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Giuseppe Conte

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Movimento 5 Stelle L’Istat smonta la propaganda della destra su RdC e salari https://www.movimento5stelle.eu/wp-content/uploads/2024/05/propaganda-finita-1024x768.jpg L’Istat ha presentato il rapporto annuale 2024. Una doccia gelata per il Governo Meloni. Povertà –              L’Istituto di statistica non solo ribadisce quanto già reso noto nelle scorse settimane, ossia che nel 2023 in Italia è stato raggiunto il record di poveri assoluti (5,7 milioni), ma scrive nero su bianco che, nel triennio 2020/2023, grazie al Reddito di cittadinanza 1,3 milioni di famiglie sono uscite dalla povertà; –              Senza il RdC, scrive ancora l’Istat, l’incidenza di povertà assoluta familiare nel 2022 sarebbe stata superiore di quasi 4 punti percentuali nel Sud e nelle Isole; –              Tra le famiglie in affitto, l’incidenza di povertà sarebbe stata 5 punti percentuali superiore; –              Tra le famiglie con persona di riferimento in cerca di occupazione, l’incidenza avrebbe raggiunto il 36,2% nel 2022, 13,8 punti percentuali in più; –              Insomma: il tanto vituperato RdC è stato una manna nella lotta alla povertà. Con l’Adi e il Sfl, invece, si è fatto un salto indietro e, non ha caso, come ha sostenuto pochi giorni fa la Commissione UE aumenteranno sia la povertà assoluta sia quella infantile Salari –              “Nonostante i miglioramenti osservati sul mercato del lavoro negli ultimi anni” scrive sempre l’Istat, “l’Italia conserva una quota molto elevata di occupati in condizioni di vulnerabilità economica. Tra il 2013 e il 2023 il potere d’acquisto delle retribuzioni lorde in Italia è diminuito del 4,5% mentre nelle altre maggiori economie dell’Ue27 è cresciuto a tassi compresi tra l’1,1% della Francia e il 5,7% della Germania”; – Per gli operai l’incremento è stato più rapido passando da poco meno del 9% nel 2014 al 14,6% nel 2023. Nel 2023, l’8,2% dei dipendenti era in povertà assoluta a fronte del 5,1% degli indipendenti; –              Altresì, cresce il part time mentre cala l’occupazione dei giovani; –              È ovvio che l’assenza di un salario minimo pesi non poco. Come ha recentemente rilevato Eurofound, nei Paesi che hanno già adottato tale provvedimento, le retribuzioni nominali hanno fatto un balzo in avanti, arrivando (in taluni casi) a quadruplicare l’aumento dell’inflazione; –              Qualche esempio: Polonia +21,5% (inflazione al 6,2%), Croazia +20% (inflazione al 5,4%), Portogallo +7,9% (inflazione all’1,9%) e Paesi Bassi +6,9% (inflazione all’1%). Le chiacchiere stanno a zero.
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Giuseppe Conte (Youtube) Giuseppe Conte ospite a Dritto e Rovescio | 23/05/2024 La mia intervista questa sera a “Dritto e Rovescio”
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Politica Attualità Mondo

3 notizie: 🇮🇹🇭🇺 Ilaria Salis è uscita dal carcere e ora è ai domiciliari a Budapest, in Ungheria. Salis si trovava in carcere da un anno e tre mesi in stato di detenzione preventiva in attesa dell’esito del processo che la vede accusata di aver aggredito alcuni manifestanti neonazisti ungheresi. A fine marzo il tribunale di Budapest aveva respinto la richiesta degli avvocati di Salis di poter accedere ai domiciliari, ma un tribunale d’appello ungherese ha infine accolto la richiesta. Salis ha dovuto pagare una cauzione da 40 mila euro e dovrà indossare un braccialetto elettronico, come accade nel caso delle persone che vengono sottoposte a libertà vigilata. Negli scorsi mesi la famiglia di Salis aveva preso in affitto un appartamento a Budapest e Salis sconterà lì i domiciliari. 🇺🇸🇵🇸 I primi aiuti umanitari arrivati a Gaza dal molo temporaneo degli Stati Uniti sono stati consegnati alla popolazione palestinese. Gli aiuti erano arrivati lo scorso venerdì, ma non erano ancora stati consegnati ai civili di Gaza…

