GLI ETRUSCHI
Dopo il post sui Sanniti, vogliamo riprendere a parlarvi dei popoli italici preromani raccontandovi degli Etruschi, antica civiltà che fiorì nell'Italia centrale tra l'VIII e il III secolo a.C., e che rappresenta uno dei popoli più enigmatici e affascinanti della storia antica e dell'Italia preromana.
Stanziatisi nell'attuale Toscana, essi discenderebbero dai Villanoviani, a loro volta staccati dalle prime culture Indoeuropee nell'Europa centrale. Tuttavia, ai tempi vi erano dubbi sulle loro origini: secondo Erodoto, erano originari della Lidia, regione dell'Asia minore, mentre lo storico greco Dionigi di Alicarnasso sosteneva la loro autoctonia.
Recenti ricerche sul DNA comunque mostrano una genetica similissima agli altri italici.
Mancanti di unità politica, le città etrusche erano costituite come vere e proprie polis, governate da un sovrano detto Lucumone, che veniva eletto da un consiglio di anziani aristocratici, sostituiti poi da magistrati eletti annualmente, gli Zilath. Le città erano governate da gruppi ristretti di proprietari terrieri e ricchi commercianti.
Le prime e più antiche città sorsero nell'odierna Toscana. In seguito gli Etruschi si espansero nella Pianura Padana orientale e fino all'Adriatico. Seppur non unite politicamente, le varie città etrusche stabilirono tra loro alleanze, di cui la più nota a noi è la dodecapoli che riuniva 12 città. Tra cui importati sono Veio e Tarquinia.
Lingua e arte degli Etruschi sono rimaste misteriose e ancora oggi in gran parte sconosciuti. Tuttavia, tramite le tombe monumentali, le iscrizioni e gli oggetti d'arte ritrovati, possiamo intravedere un popolo raffinato, abile nell'arte dell'oreficeria, dell'artigianato e del commercio, con grandi tecniche di affreschi e ceramiche.
Anche la religione etrusca nasconde molti misteri. Per alcuni aspetti c'è chi parla di una "religione rivelata", in quanto, secondo il mito, il suo "Profeta" sarebbe stato Tagete dalla sapienza sovrumana, le cui parole sarebbero state poi rivelate a Tarconte che le trascrisse in Libri Sacri. Permangono comunque numerose similitudini alla religione romana (con cui presenta numerosi sincretismi) pur possedendo divinità antropomorfe autoctone, quali Voltunna.
La Trinità Divina principale è composta da Tinia, Uni e Menrva.
Le divinità sono in gran parte assimilabili a quelle greco-romane ed alcune hanno evidente origine greca anche nel nome: Hercle(Eracle), Apulu(Apollo), Artumus(Artemide).
L'aruspicina era l'esame delle viscere degli animali sacrificati e si basava sulla concezione di un unità cosmica secondo cui l'ordine dell'universo si riprodurrebbe negli organi. L'Aruspice analizzava per trarre interpretazioni e per avere risposte alle domande poste alla divinità.
Livio afferma infine, che gli Etruschi erano il popolo più legato alla religiosità.
La lingua etrusca veniva scritta in un'alfabeto che era riadattamento di quello greco, ma nonostante ciò la lingua etrusca non è indoeuropea(testimoniato dalle numerose iscrizioni a noi rimaste dall'VIII secolo a.C.).
Gli Etruschi hanno decisamente lasciato la loro impronta sull'Italia e l'hanno fatto decisamente anche con la loro marcata influenza sull'antica Roma (ricordiamoci che gli ultimi tre re di Roma erano Etruschi e che la Roma monarchica era una "città cliente" della realtà politica etrusca). Hanno contribuito in modo significativo alla formazione della cultura romana, lastricando la strada per lo sviluppo dell'urbanizzazione, dell'ingegneria idraulica e dell'arte, ponendo le basi per il futuro Impero Romano. Inoltre, gli stessi simboli del potere supremo, gli Insignia imperii, erano considerati di derivazione etrusca, dal trionfo a cavallo ed il mantello di porpora, e si pensa fino ad addirittura i 12 fasci littori che rifletterebbero il numero delle città della dodecapoli.