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Hic Sunt Leones 🦁 - (canale di Renato Russo)

Questo è il mio canale Telegram, dove avrò il piacere di condividere notizie e pensieri su attualità, politica, società. Grazie a chi vorrà seguirmi. In quelle terre impossibili da conquistare si diceva che vivessero i leoni. Renato Russo

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LA CENSURA NON È UNA MEDAGLIA (seconda parte) Poteva essere il maggior sindacato italiano il pulpito da cui denunciare il finanziamento italiano alla guerra civile libica, armata dall’Italia? No. Fine della storia. ------------------------------ (nella prima foto più sopra la sala "Sebastiano Russo" all'interno della sede della CGIL di via Crociferi a Catania durante un'iniziativa tenutasi regolarmente successivamente al 22 marzo; nella seconda foto la locandina dell'evento del 22 marzo con la correzione dell'ultimo momento relativa alla sede dell'iniziativa)
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Svegliarsi al mattino tra il fresco profumo del caffè e quello dei missili dell'IRGC su Israele non ha prezzo. 🇮🇷🇵🇸🇸🇾🇱🇧🇾🇪🇮🇶
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MIGRAZIONI E CENSURA Ringrazio Futura Società per avermi offerto questo spazio per fare un po' di chiarezza. Buona lettura. 《Non si creda che la censura de L’Urlo sia dovuta al fatto che le Ong si sarebbero risentite per qualche parola detta dai migranti-schiavi in Libia. Questo è il primo livello di lettura, quello per le favole. Ne L’Urlo e ancora di più in Una storia antidiplomatica denuncio la guerra finanziata dall’Italia in Libia, a partire dal 2014, per il saccheggio del petrolio libico, contro le legittime autorità libiche in una dinamica di occupazione. In poche parole, io denuncio che l’Italia finanzia la guerra in Libia ed essi parlano di migranti che ne sono la conseguenza. Censurare L’Urlo serviva a questo, a nascondere la guerra dell’Italia in corso in Libia》. https://futurasocieta.com/2024/04/03/migrazioni-e-censura-intervista-a-michelangelo-severgnini/
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Migrazioni e censura. Intervista a Michelangelo Severgnini

a cura della redazione Il tema “migranti”, terreno privilegiato delle polemiche politiche della destra, sempre intrise di demagogia e razzismo, che con il governo Meloni si è dimostrata incapace di…

"UNA STORIA ANTIDIPLOMATICA" AL CS 28 MAGGIO Lo scorso venerdì 29 marzo ho avuto l'onore di proiettare "Una storia antidiplomatica" al "CS 28 maggio" di Rovato (BS). Buona parte del dibattito viene riproposta nel video che qui segue: https://youtu.be/x7KkRRpPYy8 Ci sono cose che in Italia sono ancora segrete, coperte da migliaia di bugie. Ci sono porte spazio-temporali, concetti che esplorare può costar caro. Ci sono diffamazioni che lasciano a casa dalla vergogna chi le ha diffuse e non chi le ha subite. Ecco. Le abbiame messe tutte sul tavolo, senza scrupoli, senza pudori. Che altri prendano l'esempio! ------------ Il documentario "Una storia antidiplomatica" è disponibile a prezzo popolare a questo link: https://vimeo.com/ondemand/unastoriaantidiplomatica
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"Una storia antidiplomatica" al CS 28 maggio

Proiezione e dibattito al CS 28 maggio di Rovato (BS) venerdì 29 marzo 2024. Guarda "Una storia antidiplomatica".

https://vimeo.com/ondemand/unastoriaantidiplomatica

Il termine arabo con cui si indicano le persone morte per una causa, oppure uccise per una causa è "shahid", impropriamente tradotto con "martire". Il termine in italiano dà una connotazione mistico-religiosa ad una parola che ha tutt' altro significato. Un po' come "jihad", la più nobile ed incompresa tra le parole arabe: significa "sforzo", soprattutto interiore per migliorarsi - oppure esteriore come resistenza quando il tuo paese sia aggredito - e viene tradotto opportunisticamente in "guerra santa", che in arabo onestamente non significa nulla. Il termine shahid, da cui poi derivano tutte le altre parole ad esso connesso essendo l'arabo una lingua basata su radici trilittere, significa "testimone". Io testimonio che è stata commessa un'ingiustizia e la mia morte violenta lo dimostra. Non scelgo di morire, ma il mio corpo porta la testimonianza di un' ingiustizia commessa contro tutta l'umanità. E noi che guardiamo, siamo a nostra volta testimoni di quell'ingiustizia. Non esiste testimonianza se non condivisa. È un dovere morale, secondo il diritto, a cui il giusto non può sottrarsi. Chi sappia è tenuto a testimoniare, secondo un imperativo categorico che, da filosofico, diviene etico e pragmatico. Testimonio affinché un delitto cessi. Testimonio affinché la mano di un criminale sia fermata. Testimonio perché non c'è alternativa , anche quando ciò mi metta a rischio. Perché è giusto. Perché si fa. Perché l'ingiustizia che noi vediamo svolgersi dinanzi ai nostri occhi abbia fine o, quantomeno, abbia voce. I palestinesi oggi testimoniano con il loro corpo, le loro ferite, il loro sangue ingiustamente versato. Noi raccogliamo la loro testimonianza estrema e la rilanciamo affinché altri sappiano e l'ingiustizia termini. Siamo anche noi "martiri". Ecco perché siamo doloranti ma risoluti. È una legge universale, da cui non si scappa: fare ciò che si deve, perché è nel dovere morale che riscopriamo la nostra libertà. Sono testimone. Testimonierò fino a che avrò voce. #STOPtheGENOCIDE Rossella Ahmad
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QUESTO VENERDÌ AL CS28MAGGIO A ROVATO (BS) Questo venerdì sarò ospite del C.s. 28 maggio di Rovato (BS) dove sarà proiettato alle 20,30 "Una storia antidiplomatica" (75', 2024). Per tutti coloro nei paraggi. E per tutti coloro che non temono la verità.
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Repost from L'AntiDiplomatico
Game. Set. Match.
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Chissà cosa pensa Bizzarri degli oltre 30mila Palestinesi massacrati a Gaza per ritorsione, rispetto ai fatti del 7 ottobre. E pensare che quelli sono pure innocenti e per circa la metà bambini. Facciamo un bel post di condanna anche nei confronti di Israele? Il bello dei social è che puoi venderti come persona sensibile, anche stando seduto sul water col cellulare in mano. 🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
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Il primo grande attentato rivendicato dal cosiddetto Isis in Russia, che si verifica poco tempo dopo la morte di Navalny, proprio quando è diventato chiaro a tutti definitivamente che in Ucraina non c'è più trippa per gatti e Putin è stato riconfermato per la quinta volta alla guida. Non esistono eventi scollegati durante una guerra, seppur molto diversi tra loro essi fanno parte di un unico filo conduttore. È uno scontro a tutti livelli. Se in futuro la Cina farà la guerra per Taiwan state certi che l' Isis colpirebbe "casualmente" anche a Pechino. E questa è l' ennesima prova che certe cellule terroristiche sono creature dell' Occidente e per esso si intende la sua guida angloamericosionista.
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