🏛 Identità Europea 🏛

Rimuovere e distruggere le insegne del Nemico è più fondamentale che mai.

🇪🇺 L'Unione Europea rivela la sua vera identità. Agli europei non piace. Alle elezioni del Parlamento europeo di questo mese, gli elettori della maggior parte dei 27 Paesi dell'Unione Europea si sono schierati a favore di partiti che disprezzano l'Unione. Gli analisti sono giunti alla conclusione che l'Unione Europea deve aver fatto qualcosa di sbagliato. Non è così. Le specifiche lamentele politiche che hanno guidato i risultati elettorali erano nazionali, non continentali. Queste lamentele locali, a dire il vero, manifestano le frustrazioni per le corrispondenti politiche prese dell'Unione Europea in materia di immigrazione ed energia. Ma l'apparato di governo dell'Unione Europea a Bruxelles non è mai il luogo in cui si trovano i cuori e le speranze degli elettori. In effetti, è questo il vero problema dell'Unione: non quello che fa, ma quello che è. Fondata sulla scia della Guerra Fredda per unire gli Stati nazionali europei in una "unione sempre più stretta" e per formare un governo continentale che praticasse un nuovo tipo di politica, l'Unione Europea si è rivelata più obsoleta degli Stati nazionali che avrebbe dovuto soppiantare. Imporre regole e leggi comuni a nazioni che per decenni o secoli avevano considerato l'attività legislativa come un proprio affare democratico è stato più difficile di quanto sembrasse. L'Unione assomiglia sempre più a uno di quei progetti del XIX e XX secolo volti a universalizzare ciò che non è universalizzabile, come l'Esperanto. Un modo per guardare al progetto dell'Unione Europea, infatti, è stato quello di una codificazione dei valori che avevano vinto la Guerra Fredda. Che i valori vincano le guerre è un'affermazione azzardata, ma all'epoca l'Occidente era sicuro di sé. Il primo ministro lussemburghese (e in seguito presidente della Commissione europea) Jean-Claude Juncker ha presto riconosciuto all'integrazione europea il merito di aver portato "50 anni di pace", anche se l'Unione europea non era ancora stata fondata quando è caduto il Muro di Berlino. Un'analisi più sobria attribuirebbe quella pace all'occupazione americana, alla vigilanza della NATO e alla cautela russa. C'era solo un modo per ottenere il potere necessario a costruire una superpotenza europea: usurpare le prerogative degli Stati nazionali esistenti nel continente. I compiti delegati a Bruxelles erano considerati come delegati in modo permanente. È emerso un vocabolario orwelliano. I leader dell'Unione Europea, ampiamente considerati come politici che avevano fallito sulle loro scene nazionali, si riferivano a se stessi come "Europa" e a chiunque si opponesse ai loro schemi di costruzione dello Stato come "antieuropeo". Ben presto "antieuropeo" si aggiunse all'elenco delle intolleranze che erano motivo di ostracismo e censura. Avviare una forma di governo alla fine di un'epoca, come hanno cercato di fare i fondatori dell'Unione Europea, non è necessariamente un progetto destinato a fallire. Gli Stati Uniti possono essere definiti l'ultima nazione fondata prima dell'inizio della rivoluzione industriale. Ma non si può avere un governo federale di portata generale, come quello degli Stati Uniti, se non si è disposti a vedere gli Stati perdere potere a favore della capitale nel lungo periodo. Gli americani hanno fatto pace con questo, anche se è stata necessaria una guerra civile e una buona dose di violenza per ottenere il consenso. L'Europa è diversa. Gli europei per lo più non sanno di essere stati arruolati in un progetto che ha come punto di arrivo l'estinzione di Francia, Germania, Italia e del resto delle nazioni storiche europee come unità politiche significative. Bruxelles è riuscita a ottenere il consenso al suo progetto solo nascondendone la natura. Le giovani generazioni europee sembrano aver capito la dissimulazione. Siamo solo all'inizio delle conseguenze.

Per chi non lo sapesse, ecco come funziona una finestra di Overton.

Jean-Luc Mélenchon non solo conferma la Grande Sostituzione in atto in Francia (quando ne parlano per celebrarla improvvisamente non è più una complottata nazista) ma si dice preoccupato dai francesi etnici perché sono un problema per la realizzazione della distopica società multiculturale e multirazziale che sta vendendo imposta in tutto il nostro continente contro il volere di gran parte dei nativi europei. "Quando sono nato io, 1 francese su 10 aveva un nonno straniero, ora sono 1 su 4. Di conseguenza, coloro che si definiscono 'nativi francesi' rappresentano un serio problema per la coesione della società". La finestra di Overton continua ad essere spostata dal Nemico e mentre quella banda di pagliacci sionisti che si fa chiamare "destra" continua ad attuare purghe contro identitari e dissidenti, adesso abbiamo il leader del secondo partito politico più popolare in Francia esprimersi apertamente contro l'esistenza di un gruppo etnico europeo. È sempre più chiaro quali siano le loro intenzioni.

