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pubblicità di Esselunga per annunci in supporto alla Lista Toti per Bucci, attraverso cui si sosteneva l’attuale sindaco di Genova per la corsa alle elezioni amministrative del 2022. Questi sono, ad oggi, i principali filoni che compongono l’indagine che ha terremotato la politica e l’imprenditoria ligure. Starà alla magistratura collegare i vari punti chiave dell’inchiesta e stabilire se questo scenario costituisca effettivamente un “metodo” di gestione della Regione Liguria imperniato sull’illecita commistione tra interessi pubblici e affari privati e basato su indicibili connivenze. [di Stefano Baudino] The post Tutti i traffici di Toti: dalle carte nuovi dettagli sull’inchiesta in Liguria appeared first on L'INDIPENDENTE.
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oi Luigi Alberto Amico, titolare di una azienda di riparazione e manutenzione di navi. Il Gip ha infatti sottolineato come il 7 giugno 2021 sia stato riscontrato un versamento pari a 30 mila euro “in favore del Comitato Toti (di cui 10.000 transitati la settimana successiva sul conto “dedicato” del presidente Toti)” e come tale operazione fosse stata “segnalata come sospetta dalla Banca d’Italia, analogamente a quanto verificatosi con riferimento ai finanziamenti erogati dal gruppo Colucci”. Vitali per lo sviluppo delle indagini sono state le microspie posizionate sul Leila 2, lo yacht dell’imprenditore Aldo Spinelli in cui molti protagonisti dell’inchiesta, compreso Toti, spesso si riunivano senza portare con loro i cellulari per evitare (senza successo) di essere intercettati. A bordo sarebbero stati stretti vari accordi corruttivi concernenti le concessioni portuali e alcune questioni urbanistiche, tra cui spicca l’acquisizione di un tratto di spiaggia per la mega riqualificazione delle ex Colonie Bergamasche di Celle Ligure di Punta dell’Olmo, complesso destinato a divenire una struttura turistica super lusso. A Toti i magistrati contestano di avere accettato da Aldo Spinelli e suo figlio Roberto promesse di vari finanziamenti, ricevendo in totale 74.100 euro in cambio di provvedimenti loro favorevoli. Gli affari della Sanità Nelle ultime ore è stato aperto un fascicolo sui presunti favori che il governatore avrebbe elargito a imprenditori del settore della Sanità in cambio di finanziamenti. Al vaglio degli investigatori ci sono i finanziamenti che sarebbero pervenuti alla Fondazione Change, per un ammontare di oltre 40mila euro, da entità attive nel settore sanitario convenzionato e privato. Tra questi, ci sarebbero l‘Iclas di Rapallo, Hc Hospital, On Health Care e la rete di poliambulatori Casa della Salute. Non solo: Toti e il suo vice Cozzani sono accusati dalla Procura anche per aver falsato i dati sui contagi Covid con l’obiettivo di ottenere più vaccini di quanto sarebbe spettato alla Regione Liguria. «Il problema qual è stato? Che io avevo già truccato. Lui li ha presi e li ha riaumentati -, diceva Cozzani nel 2021 a Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di commercio di Genova, facendo riferimento a Toti -. Quando me li ha rimandati ho guardato e gli ho scritto: “Ma c… presidente, ma sono fuori”. Ha detto: “Ma no, li ho un po’ aumentati…”. “Ma l’avevo già fatto io”, gli ho detto. “C.. dimmelo che lo hai fatto te”». Inoltre, nella cornice delle indagini sul voto di scambio tra la comunità riesina e quella calabrese e la lista del presidente Giovanni Toti, gli investigatori avrebbero scoperchiato anche una maxifrode da un milione e 200mila euro sulle forniture sanitarie – in particolare le mascherine – nella fase pandemica. Il caso Esselunga Agli atti c’è poi un’intercettazione della Guardia di Finanza, effettuata il 17 marzo 2022 attraverso una telecamera nascosta all’interno dell’ufficio di Giovanni Toti, che evidenzierebbe le modalità della presunta corruzione da parte di Esselunga. Al tavolo con il governatore c’era il manager della società operante nella grande distribuzione organizzata Francesco Moncada – che, dopo lo scoppio delo scandalo, ha rassegnato le dimissioni dal Cda del gruppo – il quale avrebbe chiesto un intervento di Toti e Cozzani per lo sblocco di una pratica edilizia e l’agevolazione di un’altra in vista dell’apertura di due Esselunga a Sestri Ponente e a Savona. «Allora siamo tutti a posto, giusto? – si sente dire a Moncada – Siamo a sistema». Risponde Toti: Siamo allineati su tutto». «Anche su Savona…», aggiunge Moncada. «Yes», conferma Toti. A “battezzare” definitivamente il patto, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbero stati Moncada e Cozzani nell’ufficio di quest’ultimo, alla presenza dell’editore dell’emittente Primocanale, l’ex senatore Maurizio Rossi, ora sotto inchiesta per finanziamento illecito. In questa occasione sarebbe stato deciso che Primocanale avrebbe dirottato 5mila euro della [...]
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L’INDIPENDENTE Tutti i traffici di Toti: dalle carte nuovi dettagli sull’inchiesta in Liguria Emergono giorno per giorno nuovi particolari sulla maxi-inchiesta che la settimana scorsa ha portato all’arresto di Giovanni Toti, governatore della Liguria, indagato dalla Procura di Genova per corruzione semplice continuata, corruzione aggravata dall’aver agevolato la mafia e falso. Le carte dei pm, che tra gli altri hanno messo sotto inchiesta anche l’ex presidente dell’Autorità portuale e attuale ad di Iren, Paolo Emilio Signorini, e l’imprenditore portuale Aldo Spinelli, evidenzierebbero infatti i favori elargiti dal presidente della Regione a imprenditori “amici” in vari settori – dai rifiuti alla sanità, dai porti alla grande distribuzione – in cambio di finanziamenti elettorali. Sotto inchiesta c’è anche Matteo Cozzani, capo di gabinetto e braccio destro di Toti, accusato di corruzione aggravata dall’aver favorito la mafia, abuso d’ufficio, turbativa d’asta e falso. Come racconta un’intercettazione della Guardia di Finanza, quest’ultimo avrebbe svolto un ruolo chiave nella presunta corruzione di Esselunga a Toti in cambio di finanziamenti occulti alla lista politica del governatore. Nel frattempo, le carte raccontano che Toti e Cozzani avrebbero anche “ritoccato” al rialzo i dati sul Covid al fine di ottenere un maggior numero di vaccini dalla struttura commissariale. Il “sistema Toti” All’interno dell’ordinanza del Gip Paola Faggiani, viene scritto che dalle condotte del governatore Giovanni Toti “traspare una evidente sistematicità del meccanismo corruttivo”. In occasione delle quattro competizioni politiche che si sono susseguite nell’arco temporale dell’indagine, che ha coperto circa circa 18 mesi – le elezioni amministrative di Savona (ottobre 2021), le elezioni amministrative di Genova (giugno 2022), le elezioni politiche nazionali (settembre 2022) e le elezioni amministrative di Ventimiglia e Sarzana (maggio 2023) – Toti avrebbe “messo a disposizione la propria funzione, i propri poteri e il proprio ruolo, in favore di interessi privati, in cambio di finanziamenti, reiterando il meccanismo con diversi imprenditori”. In alcuni casi, scrive il Gip, “era lo stesso Toti a chiedere esplicitamente il finanziamento” promettendo vantaggi ai privati, mentre altre volte l’input arrivava da questi ultimi. Ad avere un ruolo in questo quadro sarebbero stati anche personaggi legati alla mafia. Tra gli indagati ci sono infatti anche i gemelli Tesa, Arturo Angelo e Italo Maurizio, esponenti di Forza Italia nella bergamasca accusati di corruzione elettorale con finalità di agevolare Cosa Nostra al nord. Tra le contestazioni loro mosse, come dicono le carte, c’è quella di avere “promesso posti di lavoro e il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità riesina di Genova, almeno 400 preferenze, e comunque siciliani verso la lista Cambiamo con Toti Presidente”. Così facendo, i Testa avrebbero favorito il clan Cammarata, collegato a Cosa Nostra siciliana. Il presunto “sistema Toti” avrebbe coinvolto ambiti tra loro molto diversi. Le intercettazioni che per prime hanno fatto luce su tale spaccato sono quelle riferite alle operazioni con cui l’imprenditore Pietro Colucci, attivo nel settore dello smaltimento dei rifiuti, ha chiesto e ottenuto l’ampliamento di due discariche site in provincia di Savona. A tal proposito, la Guardia di Finanza avrebbe accertato che società amministrate da Colucci o a lui riconducibili avrebbero illecitamente finanziato con 195mila euro i comitati elettorali di Toti e la Fondazione Change, che faceva capo al governatore, in una fase compresa tra il 2016 e il 2019. Un altro imprenditore su cui sono in corso approfondimenti è p[...]
