 2024), si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,6%, per un totale di 136mila occupati. La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-2,3%, pari a -44mila unità) e degli inattivi (-0,2%, pari a -19mila unità). Il numero di occupati ad aprile 2024 supera quello di aprile 2023 del 2,2% (+516mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età. Il tasso di occupazione in un anno sale di 1,1 punti percentuali. Rispetto ad aprile 2023, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-11,8%, pari a -236mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,3%, pari a -166mila). Il commento Ad aprile 2024 la crescita dell’occupazione (84mila unità) coinvolge sia i dipendenti, che raggiungono i 18 milioni 820mila, sia gli autonomi, pari a 5 milioni 156mila. Il numero degli occupati – 23 milioni 975mila – è superiore di 516mila unità rispetto ad aprile 2023, per effetto dell’incremento di 444mila dipendenti permanenti e di 154mila autonomi e della diminuzione di 82mila dipendenti a termine. Su base mensile, il tasso di occupazione sale al 62,3%, quello di disoccupazione scende al 6,9%, mentre il tasso di inattività è stabile al 33,0%.
Показать все...
👍 5
Numeri cinesi: il commercio arabo-cinese esplode in due decenni Fonte: XinhuaEditore: huaxia2024-05-30 21:41:45 PECHINO, 30 maggio (Xinhua) - Il commercio tra la Cina e la Lega Araba ha assistito a una robusta espansione poiché le due parti hanno rafforzato la cooperazione economica da quando il Forum di cooperazione Cina-Stati arabi è stato istituito 20 anni fa, secondo i dati doganali. Il volume totale degli scambi di merci tra la Cina e i membri della Lega Araba è salito a 2,8 trilioni di yuan (circa 393,75 miliardi di dollari USA) nel 2023 da 303,81 miliardi di yuan nel 2004, con un aumento dell'820,9%, secondo l'Amministrazione generale delle dogane cinese (GAC). Nei primi quattro mesi del 2024, le importazioni e le esportazioni della Cina con la Lega Araba sono aumentate del 3,8% su base annua al massimo storico di 946,17 miliardi di yuan, pari al 6,9% del valore totale del commercio estero del Paese. Gli Emirati Arabi Uniti, l'Iraq, l'Oman, il Qatar, l'Egitto e l'Arabia Saudita sono i primi sei partner commerciali della Cina nella Lega Araba in termini di valore commerciale. Hanno assorbito l'84,8% del commercio totale Cina-arabo nei primi quattro mesi, hanno rivelato i dati GAC. La Cina è la più grande fonte di importazioni di automobili, così come di tessuti e abbigliamento, verso la Lega Araba. Tra gennaio e aprile di quest'anno, le esportazioni cinesi di questi due cataloghi sono aumentate rispettivamente del 66,3% e del 3,2% su base annua. La Lega Araba è la più grande fonte di importazione di prodotti energetici della Cina. Nei primi quattro mesi del 2024, la Cina ha importato prodotti energetici dalla Lega Araba per un valore di 397,29 miliardi di yuan, ovvero il 38% delle importazioni totali di prodotti energetici della Cina in questo periodo. Inoltre, nei primi quattro mesi di quest'anno, il commercio tra le imprese private cinesi e la Lega Araba è stato pari a 497,14 miliardi di yuan, con un aumento del 16,3% su base annua. Nello stesso periodo, ha rappresentato il 52,5% del commercio totale Cina-Arabi, con un aumento di 5,7 punti percentuali rispetto a un anno fa. Giovedì si è tenuta a Pechino la decima riunione ministeriale del Forum di cooperazione Cina-Stati arabi. Durante la conferenza, la Cina ha firmato una serie di documenti di cooperazione bilaterale e multilaterale con i paesi partecipanti e il Segretariato generale della Lega araba
Показать все...