Jordan Bardella, braccio destro di Marine Le Pen, si unisce al nordafricano Darmanin nella condanna degli identitari di DUG, aggiungendo che, nel caso riuscisse a diventare Primo Ministro, si adopererà personalmente nello sciogliere il movimento nazionalista. Mentre liberali, sinistri ed ogni tipo di rigurgito globalista utilizza ogni forma di ricatto, violenza e minaccia contro chi non si piega alla distruzione etnoculturale delle nazioni europee, la destra frocia continua nella sua personale lotta contro i pochi coraggiosi che cercano di rimanere in piedi in mezzo alle rovine. Fonte

🇫🇷 ✍🏼 “L'odio degli estremisti deve essere combattuto dalla Repubblica”. Così Gerald Darmanin ha annunciato questa mattina lo scioglimento del GUD, dei Remparts, La Traboule e Top Sport Rhône, al termine dell'ultimo Consiglio dei Ministri prima dello scioglimento del governo il prossimo 7 luglio. 🔴 Quanto alle motivazioni, secondo il decreto di scioglimento questi gruppi avrebbero “pubblicato messaggi mirati contro gli 'antifa' per incitare implicitamente alla violenza contro di loro” e “sviluppare un discorso incentrato sulla difesa della razza e sull'incompatibilità tra Islam e la Civiltà Occidentale”. Insomma, il governo francese si è ritrovato a fare il cane da guardia degli antifascisti imbracciando in toto una narrazione che demonizza gli avversari politici e soprattutto chi offre alla gioventù un'alternativa comunitaria e rivoluzionaria al grigiore indistinto della globalizzazione, alla cultura del consumismo e alla colpevolizzazione dei valori tradizionali. Darmanin è un disco rotto e sembra voler “dimenticare” nei suoi deliri securitari tutta quell'estrema sinistra (dai marxisti, agli antifa e gli islamici) che da settimane si sono mobilitati e riuniti nel “Nuovo Fronte Popolare”. Un gruppo nato appositamente per contrastare con ogni mezzo il successo della destra in Francia. Già protagonista di aggressioni e saccheggi, questa sbirraglia è aizzata quotidianamente e pubblicamente dal suo Leader politico, Mélenchon, che non si fa troppi problemi ad additare come obiettivi “quelli che si definiscono etnicamente Francesi" e che secondo lui "rappresentano un serio problema per la coesione della società”. 🏴 Contro chi vorrebbe esportare in tutta Europa questo modello di tensione per arginare il fallimento politico e culturale della sinistra si deve alzare una solidarietà unanime ai gruppi francesi sui quali si è abbattuto quest'infame misura. Doppiamente bugiarda perché crede di poter fermare una nuova generazione di europei a colpi di decreti. Blocco Studentesco ⚡️

🔥 È importante, è essenziale, che si costituisca una élite la quale, in una raccolta intensità, definisca secondo un rigore intellettuale ed un'assoluta intransigenza l'idea, in funzione della quale si deve essere uniti, ed affermi questa idea soprattutto nella forma dell'uomo nuovo, dell'uomo della resistenza, dell'uomo dritto fra le rovine. Se sarà dato andar oltre questo periodo di crisi e di ordine vacillante e illusorio, solo a quest'uomo spetterà il futuro. Ma quand'anche il destino che il mondo moderno si è creato, e che ora sta travolgendolo, non dovesse esser contenuto, presso a tali premesse le posizioni interne saranno mantenute: in qualsiasi evenienza ciò che potrà esser fatto sarà fatto e apparterremo a quella patria, che da nessun nemico potrà mai essere né occupata né distrutta. (Julius Evola, Orientamenti)

La madre di Che Guevara era ebrea. Il suo nome era Sharon e il Che era imparentato con l'ex primo ministro israeliano Sharon. Chi glielo dice ora a quegli idioti che portano la maglietta del Che che il loro "eroe" è imparentato con i sionisti più noti dello stato ebraico?

Cosa intendono i globalisti quando ci ripeto a pappagallo lo slogan "Ci pagheranno le pensioni".