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Cortocircuito nella narrazione occidentale: Eurovision: la cantante israeliana Golar inserita nella lista Myrotvorets per presunti crimini contro l’Ucraina Secondo gli attivisti di Kiev, avrebbe condotto attività commerciali illegali nei territori occupati dai russi, al fine di promuovere l'occupazione della Crimea https://www.agenzianova.com/news/eurovision-la-cantante-israeliana-golar-inserita-nella-lista-myrotvorets-per-crimini-contro-lucraina/ ~ @politica_attualita mondo _
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Archivio Televideo 17.25 VEICOLO ONU Una persona è morta e un'altra è rimasta ferita nell' attacco a un veicolo dell'Onu a Rafah.Israele ha aperto indagine.
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Archivio Televideo 18.15 MELONI Europa deve diventare "gigante geopolitico" e questo va di pari passo con"industra difesa in grado di soddisfare le necessità"
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Archivio Televideo 18.50 ATTACCO A VEICOLO ONU Guterres chiede un'indagine approfondita.
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Archivio Televideo 16.37 MEDIORIENTE Un veicolo dell'Onu colpito durante sparatoria vicino al valico di Rafah. Lo riporta Haaretz. Al-Jazeera: due feriti.
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Archivio Televideo 15.55 ALESSIA PIFFERI Condannata all' ergastolo dalla Corte d'Assise di Milano.Accusata di aver lasciato morire di stenti la figlia Diana.
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Archivio Televideo 15.43 BIMBA AZZANNATA DA PITBULL Ricoverata in gravi condizioni la bambina di 2 anni e mezzo aggredita dal cane in casa, a Milano.
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Il mistero del dodecaedro romano che nessuno sa risolvere I piccoli oggetti di bronzo continuano a spuntare nei siti archeologici di mezza Europa. L’ultimo è stato scoperto pochi mesi fa in Inghilterra. Ma a cosa servivano? https://www.wired.it/article/dodecaedro-romano-a-cosa-serviva-mistero-archeologi-inghilterra/?utm_source=telegram&utm_medium=social&utm_brand=wired&utm_social-type=owned
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sfiorare la cifra sovietica del 7,4%. Memori del fatto che l’enorme bilancio militare fu uno dei motivi del crollo dell’economia sovietica, i funzionari di governo russi, e per primo il capo del Cremlino, sembrano optare per una spesa efficiente e oculata delle risorse a disposizione in questo comparto. In quella che, seppure avviata a numeri di crescita sostenuti e maggiori rispetto ai Paesi europei, si avvia giocoforza a divenire una economia di guerra. Sul fronte militare, invece, i successi russi sono testimoniati dall’allarme lanciato dai vertici ucraini. Il capo dell’esercito di Kiev, Oleksandr Syrskyi, ha ammesso che le condizioni sul campo di battaglia sono diventate «difficili». Inoltre, l’importante gruppo DeepStateMap – un’organizzazione ucraina che monitora gli sviluppi sul campo di battaglia – ha mostrato sette villaggi ucraini sotto il controllo russo totale o parziale, come ha riferito la CNN. I combattimenti infuriano intorno a Vovchansk – dove sono state evacuate 6.000 persone – e a Lyptsi, rispettivamente a 45 e a 20 chilometri da Kharkiv. L’obiettivo dell’avanzata russa potrebbe riguardare la creazione di una zona cuscinetto progettata per ridurre gli attacchi ucraini sul territorio russo, ma anche un nuovo assalto alla città di Kharkiv, che è al momento ancora saldamente in mano agli ucraini, in quanto ben fortificata. Allo stesso tempo, potrebbe anche essere un modo per distogliere le forze ucraine da altri obiettivi chiave russi più a sud: le forze moscovite, infatti, stanno avanzando anche a Chasiv Yar, nella regione di Donetsk e nella città industriale di Krasnohorivka, dove le truppe russe hanno ora il controllo del territorio. Come ritorsione, sembra che le milizie ucraine abbiano attaccato un edificio residenziale nella città russa di Belgorod e una raffineria di petrolio a Volgograd. La situazione sul campo non lascia tranquillo il blocco euro-atlantico, i cui sforzi per sostenere l’Ucraina continuano a dimostrarsi quantomeno poco efficaci, anche perché l’offensiva russa vera e propria potrebbe non essere ancora entrata nel vivo, mentre i Paesi occidentali hanno speso ingenti quantità di denaro per sostenere Kiev. Lo stesso ministro degli Esteri britannico David Cameron ha riconosciuto che si tratta di un «momento estremamente pericoloso». [di Giorgia Audiello] The post Putin forma il nuovo governo, mentre l’esercito avanza in Ucraina appeared first on L'INDIPENDENTE.
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L’INDIPENDENTE Kurdistan, arrestato il super trafficante di esseri umani “Scorpion” È stato arrestato in Kurdistan Barzan Majeed, conosciuto come “Scorpion”, il più ricercato trafficante di esseri umani del continente europeo. L’uomo è stato acciuffato ieri a Sulaymaniyah, nella regione del Kurdistan iracheno. A dare l’annuncio è stato il governo regionale del Kurdistan, che ha reso noto che la cattura del trafficante di esseri umani è stato il risultato del lavoro congiunto di forze di sicurezza, intelligence e Interpol. Recentemente, “Scorpion” era stato intervistato dalla BBC all’interno di un centro commerciale in Iraq. The post Kurdistan, arrestato il super trafficante di esseri umani “Scorpion” appeared first on L'INDIPENDENTE.
