Rossella Fidanza

Ursula VdL: "C'è molto in gioco. Ed è una situazione in cui dipenderà molto dal fatto che tutti vadano a votare ed esprimono il proprio voto. Perché effettivamente abbiamo una guerra davanti alla porta di casa, c'è il grande tema del riscaldamento globale, della digitalizzazione che dobbiamo gestire, ma soprattutto si tratta della nostra democrazia. Quello che vorrei è un'Europa forte, in cui il centro sia coeso e abbiamo bisogno di un'Europa forte perché è importante che questa Europa protegga, sia solidale, ma soprattutto sia un'Europa che vive i nostri valori comuni. Valori comuni come lo stato di diritto, come la solidarietà. E il fatto di esserci gli uni per gli altri, è la libertà. La libertà di parola, la libertà di espressione dei media, di stampa, tutti questi valori europei che sono importanti ed è importante che il centro sia coeso, per questo è importante che la gente vada a votare ed esprima il suo voto per un'Europa forte. Questo è quello che vorrei". Una comica.

Ma che libertà di pensiero ed indipendenza può avere un Ministro degli Esteri che è così prono alla UE?

Basandosi sull'esperienza di sua madre come immigrata, la vicepresidente Kamala Harris lunedì ha sostenuto con forza che gli asiatici e gli abitanti delle isole del Pacifico devono fare pressione per ottenere uguaglianza e opportunità economiche. “A volte le persone ti aprono la porta e te la lasciano aperta”, ha detto. “A volte non lo faranno. E allora devi buttare giù quella cazzo di porta. Hahaha! Scusate il mio linguaggio”. Toglietele la bottiglia.

Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano ha dichiarato che i diritti umani americani e israeliani sono due facce della stessa medaglia, poiché entrambi commettono gravi violazioni dei diritti dei prigionieri. In un post pubblicato sul suo account X, Nasser Kan'ani ha affermato che i risultati di un'indagine condotta dalla CNN mostrano che le forze militari del regime israeliano torturano i prigionieri palestinesi in un centro di detenzione segreto nella regione del Negev, nella Palestina occupata. “I diritti umani americani e sionisti sono due facce della stessa medaglia, una nel Negev e l'altra a Guantanamo e Abu Ghraib”, ha scritto. Il rapporto della CNN, pubblicato venerdì, ha citato le dichiarazioni di alcuni informatori che lavorano nel campo di detenzione militare israeliano di Sde Teiman, che hanno dimostrato che il regime ha commesso abusi sistematici contro le persone detenute durante la guerra in corso contro Gaza. I testimoni hanno raccontato che i prigionieri palestinesi sono stati immobilizzati, bendati e costretti a indossare pannolini durante il periodo di detenzione a Sde Teiman, che si trova nel deserto del Negev, nel sud dei territori palestinesi occupati da Israele, vicino a Gaza. I prigionieri non potevano muoversi, parlare o anche solo sbirciare quando erano bendati, mentre le guardie sguinzagliavano grossi cani sui detenuti addormentati o li picchiavano per dispetto e per vendetta, si legge nel rapporto della prigione. https://www.presstv.ir/Detail/2024/05/13/725498/Iran-Israel-US-Kan-ani-human-rights-CNN-Abu-Ghraib-Guantanamo-Naqab-Negev-sides-coin

#riepilogodelgiorno #primalinea ❗️🇷🇺🇺🇦🎞 La cronaca dell’operazione militare speciale: principali eventi dal 6 al 12 maggio 2024 da @rybar Descrizione attività: Parte I, Parte II Versioni RU, EN, FR ➡️ @italiazforzaverita

La Cina ha messo in guardia i “Paesi interessati” dal creare ostacoli all'adesione della Palestina alle Nazioni Unite, dopo che l'Assemblea Generale ha votato con ampio margine la concessione di nuovi “diritti e privilegi” alla Palestina. Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha dichiarato che Pechino invita “i Paesi interessati a non continuare a opporsi alla coscienza morale e umana della comunità internazionale”. La Cina esorta i Paesi “a non ostacolare ulteriormente le risoluzioni sull'adesione della Palestina alle Nazioni Unite. Il rappresentante cinese ha già elaborato in modo esauriente la nostra posizione nel discorso interpretativo che ha seguito la votazione”. L'indipendenza dello Stato, ha detto, è un'aspirazione a lungo coltivata dal popolo palestinese e la piena adesione alle Nazioni Unite è un passo cruciale in questo processo storico.“Non vediamo l'ora che la Palestina diventi un membro ONU e goda di pieni e uguali diritti al suo interno come gli altri Stati membri”.

