SMART CITY: FIRMATO PROTOCOLLO CON WINDTRE PER DIGITALIZZARE SACILE
La città di Sacile introdurrà la digitalizzazione grazie a WINDTRE per estendere ancora di più il suo dominio totalitario.
1) DIGITALE E SORVEGLIANZA GREEN TRAMITE ESG
É stato firmato un
protocollo di intesa con WINDTRE che ha innanzitutto come obiettivo la "smart city transformation accademy" il cui scopo è l'indottrinamento e la propaganda della digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni. In questa "accademia" è il razionamento dell'energia tramite intelligenza artificiale (
1,
2) e,
come da loro stessi dichiarato, c'è anche la promozione dell'agenda 2030. La partnership è basata poi
sull'innovazione digitale nella pubblica amministrazione, che ha come scopo quello di spacciare per "nuovi servizi al cittadino" i servizi di sempre, con la differenza che per poterne usufruire sarà sempre più necessario ricorrere all'identità digitale.
Altro obiettivo è aumentare i parametri ESG (Environmental, Social and Governance). Questo servirà al comune per ottenere maggiori investimenti, perché
le elité investono in base ai punteggi ESG. Questi criteri ESG sono anche propagandati dal WEF, che
in un articolo parla di una vera e propria agenda ESG che consiste nell'imporre agli investitori di investire solo nelle aziende con punteggi alti, sostenendo che il movimento ESG deve essere un risultato del "cambiamento di mentalità" imposto tramite il grande reset della farsa pandemica. In un più
recente articolo si lamentano che l'antisistema inizia a boicottare le aziende ESG che quindi
iniziano a perdere profitto. Per risolvere il problema propongono di
utilizzare l'intelligenza artificiale per gestire i progetti. L'altra ragione per il fallimento dell'ESG è che la "S" sta per social,
cioè woke. Per ottenere punteggi alti in questa metrica bisogna essere pro gender, aborto e a favore della "diversità", cioè assumere personale incompetente esclusivamente su basi razziali.
Il comune di Sacile sta quindi imponendo un'agenda politica alle pubbliche amministrazioni e ai cittadini senza che questi l'abbiano richiesta.
2) VERSO LA TOTALE SORVEGLIANZA DIGITALE
Il progetto di rendere Sacile una smart city non è sicuramente nato oggi, innanzitutto
nel 2021 misero il WI-FI pubblico in tutta la città così da poter spiare il traffico di rete di coloro che lo utilizzano, ma già dal 2019 vi è un
piano per il comune di Sacile che a pag. 22 menziona le smart city e sono proposti una serie di interventi in grado di preparare la città a diventare tale, come ad esempio
estendere il numero delle zone con limite a 30 km/h, che erano
già presenti dal 2014, e altre idiozie green. Con il tempo hanno fatto installare anche
telecamere che leggono le targhe delle macchine, ma c'è da dire che la città è stata una delle prime ad utilizzare la tecnosorveglianza diffusa, dal momento che le prime telecamere
vennero messe nel 2003. Adesso, invece, il
nuovo obiettivo è la "mobilità intelligente" ossia il controllo del traffico e della posizione delle auto con la scusa di mettere a disposizione servizi di car sharing, che consistono nel guidare veicoli di altre persone, o come nel caso del già
presente e-bike sharing, delle biciclette elettriche del comune a cui si può accedere solo tramite app. Tutte strategie per disincentivare l'acquisto di un proprio mezzo di locomozione per la mobilità privata e dipendere dallo Stato per i trasporti, così da ridurre la mobilità privata e personale.
Sacile è così zelante nel suo collaborazionismo verso il regime che il comune
è stato anche premiato come comune++ (dis)onorificenza che viene elargita soltanto ai più vili servi dell'agenda green.
CONCLUSIONI
Le partnership pubblico-privato che vengono sbandierate come nuova frontiera dell'innovazione e del progresso, in realtà servono esclusivamente per permettere alle aziende di accedere ai dati privati dei cittadini senza il proprio consenso per fini di lucro. Le città stanno diventando allevamenti intensivi di esseri umani il cui scopo è
mungere più dati possibili.
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