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e il 2016 e un ulteriore 12% tra il 2016 e il 2021. Secondo GLAMOS, la rete svizzera di misurazione dei ghiacciai, nell’anno idrologico 2022-2023 la perdita di massa glaciale è stata del 4% e lo scioglimento osservato negli ultimi due anni è stato pari a quello registrato tra il 1960 e il 1990, ossia in 30 anni. Perfino i ghiacciai del nord della Groenlandia stanno “morendo”: in 45 anni hanno perso il 45% della loro superficie, e continuano a ritirarsi. Tre di loro si sono già completamente sciolti intorno agli anni 2000. Se il trend continua con questi ritmi spaventosamente rapidi, entro il 2100 probabilmente non ci saranno quasi più ghiacciai sul pianeta. E mentre si continua a parlare di ridurre le emissioni di CO2 senza agire realmente, mentre si discute di transizione energetica proponendo sistemi di produzione con altre materie prime la cui estrazione e lavorazione sono egualmente devastanti per gli ecosistemi terresti, mentre si continuano a reprimere i giovani che manifestano contro l’inazione cliamtica, la temperatura globale continua a crescere e il 2023 è stato l’anno più caldo di sempre, con l’aumento della temperatura media globale vicina a 1,5 gradi centigradi. [di Monica Cillerai] The post Il Venezuela è la prima nazione al mondo a dichiarare estinti i propri ghiacciai appeared first on L'INDIPENDENTE.
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L’INDIPENDENTE Putin forma il nuovo governo, mentre l’esercito avanza in Ucraina Nelle ultime 48 ore si è registrata un’avanzata decisa delle forze russe nella regione di Kharkiv, in Ucraina. Mosca ha rivendicato la «liberazione» di nove villaggi di confine, a nord-est della città dell’omonima provincia, sebbene la conquista di queste aree sia smentita dall’amministrazione militare regionale ucraina. Mentre la resistenza delle forze ucraine si concentra nel cercare di colpire in territorio russo, le forze russe avanzano verso la città di Kharkiv che, con i suoi 1,4 milioni di abitanti, rappresenta un obiettivo chiave in quella che da Mosca continuano a chiamare l’«operazione militare speciale». Nelle stesse ore, il presidente russo Vladimir Putin ha iniziato il suo quinto mandato (cominciato ufficialmente il 7 maggio) con un rimpasto di governo. Degno di nota se non altro per i diversi avvicendamenti messi in atto tra gli incarichi militari e all’interno dei servizi segreti. A suscitare particolare clamore – soprattutto in Occidente – è stata la scelta di sostituire, come ministro della Difesa, il suo collaboratore e fedele alleato di lunga data, Sergei Shoigu, con l’economista civile, nonché vice Primo ministro dal 2020, Andrey Belousov. A sua volta, Shoigu è stato “promosso” a Segretario del Consiglio di Sicurezza e, in quanto tale, sarà anche Vice capo di Stato nella commissione sul complesso militare industriale e gli sarà affidata la supervisione delle attività del servizio federale per la cooperazione tecnico-militare, secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa russe. Con un decreto, invece, il capo del Cremlino ha sollevato dal suo incarico di Segretario del Consiglio di Sicurezza – ora affidato a Shoigu –  Nikolai Patrushev, che otterrà un nuovo ruolo non ancora annunciato. Confermato nel suo dicastero il popolare ministro degli Esteri, Sergei Lavrov. L’elenco completo degli altri candidati presentati da Putin al Consiglio della Federazione comprende:  Vladimir Kolokoltsev come ministro degli Affari Interni; Alexander Kurenkov come ministro della Protezione civile; Konstantin Chuychenko al ministero della Giustizia; Sergei Naryshkin, come direttore dei Servizi segreti esteri; Alexander Bortnikov alla direzione del Servizio di sicurezza federale; ViktorU Zolotov come Direttore del Servizio Federale delle Truppe della Guardia Nazionale; Dmitry Kochnev come Direttore del Servizio di sicurezza federale; Alexander Linets a Capo della direzione principale dei programmi speciali del presidente e Boris Kovalchuk come Presidente della Camera dei conti. Come anticipato, la nomina di un economista a capo del ministero della Difesa ha suscitato diversi interrogativi, dando luogo a svariate speculazioni a riguardo, soprattutto – ma non solo – tra i commentatori della stampa occidentale. Secondo quanto dichiarato dagli stessi esponenti del governo russo, la scelta indica la volontà di integrare il comparto della Difesa con quello dell’economia, preparando la Russia a una guerra di lunga durata e di logoramento delle risorse dell’avversario, utilizzando al meglio il bilancio della Difesa e sfruttando la maggiore innovazione possibile per avere la meglio sul campo di battaglia. A riguardo, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che «oggi sul campo di battaglia, il vincitore è colui che è aperto all’innovazione e all’implementazione più rapida», segno che il Cremlino si sta preparando per un confronto ancora lungo con l’Occidente. «È molto importante adattare l’economia del comparto all’economia del Paese. In modo che corrisponda alle dinamiche del momento attuale», ha proseguito Peskov. Il bilancio militare e di sicurezza della Russia negli ultimi anni è cresciuto notevolmente, arrivando al 6,7% del PIL e apprestandosi a[...]
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L’INDIPENDENTE Il Venezuela è la prima nazione al mondo a dichiarare estinti i propri ghiacciai Il ghiacciaio venezuelano Humboldt, anche noto come “la Corona”, si è sciolto molto più rapidamente del previsto. Gli scienziati lo hanno riclassificato come ice field, ovvero nevaio, rendendo verosimilmente il Venezuela il primo Paese al mondo ad aver perso tutti i suoi ghiacciai in tempi moderni. Fino al 2011, il Paese ne ospitava sei nella catena montuosa della Sierra Nevada de Mérida: cinque si sono sciolti proprio quell’anno, lasciando in vita solamente il ghiacciacio Humboldt, collocato vicino alla seconda montagna più alta del Paese, il Pico Humboldt. Ora, anche questo è sparito per sempre. Secondo le previsioni il ghiacciaio – che è passato da avere 337 ettari di ghiaccio nel 1910 a 4 ettari nel 2022 – sarebbe dovuto durare almeno un altro decennio, ma si è sciolto molto più velocemente del previsto, riducendosi a un’area di meno di 2 ettari. Attualmente sta perdendo solo superficie, senza più registrare alcune zone di accumulo o dinamiche di espansione. Per questo è stato riclassificato come nevaio. Inutile o comunque sicuramente tardiva la proposta di qualche mese fa del presidente venezuelano, Nicolas Maduro, di coprire il ghiacciaio con dei teli geotessili per provare a rallentarne lo scioglimento. «Altri Paesi hanno perso i loro ghiacciai diversi decenni fa, dopo la fine della piccola era glaciale, ma il Venezuela è probabilmente il primo a perderli in tempi moderni» ha dichiarato Maximiliano Herrera, climatologo e storico del tempo, a The Guardian. Secondo Herrera, Indonesia, Messico e Slovenia saranno i prossimi Paesi a restare senza ghiacciai. «Nella zona andina del Venezuela, ci sono stati alcuni mesi con anomalie mensili di +3°C/+4°C sopra la media 1991-2020, il che è eccezionale a quelle latitudini tropicali», ha detto ancora Herrera. Il fenomeno climatico El Niño, che sta interessando gran parte del mondo e porta a temperature sempre più calde, può, secondo gli esperti, accelerare la scomparsa dei ghiacciai tropicali. «La perdita del ghiacciaio Humboldt segna la perdita di molto più del ghiaccio stesso, ovvero anche dei numerosi servizi ecosistemici che i ghiacciai forniscono, da habitat microbici unici ad ambienti di notevole valore culturale», ha dichiarato Caroline Clason, glaciologa dell’Università di Durham. «Il fatto che il Venezuela abbia perso tutti i suoi ghiacciai simboleggia davvero i cambiamenti che possiamo aspettarci di vedere in tutta la nostra criosfera globale in presenza di continui cambiamenti climatici». La perdita dei ghiacciai, ormai annunciata da tempo, comporterà molti cambiamenti nel nostro pianeta. Queste distese di ghiaccio sono fondamentali per l’equilibrio del ciclo mondiale dell’acqua. Aiutano nella regolazione del clima e danno vita ad ecosistemi unici al mondo; servono all’agricoltura, all’allevamento e perfino alla produzione di energia elettrica, oltre che essere parte integrante della cultura e cosmovisione di numerose popolazioni andine. Immense riserve idriche di acqua potabile, queste sono fondamentali per la sopravvivenza di milioni di persone e animali. Le conseguenze della loro scomparsa rischiano di essere devastanti per l’equilibrio dell’intero globo. Secondo i dati del WWF, nel solo 2022 i ghiacciai hanno perso quasi 3000 milioni di metri cubi di ghiaccio, che corrispondono ad oltre il 6% del volume residuo. Insieme a quelli del 2003 e del 2011, si tratta di uno dei peggiori ritiri degli ultimi cento anni. I ghiacciai alpini non si trovano in una situazione molto migliore, essendosi ridotti di circa il 60% dal 1850 ad oggi. Secondo uno studio pubblicato nell’estate del 2022, i ghiacciai svizzeri hanno perso metà del loro volume tra il 1931 [...]
