I vaccini salvano vite: 154 milioni in 50 anni
Nello studio da poco pubblicato su The Lancet, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha provato a tracciare un bilancio sull'efficacia delle vaccinazioni disponibili negli ultimi 50 anni nel prevenire la morte per malattie infettive. Dalle analisi è emerso che le vaccinazioni contro 14 malattie (difterite, Haemophilus influenzae di tipo B, epatite B, encefalite giapponese, morbillo, meningite A, pertosse, pneumococco invasivo, poliomielite, rotavirus, rosolia, tetano, tubercolosi e febbre gialla) hanno contribuito a ridurre in maniera diretta le morti nei bambini del 40%. Percentuale che sale ad oltre il 50% se si considera la sola Africa. Tradotto in numeri ciò corrisponde a 154 milioni di vite salvate, 101 sotto l'anno di età. Ma con le vaccinazioni non è solo una questione di vite salvate: guardando ad uno dei vaccini più longevi, quello per la poliomielite, lo studio ha rilevato che ben 20 milioni di individui sono stati salvati dalla paralisi alle gambe, tipico effetto collaterale della malattia.
Nel 2020 l’Oms ha lanciato la Immunization agenda 2030, un’ambiziosa strategia globale per massimizzare l'impatto salvavita dei vaccini. Una strategia che promette di risparmiare 50 milioni di vite fino al 2030. Sviluppata attraverso un processo di creazione “bottom up” che ha coinvolto migliaia di parti interessate in tutto il mondo, l’Immunization agenda punta a tre risultati:
- raggiungere la copertura del 90% per i vaccini essenziali nell'infanzia e nell'adolescenza;
- dimezzare il numero di bambini che non riescono a vaccinarsi;
- introdurre 500 nuovi vaccini come quelli per Covid-19, Rotavirus o papillomavirus umano.
La minaccia no vax
Negli anni gli sforzi per garantire una copertura vaccinale più ampia si sono scontrati con movimenti no vax sempre più forti e teorie cospirative che circolano sui social media. Una tendenza particolarmente evidente durante la pandemia da Covid-19.
COME FUNZIONANO I VACCINI?
L'idea alla base di qualsiasi vaccinazione è semplice: insegnare al nostro sistema immunitario come riconoscere la presenza di un agente infettivo in modo tale da essere pronto a rispondere in caso di vero incontro. Ciò accade perché le nostre cellule immunitarie sono in grado di memorizzare l'informazione. Per innescare una risposta ci sono diversi modi che vanno dal somministrare l'agente patogeno nella sua interezza ma inattivato -in modo tale che non possa causare la malattia- ai più moderni vaccini a mRNA che servono a far produrre al corpo solo una piccola porzione del virus in questione.
IL COMMENTO DELLA SCIENZA di seguito:
“Il PRINCIPIO DELLA VACCINAZIONE è una FALSIFICAZIONE SCIENTIFICA, è una VIOLENZA, è un ABOMINIO ”
La teoria dell’mRNA è una deviazione, una distrazione.
La proteina “spike” è un'operazione di distrazione di massa.
Le cellule umane sono destinate a produrre proteine umane. Le cellule umane non sono destinate a produrre proteine estranee.
ING GIUSEPPE REDA