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L'Urlo di Michelangelo Severgnini

“L’Urlo” è il risultato di un ricerca di 4 anni in stretto contatto con le fonti dirette sul terreno in Libia. “L’Urlo” è un film. “L’Urlo” è ora anche un libro edito da LAD Gruppo Editoriale. [email protected]

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QUESTA SERA A BISCEGLIE Questa sera alle 20 presso la libreria "Abbraccio alla vita" a Bisceglie (BT) ci troveremo per proiettare "Una storia antidiplomatica" e per commentare l'altra metà della storia, quella che non esiste nemmeno sul catalogo delle cose censurate. Per chi fosse nei paraggi.
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25 APRILE E IL SILLOGISMO PERFETTO La si può mettere in poche parole. In Libia non si vota da 10 anni. Questo perché le risorse della Libia, per noi, valgono più della volontà popolare. Di fatti, per prenderci le prime sopprimiamo la seconda. Chi si gira dall'altra parte è dunque un fascista. Quindi l'Italia è fascista. Tutta.
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Repost from ROCCO CANTAUNTORE
«L’URLO» DELLA VERITÀ Stasera alle 21 avrò il piacere di scambiare due parole con MICHELANGELO SEVERGNINI, regista, documentarista, scrittore, musicista e autore, tra gli altri, di “L’urlo”, “Io no, capitano!” e “Una storia antidiplomatica”. (Qui il link al suo canale Telegram) Un consiglio spassionato, così non direte che non ve lo avevo detto: non perdetevelo! LINK ALLA DIRETTA: https://www.youtube.com/live/BBXp7ajIfcY?si=xU_El3rbmdq1hXsf 🚀👉🏻 Segui @roccocantautore
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ASSOLUZIONE E DELITTO, LO STESSO MOVENTE 《Oggi, un giudice come me, lo chiede al Potere se può giudicare Tu sei il Potere Vuoi essere giudicato? Vuoi essere assolto o condannato?》. Bastano questi versi di Fabrizio De André per commentare la notizia dell'assluzione per le Ong accusate di essere in contatto con i trafficanti. I migranti-schiavi in Libia lo raccontano da anni. Ma il Potere oggi assolve per lo stesso motivo per cui fingeva di accusare ieri. La tratta di esseri umani non è un business, è una necessità. Ce lo dice Confindustria. Quindi non condanne, ma premi, riconoscimenti, retorica del buon eroe bianco, tutto quanto va bene quando il Paese chiede nuovi schiavi. E la Meloni muta. E soddisfatta. Come spaventapasseri ha fatto il suo.
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10 ANNI SENZA ELEZIONI Complimenti. Era stato nominato il 2 settembre 2022. Da allora è riuscito in tutti modi a non far tenere elezioni in Libia fino al giorno delle sue dimissioni, 2 giorni fa. Elezioni richieste a gran voce dal popolo libico e che non si tengono dal giugno 2014. Abdulaye Bathily, senegalese, ormai ex inviato speciale delle Nazioni Unite in Libia, è un africano che ha lavorato contro la democrazia in Africa e al servizio dell'Occidente. Ora lascia, abbandona. Il suo l'ha fatto. La parola adesso torni alle armi.
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LA CGIL DI CATANIA CENSURA L'EVENTO "L'AFRICA E L'OCCIDENTE" Dal minuto 15'17'' il mio intervento ieri sera durante l'edizione delle 20 del Tg di Byoblu (che ringrazio per aver rilanciato la notizia) per denunciare l'episodio di subdola censura occorso lo scorso 22 marzo a Catania e che ha colpito l'Osservatorio euromediterraneo, organizzatore dell'evento, Daniel Wedi Korbaria e chi scrive. https://www.byoblu.com/2024/04/16/tg-byoblu-24-16-aprile-2024-edizione-20-00/
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TG BYOBLU 24 | 16 APRILE 2024 | EDIZIONE 20:00

Green pass globale: la maggioranza modifica il decreto legge ma i dubbi rimangono, alleanza militare USA-Israele, associazioni pro-vita nei consultori. Questo e molto altro nel tg serale di Byoblu.

