Inimicizie

La Cina ha più di 20 centrali nucleari in costruzione, il nucleare sta correndo in tutto il sud globale e sta rinascendo anche nelle economie più avanzate. Come negli USA, dove l'amministrazione Biden ha stanziato grossi finanziamenti statali con l'Inflation Reduction Act e nel Regno Unito con il governo Sunak. Persino in Europa l'unico continente che ha stupidamente sabotato il nucleare - una fonte di energia affidabile, pulita, economicamente e geopoliticamente conveniente - si sta assistendo ad un revival nell'ultimo anno, con una grossa conferenza a Bruxelles che ha ricevuto la benedizione anche delle autorità comunitarie. Le decisioni idiote degli ultimi 40 anni però sono prese da questo professore di economia come prova che... bisognerebbe continuare così. Segui @Inimicizie

I mercati delle predizioni danno una sostituzione di Biden al 25-30%, percentuale altissima considerando che non è mai avvenuta una sostituzione del candidato dopo le primarie. La via più ragionevole se dovesse avvenire una sostituzione di Biden, sarebbe che egli stesso rinunciasse alla rielezione prima della convention democratica che si terrà intorno al 20 agosto, liberando i propri delegati e lasciando la decisione al conclave dei delegati. In alternativa, per ridurre le spaccature nel partito che sarebbero provocate da una convention aperta, Biden potrebbe dimettersi dopo la nomination, lasciando la decisione ad una cerchia più ristretta del comitato del partito (in questo caso però, ci sarebbero dei problemi di tempistiche legali). Per il momento però non c'è nessuna indicazione che sia disposto a farlo. L'unica alternativa è che Biden venga sfidato dal partito alla convention, e che i suoi delegati eletti alle primarie vengano convinti a votare per altri candidati (non hanno obblighi legali di votare per il "loro" candidato). Tuttavia, i precedenti storici insegnano che le convention "contese" hanno sempre portato ad una sconfitta alle elezioni (Carter, Ford). Nominare un candidato migliore di Biden servirebbe a poco se per farlo si dovesse spaccare il partito riducendo gravemente le chance di vincere alle elezioni, non solo a livello presidenziale ma anche congressuale e statale. Detto ciò, il periodo in cui Biden prenderà la decisione di rinunciare o meno alla candidatura sarà verosimilmente il mese di luglio; fintanto che la questione dei suoi deficit cognitivi è protagonista del ciclo mediatico e la tempesta degli appelli a rinunciare non sarà passata. Segui @Inimicizie

Come ogni mese, sono stati aggiunti nuovi titoli alla vetrina di Inimicizie che contiene i nostri consigli di lettura divisi per argomento. Gli iscritti alla "Lettera di Inimicizie" riceveranno nella prossima mail una presentazione delle nuove aggiunte.

Settimana densa di avvenimenti per la politica europea: oggi e domenica prossima elezioni in Francia, che potrebbero creare una coabitazione tra presidenza e governo minando la stabilità del paese e la sua libertà di manovra all'esterno. Giovedì invece si vota nel Regno Unito, dove i laburisti vinceranno le elezioni; portando probabilmente ad aumento dell'antagonismo commerciale e militare nei confronti della Cina, in sincronia con quello che potrebbe avvenire negli Stati Uniti a novembre. Intanto, mentre inizia la presidenza ungherese del consiglio europeo - che avrà il potere di influenzare, anche se non di dettare, l'agenda dell'Unione Europea per i prossimi sei mesi - Orban lancia un nuovo gruppo europarlamentare (Patrioti per l'Europa) con FPO in Austria e ANO in Repubblica Ceca, i due principali partiti di opposizione dei due paesi. Per avere successo, il gruppo dovrà attrarre europarlamentari da almeno altri 4 paesi europei: ad avere un peso determinante saranno le decisioni del FN francese, della Lega, del PIS polacco, di SMER in Slovacchia e dell'AFD (che al momento sono senza gruppo). Proprio in Slovacchia, una crisi politica con ramificazioni internazionali è stata avviata in questi giorni. Il ministero della difesa ha fatto causa al precedente ministro per consegne di armi all'Ucraina che secondo l'attuale governo avrebbero minato la sicurezza nazionale del paese. A poco più di un mese dall'attentato contro il primo ministro Fico - il cui mancato supporto dell'Ucraina è stato citato dall'attentatore come uno dei motivi dell'atto - il clima politico nel paese può diventare rovente. E mentre l'Europa attraversa una fase di riassestamento politico, potrebbe trovarsi davanti alla prossima crisi militare ed energetica: l'inizio di una campagna israeliana in Libano che sembra sempre più probabile, che avrebbe ripercussioni sugli stati europei e regionali molto più difficili da ignorare di quelle della guerra a Gaza. Segui @Inimicizie

Siamo arrivati a "il Presidente ha un leggero raffreddore".