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orti accertate tra i civili palestinesi a partire dallo scorso 7 ottobre hanno ormai quasi toccato le 35 mila unità, una media di poco meno di 6 mila morti al mese. A questo dato si sommano le 1,7 milioni di persone sfollate e il milione e più che si troverà presto in condizioni di affrontare «livelli catastrofici di insicurezza alimentare». In un contesto del genere, il ritrovamento di fosse comuni con centinaia di corpi all’interno – la cui esistenza è stata confermata dalle stesse Nazioni Unite – costituisce solamente un tassello tra i tanti che compongono l’orrore del conflitto in Palestina. Forse per questo nessun giornale italiano ha dato particolare rilievo alla notizia. Eppure, quando la stessa scoperta fu fatta nel contesto della guerra in Ucraina, le notizie dei ritrovamenti di fosse comuni (anche quando la loro esistenza doveva essere verificata o era del tutto inventata) occuparono le prime pagine della totalità dei quotidiani mainstream per giorni. Nel frattempo, le forze israeliane stanno continuando a emettere ordini di evacuazione da Rafah, l’ultimo dei quali è stato indirizzato al personale dell’ospedale Kuwuaiti. La notizia arriva mentre il ministero della Sanità di Gaza ha riferito che la mancanza di carburante negli ospedali potrebbe portare al collasso dell’intero sistema sanitario della Striscia «in poche ore». Al momento, sono 360 mila i palestinesi che hanno abbandonato Rafah. Intanto, nel nord dell’enclave, dopo una notte di raid aerei, le forze israeliane stanno conducendo un nuovo assalto di terra nella zona di Jabalia, dove sono in corso intensi scontri. Proprio a Jabalia l’IDF ha ordinato stamattina l’evacuazione di sei scuole dell’UNRWA che facevano da rifugio a un centinaio di famiglie: dai video diffusi dai giornalisti presenti sul posto si vedono donne e bambini scappare, mentre sullo sfondo si sentono rumori di spari e bombardamenti. [di Valeria Casolaro] The post Il Consiglio di Sicurezza ONU ha chiesto un’indagine sulle fosse comuni a Gaza appeared first on L'INDIPENDENTE.
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L’INDIPENDENTE Come si divorziava in Italia prima della legge sul divorzio? Oggi, 13 maggio 2024, è il cinquantesimo anniversario del primo referendum abrogativo della storia della Repubblica Italiana: quello relativo alla legge Fortuna-Baslini n. 898 del 1 dicembre 1970, con la quale venivano regolamentati “i casi di scioglimento del matrimonio”, attraverso l’introduzione del divorzio. Nonostante si sia abituati a immaginare il periodo precedente alla legge Fortuna-Baslini come un grande monolite in cui il dogma dell’indissolubilità del vincolo matrimoniale fosse indiscutibile, le cose non stanno davvero così: il divorzio è infatti una pratica nota – e in pochi, ma s... Questo è un articolo di approfondimento riservato ai nostri abbonati. Scegli l'abbonamento che preferisci (al costo di un caffè la settimana) e prosegui con la lettura dell'articolo. Se sei già abbonato effettua l'accesso qui sotto o utilizza il pulsante "accedi" in alto a destra. ABBONATI / SOSTIENI L'Indipendente non ha alcuna pubblicità né riceve alcun contributo pubblico. E nemmeno alcun contatto con partiti politici. Esiste solo grazie ai suoi abbonati. Solo così possiamo garantire ai nostri lettori un'informazione veramente libera, imparziale ma soprattutto senza padroni. Grazie se vorrai aiutarci in questo progetto ambizioso. Nome utente Password Ricordami Password dimenticata The post Come si divorziava in Italia prima della legge sul divorzio? appeared first on L'INDIPENDENTE.