👍 1
Non ho ancora visto la Stampa e il Corriere, Repubblica si. Meloni esclude invio di missili in Russia, anche se dagli inglesi nelle settimane scorse abbiamo saputo che Crosetto ha inviato missili e Kiev. Ma ora la situazione precipita. Ieri sono usciti i dati di aprile delle esportazioni extra Ue, in Turchia è boom, (+69%), ciò significa che le triangolazioni con la Russia continuano. Nonostante i proclami dell'èlite confindustriale, legata al Pd, la borghesia nazionale non vuole la guerra alla Russia. La settimana scorsa avevo messo i dati di import cinese (Germania -16%, Italia +3,5%, ma avevo anche specificato che molti spedizionieri italiani preferiscono Rotterdam alle rotte italiane (import cinese dall'Olanda +39%). Ieri l'Istat informa che in realtà le esportazioni italiane verso la Cina sono aumentate dell'8.5%, nonostante sia finito il periodo della pandemia dove ci fu un boom cinese di import di farmaceutica italiana. Anche qui, la borghesia nazionale quella vera, quella costituita da medie e piccole imprese, non vuole tensioni, vuole fare affari con tutti. Meloni quest'anno andrà in Cina a celebrare l'anniversario del riconoscimento della Repubblica Cinese da parte dell'allora governo italiano, sotto l'impulso di Nenni, Moro e La Pira. Il sentiment, dice Confindustria, a partire da aprile è aumentato in tutti i settori, a differenza di altri paesi europei. Come scrissi un mese fa, paradossalmente, il fatto che ci siamo specializzati in beni di consumo non durevoli (tessile, abbigliamento, mobili, ma anche macchinari taylor made, a differenza di quelli seriali degli altri paesi europei) nel XX secolo di porta ad essere, nonostante tutto, una nazione interessante. E, se permettete, io sto con questa borghesia nazionale non rappresentata né da Confindustria, né da Banca d'Italia, né dal Pd, ma dalla destra, che, a differenza della "sinistra" che parla di diritti sociali (sostenendo la Nato...), pensa agli affari. Questa borghesia nazionale, ad ora non ha trovato uno sbocco politico, si dirama in Fdi, Lega, Forza Italia, Alemanno e altre schegge. La classe media che lavora per essa vuole essere intercettata da Democrazia Sovrana e Popolare (ecco perché li avrei votati se si fossero presentati al Sud). Certo questa borghesia nazionale vive di bassi salari, di plusvalore assoluto, di sfruttamento, ma si dimena nella tempesta mondiale e ciò ne va dato atto. E' inoltre rappresentata da agricoltori, commercianti, esercenti, artigiani, e sul piano politico da un clientelismo diffuso (ma il Pd non scherza affatto su questo). Affari, non guerra, Li preferisco.
Показать все...
👍 10
lato, riflette l'importanza che questi paesi attribuiscono alla promozione della cooperazione con la Cina. D'altra parte, questo dimostra che i leader intendono cogliere questa opportunità per discutere una soluzione politica della questione israelo-palestinese con la Cina", ha detto Li Xinggang, ricercatore presso l'Istituto per gli studi sul bordo del Mediterraneo presso la Zhejiang International Studies University. La Cina e gli Stati arabi potrebbero formare una dichiarazione congiunta per esortare Israele aL'attacco a Rafah e la richiesta di una soluzione fondamentale della questione palestinese, ha detto Li. La posizione comune a sostegno della giusta causa del popolo palestinese condivisa dalla Cina e dai paesi arabi è sempre stata un elemento significativo nella cooperazione arabo-cinese, hanno detto gli esperti. Il vice ministro degli Esteri cinese Deng Li ha incontrato martedì l'osservatore permanente dello Stato di Palestina presso le Nazioni Unite Riyad Mansour, che si trova a Pechino per partecipare alla decima conferenza ministeriale del Forum di cooperazione Cina-Stati arabi, secondo il ministero degli Esteri cinese. Deng ha detto all'incontro che la Cina ha sempre sostenuto fermamente la giusta causa del popolo palestinese per ripristinare i suoi legittimi diritti per la sua nazione, ed è pronta a lavorare con la Palestina per prendere questo incontro ministeriale come un'opportunità per spingere per un maggiore sviluppo del partenariato strategico Cina-Palestina ed elevare la cooperazione Cina-Arabi a un nuovo livello. La Cina è profondamente rattristata dal prolungato conflitto israelo-palestinese. Il compito urgente ora è quello di attuare efficacemente le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e realizzare immediatamente un cessate