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01 Nato. Stoltenberg è inadatto al ruolo: ora l’Alleanza destabilizza la Georgia.
Prof. Alessandro Orsini
Vorrei esibire la prova che Jens Stoltenberg è inadatto a ricoprire il ruolo di segretario generale della Nato. Se Zelensky ha il diritto di colpire le retrovie di Putin in territorio russo – come Stoltenberg propone – Putin avrà il diritto di colpire le retrovie ucraine in territorio polacco. Le armi che i russi usano contro l’Ucraina provengono dalla Russia così come le armi che gli ucraini usano contro i russi provengono dai Paesi Nato confinanti. Da quando è scoppiata la guerra, nessun commentatore italiano pro-Nato si è mai posto domande come questa: “Se l’Ucraina fa questo alla Russia, che cosa farà la Russia all’Ucraina?”. Avevo detto: “Se la Nato cerca di assorbire l’Ucraina, la Russia reagirà con l’invasione”; “se l’Ucraina colpisce Belgorod da Kharkiv, Putin reagirà con uno sfondamento in quell’Oblast “; “se l’Ucraina lancia un proiettile della Nato contro la Russia, la Russia lancerà dieci proiettili contro l’Ucraina”; “se l’Unione europea rifiuta il gas russo, la Germania andrà in recessione”; “se l’Ucraina conduce la controffensiva, la Russia condurrà una contro-contro-offensiva”. Queste previsioni si sono dimostrate vere perché seguono una metodologia semplicissima: interrogarsi sulle conseguenze prevedibili delle azioni dopo avere valutato i rapporti di forza tra gli attori in conflitto. Draghi, Meloni, Crosetto, Tajani e “il fu” Enrico Letta non si sono mai interrogati sulle conseguenze della strategia basata sull’esecrazione della diplomazia e l’invio di armi sempre più pesanti. Le conseguenze erano prevedibili e, infatti, le ho previste: distruzione e smembramento dell’Ucraina.
Nell’ultima puntata di Accordi e Disaccordi, Paolo Mieli ha chiesto sarcasticamente a Bianca Berlinguer quale vantaggio avrebbe l’Ucraina a fermare la guerra adesso. Ecco la risposta: se la Nato non ferma la guerra immediatamente, l’Ucraina rischierà seriamente di perdere anche Kharkiv, Sumy e Odessa. Purtroppo, il delirio russo-fobico si ripercuote anche sull’informazione relativa alla Georgia. La legge che il parlamento georgiano sta approvando è detta “legge russa” erroneamente. Quella legge colpisce gli interessi russi come quelli occidentali. Il premier della Georgia teme che il suo paese diventi la nuova Ucraina. La Nato cerca di assorbire la Georgia dal 2008. Per questo motivo è stata già schiacciata dalla Russia in quello stesso anno. Oggi più che mai è contesa da Nato e Russia. Con questa legge, il premier georgiano vuole controllare il tentativo dei governi stranieri di infiltrarsi nella politica interna inviando milioni di euro a mezzi d’informazione e organizzazioni non governative. La Nato, che ha condotto un’esercitazione militare in Georgia subito dopo l’invasione dell’Ucraina (14-25 marzo 2022), ambisce a “comprare” i politici e gli analisti di politica internazionale della Georgia come “compra” quelli italiani.
La Nato e l’Unione europea – ormai una cosa sola – vogliono porsi nella condizione di precipitare la Georgia nel caos ove Tbilisi rifiuti di sottomettersi al giogo nordatlantico. Inoltre, è falso che tutti i georgiani siano schierati con la Nato contro la Russia. Questo veniva detto falsamente anche degli ucraini. La Nato fa di tutto per destabilizzare la Georgia che, invece, avrebbe bisogno di essere aiutata a lenire le tensioni. La pace si costruisce con la conoscenza e la riflessione sulle conseguenze delle azioni. La Georgia è contesa da due eserciti in guerra; deve tutelare la propria sicurezza nazionale. Colpirla con le sanzioni europee per fomentare le proteste sarebbe un attacco alla sua sovranità.