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L’INDIPENDENTE Il Consiglio di Sicurezza ONU ha chiesto un’indagine sulle fosse comuni a Gaza Il Consiglio di Sicurezza ONU ha rilasciato un comunicato nel quale esprime «profonda preoccupazione» per la notizia del ritrovamento di fosse comuni nei pressi delle strutture mediche di Nasser e di Al Shifa a Gaza, dalle quali sono stati estratti centinaia di corpi, molti dei quali di donne e bambini. Per tale motivo, i membri del Consiglio hanno sottolineato con forza la necessità che si renda conto di tali violazioni e che siano condotte indagini adeguate al riguardo, permettendo a coloro che le portano a termine di avere pieno accesso alle zone di ritrovamento delle fosse. L’organo delle Nazioni Unite ha anche ribadito la necessità del raggiungimento di un cessate il fuoco duraturo, del rilascio di tutti gli ostaggi e di garantire ai civili della Striscia protezione e accesso agli aiuti umanitari. «I membri del Consiglio di sicurezza hanno sottolineato la necessità di rendere conto delle violazioni del diritto internazionale e hanno chiesto che agli investigatori sia concesso l’accesso senza ostacoli a tutti i luoghi in cui si trovano le fosse comuni a Gaza, per condurre indagini immediate, indipendenti, approfondite, complete, trasparenti e imparziali, al fine di stabilire le circostanze alla base delle fosse» ha dichiarato il Consiglio in una nota, ribadendo «la richiesta che tutte le parti rispettino scrupolosamente gli obblighi derivanti dal diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale e il diritto internazionale dei diritti umani, in particolare per quanto riguarda la protezione dei civili e degli oggetti civili». Una richiesta che fa eco a quella già avanzata dal segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres, all’indomani del ritrovamento dei primi cadaveri, lo scorso aprile. Nella Striscia, infatti, si continuano a contare i corpi delle vittime palestinesi rinvenute all’interno delle fosse comuni nei pressi delle tre principali strutture ospedaliere, molti dei quali recano segni evidenti di torture. Al momento sono oltre 500 i cadaveri rinvenuti, ma la conta non è ancora finita. L’esercito israeliano ha rigettato ogni accusa di responsabilità nella vicenda e puntato il dito contro i palestinesi, dichiarando che quei corpi sono stati seppelliti dai palestinesi nel corso degli scontri tra le IDF e Hamas. Il Consiglio di Sicurezza ONU è composto da 15 Paesi Membri delle Nazioni Unite, dei quali cinque permanenti (Stati Uniti, Cina, Francia, Regno Unito e Russia) e con potere di veto. Quest’ultimo è stato utilizzato ripetutamente dagli USA negli ultimi mesi, per bloccare le richieste di cessate il fuoco a Gaza elaborate dal Consiglio. È significativo, dunque, che una una dichiarazione simile, che chiede conto delle responsabilità israeliane nel massacro, sia stata fatta a nome di tutti i membri del Consiglio di Sicurezza, Stati Uniti compresi. Nonostante sia passato meno di un mese da quando il Congresso americano ha sbloccato un pacchetto di aiuti da 26 miliardi per Israele, la settimana scorsa funzionari governativi hanno confermato lo stop alla consegna di migliaia di bombe per il rischio di conseguenze sui civili nella Striscia. Qualche giorno dopo, Biden ha ammesso che le armi inviate a Tel Aviv sono state impiegate nel massacro dei civili e minacciato di sospendere del tutto la fornitura in caso di un’invasione di Rafah – che sta già avvenendo, con i bombardamenti quotidiani dell’IDF sulle abitazioni civili. La politica americana nei confronti di Israele continua dunque ad essere schizofrenica, ma il cambiamento nelle posizioni delle ultime settimane (poco sorprendente, se si considera l’avvicinarsi delle presidenziali) ha un suo peso, quantomeno sul piano politico. Le m[...]
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🔴 Gaza, oltre 35mila morti. Hamas: "La sanità è al collasso" https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/guerra-israele-hamas-news-oggi-gaza-diretta_3Ld5F8HWU7rleGR75u3Wes Gaza: media, le Forze di difesa israeliane uccidono un autista palestinese e feriscono un dipendente Onu https://www.agenzianova.com/news/gaza-media-le-forze-di-difesa-israeliane-uccidono-un-autista-palestinese-e-feriscono-un-dipendente-onu/ Blinken alla Cbs: "A Gaza uccisi più civili che terroristi, c'è un divario fra le intenzioni di Israele e i risultati in termini di protezione dei civili" Erdogan: "Netanyahu con i suoi metodi genocidi ha raggiunto un livello tale da fare ingelosire Hitler" @ultimora ~ @politica_attualita mondo _
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Archivio Televideo 15.12 PIANTEDOSI "Dal 7 ottobre 1000% di aumento di segnalazioni di sentimenti d'odio". Antisemitismo "può alimentare forme terrorismo"
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Archivio Televideo 13.35 LILIANA SEGRE "Non mi aspettavo questa ondata spaventosa di odio e di antisemitismo"."Ricevo minacce pazzesche".
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Archivio Televideo 14.30 LAVROV "Se i Paesi occidentali vogliono risolvere la crisi ucraina sul campo di battaglia, allora Mosca è pronta", avverte.
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Archivio Televideo 12.12 MATTARELLA A nuovi Alfieri Repubblica: testimoniate solidarietà, principale fonte di sicurezza sociale. Costrure pace ogni giorno.
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Archivio Televideo 12.54 ILARIA SALIS Il padre denuncia:le negano il diritto di votare,Budapest invoca carenza legislativa.
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Archivio Televideo 11.50 UCRAINA Kiev: colpiti nelle città russe di Belgorod e Lipetsk un sito petrolifero e uno elettrico.
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L’INDIPENDENTE Gaza, esercito israeliano ordina evacuazione ospedale kuwaitiano di Rafah Come riportato da Al Jazeera, l’esercito israeliano ha emesso un ordine di evacuazione per l’ospedale kuwaitiano di Rafah. I medici della struttura sanitaria hanno il timore che un attacco all’ospedale significherebbe un «crollo completo» del sistema sanitario della città meridionale della Striscia di Gaza. Le autorità palestinesi hanno dichiarato che il sistema sanitario a Gaza è «a poche ore dal collasso». Nel frattempo, l’Egitto ha informato gli altri mediatori nei negoziati per Gaza di ritenere Israele «responsabile del deterioramento della situazione nella Striscia di Gaza» e di «impedire gli aiuti». The post Gaza, esercito israeliano ordina evacuazione ospedale kuwaitiano di Rafah appeared first on L'INDIPENDENTE. ➖ Sent by @TheFeedReaderBot ➖
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se, (la tanto discussa AGI, ANSA, e ADN), si ottiene un ammontare che supera l’80% del finanziamento totale. In generale i primi dieci posti della classifica superano l’86% dei finanziamenti totali, a conferma della stessa tendenza a finanziare i grandi canali mediatici che pare vedersi, con qualche piccola eccezione, anche per quanto concerne i finanziamenti erogati mediante il contributo pubblico diretto. Quello che parrebbe un continuo privilegiare i grandi giornali e gruppi editoriali anche in quelle iniziative che dovrebbero essere rivolte al sostegno alla “innovazione” potrebbe sfociare in un autentico salvataggio pubblico di quei i grandi media che da anni stanno andando alla deriva sia in termini di bilancio che di lettori, in una dinamica di perdita complessiva di attrazione da parte dell’informazione mainstream a cui non sfuggono nemmeno i telegiornali. [di Dario Lucisano] The post “Contributo innovazione”: i nuovi aiuti di Stato all’informazione dominante appeared first on L'INDIPENDENTE. ➖ Sent by @TheFeedReaderBot ➖
