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ГК России в Милане

Официальная страница Генерального консульства России в Милане https://milan.mid.ru/

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⚡️Commento di Maria Zakharova, Rappresentante Ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, per i 10 anni trascorsi dalla tragedia di Odessa del 2 maggio 2014   💬Oggi sono trascorsi esattamente 10 anni dal giorno in cui ebbe luogo la mostruosa strage di Odessa, compiuta dai nazisti ucraini.   Il 2 maggio del 2014, i sostenitori del movimento di Maidan massacrarono con incredibile brutalità coloro che si erano opposti al sanguinoso e anticostituzionale colpo di Stato armato avvenuto a Kiev e che quindi disapprovavano l’arrivo al potere dei nazionalisti radicali e la loro linea politica autoritaria. La gente protestava contro le politiche adottate dalle nuove autorità al potere, che erano discriminatorie e volte a una completa “ucrainizzazione” del Paese, all’imposizione di un’ideologia di nazionalismo aggressivo e alla promozione di ideali di stampo neonazista.   [...]   Il 2 di maggio, i miliziani aggredirono i sostenitori della federalizzazione del Paese, impegnati nella loro manifestazione pacifica in centro città. I manifestanti tentarono di trovare rifugio dalla ferocia dei nazisti all’interno della Casa dei Sindacati. E tuttavia, questo non li salvò. I nazionalisti radicali dettero fuoco all’edificio. Coloro che, lanciandosi giù dalle finestre, erano riusciti a salvarsi dalle fiamme, finirono brutalmente ammazzati nella piazza. A seguito di quanto avvenuto, stando ai dati ufficiali, almeno 48 persone morirono bruciate vive, o per intossicazione dai fumi dell’incendio, oppure a seguito della caduta dai piani più alti dell’edificio. [...]   ❗️I metodi utilizzati dai nazisti mostrano chiaramente la natura misantropica del regime instauratosi a Kiev.   Le indagini sui fatti avvenuti il 2 maggio del 2014, avviate da Kiev sotto insistenza delle organizzazioni internazionali, si sono tramutate in una farsa. A causa dei difetti presenti negli atti di accusa, tali documenti sono tornati più volte indietro in Procura. [...] Tutto ciò è stato accompagnato dalla sfacciata ingerenza dei gruppi nazionalisti nel procedimento giudiziario [...].   Le speranze relative alla conduzione di un’indagine imparziale sugli avvenimenti di Odessa si sono rapidamente dissolte. Tali speranze erano comparse con l’arrivo al potere di Zelensky nel 2019 [...]. Ma Zelensky non ha mai mantenuto le sue promesse.   ☝️Oggi, mentre rendiamo omaggio alla memoria delle vittime del sanguinoso massacro di Odessa, restiamo convinti che il giusto castigo, presto o tardi, arriverà sia per gli esecutori che per i promotori di questo crimine feroce, per il quale non esistono termini di prescrizione.
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Commento di Maria Zakharova, Rappresentante Ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, per i 10 anni trascorsi dalla tragedia di Odessa del 2 maggio 2014

Oggi sono trascorsi esattamente 10 anni dal giorno in cui ebbe luogo la mostruosa strage di Odessa, compiuta dai nazisti ucraini. Il 2 maggio del 2014, i sostenitori del movimento di Maidan massacrarono con incredibile brutalità coloro che si erano opposti al sanguinoso e anticostituzionale colpo di Stato armato avvenuto a Kiev e che quindi disapprovavano l’arrivo al potere dei nazionalisti radicali e la loro linea politica autoritaria. La gente protestava contro le politiche adottate dalle nuove autorità al…

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⚡️Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia in merito alla convocazione dell’Ambasciatore russo presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica Italiana   Il 29 aprile 2024, Alexey Paramonov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, è stato convocato presso il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana in merito alla quota del 100% di capitale sociale della Ariston Thermo Rus LLC (città di Vsevolžsk, Provincia di Leningrado), di proprietà della casa madre Ariston Holding N.V. (Paesi Bassi), che è stata trasferita in gestione temporanea a JSC Gazprom Household Systems (sussidiaria di Gazprom).   Da parte della Federazione Russa sono state fornite spiegazioni esaurienti sulla legalità e fondatezza delle decisioni prese riguardo a un’azienda che, de jure, è olandese. È stato sottolineato che queste misure, nel rispetto del relativo quadro giuridico, sono state adottate in risposta alle azioni ostili e contrarie al diritto internazionale intraprese dagli Stati Uniti d'America e dagli altri Stati esteri che si sono uniti a loro, volte a privare illegalmente la Russia, le sue entità giuridiche e varie persone fisiche del diritto di proprietà e/o a limitare tale diritto su beni situati nel territorio di tali Stati. Non si può non considerare che la retorica e il tono sempre più aggressivi e irresponsabili dei leader occidentali e delle loro compagini non possono che essere interpretati come deliberata intenzione di minacciare in modalità continuativa la sicurezza della Federazione Russa, quella nazionale, economica, energetica e di ogni altro tipo. L’Ambasciatore della Federazione Russa ha ricordato agli interlocutori che Mosca ha sempre attribuito particolare importanza alle proficue e reciprocamente vantaggiose relazioni commerciali ed economiche con l’Italia. La responsabilità per le conseguenze negative del loro deterioramento ricade interamente sulle autorità italiane che hanno sacrificato i reali interessi nazionali della Repubblica per partecipare a sterili e pericolose avventure geopolitiche anti-russe.