il fuoco incondizionato e duraturo e garantire aiuti umanitari, ha detto Deng. La Cina sostiene la Palestina nel diventare uno Stato membro a pieno titolo delle Nazioni Unite ed è pronta a continuare a lavorare con la comunità internazionale per una soluzione rapida, globale, giusta e duratura della questione palestinese sulla base della soluzione dei due Stati, ha osservato Deng. Mansour ha apprezzato gli sforzi della Cina per sostenere la giusta causa della Palestina e ha affermato che la conferenza ministeriale stabilirà una pietra miliare per la cooperazione amichevole tra Cina e arabi. Si aspetta che la conferenza si concluda con risultati fruttuosi. Israele ha condotto almeno due attacchi contro la città di Rafah, nella Striscia di Gaza, e ha causato gravi perdite tra i civili locali, secondo fonti mediche e di sicurezza palestinesi. Niu Xinchun, direttore esecutivo dell'Istituto di ricerca arabo-cinese dell'Università di Ningxia, ha dichiarato mercoledì al Global Times che se la Cina e i paesi arabi riusciranno a formare una dichiarazione congiunta sul conflitto israelo-palestinese dopo la conferenza, ciò aiuterà notevolmente la comunità internazionale a raggiungere un consenso chiaro e fermo. Questo, a sua volta, permetterà ad altre nazioni di esercitare maggiore pressione su Israele per fermare l'attacco a Gaza. Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha detto alla conferenza stampa di routine di mercoledì che "la Cina esprime grave preoccupazione per le operazioni militari israeliane contro Rafah e chiede con forza a Israele di ascoltare l'appello schiacciante della comunità internazionale e smettere di attaccare Rafah". "Mentre l'attuale conflitto israelo-palestinese continua a trascinarsi, la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza è estremamente grave. Chiediamo a tutte le parti di cessare immediatamente il fuoco e di cessare i combattimenti e di non risparmiare alcuno sforzo per evitare la morte di civili innocenti e prevenire un disastro umanitario ancora più grave nella Striscia di Gaza", ha osservato Mao. A parte le questioni calde, la cooperazione Cina-arabo è sempre al centro del forum. Gli analisti cinesi hanno affermato che la Cina e i paesi arabiit cooperazione in settori come le energie
Показать все...
tradizionali ed esplorerà la cooperazione in altri settori come l'energia solare, l'energia eolica, l'energia nucleare civile, la finanza e le infrastrutture. È probabile che la cooperazione tra Cina e paesi arabi si concentri anche su settori high-tech come l'intelligenza artificiale e i veicoli elettrici. "Se ci sono delle scoperte, possiamo aspettarci che possano essere legate all'industria aerospaziale e alla cooperazione spaziale", ha detto Niu Xinchun, direttore esecutivo dell'Istituto di ricerca arabo-cinese dell'Università di Ningxia. "Inoltre, ci sono anche molti risultati nel campo degli scambi culturali. Al momento, molte persone nei paesi arabi stanno studiando il cinese e amano guardare film e serie TV cinesi, quindi la cooperazione in questi campi potrebbe rafforzare ulteriormente i legami tra i popoli", ha osservato Niu. Sun Degang, direttore del Centro per gli studi mediorientali presso la Fudan University, ha affermato che "ci sono alcuni punti in cui possiamo aspettarci una nuova crescita, come l'economia digitale e la biofarmacia". La Cina è da anni il più grande partner commerciale dei paesi arabi. Il volume degli scambi commerciali tra le due parti ha raggiunto i 398 miliardi di dollari nel 2023, rispetto ai 36,7 miliardi di dollari del 2004, secondo i dati diffusi dal ministero degli Esteri cinese. Nel dicembre 2022, in occasione del primo vertice Cina-Stati arabi a Riyadh, il presidente cinese Xi ha chiesto di promuovere una comunità arabo-cinese più stretta con un futuro condiviso. "Se confrontiamo le relazioni arabo-cinesi del 2004 e quelle di 20 anni dopo, scopriamo che c'è una grande differenza. Naturalmente, la Belt and Road Initiative (BRI) ha contribuito a questa crescita", ha detto Magdy Amer, ex ambasciatore egiziano in Cina, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Xinhua. Amer, che è anche un ex vice ministro degli Esteri egiziano, ha affermato che "l'istituzione del forum nel 2004 e poi il lancio della BRI nel 2013 sono stati i due fattori chiave che insieme hanno promosso le relazioni arabo-cinesi a un livello completamente diverso".
Показать все...