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’emergenza siccità in Catalogna degli ultimi mesi, ad esempio, ha segnato fortemente la popolazione, che ha preferito allontanarsi drasticamente da Esquerra Republicana. Inoltre, la divergenza politica, nata dalla disapprovazione parlamentare di alcuni piani urbanistici, tra i quali la costruzione di un enorme complesso turistico alle porte di Tarragona, che ha portato allo scioglimento anticipato del parlamento ha evidentemente segnato la decisione del presidente uscente di non voler partecipare ad un’alleanza non indipendentista: «Lavoreremo per continuare il nostro progetto politico e lo faremo dal luogo deciso dalla cittadinanza, l’opposizione». Analizzando la sconfitta, inoltre, Pere Aragonés, mette il fuoco su una «ondata reazionaria e conservatrice» alla quale la Catalogna non è aliena. Difatti, è interessante notare come tutti i partiti di destra ed estrema destra, indipendentisti e nazionali, hanno ottenuto una grande crescita di consenso rispetto alle precedenti elezioni, allineandosi alla linea politica di Spagna e d’Europa. VOX, rimasto stabile a 11 seggi e il neopartito di estrema destra indipendentista Aliança Catalana, con due seggi ottenuti, hanno caratterizzato la propria campagna elettorale sull’islamofobia e sulla sicurezza. A questi viene meno Ciutadans, partito fondato nel 2017 in Catalogna che non ottiene neanche un seggio, sparendo definitivamente dalla politica del paese. Durante la giornata elettorale la popolazione delle province di Barcellona e Tarragona ha vissuto un incidente tecnico alla rete regionale dei treni di Renfe, che ha rallentato, e in alcuni momenti bloccato, la circolazione, inficiando sulla possibilità del voto. La questione è stata immediatamente attaccata da Carles Puigdemont durante il discorso pronunciato a fine scrutinio. Proprio qui l’ex presidente ha confermato la soddisfazione per il risultato e l’impegno nell’evitare a tutti i costi la ripetizione elettorale, appellandosi ad un accordo con Esquerra Republicana e all’astensione del PSC. Il panorama è infatti incerto, gli unici accordi possibili, escludendo quello dei partiti di sinistra, sarebbe un’improbabile alleanza tra PSC e Junts, un accordo minoritario tra indipendentisti o l’appoggio di ERC a Illa, per rimanere all’opposizione. In maniera diametralmente opposta rispetto alle recenti elezioni basche, dopo dieci anni di totale supremazia, i partiti indipendentisti catalani sembrano essere lontani dalla popolazione. Le istanze nazionaliste catalane, fortemente attive durante gli anni passati ed evidentemente rese forti dal contrasto imposto dalla contrapposizione al nazionalismo spagnolo degli anni in cui a Madrid governava il Partito Popolare, hanno perso gradualmente consenso. Secondo gli analisti soprattutto grazie al dialogo aperto da Pedro Sánchez con gli indipendentisti attraverso gli indulti applicati durante il suo secondo mandato e l’approvazione della Ley de amnistía. Durante il suo discorso il candidato del PSC assume la responsabilità di concorrere alla presidenza, per dare il via alla decisione dei catalani di iniziare una «nuova tappa». [di Armando Negro] The post Alle elezioni in Catalogna gli indipendentisti hanno perso la maggioranza appeared first on L'INDIPENDENTE. ➖ Sent by @TheFeedReaderBot ➖
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L’INDIPENDENTE Ue, ok finale alla stretta sulle emissioni dei veicoli pesanti: Italia contraria Dopo aver raggiunto lo scorso gennaio un accordo politico con l’Eurocamera, i Paesi UE hanno dato il via libera finale alla stretta sulle emissioni di CO2 per i nuovi veicoli pesanti. Gli obiettivi del nuovo regolamento prevedono tagli del 45% delle emissioni al 2030, del 65% al 2035, e del 90% al 2040, oltre al target – applicato ai camion che superano le 7,5 tonnellate e gli autobus privati – del 15% al 2025 già previsto dalla normativa vigente. L’Italia ha votato no insieme alla Polonia e alla Slovacchia, mentre la Repubblica Ceca ha optato per l’astensione. The post Ue, ok finale alla stretta sulle emissioni dei veicoli pesanti: Italia contraria appeared first on L'INDIPENDENTE. ➖ Sent by @TheFeedReaderBot ➖
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L’INDIPENDENTE Alle elezioni in Catalogna gli indipendentisti hanno perso la maggioranza Nella giornata di ieri, 12 maggio, si sono celebrate le elezioni dell’amministrazione autonoma della Catalogna. Con un’affluenza del 57,92%, in salita rispetto alle precedenti elezioni, il Partito Socialista Catalano (PSC), rappresentato dal candidato, ed ex ministro della sanità di Spagna durante la pandemia da Covid-19 Salvador Illa, ha vinto, per la prima volta nella storia democratica spagnola, con una percentuale del 27,96% e ottenendo così 42 seggi, 9 in più rispetto alle elezioni de 2021. Mentre Esquerra Republicana (ERC), lo storico partito indipendentista di sinistra del presidente uscente della Generalitat Pere Aragonés si ferma a 20 seggi, in netto calo rispetto al 2021. Le elezioni, che segnano anche l’ascesa dei conservatori del Partito Popolare e il buon risultato della destra nazionalista di Vox, non consegnano una maggioranza assoluta a nessuna forza, ma determinano il netto reflusso delle istanze indipendentiste dopo l’offensiva degli ultimi anni che era culminata nel Referendum per l’indipendenza del 2017. Questa tornata elettorale si rivela dunque un terremoto negli equilibri politici catalani: è la prima volta i partiti non indipendentisti di destra e di sinistra hanno racimolato insieme 74 seggi, rappresentando complessivamente una solida maggioranza. Difatti il Partido Popular Catalano (PPC, emanazione del Partito Popolare Spagnolo), mai incisivo all’interno dell’equilibrio politico catalano, ha potuto celebrare la conquista di ben 12 seggi rispetto alle ultime elezioni. Il successo del PSOE non sarà tuttavia necessario ad assicurare al partito del primo ministro Sanchez il governo catalano. Nelle amministrazioni locali spagnole, infatti, diversamente a quanto avviene in Italia (dove basta vincere anche con un margine esiguo per avere una netta maggioranza), vige il sistema proporzionale e serve fare alleanze con altri partiti fino a raggiungere la maggioranza assoluta di 68 seggi per poter formare il governo. JuntsxCatalunya, la formazione indipendentista di Carles Puigdemont ottiene invece il 21,61% e accumula 35 seggi, senza riuscire così a dar vita ad un’alleanza indipendentista, a causa anche della disfatta della Candidatura d’Unitat Popular (CUP), partito indipendentista di sinistra radicale rappresentato da Laia Estrada, che, raggiungendo il 4,09% dei voti, perde 5 dei suoi 9 seggi in parlamento. https://cdn.lindipendente.online/wp-content/uploads/2024/05/Screenshot-2024-05-13-104502.png Fonte: EpData Lo spoglio, avvincente fino agli ultimi voti scrutinati, ha inizialmente previsto la possibilità di formare un’alleanza tra i partiti progressisti in corsa, PSC, ERC e Comuns, questi ultimi, compagine regionale di Podemos e in netto calo rispetto alle ultime elezioni, raggiungendo la maggioranza assoluta di 68 seggi. Quest’alleanza tripartitica segnerebbe un cambio di marcia nella politica catalana, la quale, a sette anni dalla dichiarazione unilaterale d’indipendenza pronunciata da Puigdemont, la conseguente applicazione dell’articolo 155 e lo scioglimento del parlamento, oggi ha mostrato l’intento della società di mettere da parte l’indipendentismo e dare fiducia ad un’alleanza rappresentata dalla compagine catalana del partito di Pedro Sánchez. Dopo una campagna elettorale che ha visto particolarmente attivo il presidente del governo spagnolo, iniziata poche settimane dopo il voto del governo sulla concessione dell’amnistia alle vittime del procés, il partito socialista è riuscito a soffermarsi su tematiche aliene all’indipendenza, quali la sanità pubblica, il diritto alla casa, la sicurezza e la difesa dell’ambiente. L[...]