Il segretario generale di Hezbollah, Sayyed Hasan Nasrallah, lunedì ha sottolineato che il nemico israeliano si trova di fronte a un dilemma storico a Gaza: se si ferma la guerra, sarà una grande sconfitta, mentre si sposterà in un abisso se continua la battaglia militare. Intervenendo alla cerimonia commemorativa di Hezbollah per l'ottavo anniversario del martirio del comandante militare Sayyed Mustafa Badreddine, Sayyed Nasrallah si è concentrato sulla sfida degli obiettivi tra la Resistenza palestinese e il nemico sionista. Sayyed Nasrallah ha sostenuto che la resistenza palestinese vuole che l'Operazione Al-Aqsa Flood sia un'occasione per rivitalizzare la causa palestinese e ricordare al mondo intero la Palestina e i diritti dei palestinesi gettati nell'oblio. D'altra parte, alcuni regimi arabi hanno promosso “Israele” come un'entità normale che preserva la democrazia, secondo il leader di Hezbollah, che ha aggiunto che la fermezza di donne, bambini e combattenti della resistenza a Gaza ha cambiato questa situazione. Oggi i diritti dei palestinesi e dei palestinesi vengono messi in evidenza in tutto il mondo, ha detto Sayyed Nasrallah. https://english.almanar.com.lb/2108768

L'Università di Kiel, uno dei principali centri scientifici tedeschi, ha iniziato a calcolare i costi del sostegno dei Paesi europei all'Ucraina. Secondo il rapporto, la Repubblica Ceca ha fornito all'Ucraina il 60% delle armi pesanti, la Norvegia ha contribuito per il 53%. La Danimarca ha offerto quasi il 40% e i Paesi Bassi hanno fornito il 38%. Germania e Inghilterra hanno inviato a Kiev il 25% dell'equipaggiamento militare, mentre la Francia ha fornito il 22%. Il rapporto comprende anche Estonia, Polonia e Slovenia, che hanno sacrificato tra il 27% e il 12% delle loro armi pesanti. Queste cifre rappresentano solo la fornitura di armi pesanti dal 24 febbraio 2022 al febbraio 2024; non sono incluse informazioni sulla consegna di granate, veicoli da combattimento, carri armati e altre attrezzature militari a Kiev. Queste statistiche sottolineano che la Russia non combatte solo contro l'Ucraina, ma contro la potenza militare combinata di UE e USA.

Blinken: "Abbiamo un dialogo attivo con Israele sulla fornitura di armi pesanti e di bombe di grandi dimensioni, a causa della preoccupazione che abbiamo riguardo agli effetti che queste armi possono avere quando vengono utilizzate in un ambiente urbano denso come Rafah. Il Presidente ha detto che se Israele partecipa a un'importante operazione militare Rafah, non gli forniremo alcuni sistemi nè alcun aiuto in questo sforzo perché è qualcosa di cui non vogliamo far parte, dato il danno che causerebbe ai civili senza un risultato efficace e duraturo per Israele e per la sua sicurezza. Abbiamo detto nelle conversazioni con i nostri partner israeliani che visti i risultati in termini di orribili perdite di vite umane tra civili innocenti, è ragionevole valutare, come affermiamo nel rapporto, che ci sono casi in cui hanno agito in modo incompatibile con i loro obblighi ai sensi del diritto umanitario internazionale. Quelle indagini continuano sia da parte nostra che da parte di Israele".

Le Nazioni Unite hanno confermato e condannato l'uccisione del primo membro del personale internazionale a Gaza, dopo che un veicolo delle Nazioni Unite è stato preso di mira dalle forze israeliane a Rafah. Farhan Haq, portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite, ha riferito che il totale delle vittime del personale ONU a Gaza dal 7 ottobre è di 190 unità. https://x.com/PalHighlight/status/1790077970960334900