Centro Studi Eurasia e Mediterraneo (CeSEM)
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Quando il presidente israeliano Isaac Herzog ha descritto l'assalto a Gaza come una guerra "per salvare la civiltà occidentale, per salvare i valori della civiltà occidentale", non stava mentendo. Stava dicendo la verità, ma forse non nel modo in cui la intendeva.
Il Kazakistan ricopre un ruolo fondamentale nel panorama geopolitico dell’Asia centrale grazie alla sua posizione geografica strategica e alle ricche risorse naturali, fattori che hanno suscitato l’interesse sia delle potenze regionali che internazionali, nonché degli investitori stranieri. Il Kazakistan vanta la più grande economia dell’Asia centrale, superando l’insieme delle economie di tutti gli stati confinanti. L’abbondanza di risorse naturali, idrocarburi e metalli delle terre rare rappresenta un’attrazione significativa per gli investimenti e per il mondo imprenditoriale straniero, elementi che rendono il paese un attore cruciale nei mercati globali delle risorse. Inoltre, la sua importanza geografica lo posiziona come un potenziale fulcro nel collegamento dei mercati europei e asiatici, favorendo così un aumento del commercio regionale e internazionale che ha sempre suscitato grande interesse per importanti attori come Pechino impegnata a promuovere la Belt and Road Initiative oppure Mosca attiva nel…
Il Centro Studi Eurasia e Mediterraneo è lieto di informare che il giorno venerdi 22 dicembre 2023, alle ore 18H00, presso la Tinara del Belvedere, Via Madonnina 8 a Galbiate - Frazione Bartesate si terrà l'evento dal titolo L'Astuzia della Ragione, organizzato dal Centro Culturale "Liberi di Pensare".
Il video della conferenza Fermare la spirale di odio in Terra Santa organizzato dall’associazione Ignis – Fuoco Italico che si è tenuta domenica 3 dicembre 2023 a Milano.
Lunedì 27 novembre, presso la Sala Capranichetta dell’Hotel Nazionale a ROMA (Piazza Montecitorio 101), si è tenuta la tavola rotonda organizzata dal Centro Studi Eurasia Mediterraneo in collaborazione con Polis Etica dal titolo: “SICUREZZA O INSICUREZZA EUROPEA? Alla ricerca della stabilità perduta”
La registrazione completa dei lavori della Tavola Rotonda "Sicurezza o insicurezza europea? Alla ricerca della stabilità perduta che si è tenuta il giorno lunedi 27 novembre a Roma.
La Nigeria, la più grande economia dell’Africa, mira ad unirsi al BRICS entro due anni, al fine di diversificare le sue alleanze globali e ridurre la dipendenza dalle tradizionali relazioni con l’Occidente.
Dall’Ucraina stanno arrivando nuove conferme di quanto dichiarato da Putin lo scorso giugno, secondo cui il conflitto russo-ucraino si sarebbe potuto concludere nel marzo del 2022 qualora gli Stati Uniti (e la Gran Bretagna) non fossero intervenuti spingendo il governo ucraino a violare gli impegni presi. Osservazioni di questo tenore e la tempistica con cui sono state formulate indicano che l’apparato dirigenziale di Kiev sta acquisendo consapevolezza sempre maggiore circa le ridottissime possibilità che l’Ucraina ha di volgere a proprio favore le sorti del conflitto. E forniscono un’ulteriore, plastica dimostrazione del fatto che quella in corso non è una guerra tra Russia e Ucraina, ma un conflitto tra Russia e Nato in cui l’Ucraina è stata sfruttata come carne da cannone dallo schieramento atlantista.
In occasione della Settimana dei Leader Economici dell’APEC di San Francisco, il Presidente vietnamita Võ Văn Thưởng ha confermato l’impegno del Paese nel perseguire uno sviluppo economico verde, ma ha anche sottolineato la necessità di effettuare una transizione energetica giusta.
Il 1° dicembre, il Presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko è intervenuto alla sessione plenaria del Vertice mondiale sulla lotta ai cambiamenti climatici. Durante il suo intervento, il capo di Stato si è apparentemente discostato dalle tesi programmate e ha aggiunto acutezza al suo discorso. Di conseguenza, le parole del leader bielorusso sono state applaudite in sala (forse, ad eccezione dei primi oratori - Alexander Lukashenko ne parlerà più tardi). Non si è trattato di un normale applauso per ringraziare ogni oratore: il Capo di Stato ha ricevuto una standing ovation. Ecco l'intero discorso del Presidente della Bielorussia.