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🇷🇺Уважаемые граждане, Напоминаем, что Генконсульство для приема посетителей с 29 апреля по 1 мая, а также с 9 по 12 мая. 🇮🇹Gentili visitatori, Vi ricordiamo che il Consolato Generale rimarrà chiuso dal 29 aprile al 1 º maggio e dal 9 al 12 maggio.
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⚡️Commento dell'Ambasciata della Federazione Russa nella Repubblica Italiana   ❗️Il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Italiana Antonio Tajani, in un'intervista al quotidiano romano "Il Messaggero", pubblicata il 24 aprile 2024 in occasione del giorno della Liberazione dell'Italia dal fascismo e dall'occupazione nazista, si è permesso di affiancare ai partigiani italiani e ai soldati della coalizione anti-hitleriana, eroi principali della Festa, i combattenti ucraini, compresi i neonazisti del battaglione  "Azov"*, nonché di altre analoghe formazioni. Chi, meglio del massimo Responsabile della politica estera italiana, dovrebbe sapere che gli adepti dell'attuale regime di Kiev, giunti al potere nel 2014 in seguito a un sanguinoso colpo di stato, agiscono come eredi ideologici e come seguaci politici dell'idolo del movimento nazionalista ucraino, Stepan Bandera, e dei suoi complici che hanno alacremente collaborato coi nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Qualcuno dovrebbe ricordare all'egregio Vice Premier italiano che, all'epoca, per mano dei nazionalisti ucraini, sono morte centinaia di migliaia di russi, ucraini, ebrei, polacchi, e che ancora oggi gli abitanti dell'Europa orientale ricordano le atrocità di costoro, atrocità che, per ferocia ed efferatezza, superavano spesso i più disumani carnefici tedeschi. Sarebbe bello se il Ministero degli Esteri italiano prestasse infine attenzione all'odierna attività di questi cosiddetti "combattenti per la libertà", i quali, secondo la peggiore tradizione di Bandera, hanno già perpetrato dozzine di atti terroristici nel loro Paese e continuano a seminare il terrore in Russia: tra le loro vittime designate ci sono anche filosofi, scrittori, giornalisti, politici e pacifici civili innocenti. Sarebbe bello se il Ministro Tajani volgesse lo sguardo a ciò che i nazionalisti ucraini adesso stanno facendo sullo stesso territorio italiano, dove - seguendo gli ordini del presidente Zelensky - hanno già iniziato a compilare le liste di proscrizione con i nomi degli italiani che non vanno loro a genio. *Organizzazione terroristica illegale nella Federazione Russa
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🇷🇺🇮🇹L’Ambasciata della Russia in Italia si unisce alle celebrazioni della Festa della Liberazione! Al movimento di liberazione dell’Italia dal nazifascismo dettero il loro contributo anche 5000 partigiani sovietici che, per volere del fato, si trovavano nella Penisola. La fratellanza tra i partigiani sovietici e italiani e la loro lotta comune unirono il popolo sovietico e quello italiano nella battaglia contro il fascismo e il nazismo. La famosa canzone “Bella, ciao” che rappresenta uno dei simboli della Liberazione, è brillantemente eseguita da Muslim Magomayev, celebre artista del popolo dell’URSS, al cui nome è intitolata la sala concerti del Crocus City Hall, colpita selvaggiamente dai terroristi islamici con il coinvolgimento dei nazisti ucraini. ©️📷 Российское историческое общество
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🎙️Intervista delle emittenti radiofoniche russe “Sputnik”, “Govorit Moskva” e “Komsomol’skaja pravda” al Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov (Mosca, 19 aprile 2024)   Punti principali:   🔹L’accanimento sulla questione della sconfitta da infliggere alla Russia, così come l’enfasi posta sulle implicazioni esistenziali che tale sconfitta avrebbe per il futuro dell’Occidente, rispecchiano non tanto gli intenti bellicosi, quanto l’isteria di un Occidente agonizzante.   🔹Gli estoni, i lituani e i lettoni sono adesso in prima linea tra coloro che “ci puntano il dito contro” e che affermano di voler inviare soldati e di voler combattere. Ciò mostra chiaramente il cambiamento sostanziale avvenuto nella NATO, evolutasi in una direzione che si allontana dai tempi in cui l’ultima parola ce l’avevano gli americani, certo, ma anche le grandi potenze europee.   🔹In merito ai negoziati. Non ne abbiamo ancora parlato, ma spero che non mi criticheranno per questo. Quali garanzie prevedeva questo Documento di Istanbul? [...]