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Eresia | Contronarrazione

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In onore di Emiddio Novi La dittatura dei banchieri L'Europa non è uno Stato La foresta di Meudon (prima parte) (seconda parte)
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Eresia | Contronarrazione

La turbofinanza è la negazione dell’economia reale, del lavoro produttivo, della stessa democrazia. È un mercato universale che abbatte tutti i confini, che con la globalizzazione vuol rendere tutti gli uomini uguali nella povertà, nella perdita della libertà e della loro identità e storia. Alla fin fine, questo mercato non realizza proprio il modello della società sovietizzata, burocratizzata, priva di sogni e di speranza? E cosa resta di veramente antagonista al mercato universale se non i popoli, la loro identità, la loro religione e le tradizioni e le comunità solidali? Un pugno di oligarchi esercita un dominio irrazionale, illimitato, prevaricatore, odioso: è la dittatura dei banchieri. In Grecia e in Italia stanno sperimentando governi tecnici con sistemi di coercizione e manipolazione senza precedenti. È una fase di eclissi della democrazia, di perdita della sovranità nazionale, monetaria e popolare. È un momento di difficile comprensione. In cui però si ripresentano i rischi di un precedente disegno totalitario, quello comunista. Il comunismo, come capitalismo di Stato, alla fine del suo percorso storico conosce lo stesso destino di dominio tecnocratico e burocratico del capitalismo finanziario. Il collettivismo radicale comunista e le privatizzazioni radicali del capitalismo finanziario portano al medesimo epilogo di povertà diffusa, di standardizzazione e di infelicità egualitaria. L’unica risposta antagonista alla dittatura dei banchieri è il populismo. Il potere invisibile della finanza predatoria » 5    L'aggressione turbolinanziaria » 15 La resa di Berlusconi » 49 La resistenza dei popoli » 63    Le cene di Manhattan » 73 L’errore del divorzio tra Bankitalia e Tesoro » 85 La moneta che viene dal nulla » 107 Italiani prigionieri della menzogna » 117 Un miracolo negato » 133    Le paure dei banchieri » 159 Il dominio delle banche » 175 La rivolta corre sul web? » 203    Wall Street come la foresta di Meudon » 211    Bibliografìa » 233 ✅ Segui ➡️ 🌐  @Eresia2

La foresta di Meudon I signori dei mercati finanziari di Wall Street, della City, ricordano un po’ il comportamento che il 14 luglio 1789 aveva la corte di Luigi XVI. Mentre i rivoltosi espugnavano la Bastiglia, il re col suo seguito si tratteneva a caccia nella foresta di Meudon. Succede sempre così. Il precipitare delle crisi coglie di sorpresa quanti si illudono che certi meccanismi della storia possano continuare all’infinito. A Vienna, durante la grande crisi seguita alla prima guerra mondiale, nel periodo invernale l’università fu chiusa per il freddo. Mancavano i soldi per riscaldare le aule. Professionisti ed ex ufficiali dell’esercito in Germania lavoravano come manovali. Gli speculatori, invece, erano sempre più ricchi. Ci furono le prime reazioni. In Baviera si arrivò al punto di ritenere un reato l’ingordigia. L’ingordo, scrivevano i giornali, è una persona che abitualmente si dedica al piacere della tavola, al punto da suscitare malcontento, date le dolorose condizioni in cui vive la popolazione. Anche allora si parlava di ingiustizie che potevano essere tollerate, di sacrifici che erano finalizzati a un futuro meno grigio e triste. In Italia, i grigi professori che sostituiscono i politici pop di Berlusconi vestono in loden. Non cantano in televisione, non concedono la loro voce ai cartoni animati, non sbracano e non s’incanagliscono. Appartengono alla etnia di quella borghesia milanese liberalconservatrice o progressista. Grigia ma benestante. Cosmopolita, ma ancorata agli interessi, quelli sì, di casta. La borghesia progressista è come certi rivoluzionari che il popolo lo amano soprattutto se è umile, servizievole e sa stare al suo posto. Trotsky nell’ autobiografia rievoca gli anni newyorkesi. Quando nel 1905 fallì il primo tentativo rivoluzionario, i banchieri di Wall Street andarono in soccorso di Lenin e di Trotsky. Al teorico della rivoluzione permanente toccò emigrare in Francia, mentre Lenin si stabilì in Svizzera. Dopo essere stato estradato in Spagna, Trotsky con la sua famiglia arrivò a New York il 13 gennaio 1917. La sua unica professione era quella di rivoluzionario socialista. Viveva in un appartamento provvisto di frigorifero e di telefono, viaggiava in una lussuosa limousine. I suoi due figli, quando si recavano nelle sale da the, chiedevano al padre: “Perché il nostro autista non entra?”. Anche lui, come tutti i progressisti e i rivoluzionari, ci teneva a mantenere le distanze. La grande finanza è stata sempre generosa verso la sinistra. I Rockefeller, J. P. Morgan e la National City Bank finanziavano i bolscevichi. E anche il presidente americano Wilson fece arrivare ai due rivoluzionari venti milioni di dollari. Questo spiega il trattamento riservato a Trotsky. Quando ripartì da New York per rientrare a Mosca il 26 marzo 1917, insieme ad altri 275 rivoluzionari comunisti, Trotsky aveva diecimila dollari in tasca. Ad assicurargli protezione c’era Lincoln Steffens, un comunista americano, uomo di fiducia di John D. Rockefeller. Anche i vertici della Federal Reserve Bank di New York sostenevano entusiasti i bolscevichi e naturalmente, anche in questo caso, c’era da difendere la democrazia contro l’oppressione zarista.
