cookie

Мы используем файлы cookie для улучшения сервиса. Нажав кнопку «Принять все», вы соглашаетесь с использованием cookies.

avatar

Libertà e Natura

Больше
Рекламные посты
288
Подписчики
+124 часа
+17 дней
+230 дней

Загрузка данных...

Прирост подписчиков

Загрузка данных...

Фото недоступноПоказать в Telegram
Fidel Castro e Malcom X ridono durante un incontro ad Harlem, 1960. Libri suggeriti: 👉 Fidel Castro. L'ultimo «re cattolico»: https://amzn.to/3WQhHWL 👉 Autobiografia di Malcolm X: https://amzn.to/3wPanAe 👉 La storia mi assolverà: https://amzn.to/3VebnHi --
Показать все...
Repost from N/a
https://web.ub.edu/es/web/actualitat/w/universitat-clama-per-la-pau?s=09 ➡️ Celebrem aquests acords que ha firmat la Universitat de Barcelona en relació als vincles institucionals amb l'Estat d'Israel. ✊ Recordem que això no hagués estat possible sense l'organització i pressió popular que han tingut lloc durant setmanes a l'acampada i als carrers.
Показать все...
Показать все...
@CorruptionTracker | Instagram, Facebook | Linktree

A youth-led online tracker documenting corruption in the Global Arms Trade.

Un documento dell’Accademia della Modernità Democratica parla esplicitamente di Terza Guerra Mondiale già in atto O almeno è quanto si sosteneva in una brochure di 38 pagine (“Possibilità e pericoli della terza guerra mondiale”) pubblicata in gennaio dall’Accademia della Modernità Democratica. Sempre, beninteso che non si tratti ormai della quarta (ricordate quanto diceva negli anni novanta il comandante Marcos?). Tale Accademia (https://democraticmodernity.com/) si presenta come“un organismo autonomo di investigazione, riflessione e diffusione della lotta del popolo Curdo”. Nel documento si considerano vari ambiti e aspetti (teorici, politici, strategici…) con cui analizzare l’attuale “complessa crisi di civilizzazione” attraversata dal genere umano. Senza escludere il rischio di una possibile sua estinzione. Partendo dal presupposto che in realtà “la terza guerra mondiale è già in corso”, pur differenziandosi dalle due precedenti. In quanto si sviluppa sia sul piano geografico- temporale che nei metodi, almeno apparentemente, attraverso una molteplicità di conflitti indipendenti tra loro (sempre apparentemente). A corrente alternata, sia per intensità che per localizzazione. Il documento individua cinque elementi costituivi, veri indicatori: guerre di lunga durata a (relativamente) bassa intensità (v. Afghanistan, Somalia, Libia, Siria, Irak, Yemen, Ucraina…). Conflitti nel corso dei quali vengono distrutti non solo le strutture statali, ma anche il tessuto sociale stesso guerre economiche attraverso l’imposizione di dazi, divieti di importazione, sanzioni globali…con cui i vari contendenti cercano di piegarsi vicendevolmente. A tal fine alcuni Stati (Cina, Russia Unione Europea, Stati Uniti, Gran Bretagna…) farebbero uso di molteplici strumenti (economici, mediatici, politici, militari…senza escludere quelli biologici); alleanze flessibili (a “geometria variabile”, già sperimentata nella strumentalizzazione di alcuni movimenti indipendentisti) a livello sia militare che economico e politico. Vedi il conflitto in Ucraina tra USA e Russia, mentre in Siria le due potenze non esitano coordinarsi a livello militare (in particolare contro Isis e tenendo relativamente sotto controllo, molto relativamente, la pressione di Ankara). l’uso dei mezzi di comunicazione come arma ideologica (ma questa non è certo una novità) favorendo una generale omogeneizzazione (e omologazione) di abitudini, culture, stili di vita. ormai parte integrante di questa terza guerra mondiale (almeno potenzialmente, ma in parte già utilizzate) anche la guerra biologica, la guerra chimica, le armi nucleari tattiche Per concludere ricordando la recente epidemia di Covid-19, funzionale all’ulteriore deterioramento della coesione sociale e delle possibilità di autogoverno popolare a causa della paura, della diffidenza generalizzata, della mancanza di sicurezza. Sul ciglio del precipizio, masse ormai totalmente sotto vigilanza tecnologica, isolate e sradicate, sotto controllo e impossibilitate a comprendere (non parliamo di opporsi) le strategie di militarizzazione poste in atto dagli Stati. Una visione troppo pessimista, catastrofista? Ovviamente la percezione di quanto sta accadendo (o meglio: è già accaduto) è diversa per chi vive quotidianamente sotto le bombe, esposto alle aggressioni di eserciti e milizie. Sarebbe comunque il caso di pensarci finché – forse – siamo ancora in tempo. E i Curdi, con la loro lunga esperienza, avrebbero qualcosa da insegnarci.
Показать все...
I media iraniani confermano la morte del presidente e del ministro degli Esteri Dopo che l'elicottero del presidente iraniano Ibrahim al Raisi è scomparso ieri nell'Iran occidentale, questa mattina i media iraniani hanno confermato la morte del 63enne. Anche il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian, che era a bordo dell'aereo, è stato dichiarato morto. Le squadre di soccorso non hanno trovato tracce di sopravvissuti sul luogo dell'incidente. Mentre il regime iraniano dichiarava il lutto nazionale, ieri sera si sarebbero verificate le prime manifestazioni spontanee di gioia. Quando fu chiaro che l'elicottero non sarebbe stato ritrovato prima del buio, in varie città si poterono vedere fuochi d'artificio. Raisi è responsabile della morte di centinaia di manifestanti che hanno perso la vita durante le proteste seguite all'omicidio della giovane curda Jina Amini da parte delle forze di sicurezza iraniane, e dell'esecuzione di decine di attivisti dell'opposizione. @Jugendinfo
Показать все...
Repost from L'Indipendente
Показать все...
Lunedì il verdetto su Julian Assange: tutti gli occhi puntati su Londra