. Nel documento si specificava espressamente che tali garanzie non erano applicabili né alla Crimea né al Donbass. E questo significava che tali regioni non si dovessero toccare, perché altrimenti nessuna delle garanzie avrebbe avuto effetto.   🔹Noi siamo pronti ai negoziati. Ma a differenza di quanto accaduto con gli accordi di Istanbul, noi non interromperemo le operazioni militari durante tali negoziati. Questo processo deve andare avanti. Inoltre, la situazione “sul campo” è cambiata, e in maniera sostanziale; e tale stato di cose va tenuto in considerazione.   🔹In merito all’Iniziativa svizzera. [...] La Svizzera, semplicemente, non è adatta a noi. Non è un Paese neutrale. La Svizzera, da neutrale, si è trasformata in un Paese apertamente ostile. [...] È molto strano che spalanchino così volentieri le loro porte [all’Occidente collettivo] continuando a sperare di poter godere, come in passato, della loro reputazione di Paese conciliatore. 📰Il testo integrale in inglese
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👏 Le nostre felicitazioni allo Stato Plurinazionale della Bolivia, Paese amico della Russia, per l'inaugurazione della sua esposizione nazionale all'interno del "Padiglione Russia" nell'ambito dell'edizione 2024 della Biennale d'Arte Contemporanea di Venezia!
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​​❗️Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa nella Repubblica Italiana in merito alla concessione del Padiglione Nazionale della Russia alla Bolivia in occasione della 60esima Esposizione Internazionale d’Arte Contemporanea della Biennale di Venezia   Alla 60esima edizione dell’Esposizione Internazionale d’Arte Contemporanea della Biennale di Venezia, la Russia non parteciperà con un suo progetto artistico nazionale. E tuttavia, chi lo vorrà, potrà sempre ammirare le architetture del padiglione russo, che fu realizzato nel 1914 dall’architetto Aleksej Viktorovič Ščusev e che, senza dubbio, è uno dei fiori all’occhiello dei Giardini della Biennale, oltre ad essere universalmente riconosciuto come uno dei grandi tesori dell’architettura russa in Italia. Tanto più che l’edificio attualmente si presenta nella sua condizione ottimale, a seguito del restauro completo a cui è stato sottoposto di recente. 🇧🇴 Nel 2023, la Bolivia si è rivolta a noi chiedendo di poter avere la possibilità di installare, all’interno dello spazio espositivo russo, il suo progetto artistico: un percorso espositivo davvero unico, dal titolo “Guardando al futuro-passato, ci muoviamo in avanti” (“Qhip Nayra Uñtasis Sarnaqapxañani”), che vede la partecipazione di artisti provenienti da diversi Paesi sudamericani. Tale progetto, a nostro parere, si inserisce molto bene all’interno della tematica scelta per la Biennale di Venezia di quest’anno, “Stranieri ovunque”, oltre a dare modo di ampliare ulteriormente i confini geografici dei Paesi e dei significati artistici rappresentati alla Biennale. Noi abbiamo accolto con piacere tale richiesta, visti i legami di amicizia e cordialità che storicamente legano la Russia e la Bolivia, e anche in considerazione della nostra visione condivisa in merito all’importanza che la cooperazione culturale dovrebbe avere all’interno del nuovo ordine mondiale multipolare in via di formazione. La decisione della Federazione Russa di concedere alla Bolivia il proprio padiglione nazionale dimostra, non a parole ma nei fatti, l'impegno del nostro Paese a supporto della pluralità culturale e di una cooperazione culturale che sia depoliticizzata e paritaria, in quanto chiamata a unire popoli e Paesi indipendentemente dalla congiuntura politica del momento. Per la Russia, la cultura e, in particolare, le arti figurative, costituiscono un linguaggio universale, un mezzo che rende possibile il dialogo tra popoli e Paesi diversi; e, in quanto tali, esse non devono servire a creare occasioni di scontro o di ritorsione, né devono essere usate come strumenti attraverso i quali esercitare pressioni di tipo politico. La Parte Russa ha informato i vertici del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana e la dirigenza della Biennale in merito all’iniziativa alla quale sarà destinato il suo padiglione. La direzione della Biennale ha espresso l'auspicio che la Russia possa rinnovare al più presto la sua partecipazione alle esposizioni di arte contemporanea di Venezia. Da parte sua, la Federazione Russa sta lavorando alla preparazione dei propri progetti nazionali da esporre all’interno del Padiglione della Federazione Russa nel corso delle prossime edizioni della Biennale di Venezia.