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Giuseppe Conte (Youtube) L’8 e 9 giugno vota per la pace. Vota Movimento 5 Stelle
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Giuseppe Conte (Youtube) L’8 e 9 giugno vota per la pace. Vota Movimento 5 Stelle Io non mi sento rappresentato da chi sul massacro dei civili palestinesi a Gaza si è voltato dall’altra parte. È ora di dire basta. L’8 e 9 giugno vota per la pace. Vota Movimento 5 Stelle.
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Movimento 5 Stelle Una legge per salvare il Sistema sanitario nazionale e la sanità pubblica https://www.movimento5stelle.eu/wp-content/uploads/2024/05/sanita-1024x768.jpg Di Andrea Quartini, Coordinatore del Comitato Politico Salute e Inclusione Sociale del Movimento 5 Stelle e Capogruppo in Commissione Affari Sociali alla Camera Ieri alla Camera dei deputati è stata incardinata una proposta di legge del Movimento 5 Stelle, a mia prima firma, per salvaguardare la sanità pubblica, messa sempre più in ginocchio dai tagli scellerati del governo di Giorgia, la donna del popolo a cui non importa del popolo. Fa piacere che anche le altre forze d’opposizione stiano intervenendo con loro proposte, ma rivendichiamo con orgoglio il fatto di essere stati i primi a mettere nero su bianco una proposta di legge per salvare il Servizio sanitario nazionale. Un testo che ci permette di opporci al chiaro disegno di questo governo, che vuole tagliare le gambe al SSN e strizzare sempre di più l’occhio al privato. Un folle progetto fatto di tagli alle risorse, finanziamenti insufficienti e un preoccupante progetto di autonomia differenziata che spaccherà il Paese. Le conseguenze di questi tagli del governo Meloni sono sotto gli occhi di tutti e ricadono principalmente sulle spalle dei lavoratori del settore e dei cittadini. I primi, già sotto organico, sottopagati e precari, si vedono costretti a turni interminabili e infinite richieste di straordinario; i secondi, invece, si vedono costretti ad affrontare tutti i giorni liste d’attesa infinite, pronto soccorso intasati e inaccettabili differenze di accesso alle cure a seconda della condizione economica e della provenienza geografica. Tanto che alla fine il personale rischia il burnout e milioni di cittadini si ritrovano a dover scegliere se rinunciare alle cure o indebitarsi per accedere a visite ed esami. Con buona pace del loro diritto alla Salute, tutelato e definito fondamentale dalla Costituzione, che questo governo di finti patrioti sta trasformando ogni giorno di più in un bene di lusso. La proposta di legge del Movimento, invece, parte da presupposti completamente diversi e interviene su tutte le criticità della sanità pubblica: finanziamenti, appropriatezza delle prestazioni sanitarie e aggiornamento dei LEA (Livelli essenziali di assistenza), risorse umane, accreditamento delle strutture sanitarie, sanità integrativa, tracciabilità della spesa sanitaria, nomina della dirigenza sanitaria, liste di attesa e intramoenia, ricerca sanitaria e digitalizzazione del Ssn. Inoltre prevede risorse aggiuntive per implementare la medicina territoriale, adeguare gli stipendi degli operatori sanitari, superare definitivamente il tetto di spesa per le assunzioni. Altro aspetto molto importante: la legge prevede che, a partire dal 2025, la spesa sanitaria sul PIL (prodotto interno lordo) non può essere inferiore all’8 per cento annuo. A decorrere dal medesimo anno 2025, il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato è in ogni caso aumentato su base annua di una percentuale pari al doppio del tasso di inflazione, anche in un contesto macroeconomico anticiclico, contraddistinto da una riduzione del PIL. Si dispone inoltre un incremento di 400 milioni di euro annui per l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza. Se la maggioranza e le altre forze di opposizione tengono davvero alla sanità, votino il nostro testo: salviamo insieme il SSN.
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Giuseppe Conte (Youtube) Giuseppe Conte ospite a Skuola.net Qualche giorno fa sono stato ospite degli amici di Skuola.net. Vi ripropongo qui la mia intervista ⤵️
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Giuseppe Conte ospite a Skuola.net

Qualche giorno fa sono stato ospite degli amici di Skuola.net. Vi ripropongo qui la mia intervista ⤵️