Nel corso di un incontro con i suoi sostenitori presso la Foreign Press Association di Londra mercoledì scorso, Stella Moris, moglie di Julian Assange, ha dichiarato che l’annoso procedimento legale di estradizione di suo marito negli Stati Uniti è giunto ad un bivio: «Lunedì Julian potrebbe essere

01:25
Видео недоступноПоказать в Telegram
Repost from N/a
Фото недоступноПоказать в Telegram
Il 18 Maggio 1895 nasceva Augusto César Sandino, rivoluzionario e leader della resistenza nicaraguense durante l'occupazione americana. Figlio di una bracciante rimasta incinta del suo padrone, fu costretto a lavorare nelle piantagioni di caffè del padre per sopravvivere. All'età di 17 anni assistette alla repressione da parte delle truppe statunitensi delle rivolte contro il Presidente Adolfo Díaz, appoggiato dagli stessi USA. Fuggito dal Nicaragua dopo aver sparato a un conservatore, viaggiò per vari Paesi del Centro America dove si guadagnò da vivere lavorando nelle piantagioni della United Fruit. In Messico venne a contatto con idee comuniste, antimperialiste e anarcosindacaliste e ne abbracciò gli ideali. Ritornato in Patria mentre avvenivano due colpi di Stato consecutivi, il primo ad opera dei conservatori e il secondo ad opera statunitense, inizia ad organizzare la Resistenza contro gli invasori e la guerra civile contro i conservatori. L'Esercito Difensore della Sovranità Nazionale guidato da Sandino inflisse numerose sconfitte ai marines che fondarono la Guardia Nacional, prima di ritirarsi dal Nicaragua. La stessa Guardia uccise Sandino alla fine della guerra.
Показать все...
Repost from L'Indipendente
Показать все...
PFAS: al via il processo contro la Solvay per disastro ambientale

Ha ufficialmente avuto inizio il processo davanti al Gup del Tribunale di Alessandria che vede il colosso della chimica Solvay alla sbarra per disastro ambientale colposo. Nella città piemontese è infatti ubicato il sito industriale dell'azienda che produce, tra le altre cose, le sostanze tossiche e

a roma sta succedendo questo, giro da un gruppo di compagnx: Seif Bensouibat cittadino algerino, rifugiato politico in Italia dal 6/12/2013, educatore da anni del liceo francese di Roma Chateaubriand, laico, incensurato e privo di carichi pendenti, scioccato per le immagini provenienti da Gaza, nel gennaio scorso scriveva alcuni post rabbiosi, carichi di risentimento per la potenza coloniale israeliana e nei confronti dei suoi alleati paesi occidentali. Post pubblicati su un profilo chiuso di instagram. In conseguenza di tali esternazioni giunte a conoscenza dell’istituto francese e prontamente da questo comunicate alla Digos veniva dapprima sottoposto a perquisizione domiciliare alla ricerca di armi ed esplosivi e a distanza di pochi giorni convocato in Questura e informato dell’avvio a suo carico di una indagine penale e del procedimento di revoca dello status di rifugiato con relativa convocazione innanzi alla Commissione Territoriale per l’1 febbraio. Licenziato dal liceo francese sempre a causa dei medesimi post, rimane senza soldi e con l'obbligo di dimora. Ieri, 16 maggio, facevano ingresso nella sua abitazione numerosi agenti di polizia per notificargli il provvedimento di revoca dello status di rifugiato e la sua espulsione dal territorio nazionale perché ritenuto persona pericolosa per la sicurezza dello stato italiano. Durante la serata è stato rinchiuso nel CPR di Ponte Galeria. Sabato 18 maggio è prevista l'udienza per la conferma del decreto d'espulsione. Fate girate questa notizia, portatela nelle mobilitazioni delle vostre città. A Roma stamani dalle 10 alle 12 volantinaggio in via di villa Patrizi, davanti al liceo francese, sabato 18 corteo ore 17.30 piazzale dei Mirti, domenica presidio ore 16 al cpr di ponte Galeria
Показать все...