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News censurate da FaceBook - Raccolta

News censurate da FaceBook - Raccolta di Marina, ed altro ancora

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Mudù - Film “ LA VACANZA "

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IL RICORDO DI GIULIETTO CHIESA ALLA FESTA DI BYOBLU Durante l’evento organizzato per festeggiare i tre anni di televisione si è voluto ricordare un faro dell’informazione libera. Quel faro era Giulietto Chiesa. Rivivi quel momento insieme ascoltando il ricordo della moglie e di colleghi a lui molto vicini ➡️https://www.byoblu.com/2024/04/27/il-ricordo-di-giulietto-chiesa-alla-festa-di-byoblu/ Per rivedere tutti i contenuti dell’evento vai su go.byoblu.com/3Anni
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CRIMINI DI GUERRA, NETANYAHU RISCHIA IL MANDATO DI ARRESTO La Corte penale internazionale potrebbe incriminare il premier israeliano Netanyahu e i suoi più stretti collaboratori per la sua condotta nella Striscia di Gaza. Si parla di “mandato di arresto per crimini di guerra”. E il governo di Tel Aviv sta facendo pressione sulla Casa Bianca. E così si torna a parlare di genocidio. Scopri cosa è successo. ➡️ https://www.byoblu.com/2024/04/28/crimini-di-guerra-netanyahu-rischia-il-mandato-di-arresto/
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TG BYOBLU 24 | 28 APRILE 2024| EDIZIONE 20.00 La Corte penale internazionale potrebbe incriminare il premier israeliano Netanyahu e i suoi più stretti collaboratori per la sua condotta nella Striscia di Gaza. Secondo il Wall Street Journal, membri dell’intelligence americana hanno rivelato che diverse agenzie statunitensi, inclusa la CIA, sono giunte alla conclusione che la morte del dissidente russo Alexey Navalny non sarebbe stata ordinata direttamente da Putin.  Un tribunale russo ha emesso un mandato di cattura nei confronti dell'ex campione del mondo di scacchi, il russo Garry Kasparov. In applicazione delle legge del 30/12/23, il 30 Aprile entrerà in vigore la norma che legittima l’innalzamento dei limiti soglia d’inquinamento elettromagnetico. Da qui l’iniziativa Disconnessi Day. https://www.byoblu.com/2024/04/28/tg-byoblu-24-28-aprile-2024-edizione-20-00/
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1) Ontologico: nel mito sono descritti i generi dell’essere; due per il sensibile, due per l’intelligibile; il muro è lo spartiacque. Le ombre rappresentano le ombre immaginarie. Gli oggetti della natura che l’uomo vede una volta valicato il muro sono gli oggetti matematici. Il sole l’idea del bene-bello. Il prigioniero che si libera passa da una conoscenza sensibile a una intelligibile, poiché arriva al sole e quindi alle idee. 2) Gnoseologico: la visione delle ombre rappresenta l’immaginazione. La visione delle statuette l’opinione, la credenza. La visione degli oggetti della natura (matematici) rappresenta la conoscenza mediana e quella del sole la pura intellezione, perciò solo il filosofo può arrivare al bene-bello. 3) Teologico: La vita di chi riesce a liberarsi è quella di chi valorizza l’anima e quindi cura la dimensione interiore. La vita nella caverna è più facile ma non porta alla vera conoscenza mentre quella fuori, più difficile, conduce all’idea del bene-bello, perciò ad una valenza divina. Platone conclude: " Al confine di tutto c’è l’idea di buono, che è l’origine di tutto ciò che è bello, vero e giusto". 👇
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LA CAVERNA DI PLATONE - Simbologia e significato. Il mito della Caverna è una delle allegorie (o metafore) più famose raccontata da Platone all’inizio del libro settimo della sua opera filosofica intitolata “La Repubblica”. Un racconto profetico sulla condizione umana rispetto all’ignoranza che oscura la vera conoscenza della realtà. Nonostante siano passati dei millenni dal racconto, esso è più attuale che mai. Platone espose questo mito per simboleggiare il percorso che gli uomini devono compiere verso la vera conoscenza. Nel 1999 esce The Matrix, film scritto e diretto dai fratelli Wachowski (registi, scrittori e produttori cinematografici e televisivi statunitensi), dove si immagina un futuro distopico in un mondo dominato dalle macchine che tengono prigionieri gli esseri umani. Il percorso verso la realtà narrato nella pellicola è chiaramente un riferimento al mito del filosofo greco. E’ il racconto della liberazione di un prigioniero, che ha sempre vissuto incatenato e che conosce solo le ombre delle cose reali. CAVERNA E MATRIX: I MONDI INGANNEVOLI Nel mito si immagina che alcuni prigionieri siano stati incatenati in una profonda caverna. I prigionieri sono completamente bloccati, non possono muovere nemmeno la testa e il collo. I loro occhi sono costantemente fissi sul muro dinanzi a loro. Solo che oggi il muro è il display, esempio: smartphone, tablet, sono gli strumenti di oggi che annebbiano la vista e la mente. Un muro ampiamento condiviso, virtuale, onnipresente, dove fare i conti con una simulazione artificiale o distorta della realtà, in cui le credenze e le illusioni sono le protagoniste principali; dove si viene trasformati in cacciatori di banalità e frivolezze, confusi dal luccichio dei mille specchietti per le allodole, arraffando tutto quel che è possibile più in fretta che si puo', prima che il dubbio salga in superficie e corroda le fragili certezze. Questa è la situazione attuale della stragrande maggioranza della gente che vive e pensa secondo le opinioni proiettate dagli altri sui vari dispositivi. E' il significato