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∴ Sogni nel deserto del tempo ∴

Creatore: @Ctonio ⚡️⚫️⚡️ Knock knock, wake up. Bot: @TimeseaBot 🤖 "Conosci te stesso" - Oracolo di Delfi. “Il dubbio è l'inizio della conoscenza.” - Cartesio.

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La Running Chicken Nebula comprende diverse nubi, che possiamo vedere tutte in questa vasta immagine ottenuta dal VLT Survey Telescope ( VST ), ospitato presso il sito dell'ESO al Paranal. Questa immagine da 1,5 miliardi di pixel copre un'area nel cielo di circa 25 Lune piene. Le nuvole mostrate in sottili pennacchi rosa sono piene di gas e polvere, illuminate dalle stelle giovani e calde al loro interno. Credit: ESO/VPHAS+ team. Acknowledgement: CASU
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“𝘐𝘮𝘮𝘰𝘳𝘵𝘢𝘭𝘪 𝘮𝘰𝘳𝘵𝘢𝘭𝘪, 𝘮𝘰𝘳𝘵𝘢𝘭𝘪 𝘪𝘮𝘮𝘰𝘳𝘵𝘢𝘭𝘪 𝘝𝘪𝘷𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘨𝘭𝘪 𝘶𝘯𝘪 𝘭𝘢 𝘮𝘰𝘳𝘵𝘦 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪 𝘔𝘰𝘳𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪 𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘪.” (𝐄𝐫𝐚𝐜𝐥𝐢𝐭𝐨, 𝐟𝐫. 𝟔𝟐) * << Gli immortali si fanno mortali nel prendere i mortali nella loro vita, nel dare vita ai mortali, mentre – nella vicenda – i mortali che sfuggono o si oppongono sono morti nella loro vita. L’immortale che dà vita al mortale è lo stesso del vivo che nella notte benevola, accendendosi una luce, accende il morto (B 26, 12). Una vittoria sul sonno. […] Nel rapporto di opposizione nessuno dei contrari assorbe e annulla il suo; bisogna cercare in quale sintetica tensione immortali siano con mortali. Immortali e mortali non sfumano nell’unirsi e non hanno realtà indipendente, essi restano diversi in contrasto connessi in una synapsi o harmonie. Certo, è un sovvertimento dell’opinione comune che, non essendo reali a sé, non si fronteggino su piani ontologicamente distinti e che il mortale sia implicato nell’immortale e l’immortale nel mortale. Gli immortali «vivono la morte di quelli» in quanto danno un senso alla vita (ethos ἦθος) dei mortali e li serbano risolti e integrati nella loro vivente guardia (φύλακας, B 63) – con le buone e con le cattive, con le maniere che competono alla classe dei custodi; e per converso i mortali che si oppongono sono «morti nella vita di quelli». I primi si qualificano nel qualificare gli altri, i secondi sono l’inciampo che spiega e impone il loro impegno. L’immortale dà senso alla mortalità, il mortale disperde il pregio di questa immortalità. Gli uni portano il loro logos, o il logos tout court, alla condizione mortale, gli altri svuotano la vita valida di senso di coloro che ne hanno. Comunque che le due spinte siano inscindibili e nulla sia scontato ci fa restare attenti al mistero. Gli immortali si adoperano a vivere la morte in lotta con chi ha l’istinto del morire la vita. Eppure già nel cuore di ciascuno dei due si agita una doppia inclinazione. Se nessun opposto è a sé, il mortale è essenziale all’immortale e l’immortale al mortale. Ne risulta che la formula «viventi la morte» dev’essere ambivalente: si può imporre un’inversione alla condizione mortale oppure sprofondare consumati dalla sua pesantezza. Della stessa formula «morenti la vita» potranno leggersi due facce: si muore la vita accettandone e valorizzandone la limitatezza o, al contrario, si muore la vita con il dissiparla o subirla impotenti. >> — Giuseppe Lampis, “I nemici dell’uomo. Il frammento 62 di Eraclito”, Mythos edizioni 2021 Art: Sadao Hasegawa, "Spiral Life", 1986
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Per tutta la sua lunga vita, Ernst Jünger intrattenne un dialogo silenzioso con il mondo vegetale, intravedendo nella forma e nell’evoluzione delle piante il vertice del sacro mistero dell’esistenza. “Sulle scogliere di marmo”, noto per essere il romanzo visionario che intravide ascesa e caduta del nazismo, è prima di tutto un profondo trattato di botanica simbolica, in cui le piante assistono silenti all’avvicendarsi delle vicende umane. https://www.youtube.com/watch?v=XnrrGTOhPT8
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TEOFANIE VEGETALI: Ernst Jünger e la Psiconautica - con DANIELE PALMIERI

Per tutta la sua lunga vita, Ernst Jünger intrattenne un dialogo silenzioso con il mondo vegetale, intravedendo nella forma e nell’evoluzione delle piante il vertice del sacro mistero dell’esistenza. “Sulle scogliere di marmo”, noto per essere il romanzo visionario che intravide ascesa e caduta del nazismo, è prima di tutto un profondo trattato di botanica simbolica, in cui le piante assistono silenti all’avvicendarsi delle vicende umane. In questa diretta con il nostro ospite Daniele Palmieri parleremo del legame tra Jünger e le scienze naturali, con particolare riferimento alla tradizione naturalistica tedesca (Fechner, Goethe, ecc.) e al ruolo spirituale dello studio della natura. Ci concentreremo soprattutto sul rapporto tra Jünger e il mondo vegetale, sul suo approccio sperimentale in “Avvicinamenti” che anticipa la psiconautica e sulla questione della comunicazione chimica tra uomo e pianta.

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"La migliore via d'uscita è sempre passare attraverso." - Robert Frost
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" Le casse erano di uno strano legno dorato, con la parte anteriore di un vetro raffinato, e contenevano le forme mummificate di creature che superavano in bizzarria i sogni più caotici degli uomini. Comunicare un' idea di quelle mostruosità è impossibile. Erano della famiglia dei rettili: le linee del corpo facevano pensare a volte al coccodrillo, a volte alla foca, ma più spesso a nulla di cui avessero mai sentito parlare il naturalista e lo zoologo. Nelle dimensioni si avvicinavano ad un uomo di bassa statura, le zampe anteriori terminavano con dei piedi delicati e ben formati, stranamente simili a mani e dita umani. Quando pensai alle creature striscianti, le cui orrende forme mummificate mi erano così vicine, provai una nuova ondata di paura. Le associazioni mentali sono strane, e rifuggii dall'idea che, tranne per il povero primitivo dilaniato nell'ultimo dipinto, la mia era l'unica forma umana tra i molti resti e simboli di una vita antichissima" H.P. Lovecraft, La città senza nome(1921)
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Dio dorme nella roccia, sogna nella pianta, si agita nell'animale e si risveglia nell'uomo. Ibn Arabi arte di Shinya Suzuki
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«Non posso dimenticare Carcosa dal cie­lo cosparso di stelle nere, dove nel pome­riggio si stende l’ombra dei pensieri degli uomini, dove i soli gemelli affondano nel lago di Hali, e il mio spirito sarà sempre ossessionato dal ricordo della Maschera Pallida.»
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