LA CORTE SUPREMA SPACCA LE GAMBE AL DEEP STATE USA
Con una sentenza clamorosa la Corte Suprema USA, tre giorni fa, ha ‘spaccato’ le gambe al Deep State.
Il potere concreto in USA è esercitato attraverso le agenzie, cioè enti che dall’ambito finanziario ( ad esempio Security Excange Commission, FED…) all’ambito politico (ad esempio Dipartimento di Stato, FBI…) fino agli ambiti di intelligence pura (ad esempio CIA, NSA…) o altre agenzie di grande rilevanza mondiale (su tutte la Food and Drug Agency e la NASA), molto spesso hanno dimostrato di poter agire in spregio totale rispetto finanche al Presidente degli Stati Uniti.
Nominalmente queste agenzie hanno l’obbligo di rispettare, come tutti, sia le Leggi che il Congresso USA approva, sia altri atti aventi forza di Legge, come ad esempio gli Executive Order presidenziali, ma nella realtà fattuale questa cosa non era effettiva.
Nel linguaggio ‘complottista’ questa realtà è stata raccontata, e da molti di noi definita come ‘Deep State’, cioè un potere non ufficiale a carattere mafioso, che azzera di fatto le volontà democratiche oltre che le Leggi, portando deferenza ai potentati verso cui ci riferiamo con il termine élite di Davos.
Alla radice di questo cancro scoppiato in pancia agli Stati Uniti e poi estesosi con varie metastasi in tutto l’Occidente, vi è la dottrina Chevron, cioè un caso legale che ha fatto giurisprudenza in USA e in conseguenza scuola in Occidente.
La dottrina stabiliva il
concetto della deferenza giudiziaria che ogni corte federale o giudice USA avrebbe dovuto riconoscere all’Agenzia nell’ambito di qualsiasi controversia. In base a questa dottrina e altre simili, applicate da 45 anni in America, il giudice deve cedere sempre all'interpretazione di una legge o di un regolamento fatta a cura di un'agenzia, ancorché nella controversia una parte fosse proprio l’agenzia, laddove ovviamente non fosse assolutamente chiaro il senso letterale delle norme approvate dal Congresso o una certa fattispecie non fosse stata normata espressamente dal Congresso, cioè nel 99 percento delle controversie che hanno perciò visto sempre le agenzie fare bello e cattivo tempo.
La Corte Suprema degli Stati Uniti negli ultimi decenni ha sviluppato diverse forme di deferenza nel senso di rinforzare le azioni delle agenzie federali, tra cui la più importante è la deferenza Chevron.
In un’importante sentenza, venerdì della notte scorsa la Corte Suprema ha ridotto drasticamente il potere delle agenzie federali di interpretare le leggi che amministrano stabilendo che i tribunali dovrebbero fare affidamento sulla propria interpretazione delle leggi ambigue. La decisione avrà effetti di vasta portata in tutto il Paese:
dalla regolamentazione ambientale alle politiche farmaceutiche e sanitarie, il culo del Deep State è stato scoperto e reso disponibile ai tanti ‘neri di Wathsapp’ che volessero approfittare della nuova situazione.
Con un voto di 6-3, i giudici della Corte Suprema hanno annullato la loro stessa storica decisione del 1984, quando fecero vincere una multinazionale della famiglia Rockfeller che aveva prevaricato con il parere di un’agenzia federale le istanze di un’istituzione posta a tutela di un parco naturale, dando così origine alla dottrina Chevron. In base a tale dottrina, se il Congresso non aveva affrontato direttamente la questione al centro di una controversia, una corte era tenuta a sostenere l'interpretazione delle norme esistenti da parte dell'agenzia ai sensi di un vago principio di ragionevolezza.
In una sentenza di 35 pagine, i giudici più importanti degli USA hanno respinto tale dottrina, definendola "fondamentalmente fuorviante".
Il senso concreto di quanto ciò significa può essere sintetizzato nella volontà conclamata e affermata di spaccare le gambe con cui il Deep State camminava.
La sicumera e la sfacciataggine di criminali del calibro di Anthony Fauci, ad esempio, si poggiava proprio su questa dottrina.
ABBIAMO VINTO NOI!
https://www.scotusblog.com/2024/06/supreme-court-strikes-down-chevron-curtailing-power-of-federal-agencies/