Notizia che potrebbe sorprendere: le autorità ferroviarie bielorussa, cinese e kazaka hanno appena siglato un memorandum per la costruzione di un interporto ferroviario a Svislach, sul confine tra Bielorussia e Polonia. La via della seta, e in particolare la "northern route" Cina-Kazakistan-Russia-Bielorussia-Polonia, la più veloce e meno costosa, continua a svilupparsi nonostante le sanzioni e la crescente militarizzazione dei confini. Insomma, i cinesi al decoupling con l'Europa devono credere poco, o comunque stanno cercando di evitarlo. Con la prospettiva che la guerra in Ucraina sia destinata a perdere importanza rispetto a quella (per ora semi-fredda) nel Pacifico. Segui @Inimicizie

Ad Haiti, inizia la missione militare internazionale guidata dal Kenya, composta da 3000 poliziotti armati e finanziati principalmente dagli Stati Uniti. La missione avrà principalmente il compito di proteggere il governo di Garry Conille - costituito in Giamaica dopo il rovesciamento di Ariel Henry a marzo da parte delle gang ribelli - che attualmente controlla solo una minima parte del paese e della capitale Port Au Prince. L'"alleanza G9" guidata dal famoso gangster/ribelle Cherizier ha dichiarato la sua opposizione alla missione e al governo transitorio, aumentando l'intensità degli attacchi alle forze governative nelle ultime settimane. Si hanno meno notizie invece di Guy Philippe, un altro signore della guerra con contatti con la CIA, ritenuto un asset americano dopo il suo rilascio da una prigione federale nel 2023. In ogni caso, è improbabile che la missione sia la soluzione ai problemi di Haiti. Più probabilmente si continuerà ad assistere alla frammentazione del paese, e all'impossibilità di unirlo sotto un'unica guida politica ancora per molto tempo. Le truppe straniere potranno assicurare la sopravvivenza di un governo riconosciuto a livello internazionale - a meno che le forze ribelli, decisamente più numerose, non decidano di lanciare una vera e propria offensiva - ma non la governabilità del paese, che rimarrà nel suo stato di "anarchia produttiva". Segui @Inimicize

Un gesto clamoroso, persino l'astensione!

Gli attacchi terroristici di ieri in Dagestan - che hanno fatto 10 morti e 25 feriti secondo i dati che si hanno in questo momento - sono l'ennesimo caso di terrorismo islamico in Russia, diventato particolarmente attivo dopo l'attacco al Crocus City Hall di fine marzo. Notare che i due attacchi - i più eclatanti, ma non gli unici, dell'ultimo anno - siano maturati in due contesti diversi: quello del Crocus nella diaspora tajika di Modca, quello di ieri nella comunità dagestana e quindi russa. A restare del tutto sfuggenti sono i mandanti e il livello superiore, che sicuramente esistono visto l'alto livello di organizzazione di questi commando. In entrambi i casi si parla di rivendicazioni dell'"ISIS", ma un ISIS di cui si sa molto poco, non si conoscono i capi né i finanziatori né i fornitori di armi. Se si tratta realmente di ISIS, opera anche in modo diverso da come ha fatto in passato nei paesi UE. In Russia non abbiamo assistito ad attacchi solitari o - anche se di gruppo - votati al martirio e disorganizzati. Sia ieri che nell'attacco al Crocus, i terroristi hanno agito in modo organizzato e hanno tentato di sfuggire all'autorità dopo l'atto invece che cercare il martirio. Non è chiaro se ci siano riusciti in questo caso: si parla di scontri a fuoco avvenuti nella confinante Abkhazia che potrebbero essere collegati. C'è ancora molto da scoprire su questa nuova ondata di terrorismo islamico, su questo nuovo "ISIS" (se davvero di questo si tratta) che sembra essere rinato in Afghanistan, Iran, Siria e Russia. Segui @Inimicizie