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Ma i bolscevichi, poi, erano davvero così democratici all’inizio della rivoluzione? Non sembrerebbe. Il 25 novembre 1917, venti giorni dopo la rivoluzione, si tennero in Russia le prime elezioni per eleggere una Costituente. Furono espressi 42 milioni di voti su 108 milioni di abitanti. I bolscevichi contarono poco meno di 10 milioni di voti, il 25 per cento dell’elettorato. I menscevichi, la minoranza socialdemocratica, appena 700 mila voti. Cinque milioni di voti andarono ai partiti che non si riconoscevano nella sinistra marxista o socialdemocratica. Le elezioni furono vinte dai social rivoluzionari con 22 milioni di voti. I bolscevichi, a questo punto, sciolsero l’assemblea costituente. Il capo dei social rivoluzionari Kerenskij fu costretto a sgombrare il campo. Trotsky, reduce dalla permanenza a New York, definì il congresso dei soviet che sostituì la costituente il più democratico di tutti i parlamenti della storia mondiale”. Eppure, il terreno per quella rivoluzione fu concimato anche da organizzazioni come la “Carnegie Corporation” di New York. Questa iniziativa si inquadrava in un disegno pacifista, che si riprometteva di unire esponenti della finanza internazionale con i socialisti, per formare una lega delle nazioni per rinforzare la pace, “controllare gli organismi internazionali… e così fornire la soluzione a tutti i problemi dell’umanità”. ✅ Segui ➡️ 🌐  @Eresia2
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16 luglio 1945: Nel deserto della Jornada del Muerto, nel New Mexico, ha luogo la prima esplosione di un ordigno nucleare della storia. Trinity era il nome in codice del test condotto dall'esercito degli Stati Uniti alle 5:29 del 16 luglio 1945, come parte del Progetto Manhattan. L'esplosione liberò un'energia di 19 - 21 chilotoni, pari cioè a quella di 19 - 21'000 tonnellate di tritolo. Il test utilizzò una bomba al plutonio (chiamata in codice The Gadget), dello stesso tipo di quella utilizzata dalle forze armate statunitensi per distruggere il 9 agosto 1945 la città giapponese di Nagasaki. ✅ Segui ➡️ 🌐  @Eresia2 #Eresia_Storia
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Il lettore medio di Open è un soggetto facilmente manipolabile, non lo scopriamo certo oggi. Prendiamo come esempio la notizia sull'emendamento Borghi. Essi leggono dell'esistenza della proposta del senatore e partono con commenti del tipo: "ma questi sono trogloditih!", "torniamo al Medioevoh! Ora, una persona mediamente intelligente, a prescindere da chi propone una questione si va a informare e poi esprime la sua visione. Ma il lettore di Open non si informa, fa il tifo, vive di slogan, per lui "destra brutta, fascismo, novacs, medioevoh, noncielodiconoh, gombloddoh!". Questo produce il criceto che gira nei loro cervelli. Luoghi comuni e confusione. Nello specifico paesi civilissimi che hanno solo raccomandazioni di vaccinazioni pediatriche, secondo i loro ragionamenti, dovrebbero essere appellate come retrograde, la vicina Svizzera ad esempio. È un po' come il discorso immigrazione, se la civilissima Australia richiede un visto per entrare, rimanere o lavorare da loro va bene. Se lo fa l'Italia gridano al fascismo, questo perché glielo suggeriscono i loro giornaletti di fiducia. Mica ragionano punto punto, questione per questione, fuori da schemi e al di là dei soggetti che propongono delle istanze. Sono programmati per essere sciocchi e tali rimangono. I risultati poi, inerentemente a questi due argomenti citati ad esempio, sono di vivere in città degradate composte da zone franche tra spaccio e malavita e scuole d'infanzia che respingono bambini sani. ✅ Segui ➡️ 🌐  @Eresia2 #Eresia_WI
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Giochetti mentali giudaici per distrarre le masse...