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L’INDIPENDENTE “Contributo innovazione”: i nuovi aiuti di Stato all’informazione dominante Il Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri ha pubblicato l’elenco dei soggetti a cui è riconosciuto il contributo previsto per gli investimenti in tecnologie innovative 2022, che prevede tra le altre cose finanziamenti indirizzati agli “investimenti delle imprese editoriali di giornali e periodici”. Spulciando l’elenco viene confermata per l’ennesima volta la sostanziale iniquità che caratterizza i finanziamenti pubblici ai giornali e alle imprese editoriali italiani. Se ci si limita infatti a gettare un rapido sguardo sulla lista dei finanziamenti erogati, si può facilmente notare come dei 7,5 milioni di euro di finanziamento previsti alla categoria (di cui poco meno di 7,3 milioni erogati), la maggior parte finirà in mano a pochi eletti, e nello specifico ai soliti RCS (editore del Corriere della Sera), e GEDI (editore di La Stampa e Repubblica), e alle maggiori agenzie di stampa del Paese. Il contributo per “l’innovazione digitale”, insomma, parrebbe più rivolto a salvare dal naufragio tutti quei grandi canali mediatici che da anni stanno vivendo un forte calo nelle vendite e nei lettori, e rispetterebbe quella tradizione tutta italiana di riservare la maggior parte dei finanziamenti pubblici a poche grandi realtà. La misura di “sostegno all’innovazione” è parte di un ampio decreto varato il 28 settembre 2022 che prevede il finanziamento per complessivi 90 milioni di euro. Gli investimenti ammessi al contributo devono essere rivolti a una serie di progetti dai confini piuttosto fumosi. È il caso, ad esempio, degli investimenti in “interfacce” che “consentano la produzione e distribuzione di contenuti in realtà aumentata”, di progetti “applicativi di intelligenza artificiale”, o ancora di altisonanti investimenti di “cybersecurity” che garantiscano “la business continuity” per “evitare danni reputazionali”. Dei 90 milioni di euro previsti dal maxi-pacchetto relativo al 2022 (per l’anno 2023 diventeranno 140 milioni) quelli concernenti gli “investimenti delle imprese editoriali di giornali e periodici” prevedono un tetto massimo di 7,5 milioni, quasi tutti erogati. La lista dei beneficiari è stata pubblicata domenica 26 aprile, data e giorno per lo meno curiosi, che giustificherebbero anche perché l’annuncio del Dipartimento dell’Informazione sia passato particolarmente in sordina. In lista appaiono 27 diversi nomi. A catalizzare l’attenzione, tuttavia, è la distribuzione dei finanziamenti erogati: la maggior parte dei fondi stanziati sono indirizzati nelle mani di pochi soggetti, ossia i colossi dell’editoria italiana. Dato particolarmente comico visto che la discutibile classifica sulla libertà di stampa redatta nei giorni scorsi da Reporter Senza Frontiere lodava il panorama mediatico italiano proprio per il suo presunto ampio ventaglio di diversificazione. Nello specifico, al primo posto vediamo GEDI News Network, di proprietà dell’omonimo gruppo GEDI – maxi-polo editoriale nelle mani di John Elkann – che ha ricevuto un totale di finanziamenti pari a 1.401.549,54 euro, che se vengono sommati a quelli di GEDI Digital superano di gran lunga il milione e mezzo di euro, garantendosi il 22,53% del totale stanziato. Al secondo posto si trova RCS Mediagroup di Urbano Cairo, il cui ammontare di denaro, se sommato al finanziamento rivolto a Cairo Editore, supera il milione di euro, pari al 13,76% del totale. Ai primi due soggetti in classifica, insomma, è destinato più del 35% del totale dei finanziamenti. Se ai fondi stanziati a GEDI e RCS si aggiungono quelli rivolti a grandi gruppi come Sole24Ore e Maggioli, e quelli destinati alle tre maggiori agenzie di stampa del Pae[...]
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pubblicità di Esselunga per annunci in supporto alla Lista Toti per Bucci, attraverso cui si sosteneva l’attuale sindaco di Genova per la corsa alle elezioni amministrative del 2022. Questi sono, ad oggi, i principali filoni che compongono l’indagine che ha terremotato la politica e l’imprenditoria ligure. Starà alla magistratura collegare i vari punti chiave dell’inchiesta e stabilire se questo scenario costituisca effettivamente un “metodo” di gestione della Regione Liguria imperniato sull’illecita commistione tra interessi pubblici e affari privati e basato su indicibili connivenze. [di Stefano Baudino] The post Tutti i traffici di Toti: dalle carte nuovi dettagli sull’inchiesta in Liguria appeared first on L'INDIPENDENTE.
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oi Luigi Alberto Amico, titolare di una azienda di riparazione e manutenzione di navi. Il Gip ha infatti sottolineato come il 7 giugno 2021 sia stato riscontrato un versamento pari a 30 mila euro “in favore del Comitato Toti (di cui 10.000 transitati la settimana successiva sul conto “dedicato” del presidente Toti)” e come tale operazione fosse stata “segnalata come sospetta dalla Banca d’Italia, analogamente a quanto verificatosi con riferimento ai finanziamenti erogati dal gruppo Colucci”. Vitali per lo sviluppo delle indagini sono state le microspie posizionate sul Leila 2, lo yacht dell’imprenditore Aldo Spinelli in cui molti protagonisti dell’inchiesta, compreso Toti, spesso si riunivano senza portare con loro i cellulari per evitare (senza successo) di essere intercettati. A bordo sarebbero stati stretti vari accordi corruttivi concernenti le concessioni portuali e alcune questioni urbanistiche, tra cui spicca l’acquisizione di un tratto di spiaggia per la mega riqualificazione delle ex Colonie Bergamasche di Celle Ligure di Punta dell’Olmo, complesso destinato a divenire una struttura turistica super lusso. A Toti i magistrati contestano di avere accettato da Aldo Spinelli e suo figlio Roberto promesse di vari finanziamenti, ricevendo in totale 74.100 euro in cambio di provvedimenti loro favorevoli. Gli affari della Sanità Nelle ultime ore è stato aperto un fascicolo sui presunti favori che il governatore avrebbe elargito a imprenditori del settore della Sanità in cambio di finanziamenti. Al vaglio degli investigatori ci sono i finanziamenti che sarebbero pervenuti alla Fondazione Change, per un ammontare di oltre 40mila euro, da entità attive nel settore sanitario convenzionato e privato. Tra questi, ci sarebbero l‘Iclas di Rapallo, Hc Hospital, On Health Care e la rete di poliambulatori Casa della Salute. Non solo: Toti e il suo vice Cozzani sono accusati dalla Procura anche per aver falsato i dati sui contagi Covid con l’obiettivo di ottenere più vaccini di quanto sarebbe spettato alla Regione Liguria. «Il problema qual è stato? Che io avevo già truccato. Lui li ha presi e li ha riaumentati -, diceva Cozzani nel 2021 a Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di commercio di Genova, facendo riferimento a Toti -. Quando me li ha rimandati ho guardato e gli ho scritto: “Ma c… presidente, ma sono fuori”. Ha detto: “Ma no, li ho un po’ aumentati…”. “Ma l’avevo già fatto io”, gli ho detto. “C.. dimmelo che lo hai fatto te”». Inoltre, nella cornice delle indagini sul voto di scambio tra la comunità riesina e quella calabrese e la lista del presidente Giovanni Toti, gli investigatori avrebbero scoperchiato anche una maxifrode da un milione e 200mila euro sulle forniture sanitarie – in particolare le mascherine – nella fase pandemica. Il caso Esselunga Agli atti c’è poi un’intercettazione della Guardia di Finanza, effettuata il 17 marzo 2022 attraverso una telecamera nascosta all’interno dell’ufficio di Giovanni Toti, che evidenzierebbe le modalità della presunta corruzione da parte di Esselunga. Al tavolo con il governatore c’era il manager della società operante nella grande distribuzione organizzata Francesco Moncada – che, dopo lo scoppio delo scandalo, ha rassegnato le dimissioni dal Cda del gruppo – il quale avrebbe chiesto un intervento di Toti e Cozzani per lo sblocco di una pratica edilizia e l’agevolazione di un’altra in vista dell’apertura di due Esselunga a Sestri Ponente e a Savona. «Allora siamo tutti a posto, giusto? – si sente dire a Moncada – Siamo a sistema». Risponde Toti: Siamo allineati su tutto». «Anche su Savona…», aggiunge Moncada. «Yes», conferma Toti. A “battezzare” definitivamente il patto, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbero stati Moncada e Cozzani nell’ufficio di quest’ultimo, alla presenza dell’editore dell’emittente Primocanale, l’ex senatore Maurizio Rossi, ora sotto inchiesta per finanziamento illecito. In questa occasione sarebbe stato deciso che Primocanale avrebbe dirottato 5mila euro della [...]