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🎼Il 16 aprile 2024, a Villa Abamelek, si è tenuto il "Concerto di Primavera", evento dedicato al 15° anniversario del devastante terremoto dell'Aquila. Promotore dell’iniziativa è stata l'Associazione "L'Aquila Siamo Noi". L'evento si è aperto con un minuto di silenzio in memoria delle vittime del terremoto avvenuto all’Aquila il 6 aprile 2009 e delle vittime dell'attentato terroristico alla sala concerto "Crocus City Hall" di Mosca del 22 marzo 2024. "Il mondo intero è stato sconvolto dalle conseguenze del terremoto che ha distrutto L'Aquila [...]. La Russia è stato uno dei primi Paesi ad offrire assistenza all'Italia e all'Aquila Il contributo alla restaurazione dell'Aquila ha un ruolo significativo nella storia delle relazioni russo-italiane. [...] Sono convinto che emergeranno senza alcun dubbio nuove condizioni per una comprensione reciproca e costruttiva orientata al futuro e non solo legata a eventi tragici", ha sottolineato l'Ambasciatore Alexey Paramonov nel suo discorso di benvenuto. Ospiti dell'evento sono stati i rappresentanti ufficiali della pubblica amministrazione, dell’impresa e della cultura italiana, nonché famosi giornalisti, imprenditori e personaggi del mondo della cultura. A rappresentare la delegazione cittadina dell'Aquila c’era Alfredo Ranieri Montuori, Vice Presidente dell'Associazione "L'Aquila Siamo Noi", che ha pronunciato parole di gratitudine nei confronti della Russia:
"La riconoscenza perenne per quanto donato alla comunità aquilana dopo la grande tragedia del terremoto: il restauro di Palazzo Ardinghelli e la ricostruzione della Chiesa di San Gregorio Magno. [...] Si dice che esista una dignità in chi aiuta, ma esiste ancor di più una dignità in chi viene aiutato e questa non può essere mai oggetto di baratto".
Si sono esibiti Elena Matteucci (pianoforte), titolare della cattedra di Pianoforte presso il Conservatorio "Alfredo Casella" dell'Aquila, e Sebastian Zagame (violino), vincitore di numerosi concorsi nazionali e internazionali. 🔗Leggere il testo integrale
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⚡️Dichiarazione del Ministero degli Esteri russo in relazione all'attacco sul territorio di Israele 💬 Nella notte del 14 aprile, un gran numero di razzi e droni è stato lanciato contro il territorio israeliano. Secondo quanto dichiarato dal Ministero degli Esteri iraniano, l’offensiva è stata intrapresa nell'ambito del diritto all'autodifesa, ai sensi dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, in risposta agli attacchi contro obiettivi iraniani nella regione, tra cui quello alla sezione consolare dell'ambasciata iraniana a Damasco il 1° aprile, attacco che il nostro Paese ha condannato con forza. Purtroppo, a causa della posizione dei membri occidentali, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non è stato in grado di reagire adeguatamente all'attacco alla missione consolare iraniana. Esprimiamo la nostra estrema preoccupazione per l'ennesima pericolosa escalation nella regione. Abbiamo ripetutamente avvertito che l'incapacità di risolvere le numerose crisi in Medio Oriente, in primo luogo nell'area del conflitto palestinese-israeliano, spesso alimentate da irresponsabili azioni provocatorie, porterà a un aumento della tensione. Invitiamo tutte le parti coinvolte a dar prova di moderazione. Confidiamo che gli Stati regionali risolvano i problemi esistenti con strumenti politici e diplomatici. Riteniamo importante che gli attori internazionali con una posizione costruttiva, favoriscano questo processo. ☝️Richiamiamo l'attenzione dei cittadini russi che risiedono in Israele e nei Paesi limitrofi, in primo luogo Giordania, Libano e Siria, sulla necessità di seguire le comunicazioni e le raccomandazioni pratiche pubblicate sui feed informativi del Ministero degli Affari Esteri della Russia, dei siti web ufficiali delle istituzioni russe nei suddetti Paesi, del Dipartimento Consolare e del Dipartimento dell’Unità di Crisi del Ministero degli Affari Esteri della Russia, compresa la relativa sezione della risorsa aggiornata, l'applicazione mobile "Assistente all'estero".
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