La cosiddetta dissidenza è un mondo ancora abbastanza indifferenziato, con diverse anime e visioni. E’ normale. La “pancia delle masse” è dove le denunce e la rabbia lavorano e producono gli effetti non sempre positivi. Il risultato è spesso l’irrazionalità, le reazioni automatiche indotte che generano dipendenza. Tutti i gruppi di dissidenza dichiarano la volontà di ricostruire una società umana. Ma la chiave è il ritorno all’uso della ragione prevalente nelle persone e individui, della loro responsabilità, della loro consapevolezza ristrutturata, dell’emancipazione e dell’indipendenza dai condizionamenti mentali, dalla sussidiarietà e dall’uso ossessivo della tecnologia. Le indagini di mercato lo dimostrano chiaramente. Su questi aspetti bisognerà fare gradualmente leva, in parallelo.
3 Di che evidenze scientifiche disponiamo?
Report scientifici di qualità, di fonte accreditata e validata, accumulati in questi anni dimostrano fin dall’inizio che il SARS CoV 2 era un virus influenzale, non certo paragonabile all’ebola, come è stato, invece, inculcato e promosso dai media e dalle “virostar”. Per fare questo non hanno esitato a truccare i numeri, temo non solo quelli dei contagi, vedasi il caso Toti. Si trattava, peraltro, di una sindrome curabile. Questi cosiddetti vaccini (terapie geniche), invece, venduti come salvifici, sicuri ed efficaci, non funzionano e producono un’alta incidenza di Eventi Avversi, anche gravi e gravissimi (rispettivamente 36% e 11% dei trattati, per il vaccino AZ in UK), con un oggettivo e notevole incremento (10-20%) delle morti in eccesso, dal 2021 in poi, in tutti gli stati con un significativo tasso di vaccinazione.
4 Come stanno reagendo i responsabili delle operazioni Covid-19, le vittime e i cittadini?
I principali attori protagonisti di questa manipolazione di massa: politici, giornalisti, medici e burocrati di tutti gli apparati statali, magistratura inclusa, dal primo governo Conte fino all’attuale Governo Meloni, persistono nel negare dati e fatti, ormai clamorosi. Fanno finta di nulla, salvo ricordarsi dei danneggiati a qualche settimana dall’elezioni Europee unendosi al coro di persone che chiedono giustizia, attualmente negata. Ma sappiamo che in Italia ottenerla è un problema serio e consolidato da vecchia data, in particolare in casi come questi. La magistratura sarà l’ultimo vagone a muoversi quando partirà il treno del vero cambiamento nel nostro paese.
Per tutti questi “signori” l’unica opzione praticabile è quella di andare avanti, come non fosse successo nulla. Sono tutti “legati a doppia corda” nella scalata della “cima di 4.000 metri” che devono superare nei prossimi mesi. A livello mondiale, infatti, si punta a normalizzare l’attuale situazione garantendo l’impunità. Questo renderebbe prassi normale la “richiesta di sacrificio alla popolazione” per un “bene superiore” (qualsiasi), come ai tempi dell’antica Babilonia, senza conseguenze per i responsabili. L’Italia, purtroppo, rimane il paese capofila anche nella gestione della fase post Covid-19. Il dato più sorprendente, in realtà, è che, lo stesso immobilismo e indifferenza, si ritrovano anche nelle vittime, danneggiate e non. L’effetto della sindrome di Stoccolma di massa persiste. La paralisi mentale e il disorientamento sono anche l’effetto indotto dal terrorismo mediatico protratto per 3 anni e continuamente richiamato nella mente collettiva dalla memoria, fino a farlo diventare un “imprinting”. Le guerre e il continuo procurato allarme di nuove pandemie dei mass media hanno questo scopo: mantenere la paralisi mentale nelle masse. Ci vuole tempo per recuperare e serve sforzarsi e imparare come uscire dalla spirale della paura e della dipendenza dai media, e non solo.
5 S’intravede da qualche segnale una qualche forma di trasformazione nella popolazione, se sì quali?
Sì i segnali sono incoraggianti.