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L’INDIPENDENTE Tutti i traffici di Toti: dalle carte nuovi dettagli sull’inchiesta in Liguria Emergono giorno per giorno nuovi particolari sulla maxi-inchiesta che la settimana scorsa ha portato all’arresto di Giovanni Toti, governatore della Liguria, indagato dalla Procura di Genova per corruzione semplice continuata, corruzione aggravata dall’aver agevolato la mafia e falso. Le carte dei pm, che tra gli altri hanno messo sotto inchiesta anche l’ex presidente dell’Autorità portuale e attuale ad di Iren, Paolo Emilio Signorini, e l’imprenditore portuale Aldo Spinelli, evidenzierebbero infatti i favori elargiti dal presidente della Regione a imprenditori “amici” in vari settori – dai rifiuti alla sanità, dai porti alla grande distribuzione – in cambio di finanziamenti elettorali. Sotto inchiesta c’è anche Matteo Cozzani, capo di gabinetto e braccio destro di Toti, accusato di corruzione aggravata dall’aver favorito la mafia, abuso d’ufficio, turbativa d’asta e falso. Come racconta un’intercettazione della Guardia di Finanza, quest’ultimo avrebbe svolto un ruolo chiave nella presunta corruzione di Esselunga a Toti in cambio di finanziamenti occulti alla lista politica del governatore. Nel frattempo, le carte raccontano che Toti e Cozzani avrebbero anche “ritoccato” al rialzo i dati sul Covid al fine di ottenere un maggior numero di vaccini dalla struttura commissariale. Il “sistema Toti” All’interno dell’ordinanza del Gip Paola Faggiani, viene scritto che dalle condotte del governatore Giovanni Toti “traspare una evidente sistematicità del meccanismo corruttivo”. In occasione delle quattro competizioni politiche che si sono susseguite nell’arco temporale dell’indagine, che ha coperto circa circa 18 mesi – le elezioni amministrative di Savona (ottobre 2021), le elezioni amministrative di Genova (giugno 2022), le elezioni politiche nazionali (settembre 2022) e le elezioni amministrative di Ventimiglia e Sarzana (maggio 2023) – Toti avrebbe “messo a disposizione la propria funzione, i propri poteri e il proprio ruolo, in favore di interessi privati, in cambio di finanziamenti, reiterando il meccanismo con diversi imprenditori”. In alcuni casi, scrive il Gip, “era lo stesso Toti a chiedere esplicitamente il finanziamento” promettendo vantaggi ai privati, mentre altre volte l’input arrivava da questi ultimi. Ad avere un ruolo in questo quadro sarebbero stati anche personaggi legati alla mafia. Tra gli indagati ci sono infatti anche i gemelli Tesa, Arturo Angelo e Italo Maurizio, esponenti di Forza Italia nella bergamasca accusati di corruzione elettorale con finalità di agevolare Cosa Nostra al nord. Tra le contestazioni loro mosse, come dicono le carte, c’è quella di avere “promesso posti di lavoro e il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità riesina di Genova, almeno 400 preferenze, e comunque siciliani verso la lista Cambiamo con Toti Presidente”. Così facendo, i Testa avrebbero favorito il clan Cammarata, collegato a Cosa Nostra siciliana. Il presunto “sistema Toti” avrebbe coinvolto ambiti tra loro molto diversi. Le intercettazioni che per prime hanno fatto luce su tale spaccato sono quelle riferite alle operazioni con cui l’imprenditore Pietro Colucci, attivo nel settore dello smaltimento dei rifiuti, ha chiesto e ottenuto l’ampliamento di due discariche site in provincia di Savona. A tal proposito, la Guardia di Finanza avrebbe accertato che società amministrate da Colucci o a lui riconducibili avrebbero illecitamente finanziato con 195mila euro i comitati elettorali di Toti e la Fondazione Change, che faceva capo al governatore, in una fase compresa tra il 2016 e il 2019. Un altro imprenditore su cui sono in corso approfondimenti è p[...]
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Cortocircuito nella narrazione occidentale: Eurovision: la cantante israeliana Golar inserita nella lista Myrotvorets per presunti crimini contro l’Ucraina Secondo gli attivisti di Kiev, avrebbe condotto attività commerciali illegali nei territori occupati dai russi, al fine di promuovere l'occupazione della Crimea https://www.agenzianova.com/news/eurovision-la-cantante-israeliana-golar-inserita-nella-lista-myrotvorets-per-crimini-contro-lucraina/ ~ @politica_attualita mondo _
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Eurovision: la cantante israeliana Golar inserita nella lista “Myrotvorets” per crimini contro l'Ucraina

Eurovision: la cantante israeliana Golar inserita nella lista “Myrotvorets” per crimini contro l'Ucraina Leggi su Agenzia Nova

Archivio Televideo 17.25 VEICOLO ONU Una persona è morta e un'altra è rimasta ferita nell' attacco a un veicolo dell'Onu a Rafah.Israele ha aperto indagine.
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Archivio Televideo 18.15 MELONI Europa deve diventare "gigante geopolitico" e questo va di pari passo con"industra difesa in grado di soddisfare le necessità"
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Archivio Televideo 18.50 ATTACCO A VEICOLO ONU Guterres chiede un'indagine approfondita.
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Archivio Televideo 16.37 MEDIORIENTE Un veicolo dell'Onu colpito durante sparatoria vicino al valico di Rafah. Lo riporta Haaretz. Al-Jazeera: due feriti.
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Archivio Televideo 15.55 ALESSIA PIFFERI Condannata all' ergastolo dalla Corte d'Assise di Milano.Accusata di aver lasciato morire di stenti la figlia Diana.
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