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Aspetta aspetta, ma Improta non è quel vignettaro che...
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Super Trump😈✡️🕎 Membro della loggia massonica più potente del mondo Chabad Lubavitch. https://t.me/paesebalocchi
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L'ARCHETIPO WOTAN-ODIN "Estremamente importante è lo studio Junghiano sul dio Wotan-Odin, il dio della guerra tedesco, risale agli anni trenta. Quando ad esempio la credenza nel dio Wotan scomparve e nessuno pensò più a lui, il fenomeno chiamato originariamente Wotan, mutò soltanto il suo nome, come il nazionalsocialismo ha dimostrato su larga scala. Un movimento collettivo è formato da milioni di individui, ciascuno dei quali rivela i sintomi del Wotanismo e dimostra con ciò che in realtà Wotan non morì, ma ha mantenuto la sua vitalità e autonomia originarie. Soltanto la nostra conoscenza immagina di aver perduto i suoi dei, in realtà essi sono ancora lì ed è sufficiente soltanto una certa condizione generale per ripristinarli in tutta la loro forza. Questa condizione corrisponde ad una situazione in cui è richiesto un nuovo orientamento, un nuovo adattamento, se il problema non è compreso con chiarezza e non viene data nessuna risposta appropriata, l’archetipo che esprime questa situazione, si intromette e suscita la reazione secondo un modulo fin troppo noto in questi tempi, nel caso specifico Wotan, poiché soltanto certi individui sono capaci di ascoltare e di accettare il benefico avvertimento, è del tutto improbabile che qualcuno presti orecchio alla dichiarazione di una voce ammonitrice, la quale dice che Wotan è di nuovo qui, piuttosto, cadrà caparbiamente nella trappola. Avendo noi perduto in larga misura i nostri dei e giacché l’attuale condizione della nostra religione non offre una risposta efficace alla situazione del Mondo in generale, e alla religione del comunismo in particolare, siamo in una situazione pericolosa, che è molto simile a quella della Germania pre-nazionalsocialista degli anni venti, cioè corriamo il rischio di un ulteriore, e questa volta su scala mondiale, esperimento Botanico, questo significa epidemia mentale e guerra. Non ci si rende ancora conto che quando un archetipo è costellato inconsciamente e non compreso consciamente, si è posseduti da esso, e spinti verso la sua meta fatale. Votan quindi, rappresenta e formula il nostro principio basilare di comportamento, ma ciò ovviamente non risolse il nostro problema, il fatto che una divinità arcaica, formuli ed esprima la dominante del nostro comportamento, significa che dovremmo trovare un atteggiamento religioso, comprendere in modo rinnovato la nostra dipendenza da dominanti superiori. Mi chiedo come ciò sia possibile senza una rinnovata comprensione dell’Uomo, che deve inevitabilmente cominciare con l’Individuo. Abbiamo i mezzi per confrontare l’Uomo con altri esseri psichici e dargli una nuova definizione, dobbiamo vederlo in un contesto che getta luce oggettiva sulla sua esistenza, cioè come un essere sul quale agiscono determinanti forze archetipiche che non coincidono con la sua libera volontà, cioè con il suo arbitrario egoismo e la sua limitata coscienza, egli deve capire che non è padrone in casa propria e che deve studiare con la massima cura l’altro suo lato del mondo psichico, che sembra essere il vero signore del suo fato. So che questo è un pio desiderio, il cui esaudimento richiede secoli, ci sono uomini che conservano la tradizione per le generazioni future e ci sarà un tempo nel quale, la conoscenza interiore avrà raggiunto un livello più profondo e totale. Ma Jung ha perso la guerra e ha vinto Freud". - Miguel Serrano
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