del mito della caverna, dove le persone percorrono la strada trasportando varie statuette di oggetti, animali, piante e persone. Queste sculture, sporgendo dalla sommità del muro e illuminate dal fuoco, proiettano la propria ombra sulla parete attirando l’attenzione dei prigionieri. In questa situazione, i prigionieri o gli schiavi (che non hanno strumenti cognitivi per capire la realtà), non conoscendo cosa accade realmente alle proprie spalle e non avendo esperienza del mondo esterno, sarebbero portati a interpretare le ombre come reali. Così i prigionieri sono soddisfatti nel vedere continuamente le proiezioni delle ombre sul muro, sentendosi realizzati per la superficialità che aleggia in maniera persistente, tralasciando le forme reali per concentrandosi solo sulle superficiali rappresentazioni digitali. Il fuoco a lungo andare li stordirà sempre di più, il buio li renderà ancora più ciechi, e le catene gli impediranno di trovare la felicità al di fuori della caverna, costringendoli ogni giorno di più a osservare l’effimero e non il reale, solo le ombre proiettate dal sistema, e non la realtà esistente. L’ombra rappresenta l’opinione, basata sull’emotività e non sulla ragione. Platone definisce che il vero filosofo o saggio è colui che ama la verità (aletheia) e non insegue l’opinione (doxa). Infatti colui che insegue l’opinione avrà solamente una visione soggettiva e duale delle cose, mentre chi insegue la verità avrà un concetto puro e concreto in ogni occasione, ed è proprio per spiegare questo concetto che Platone, attraverso le parole di Socrate, utilizza la metafora della caverna. Il mito della caverna presenta l’ignoranza come quella realtà che diventa scomoda quando si inizia ad essere consapevoli della sua presenza, ma che l'inerzia spinge ad abbatterla poiché la si considera una minaccia per l’ordine stabilito.
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L’uomo della caverna (o l’uomo dei social) che riesce a eludere tutto questo, diventa un rivoluzionario il quale, slegatosi dalle catene, cerca di aiutare i suoi compagni a “vedere” quelle che sono le cose concrete della vita e sperimentare qualcosa di vero. La vera protagonista della storia diventa così la conoscenza, senza la quale l’uomo sarebbe solo un burattino incapace di distinguere il vero dal falso, la realtà dalle ombre, ombre governate dal fuoco mediatico. Il mito infatti prosegue: "un prigioniero viene liberato dalle catene e costretto a rimanere in piedi, con la faccia rivolta verso l’uscita della caverna". Questa situazione genera alcune conseguenze: in primo luogo, i suoi occhi, abituati all’oscurità, sarebbero abbagliati dalla luce del sole ed egli proverebbe dolore. Inoltre, le forme portate dagli uomini gli sembrerebbero meno reali delle ombre alle quali è abituato; persino potendo vedere gli oggetti e la fonte di luce, il prigioniero rimarrebbe comunque dubbioso e, soffrendo nel fissare il fuoco, preferirebbe volgersi verso le ombre. Uscendo all’esterno, la luce della caverna non gli permetterebbe di distinguere bene gli oggetti (mondo fenomenico reale), accecato dalla luce (la verità). Il prigioniero anziché provare gratitudine per la liberazione, si troverebbe a disagio, sotto shock, in quanto non riesce più ad accettare una realtà così diversa da quella in cui credeva di vivere, ma col tempo la sua vista si abitua. Prende coscienza di ciò che è, destinato a liberare gli uomini dalla prigionia di Matrix. Neo nel film riesce a vedere Matrix come è davvero, un insieme di stringhe di codice informatico, costruito apposta per controllare la vita degli uomini. Chi riesce a intraprende solitario il cammino, supera questo muro e riesce a liberarsi da quelle catene: (ri)voltandosi non vedrebbe più ombre, bensì la realtà delle cose. Una decisione molto difficile che, lungi dall’essere accettata dai suoi compagni, viene considerata da questi ultimi come un atto di ribellione. Platone, infatti, osserva un ultimo scenario in cui il prigioniero ritorna nella grotta per far sì che i suoi compagni capiscano che il mondo fuori è diverso da come lo stanno osservando e da sempre pensato. I prigionieri, allora, penseranno che quest’ultimo, essendo stato all’esterno, si sia istupidito e si sia rovinato gli occhi, perciò verrà ignorato. Inoltre, se il prigioniero liberato riuscisse a sciogliere le catene degli altri per condurli all’esterno, è probabile che i prigionieri stessi nel momento più opportuno lo uccidano. La stessa reazione violenta dei suoi compagni di schiavitù, non appena colui che si libera (ossia il vero filosofo) tenta di aprire loro gli occhi, è perfettamente descritta dalle parole di Morpheus: “Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo”. Ma lo schiavo che ora è libero dai condizionamenti, dagli stereotipi e luoghi comuni, può ora rimanere lì, nel mondo reale. Guai a scendere e tornare nella caverna per risvegliare le coscienze dei suoi compagni del gruppo, del gregge. Sarebbe deriso e respinto per il suo tentativo di convincerli ad uscire, infastiditi dal suo vano tentativo di portarli alla “luce”. Non è possibile cambiare coloro i quali non vogliono essere cambiati, perché essi lo eviterebbero come la peste. Ora, confrontando il racconto con il film Matrix, si trova una sovrapposizione perfetta. Il prigioniero che si libera è Neo, gli altri prigionieri sono invece il resto dell’umanità ignara e dormiente dentro una realtà illusoria. Al mito della caverna di Platone sono attribuiti i 3 principali significati:
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