Prof. Alessandro Orsini
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33 Il pazzo e l’ombrellaio
Marco Travaglio
Dobbiamo essere grati a Jens Stoltenberg, nome omen, per aver rimosso l’ultima foglia di fico dalle pudenda marce di un Occidente che da anni soffia sul fuoco della terza guerra mondiale. Prima allargando la Nato da 16 a 32. Poi fomentando il golpe bianco di Maidan che destituì il presidente ucraino democraticamente eletto ma non abbastanza asservito. Infine valicando l’ultima linea rossa di Mosca con l’annuncio dell’adesione di Ucraina e Georgia, a cui Putin – imperialista come noi – reagì come avrebbero fatto gli Usa dinanzi a un’alleanza militare di Messico o Canada con Russia o Cina: con l’invasione. Per 27 mesi Stoltenberg e i suoi mandanti hanno mentito ogni giorno, annunciando linee rosse che l’indomani regolarmente scavalcavano: a Kiev solo armi difensive, anzi offensive; no ai carri armati, anzi sì ma solo leggeri, anzi anche pesanti; solo missili a breve gittata, anzi a media gittata, anzi a lunga gittata; no ai caccia, sì ai caccia. È la folle logica dell’escalation. L’ultimo freno era il divieto di usare armi Nato per attaccare il territorio russo: ora Blinken e dunque Stoltenberg (che decide illegalmente senza consultare i 32 “alleati”, sennò Turchia, Ungheria e altri porrebbero il veto) vogliono autorizzare Zelensky & C. a usare i nostri missili per attaccare la Russia. Il che precipiterebbe tutti i Paesi Nato, inclusa l’Italia, in una guerra diretta con la più prima potenza nucleare del mondo (ma non era Putin che voleva attaccare noi?).
Dicono che così l’Ucraina, ora che sta perdendo anche Kharkiv, si difenderà meglio. Ma la guerra ha dimostrato l’opposto: più si allunga la gittata delle armi in mano a Kiev, più si allargano i territori che i russi ingoiano per mettere al sicuro i propri confini. Tanto i morti – almeno finché non cadrà anche il tabù delle truppe – li mettono gli ucraini, che la guerra l’hanno persa in casa loro, non in Russia, dopo aver mandato al macello una generazione per fare ciò che non era riuscito neppure a Napoleone e a Hitler: sconfiggere la Russia. Ora Stoltenberg, noto squilibrato corresponsabile della carneficina, scade. E, visto che non ne ha azzeccata una, gioca il tutto per tutto per guadagnarsi qualche altro premio fedeltà dai padroni. Gli tiene bordone il leader più stupido d’Europa, Macron, detestato da 87 francesi su 100, che vaneggia di truppe e offre un “ombrello nucleare” all’Ue in vista dell’auspicata (da lui) guerra nucleare. E, intendoamoci, va ringraziato anche lui per la chiarezza con cui ci spiega che alle Europee dobbiamo votare, e per chi: contro i gruppi popolare, socialista, liberale, verde-militare e conservatore di scuola meloniana. Cioè contro chi tace o balbetta sugli sproloqui di Stoltenberg e non dice a Macron dove se lo deve ficcare, il suo ombrello.
Marco Travaglio
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Donne fatte a pezzi. Bambini bruciati vivi. Neonati decapitati. L'ultima strage di palestinesi (colpiti stavolta in una tendopoli) mostra al mondo intero quel che è diventato Israele: il peggio Stato terrorista del pianeta. E di fronte a tutto questo la Meloni che fa? O resta zitta o invita gentilmente Netanyahu ad andarci piano. Che vomito. Una vigliacca, è diventata una politica vigliacca. Perché non impone sanzioni ad Israele? Perché non riceverebbe più il bacino sulla fronte da Biden... I sedicenti sovranisti sono questo. Politici pavidi e traditori del diritto internazionale e degli interessi italiani ed europei. Il mio ultimo video. Massima diffusione. Se non l'avessi ancora fatto, iscriviti al mio canale e attiva la campanellina! Seguimi sui social Podcast Spotify:
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