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Poteva essere il maggior sindacato italiano il pulpito da cui denunciare il finanziamento italiano alla guerra civile libica, armata dall’Italia? No. Fine della storia. ------------------------------ (nella prima foto nel post precedente la sala "Sebastiano Russo" all'interno della sede della CGIL di via Crociferi a Catania durante un'iniziativa tenutasi regolarmente successivamente al 22 marzo; nella seconda foto la locandina dell'evento del 22 marzo con la correzione dell'ultimo momento relativa alla sede dell'iniziativa)
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LA CENSURA NON E’ UNA MEDAGLIA La censura non è una medaglia. La censura non è un attestato di benemerenza. La censura non è un certificato di garanzia da esporre. La censura non è un assegno in bianco da riscuotere. La censura non è un distintivo intellettuale. La censura non è sinonimo di giustezza. La censura non è un cartello elettorale. La censura non è un programma politico. La censura non è una voce in più nel curriculum. La censura non è, infine, una trovata pubblicitaria. La censura è una mordicchia, un bavaglio. La censura toglie la terra sotto ai piedi, toglie spazio, legittimità, occasioni, energia. La censura è subdola, strisciante, invisibile. La censura, se è visibile, è una sceneggiata. La censura, quando è censura, non la vedi. E così succede che una sezione della CGIL di una grande città del sud neghi a pochi giorni dall’evento una sala inizialmente concessa, senza spiegazioni pubbliche. I motivi non vengono comunicati, ma solo confidati in via privata: inagibilità della sala. Nessuno sa, nessuno verifica, nessuno si lamenta. Poi qualche giorno più tardi la stessa sala è utilizzata regolarmente per altre iniziative. Piccolo caso, marginale, circoscritto. La mancata prontezza della denuncia fa scivolare via l’episodio come un normale passaggio, un normale incidente, nella vita politica ed intellettuale del Paese. Nessuna menzione. Che però si aggiunge ad altre decine di casi come questo, forse centinaia, che ormai non fanno più notizia, contro il mio lavoro. Anzi, le sventure degli altri, sono vantaggio per se stessi. Mors tua, vita mea. Ecco i fatti e i protagonisti, per la cronaca. Il 22 marzo scorso l’Osservatorio euromediterraneo di Catania organizza un incontro dal titolo “L’Africa e l’Occidente”, invitando 2 relatori ad intervenire: Daniel Korbaria e il sottoscritto. La sezione cittadina della CGIL concede inizialmente la sala “Sebastiano Russo” nella sede di via Crociferi, tant’è che locandine e manifesti vengono stampati con questa sede. A pochi giorni dall’evento, la CGIL comunica agli organizzatori in via privata che la sala non è più disponibile per problemi di inagibilità. L’evento si tiene in altra sede, al di fuori delle strutture della CGIL. L’Osservatorio euromediterraneo, l’associazione che organizza l’evento, elegantemente abbozza, si riserva di verificare la sincerità del cambio di idea in un momento successivo. Io, da ospite, alzo gli occhi al cielo, perché la censura ho imparato a conoscerla in tutte le sue forme e circostanze. Aspettiamo conferme o smentite. Trascorrono i giorni, le settimane. Dalla CGIL di Catania e di Roma nessuna risposta. Il 10 aprile nella sala “Sebastiano Russo” intanto si tiene regolarmente un evento: “Perché no all’autonomia differenziata”. Il 15 aprile un altro: “Non distruggete la circumetnea”. I problemi di agibilità sono ormai miracolosamente risolti, una volta lasciata alle spalle la data del 22 marzo. Anche l’Osservatorio euromediterraneo produce finalmente un comunicato di denuncia, convincendosi di essere stato oggetto di censura: “Tale iniziativa doveva esser tenuta presso la sala conferenze della CGIL di via Crociferi, ma - pochi giorni prima del suo svolgimento - ci è stata comunicata informalmente la revoca dell’utilizzo dei locali a seguito di una improvvisa inagibilità, provocata da gravi carenze strutturali… senza fondamento”. Già. Perché, qualcuno pensava che avremmo potuto parlare di corda in casa dell’impiccato? Proprio a Catania, presso la cui Procura giace dimenticata e inconclusa dal 2018 un’indagine denominata “Dirty oil” che svela la complicità tra mafia siciliana, milizie libiche e Stato italiano, sull’importazione illegale di petrolio dalla Libia. Quelle stesse milizie che assicurano poi ogni anno il traffico di schiavi verso le campagne della Sicilia. Poteva essere la CGIL la sede da cui rilanciare una denuncia che solo e inascoltato porto avanti da anni?
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BRIVIDI DI CENSURA A BYOBLU Questa sera alle 20,30 andrà in onda una puntata del programma "Che idea ti sei fatto?" in cui da ospite mi sono trovato a commentare un intervento di Raffaele Crocco (purtroppo non presente in collegamento), uno di coloro che fisicamente bloccarono la proiezione del film "L'Urlo" in sala a Napoli il 25 novembre 2022 al Festival dei diritti umani. Mai avrei pensato che Byoblu mi avrebbe fatto provare certi brividi. La prossima volta mi auguro almeno accetti di collegarsi in contraddittorio.
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